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Sto soffrendo per amore

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Lettera pubblicata il 18 Marzo 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 55 commenti

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  1. 31
    rossana -

    Ets,
    avrei potuto scrivere tutto quanto hai espresso nel post 27 ma concordo in particolare con:
    – “Ma un fidanzato è un fidanzato non uno psicologo e uno psicoanalista.” – alcuni, illudendosi di essere pigmalioni, non fanno che trasformarsi in succubi che si mascherano da superuomini. solo donne bellissime possono indurre i maschi a volerle “rivelare a se stesse”, “migliorare” o “curare”, cosa che riesce di rado e spesso per motivi di solo interesse economico.
    – “ci ho provato a farla ragionare per 5 o 6 mesi, dopo di che l’ho tenuta solo per uno scopo e ti lascio immaginare quale.” – un tempo già più che ragionevole per trovare punti d’incontro, se il rapporto è ambito da entrambi i partner.
    – “con chi vogliono loro, danno di tutto anche se poi ricevono schiaffoni e calci (metaforici e non). Mentre a chi da loro tutto ma per qualche motivo non sono convinte abbastanza… consegnano solo disinteresse e disprezzo.” – niente di più vero! perfetta cartina tornasole per l’espressione del sentimento femminile, che raramente è imperniato sulla sessualità.

    per me, il punto cruciale di una relazione poco soddisfacente sta nell’individuare almeno parte dei motivi per cui un dato soggetto, all’apparenza emotivamente sano, sia attratto da un altro, in apparenza affetto da gravi carenze emotive.

    è il ruolo vittima-carnefice che può finire con il legare persone in fondo non così disomogenee, per un reciproco bisogno di tensione amorosa, ruolo che si ribalta, a volte in momenti diversi della relazione ma più frequentemente in rapida alternanza. non sempre è in migliori condizioni psichiche chi appare la parte più equilibrata fra i due, se entrambi persistono nel continuare a tormentarsi a vicenda.

    in ogni caso, ognuno ha un suo modo d’amare, che, se condiviso, sarebbe bene non sprecare con eccessivo raziocinio.

    osservazioni a carattere generale, che possono aver poco a che fare con il caso in questione.

  2. 32
    ets -

    @Rossana sono contento che concordi in linea generale con quando ho scritto!
    @Golem, da esterno non posso che congratularmi con te, fermo restando che il tuo discorso non mi convince.
    Non credo che il cervello della donna in amore ragioni con logiche di dubbia interpretazione e in modo non lineare, secondo me il cervello di una donna lavora in modo molto più semplice e ribadisco il SI/NO, ON / OFF etc.
    Non so come tu riesca ad esser sicuro del tuo lavoro, ma sinceramente, io di un cervello del partner non starei mai sicuro al 100%. NOn si sa mai cosa passa per la testa delle persone, e in special modo del partner.
    Sai, anche io in passato ho trattato con eccessiva freddezza delle donne, ma queste donne tanto erano innamorate di me passavano sopra tutto e se avessi voluto le avrei rifatte mie in qualsiasi altro momento.
    Al contrario, persone a cui ho dato tutto sotto ogni punto di vista, il giorno prima dicevano di amarmi, il giorno dopo erano già con un altro.
    Per cui dalla mia esperienza, che ovviamente non può essere il perno generale del sistema delle relazioni umane, non posso che ribadire che in amore è tutto molto semplice e lineare. Se piaci al partner, piaci punto e basta.
    Se ci sono troppe regole, artifizi, problemi, complicazioni… c’è qualcosa che non va. E da queste situazioni più si sta distanti meglio è

  3. 33
    Golem -

    Bè Ets, il mio (nostro) lavoro lo vedo. Eravamo vicini alla separazione, avevamo un pessimo rapporto erotico e sembravamo due soci che allevavano un figlio comune.
    Oggi è tutto diverso, in meglio, ma di molto.
    Il problema è proprio quello che lei era abituata, suo malgrado, proprio a rapportarsi per artifizi e strategie con chi ha frequentato prima di me. Questo perchè non aveva ancora incontrato la persona giusta, e farsi andar bene chi giusto non è, provoca le reazioni che tu hai citato. Sai, non è così automatico trovarsi a proprio agio anche con una persona che ti piace, e che può piacerti per cento motivi che con l’affinità caratteriale non c’entra niente. E così si finisce per pensare che i rapporti tra partner debbano essere come una specie di guerra fredda psicologica. Ma sai quante coppie “sopravvivono” così?

