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Sto soffrendo per amore

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Lettera pubblicata il 18 Marzo 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 55 commenti

Pagine: 1 2 3 4 6

  1. 11
    Golem -

    Non avresti paura di tornare indietro? Non subito ma lo rifaresti, puoi contarci. Fabrizio, non puoi pensare di amare una persona quando la lasci, ti manca, poi la lasci di nuovo e poi ti manca ancora, e se dovesse ritornare sarai di nuovo punto e daccapo. Glossar e’ stato chiaro, e io lo sarò di più. Tu non sei pronto per un rapporto impegnativo, fai fatica ad entrare nel mondo degli adulti.
    Lei era la sicurezza che ti manca, ma tu non puoi ricambiare come vedi. Vuoi prendere senza dare niente e tu al posto suo faresti di peggio, visto questo tuo essere ondivago.
    Non funziona così l’amore.

    Glosstar, qualcuno trova strano che due o più persone possano vedere le situazioni in maniera analoga, come nel caso di Fabrizio. Quello che ricorderebbe il tuo modo di vedere le cose sono io. E già in altre occasioni si era paventato che fossimo la stessa persona.
    La prossima volta mettiamoci d’accordo per accontentare chi ritiene che esiste il pensieri unico. E guai a chi osa contraddirlo. È incredibile.

  2. 12
    fabrizio1980 -

    Grazie a tutti, anche solo parlarne so che fa bene … Rispondo a Paolo: la mia paura è che con il tempo (nello stesso tempo) lei ed il suo cuore si dimentichino di me e avremmo cosí perso un’occasione importante… I sentimenti ci sono e credo suano reciproci.. io ho sbagliato ad allontanarla in un momento difficile invece di accettare il suo aiuto… questo è stato un errore imperdonabile da parte mia…

  3. 13
    glosstar -

    Ciao Golem,

    sebbene non commentassi, ho seguito per lungo tempo l’analisi disincantata della relazione con tua moglie e dei suoi fantasmi mantenuti in vita. Ti ho letto sempre con piacere, e a volte ho utilizzato i tuoi scritti come un “manuale d’istruzioni per l’uso” per allontanare il fantasma presente, mio malgrado, nella mia stessa relazione. Fantasma ingombrante che ora, anche grazie al lavoro che la mia compagna sta facendo su se stessa, piano piano inizia a trovare posto nel cesto del rusco dove doveva avere residenza da anni. Fantasma che serviva a lei per fuggire da qualsiasi relazione matura ove avrebbe dovuto esserci in prima persona, assumendosi il suo lato di responsabilità.

    Ma responsabilità significava crescere e a questo era più comoda la fuga. Non ho la sfera di cristallo per dire quale sara’ l’epilogo di questo faticoso viaggio, ma quel che posso dire e’ che se io e lei possiamo ancora svegliarci insieme, e’ soltanto perché mai ho accettato le cazz…ate che lei raccontava a se stessa, e al mondo…me incluso.

    E’ sorprendente quanto sia faticoso per alcuni crescere e diventare adulti. E’ sorprendente come queste persone si circondino di soggetti altrettanto immaturi, veri e propri finti adulti in cui specchiarsi che tolgono riferimenti reali col risultato che l’uno diventa la vittima simbiotica dell’altro in un vizioso e mufetico cerchio abitato da zombi.

    Beh questo e’ solo un pezzo della mia storia, magari un giorno te la racconto. Nel frattempo, anche se a volte sbrodoli, non smettere di scrivere, io ti leggo e ti stimo.

    G.

