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Una compagna che abbandona per mettersi con un amico

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Lettera pubblicata il 28 Gennaio 2018. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 464 commenti

Pagine: 1 41 42 43 44 45 47

  1. 421
    Golem -

    >>> E comunque mi spiace se ti sei perso l’adolescenza, termine che deriva da “ad olescere”, “puzzare”, odorare, via. Perchè l’esplosione ormonale negli adolescenti li fa appunto “odorare” in maniera intensa. Da cui quindi deriva adolescenti.
    Comunque dai, guarda il lato positivo, ti sei risparmiato un sacco di cattivi odori quanto meno.
    (Il Professore mi farà un mazzo così per aver approfittato della sua cattedra, lo sento, lo sento.)

    Ciavociavociacciacciavo.

  2. 422
    rossana -

    Lilly,
    grazie per aver interpretato correttamente il mio punto di vista, che NON assolve ma può provare a spiegare e a offrire, almeno in alcuni casi, un’umana attenuante.

    non ho pensato che la tristissima fine di Pamela fosse da conteggiare con i femminicidi. ho accennato al suo caso solo perché, ripeto, è RARO che siano i famigliari stretti a evidenziare carenze e attitudini caratteriali negative nelle vittime.

    non tutti sono mostri, e non tutte sono sante! PER ME, è sempre importante distinguere, anche se il più delle volte non vi sono dettagli che consentano di farlo. in carenza di dati utili a una valutazione ponderata, preferisco non considerare le diverse violenze addossando la colpa a uno soltanto dei partner, donna o uomo.

    il mio concetto è maturato a seguito di vissuti analoghi che ho sperimentato sulla mia pelle. non cerco consensi e non accetto reprimende da parte di nessuno. giusta o sbagliata che sia la convinzione, per ora, che piaccia o meno, resta la mia.

    quando un uomo si avvicina allo stato di esasperazione che precede di poco la perdita del controllo, dovrebbe allontanarsi e riprendere in seguito la discussione. quando una donna si rende conto di tale pericolosa alterazione, dovrebbe gettare acqua sul fuoco.

  3. 423
    rossana -

    Caprone,
    spesso, solo chi ha provato dolori tanto acuti da togliergli seriamente la voglia di continuare a vivere può AVVICINARSI a comprendere la sofferenza del prossimo. così è: bisogna sperimentare, più o meno nelle stesse condizioni (una separazione con o senza figli può fare un’enorme differenza, rispetto al SOLO perdere lavoro, partner, casa, autostima e amici in comune), per intuire impulsi e ragioni di altri in circostanze affini a quelle vissute in prima persona.

    è un po’ come chi, nella disperazione di non riuscire più a mantenersi a galla (fisicamente o emotivamente), si aggrappa al vicino, trascinandolo, più o meno volontariamente, con sé in un reciproco abisso di morte. è infatti abbastanza frequente che chi uccide in famiglia abbia poi anche la forza di suicidarsi.

    nella maggior parte dei casi il solo avanzare dell’età non è d’aiuto per sottoporsi all’impegno di provare a immedesimarsi, prima di giudicare. molto dipende da tanti diversi fattori e, forse, soprattutto dal temperamento e dalle capacità di reazione, che non sono uguali per tutti.

    non c’è colpa né nella fragilità né nell’arroganza. non sono che umani limiti, che non sempre si è in grado di tenere sotto controllo.

    abbraccio ricambiato.

  4. 424
    Rdf -

    Bella questa nuova lettera su LAD con sempre il medesimo copione !

    Riassumiamo !