    Quanto al “dare” e essere presi a pesci in faccia, è nella natura femminile più arcaica quello di NON apprezzare ISTINTIVAMENTE chi le “asseconda”. Il maschio “difficile” appare più appetibile, dà la sensazione di “valere”, e la maggior parte ci crede e ci casca. Ho risposto a una ragazza che lo ha detto chiaramente, che nonostante ci sia uno che le sta dietro dimostrandosi il classico stronzo egoista, a lei piacciono così. E’ uscita da una brutta storia finita male, ha problemi in famiglia e non sembra una che se li debba scrollare di dosso. Eppure il pericolo di far la fine della pollastrella spennata dall’intrigante furbacchione, e stare peggio di prima, non la blocca. E’ combattuta tra l’istinto che la spinge a buttarcisi e restare spennata e la ragione che cerca di trovare il sistema per impedirlo, quando non ci sarebbe neppure bisogno di sforzarsi di mandare a ca.... lo stronzo. Ma sono quelli che acchiappano di più, e il perchè non lo sanno neppure loro quale sia realmente. E tu dici che sono on/off? Magari?

    Io e la mia lei siamo quanto di più affine si sia incontrato nelle nostre non brevi vite, eppure si portava dentro una storia antica, non conclusa come avrebbe voluto. Lineari le donne? La “conclusione” di un ragionamento o di un’azione istintiva forse è si/no, ma lo “svolgimento”, caro Ets, è un algoritmo che nessuno ha ancora capito. Neppure loro.
    Un saluto

  4. 34
    fabrizio1980 -

    Grazie Paolo… ci sono…
    Credo che anche tu abbia ragione… bisogna riflettere, non posso farla star male ancora… Anche se credo che ora lei non mi voglia e che forse alla terza volta, non sarebbe facile….
    Grazie per l’intervento ed il consiglio..

  5. 35
    rossana -

    Ets,
    altro punto su cui concordo con te è il seguente: “io di un cervello del partner non starei mai sicuro al 100%. NOn si sa mai cosa passa per la testa delle persone, e in special modo del partner.”

    a mio avviso, dal più al meno, sia l’uomo che la donna (in particolare quest’ultima) tendono al costruire fin dall’inizio una storia sul loro rapporto di coppia, che ognuno dei due interpreta a modo suo e che poi, con gli alti e bassi, continua nel tempo, finché entrambi riescono a viverla in positivo. è pura presunzione immaginare di sapere cosa l’altro pensa di noi e del modo con cui si evolve la “sua” favola. a volte non lo sa neppure lui…

    una donna che stimo afferma che nel matrimonio ci sono tre elementi: i due sposi e il loro rapporto. e resta scontato che la sola vera libertà è quella del pensiero!

    logico e ammirevole cercare di salvare una lunga unione entrata in crisi ma, se la discrepanza che viene a galla non è di piccola entità, c’è da chiedersi che tipo di rapporto esistesse in precedenza. non è facile conoscere a fondo l’altro ma appare anche incomprensibile che non si identifichino grandi falle nei primi due o tre anni di frequentazione/convivenza.

  6. 36
    ets -

    Purtroppo è la verità; sarà pure che io sono magari troppo poco sognatore o magari anche un po materialista, però quando prendo una decisione.. la prendo punto e basta. E’ abbastanza semplice capire cosa penso ed è altrettanto semplice capire il mio modo di ragionare.
    Ma capire una donna, sinceramente, non mi è proprio possibile. Motivo per il quale anche quando vedo che il rapporto si sta sfilacciando non ci provo minimamente a riprenderlo o a ricercare di allacciarlo… perchè se la donna ha deciso di sfilacciare, non ci sono santi che tengano. Tu magari sei tranquillo, credi che anche la partner sia tranquilla eppure lei sta già covando qualche cosa o qualche problema e sta già iniziando a minare quello che magari si era costruito nel tempo!
    E sinceramente sono stufo pure di parlare motivo per il quale porto ad esaurimento generale il rapporto. Ma una volta che termino.. termino. Non ci sono più messaggini o altro, cosa che invece, anche la donna che lascia.. spesso fa, nonosatnte sia rifidanzata perchè vuole comunque indicare le sue ragioni e sapere cosa io ne penso del suo comportamento. Anche magari a distanza di anni!
    Tutto ciò per me non ha logica.
    Di storie lunghe ne ho avute 4 più qualche altra storia di poco conto, e i meccanismi son sempre gli stessi.