  4. 14
    Golem -

    Glosstar, tendo a comprendere il perchè sia facile confondere le nostre considerazioni leggendo questo tuo ultimo post. Al di là del variegato panorama umano che ci circonda, le reazioni che ognuno di noi ha di fronte a certe situazioni archetipiche, alla fine si assomigliano. Le nostre donne (la mia soprattutto in un certo periodo della sua vita) tendono a identificare la soddisfazione di un bisogno in ragione del “valore” che sentono di avere. Se per un motivo qualsiasi questo valore è basso, si orienteranno verso chi, di riflesso, questo valore lo mutua indirettamente.
    Oggi ho inviato una risposta a Kid sull’argomento, nella quale spiego perchè la scelta e “l’innamoramento” nei confronti di un buffoncello senza qualità, sia stata il frutto di quelle dinamiche di cui parlavo. Scelta che non essendo corrisposta non ha fatto altro che accentuare la sensazione di basso valore di sè. Paradossalmente, quando altri ragazzi più “normali” le hanno dimostrato interesse e attenzioni, la perversa conclusione cui lei giungeva era:” se questi mi vedono così, quando io in fondo so di valere poco, vuol dire che valgono meno di me”. Il risultato era che solo la “disattenzione” le faceva “agitare” i sensi, perchè lei, attraverso “segnali” istintuali ancora non corretti dall’esperienza, pareggiava il disinteresse del desiderato come alto valore dello stesso. Teniamo presente che una componente pseudo masochistica deve esistere nel genere femminile, che la natura ha inserito nel DNA quando gli approcci maschio femmina erano violenti. E se la reazione femminile fosse stata di stoica difesa sino alla morte, forse l’umanità non si sarebbe riprodotta. I latini definivano questo aspetto con la frase “Vis grata puellae”, la giovane donna “ama sentire” la forza del maschio.
    Purtroppo quando la lei in argomento si sente indifesa ed insicura, e crede di vedere questa forza (caratteriale) in un soggetto che la ostenta, se non ha ancora conosciuto niente che le faccia capire in cosa consista la “vera” forza di un uomo, ci casca 9 volte su 10.
    Poi, se anche cominciano ad affiorare i segni di incongruenza con le impressioni che l’hanno fatta “innamorare”, le droghe ormonali che ne condizionavano i comportamenti verso l’oggetto del desiderio le impediscono una visione lucida della situazione, e come abbiamo più volte letto su questi forum, si trascinano un ricordo di uno che di loro non si frega e non si è mai fregato proprio niente. Un fantasma in tutti i sensi. Ma che loro vedono
    Ciao

  5. 15
    rossana -

    Glosstar,
    ti apprezzo nell’evitare di rispondermi, come già è successo in precedenza con altri nick.

    Golem,
    non è quello che si pensa ma come lo si esprime che fa sorgere dubbi. poco più che un gioco, che si sta rivelando persino divertente…

    mi fa piacere che tu abbia trovato qualcuno con maturità, linguaggio ed esperienza amorosa molto simili sia al tuo modo di essere che al tuo vissuto. resto in attesa di questo interessante confronto, sperando di non perdermelo fra i meandri di LaD.

  6. 16
    Golem -

    È un piacere, come lo e’ sempre stato, anche con te. Ma veramente associ anche Glosstar a me?
    Mi fa anche piacere che cominci a considerare LaD un gioco. Anche perché non può essere altro.

  7. 17
    glosstar -

    @golem

    Sebbene le nostre storie condividano l’idealizzazione di “terzi”, la mia e’ differente dalla tua. Da qui la frase che si riferiva all’utilizzo occasionale del “manuale d’istruzioni”.

    Il mio problema si chiama “attaccamento evitante” della personalità e questa logica, il terzo incomodo serviva a lei, per mantenere il controllo della relazione. Lei emotivamente anaffettiva controllava il nuovo (io) attraverso il fantasma del vecchio (l’altro). Tradotto, sebbene stesse con me manteneva vivi i contatti col passato, facendo credere allo zerbino che “ce n’era”, senza in realtà mai dargliela. Lo zerbino era sempre lo stesso e questo comportamento andava avanti da anni — fin da prima che la incontrai — anche con altri partner con cui si era intrattenuta.