    – lei ha già un matrimonio alle spalle (con figlio), amore per lei poi è finito per causa di un terzo venuto . Lascia il primo marito e si porta via il figlio

    – si risposa (altro giuramento religioso o civico..comunque ipocrita) con un altro uomo e ha una seconda figlia (nuovo candidato per figliare )

    – dopo la nascita della figlia i rapporti sessuali col secondo marito si diradano fino a scomparire definitivamente

    – scoperta del secondo marito di un nuovo terZo incomodo

    – lei si professa non più innamorata , scarica sul marito le colpe per le troppe litigate e continua a flirtare con terzo incomodo

    – chiede periodo di pausa

    https://www.letterealdirettore.it/lei-vuole-una-pausa-di-riflessione-per-decidere/

    Solito copione, ipocrisia , anaffettivita , solito matrimonio fallito con più figli da due uomini, sfasciamento famiglia , solito uomo cornuto, solito andazzo identico , uguale nelle dinamiche a miliardi e miliardi di altri amori .

    La donna è mobile , qual piuma al vento 😀

    E noi dovremmo credere ancora nel loro amore ? 😀
    Che pensano solo a se stesse e distruggono affetti al primo nuovo calore? No ma siamo noi i “deboli”, non loro semmai 😀

  5. 425
    Rdf -

    Io dico va bene ma almeno ammettetelo . Poi potrei anche tornare a rispettarle ma devono smetterla di recitare e fare le santarelline e’ questo che mi manda in bestia :D.

    Devono dire :

    – io ti sposo e giuro davanti a Dio di amarti X la vita però sappi che se vado in calore per un altro ti lascio e farò fatica a salutarti e guardarti in faccia perché mi farai schifo perché sono fatta così .

    – sappi che dopo che avremo fatto un figlio il mio amore per te decadrà sensibilmente

    – terrò sempre la porta aperta ai miei corteggiatori, messaggero’ con loro a tua insaputa X sentirmi apprezzata come donna

    – se ci lasciamo i figli me li prendo io

    – io non avrò mai alcuna colpa , sarai stato tu a scatenare questa situazione

    – il mio amore è esclusivamente inconscio e riproduttivo . Sono incapace di affezionarmi ad una persona solo perché condividiamo tanti momenti, sorrisi, carezze e abbracci, emozioni . Questi saranno cagati via dal nuovo calore e mi rimarrà solo il fastidioso ricordo di essere venuta con te, mi farà schifo la tua voce, la tua presenza

    Se ammettessero questw loro qualita’ (data l’evidenza nelle miliardi di storie raccontate) sarebbe quantomeno corretto. Ma sono false e ipocrite..e ti parlano d amore 😀

  6. 426
    Suzanne -

    Caprone, visto che ti sei posto in maniera garbata ti rispondo con piacere. Il discorso che hai riportato era in riferimento al luogo comune secondo cui “si stava meglio quando si stava peggio”, o ” le donne di una volta erano più serie”. Onestamente, io preferirei essere lasciata piuttosto che continuare a vivere con una persona che non mi rispetta, nei più svariati e molteplici modi. Oggi credo ci sia meno ipocrisia, e le persone si mostrano in tutte le loro contraddizioni e fragilità. Anch’io ritengo che le storie non finiscano dall’oggi al domani senza precedenti avvisaglie; forse dovremmo essere più attenti per evitare poi di cadere dal pero e farci veramente male. Detto ciò, sicuramente esistono ( da sempre e per sempre, nei secoli dei secoli) donne ( e uomini) che riescono a cancellare molto in fretta relazioni che evidentemente per loro non avevano grande importanza, senza il bisogno di voltarsi indietro e preoccuparsi del massacro emotivo di cui sono responsabili. Io posso solo parlare per me, e ti assicuro che lasciare è stato uno dei momenti più brutti della mia vita, quindi, non tutti al mondo siamo uguali. Ripeto, l’importante è saper scegliere ciò di cui realmente abbiamo bisogno…

  7. 427
    Golem -

    “non ho pensato che la tristissima fine di Pamela fosse da conteggiare con i femminicidi.”