    Oibò 🙂

  7. 37
    Tiziano -

    Concordo al 100% con Ets, non riesco a capire cosa sta succedendo alle donne in questi ultimi 10 anni…. mah…

  8. 38
    glosstar -

    Ogni storia e’ a se stante e posso quindi parlare soltanto della mia.

    L’attaccamento evitante e la conseguente anaffettività sono il sintomo di un profondo disagio della personalità che va oltre la consapevolezza di chi ne e’ affetto e pertanto di difficile cura.

    Differentemente da quel che possa apparire, il comportamento anaffettivo evitante non e’ caratterizzato dall’assenza di emozioni bensì dalla castrazione delle medesime al loro sorgere: negative (paura, ansia, collera, dolore) o positive (gioia, amore) che siano. Spesso e’ il risultato di un trauma infantile non risolto, i cui postumi esplodono in età adolescenziale quando si inizia a esplorare il proprio universo emozionale.

    Nell’evitante l’intero sistema emozionale e’ anestetizzato, e nei casi più gravi blindato da una corazza che diventa una sorta di rifugio ermetico dove i postumi del trauma vengono tenuti sotto controllo. E’ una corazza che almeno consente di condurre una vita apparentemente normale, sebbene priva di stimoli vitali. Vivere senza emozioni purtroppo e’ debilitante e toglie senso e sapore a ogni quotidianità. La depressione e’ costantemente in agguato e può sfociare anche in tendenze suicide, da qui l’abuso di alcolici e di sostanze tendenti allo stordimento.

    1/2

  9. 39
    glosstar -

    2/2

    Tutta questa roba io l’ho imparata sulla mia pelle in corso d’opera. Amavo e amo questa donna e l’unica ragione per cui mio malgrado, mi sono dovuto iscrivere al corso “del piccolo psicologo” era per poter decodificare comportamenti incoerenti e auto distruttivi che al crescere dell’intimità hanno iniziato a manifestarsi.

    Non e’ stato facile guadagnarmi la sua fiducia, ma oggi lei con me si apre come mai ha fatto prima con nessuno. Oggi affronta il suo passato nel quale ancora esistono ampi buchi neri completamente rimossi. Finalmente riesce a raccontare il trauma dell’orco che le ha tolto l’innocenza e le ha bruciato l’infanzia. Ricorda di come negli anni a seguire ha “utilizzato” il maschio, mai considerato soggetto, ma semplicemente oggetto da usare per “cibo-sesso-territorio” senza mai provare il ben che minimo sentimento. Parla dei lunghi anni in depressione, della rinuncia a vivere e dei pensieri suicidi, anni quelli che ora le sembrano cosi lontani e stupidi. Ora che finalmente beve alcolici con modalità sociali e non per stordirsi, ora che progetta di comprare casa mentre prima non riusciva nemmeno a programmare la spesa per la cena, ora finalmente mi dice che con me ha imparato a conoscersi, ad affrontare i suoi demoni, e che tutto questo l’ha resa una persona più forte, una persona migliore.

    Il nostro viaggio continua e onestamente non so se mai finirà. La sua componente anaffettiva e di conseguente fuga dalla realtà e’ ancora presente e a volte ancora mi fa male, ma so che lei sta provando, con immensa fatica, a farla dimagrire. Mi avessero detto quel che mi aspettava forse avrei detto no. Ma oggi so che questa esperienza mi consentito di esplorare una parte di me stesso che non sapevo esistesse, mi ha insegnato che nulla e’ gratis e soltanto spendendomi completamente, senza se e senza ma, posso fare la differenza nella vita di chi amo. Questo da’ un senso anche alla mia.

  10. 40
    gladio76 -

    io vorrei solo morire, mi sento solo ed abbandonato ed innamoratissimo ancora, mi manca tutto di lei ma proprio tutto, mi faccio schifo sono diventato un laboratorio, un topo, per provare tutte le medicine che mi stanno dando gli psichiatri….sono solo!!!!!!!!!!!!!
    Il mio gesto probabilmente sarà l’unico ad alleviarmi il dolore, devo solo trovare le forze che non ho più!!!!!!

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