    Naturalmente io il pregresso non lo conoscevo e ho dovuto impararlo a mie spese. La tecnica era usare il poveretto per controllare la relazione con il nuovo. Mettere quindi in competizione passato e presente, faceva di lei l’ambito trofeo, e le consentiva di fuggire l’intimità con chi davvero voleva una relazione profonda, io.

    Tutto l’impalcato era sorretto da mezze verità, da non detto e da una cronologia di eventi che mai aveva un senso logico. Una vera e propria patologia psicologica, un muro che ha iniziato a sgretolarsi solo quando io ho smesso di seguirla nel suo gioco al suicidio. In verità, a differenza dello zerbino io l’ho sempre inchiodata alle sue responsabilità smascherando una dopo l’altro alibi e caz…..zate che raccontava a se stessa e al mondo. A differenza degli altri, il mio non fare sconti mi rendeva attraente ai suoi occhi ma al contempo odioso, perché io ero impermeabile al suo controllo manipolatore. Una sorta di amore e odio dove l’alternativa era perdermi o almeno provare a modificarsi. Una realtà che alla fine l’ha obbligata a entrare in una dimensione nuova per lei, quella della crescita verso l’eta adulta (e non mi riferisco certo a quella anagrafica).

    Il viaggio non e’ finito e fin qui e’ stato davvero faticoso, frustrante e a tratti estremamente doloroso. Non so se arriveremo insieme al traguardo, ma quel che ho imparato in questo travaglio, e’ puoi portare il cavallo all’acqua ma non puoi obbligarlo a bere.

    Anche se a volte ci sono degli arretramenti, da tempo ha deciso di bere…vedremo.

    G.

  8. 18
    glosstar -

    @rossana.

    Spero che finalmente sia chiaro che, anche se iniziano con la g, glosstar e golem non sono ne l’ologramma ne l’anagramma l’un dell’altro.

    Il fatto di avere storie che condividono alcune dinamiche emotive, non rende assolutamente assimilabili le due relazioni.

    Si, una cosa e’ simile…entrambe le donne avevano bisogno di crescere e di diventare adulte emozionalmente, la sua lo ha fatto, la mia ci sta lavorando…vedremo.

    Cordialmente.

  9. 19
    rossana -

    Glosstar,
    non ha nessuna importanza cosa mi sia o meno chiara in merito alla grande affinità mentale e alle simili esperienze amorose fra te e Golem.

    interessa soltanto me, e un’idea in merito me la sono fatta. più computer = più nick, con le stesse idee riformatrici del femminile, che caratterizzano gli ultra sessantenni, ma questo concetto NON riguarda voi due, eh!

  10. 20
    Golem -

    Be’ Glosstar: chapeau. Il tuo e’ un thriller rispetto al mio che è invece un polpettone degno di un romanzo di Harmony in fondo, col drogato esistenzialista e incompreso quanto riluttante, e lei che lo vuole redimere come un eroina tolstoiana.
    Due casi di immaturità emotiva, ma agli antipodi l’uno dall’altro. La mia controllata, la tua controllore. Due situazioni “anomale” che c’e chi vuole chiamare comunque amore, quando per questo e’ richiesta maturità, equilibrio e sicurezza identitaria e dei sentimenti.
    Devo dirti sinceramente che se la mia situazione fosse stata come la tua non ce l’avrei fatta. Non cominciavo neppure. Le strategie psicologiche e il condizionamento sessuale come lo hai descritto tu non lo riuscirei a sopportare quanto ho potuto tollerare quello legato alla scarsa passionalità della mia compagna. Questo mi dice quanto puoi amarla, cosa che per l’azione che stai portando avanti ti fa ammirare per la forza di volontà che si intravede. Che come ho spiegato in più occasioni e’ l’anima dell’amore. In qualunque direzione questo si indirizzi.
    Io mi auguro che lei possa “capire” cosa significa lo sforzo che stai facendo. Se dovesse accadere capirà due cose: cos’è realmente l’amore e chi è realmente un uomo.
    Ciao Glosstar.

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