    Ah no? Interessante. Si è appena appreso che quella povera figlia è stata uccisa a coltellate, e non di overdose. E che si dice di quella di Milano, caduta in una trappola? Ho cercato un’umana attenuante all’azione di quegli animali che hanno abusato di chi era più debole ma proprio non ne ho trovate. Se qualcuno vuole aiutarmi a trovarne ne sarei contento.
    Voler cercare giustificazioni in certe azioni, quando sarebbe meglio tacere, avalla in qualche modo il gesto. È quasi come essere favorevoli alla condanna a morte, ma per le vittime, non per i colpevoli. Vittima che secondo questa logica in qualche modo “se l’è andata a cercare”. Non reprimende, solo consensi. Ma ditemi voi.

  8. 428
    suzanne -

    Rossana, perdonami, tu puoi sicuramente avere le tue idee ma nel momento in cui le riporti su un forum volto al confronto, devi accettare anche forti contrapposizioni, perché i concetti che esprimi, seppur in modo garbato, per me hanno un peso non minimizzabile. Non esistono sante ma nessuna, malgrado i propri difetti, merita di essere fatta a pezzi o barbaramente uccisa per non aver saputo gettare acqua sul fuoco nel momento opportuno. Invece per me esistono i mostri, eccome, ma sono i più banalmente “umani” ad esserlo, come ricordava giustamente la Harendt in riferimento ai burocrati nazisti. Questo va combattuto: non i pazzi criminali, ma i pusillanimi, piccoli uomini comuni che non sanno accettare la perdita di potere ( potere che in realtà non hanno mai avuto). L’unica colpa di queste povere donne è quella di non essersene allontanate al primo sintomo di violenza, purtroppo per loro.
    Tra l’altro, mi sembra fin troppo banale puntualizzarlo, chi arriva ad impartire dolore fisico e morte alla propria donna l’amore ovviamente non sa nemmeno cosa sia; parliamo quindi più correttamente di desiderio di possesso.

  9. 429
    Rdf -

    Se l’amore che tutti ci immaginiamo non esiste in natura, io sono il primo a riconoscerlo e ad accettare questa realtà che scontra però con l’imprinting culturale che tutti abbiamo ricevuto. Io chiedo soltanto alla controparte di riconoscere ufficiosamente ed ufficialmente ed intellettualmente questa verità . Ho già parlato delle illusioni sulle quali si fonda la società patriarcale, del fatto che in natura non esista la proprietà privata, meno che meno quella sul sentimento ed il fisico di un’altra persona. L’amore monogamico per tutta la vita non esiste per nessuno, e quando questo non termina con una separazione ,un divorzio, un tradimento..si trasforma soltanto in reciproca sopportazione e mutuo soccorso. … Con le scappatelle comprese, si inteNde. Questa realtà che è sempre esistita, si è conclamata con la emancipazione (giustissima) della donna. Quello che mi disturba però è che qui le donne non vogliono riconoscere (O fingono, comunque non lo ammetteranno mai) che neppure l’amore che loro desiderano realizzare illusoriamente esiste…… Perché entrambi per natura siamo vittime dei nostri istinti animali (per quanto crudeli possano sembrare alla ragione) e quindi di fronte ad essi soccombono i buoni propositi morali..

  10. 430
    Acqua -

    Rossana:”a mio avviso, i punti di vista possono essere sensibilmente influenzati dalla situazione in cui si trova chi si esprime. con particolare accento sullo specifico momento del vissuto”. Ma certo, è umano che la PRIMA reazione sia di rabbia, chiusura e frustrazione. E’ un meccanismo naturale di autodifesa. Quello che fa la differenza è la capacità (a distanza di tempo) di ripensare con mente lucida ai fatti e cercare di analizzarli in modo obbiettivo e critico. Mi sembra, invece, che molti dei qui presenti si siano fossilizzati alla prima fase, non capendo che fomentare la propria ira e recriminare sui comportamenti altrui è, prima di tutto, dannoso per se stessi. È necessario di-staccarsi dalla sofferenza e dall’autoconvicimento di essere l’unica parte “lesa” se non si vuole soccombere alla delusione o,peggio, sviluppare un atteggiamento aggressivo e supponente nei confronti dell’altro sesso.

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