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Il suicidio è un atto di coraggio o di viltà?

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Lettera pubblicata il 10 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 111 commenti

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  1. 31
    elisa -

    io sono daccordo con Marco, il suicidio non è una cosa sbagliata. ci si domanda se è un atto di coraggio o di viltà e ognuno può dare un’interpretazione. secondo me, come dice marco, non è viltà ma è una cosa giusta nel momento in cui la vita è una sofferenza. io per esempio ci ho pensato più volte ma non ho avuto il coraggio di farlo. se la vita è sofferenza allora è giusto porre fine ad essa.

    “Ci vuole veramente molto coraggio a togliersi la vita, per contro alle volte per vigliaccheria si accetta un’esistenza priva di valore. E allora i termini si ribaltano.
    Perché condannarsi ad un’esistenza di sofferenza?
    Uno deve cercare di porre fine al proprio dolore”

    sono pienamente daccordo con la definizione di marco. è vigliaccheria accettare un’esistenza priva di valore e piena di sofferenza.

  2. 32
    diana -

    Si credo anch’io che ci voglia coraggio anche a suicidarsi, e’ un pensiero pesantissimo da tenere, e piu’ che vilta’ e’ stanchezza per non riuscire a vivere e a realizzare quello che si desidera e allora si e’ davvero stanchi e forse un po’ dentro si e’ gia’ morti.

  3. 33
    carlo -

    Vi ho scoperti perchè sono andato su Google e ho scritto “voglio raggiungere il mio amore morto”.Premetto che sono gay e ho vissuto per 27 anni con lui. Da gennaio di quest’anno lui non c’è più e non c’è giorno che passa che non pensi alla persona che ho amato. Oltre tutto ho anche il rimorso perchè mentre trapassava io mi ero addormentato sulla sedia dopo diverse notte fatte per lui e quindi non l’ho potuto neppure salutare per l’ultima volta.Mi è rimasta solo il nostro cane di nome Kora che mi fà andare avanti.Io sto facendo come ha scritto Ella,mi sto preparando , e quando non avrò nepppure la mia Kora potrò allora raggiungere il mio amore dolce.
    Per me questa non è più vita e spero che lassù non si arrabbiano e mi facciamo stare finalmente per sempre nell’eternità con lui.

  4. 34
    Lia -

    11/07/09 è il giorno che ho ricevuto la telefonata dei carabinieri… mi informavano che mio fratello era morto…suicida…era un anno che nn ci parlavamo per una litigata carica di astio dovuta alle bugie che mi aveva detto e alla persona che non riconoscevo più come mio fratello, … ha lasciato due genitori nello sconforto più profondo… se ne è andata arrabbiato con me… due righe per i ns genitori e un biglietto per chi l’avrebbe rinvenuto dove lasciava il mio numero di telefono…e mille domande e mille perchè…. nn so cosa pensare… a volte gli urlo che è stato un vigliacco… e nello stesso tempo piango al solo pensiero di lui… nel buio della notte..che ha straiato il sedile della sua auto, ha messo in moto ed è andato via per sempre……

  5. 35
    kevin -

    quando un nostro caro viene mancare,muore veramente quando muore dentro di noi.bisogna aver coraggio per tutto,ma il coraggio piu giusto e forte e quello di non far soffrire chi ci vuole bene,e volersi bene.

  6. 36
    marco -

    Io ammiro il coraggio di chi si suicida vorrei averlo pure io quel coraggio ma sono troppo vile per farlo,spero di trovarlo andando avanti.
    Ci vuole coraggio per togliersi la vita altro che storie.
    Vorrei non far più parte di tutto questo.
    La vita è una schifezza, il corpo umano è una schifezza ,la maggior parte di noi lavora per arricchire pochi,costringiamo animali a vite da inferno per poi macellarli barbaramente.Li sezioniamo vivi solo per fare un nuovo cosmetico ,un nuovo farmaco,preferiamo fare 100 medicine nuove piuttosto che eliminare la causa di una malattia
    Ma che c’è di bello al mondo ?Il mondo senz’uomo,e forse nemmeno quello.

  7. 37
    davide -

    Parere squisitamente personale, è un gesto che non si compie in un raptus di follia, ma lo si pianifica per bene come peraltro io sto ben facendo da diverso tempo. Non deve lasciare assolutamente speranza di essere salvati altrimenti sarebbe solo farsa. Deve lasciare in chi resta il massimo senso di dolore per non essere stato in grado di comprendere, non l’atto in sè stesso, ma tutto quanto non è stato fatto per evitarlo. Nin è un lucido gesto di follia, ma un consapevole e ldevole gesto di coraggio, come persino la bibbia ci insegna.
    D’altronde i migliori sono quelli che hanno il coraggio di farlo, non quelli che cercano delle scuse per sopravvivere.
    Davide

  8. 38
    Fulvio -

    Non ho mai pensato al suicidio, in quanto non ho mai avuto paura di vivere, si di vivere.
    Nella mia vita ho fatto di tutto, sono anche “morto” un po’ di volte,sia per incidenti, che per situazioni che la vita ti mette fra i piedi.
    Sono sempre andato avanti senza nessun rimorso.
    Nella mia vita ho avuto solo una paura: Sopravvivere ai figli.
    Purtroppo questa paura si è avverata.
    Ho perso mio figlio da sei mesi, sono adesso in una confusione completa. Sembra che lo abbia fatto di proposito,ma io non ci credo, aveva un lavoro, una donna ed un figlio che lo adorava, non gli mancava nulla. Non so più cosa fare, e se non fosse per mia moglie, forse lo avrei già raggiunto. Ma prima lo pensavo ed ora ho la conferma che è più difficile vivere, o meglio che ci vuole più coraggio a vivere che premere un grilletto.
    Spero di riuscire a trovare ancora questo “coraggio”, ma è sempre più difficile ad ogni giorno che passa

  9. 39
    Michele -

    Ci si suicida per alleviare la propria sofferenza, che può venire sia da un dolore acuto che da una totale di-spera-zione (perdita della speranza).
    Può essere sia un gesto avventato che un meditato gesto di solidarietà verso sé stessi.

    Chi non ha mai pensato al suicidio è fortunato, perché significa che la vita non lo ha mai veramente messo in ginocchio, non lo ha mai fatto a pezzi…
    Non tutti hanno gli stessi sostegni psicologici e morali.
    Ma tutti li possono perdere.
    Chi parla di viltà è solo un povero ignorante della realtà psichica e umana.

  10. 40
    silvia -

    Penso,alla domanda “il suicidio è un’atto di coraggio o di viltà?” vere risposte non ve ne siano, solo punti di vista differenti.Ed in questa differenziazione di pensieri ed idee si creano gruppi-di-pensiero… originati da gruppi di persone che condividono qualcosa. Un qualcosa che sono sensazioni, emozioni, sentimenti: rabbia, paura, viltà, coraggio… Penso, un certo insieme di stati d’animo ci ha condotto a questa pagina,e penso alcune sensazioni ed emozioni ci hanno portato a scrivere un commento invece di, semplice-mente, sor-volare. Ora, ciò che mi chiedo io è: perchè ? Cosa spinge a lasciare un proprio pensiero qui ? Non credo il bisogno di conferme sul proprio, anzi. Forse è un bisogno del contrario ? Forse un bisogno di “testimoniare” ? Cosa ?

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