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Scambio di coppia, il gran ritorno

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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.815 commenti

Pagine: 1 330 331 332 333 334 482

  1. 3311
    CB -

    Ringrazio sentitamente rox per quello che esprime, anche se il mio vedere non collima sempre con il suo, avvolte anche per aspetti non strettamente legati alla trasgressione. Credo però necessario chiarire un punto.
    Un concetto si abbraccia o per fede o per convinzione, personalmente mi ritengo più incline alla riflessione ed all’accuratezza. Qui non cerco di spingere qualcuno verso modelli a lui avversi, ma piuttosto di mettere sotto esame i miei convincimenti. Sono stato più volte redarguito su ciò che si sono ritenute mie banali repliche, in realtà si trattava di semplici cambiamenti prospettici necessari a chiarirmi alcune idee.
    Caro rox, nel tuo ultimo intervento ho trovato diverse affermazioni su cui obietterei, ma voglio esimermi dal farlo perché riaccenderebbe polemiche su questioni già ampiamente discusse, ma trovo interessanti due punti che probabilmente contengono visioni diametralmente opposte e che forse meritano un approfondimento.
    Il primo riguarda la tua affermazione: “… in fondo rimaniamo e rimarremo ognuno della nostra opinione…”. A mio avviso ciò può essere conseguenza di due modelli cognitivi, il primo è quello di fede a cui non si può dare risposta; il secondo può essere di convincimento ed allora dovrebbero esserci ragioni inconfutabili a suo sostegno, che a me piacerebbe conoscere. Personalmente credo che la vita è un perenne mutamento, pertanto fatico a comprendere la sicurezza che l’affermazione sottende.
    Il secondo: “ci rompono le palle con tanta politica”. A ben vedere non c’è né politica né politici che ci affliggono il nostro quotidiano, ma piuttosto luoghi comuni propinati per obbligarci ad istituzionalizzare i loschi affari di giornalisti, avvocati, imprenditori, dottori e chi più ne ha più ne metta. Questa però è tutta un’altra storia.
    Vorrei aggiungere una chiosa sull’intervento di Golem. Il vero scambista non vive quella “frenesia di cambiamento” a cui si riferisce, bensì sperimenta una diversa entità culturale.

  2. 3312
    Golem -

    Comunque CB, alla fine l’unico “scambista” che conosco è mio zio Espedito. Lo ha fatto per le ferrovie svizzere fino alla pensione. Un marcantoio di 1 e 85, occhi blù, bello, virile e possente, che negli anni’50 a causa di quella maschia avvenenza ingravidò tre donne contemporaneamente. Dovette scappare in Brasile per evitare le conseguenze dei padri delle puerpere, per poi spostarsi in Svizzera in incognito. Nel paese di Haidi ha continuato a non aver problemi con le donne ma a crearne parecchi ai mariti di queste, e dove appunto trovò lavoro come “scambista” nelle ferrovie locali.
    Fu dunque uno dei primi scambisti (o forse l’unico) che non ha avuto bisogno di frequentare i locali dedicati per sco..... anche le donne di altri.

    Oggi ha 89 anni ed è sempre imponente, lucido e allegro. Fare lo scambista rende longevi evidentemente. È il mio zio preferito.

  3. 3313
    CB -

    Divertente la storia di Golem, ma non è esatto dire “uno dei primi se non l’unico”; per rendersene conto, basta ammirare i millenari templi induisti.
    Vorrei raccontarvi anch’io una storia accadutami alcuni anni orsono. Frequentavo una ragazza con cui desideravo avere una storia “seria”. Non ero mai riuscito a propormi, ma una sera organizzai una cena speciale; prenotai una saletta riservata in un fantastico ristorante con ambientazione medievale, un tavolo addobbato a dovere, lume di candele ed una cena strepitosa. Era fatta, la ragazza ormai si era sciolta a dovere e le parole scorrevano a fiumi. Stavo vivendo un momento magico. Improvvisamente, senza che me ne rendessi conto, le accennai di un posto incredibile che mi era stato riferito. In realtà non sapevo bene cosa fosse e neppure se esistesse veramente, si trattava soltanto di una fumosa confidenza fattami e poi…, in un’occasione del genere…, eppure…, il dado era tratto ormai. Lei però, senza scomporsi mi disse: “sono curiosa, perché non ci andiamo”. In breve ci ritrovammo in un locale che superava ogni nostra immaginazione. Eravamo seduti su dei divanetti, con in mano uno splendido cocktail, guardavamo altre coppie che ci fissavano a loro volta, atmosfera tranquilla, ballammo, spettegolammo un po’, infine prendemmo coraggio ed attraversammo quella tenda che ci separava dalla zona privé. Vedemmo cose inconcepibili, presto mi sentii eccitato e confuso, non era proprio ciò che m’immaginavo dovesse succedere, dov’era finito il mio voler costruire una storia. Ero stranito ma anche infervorato per l’apertura mentale di quella ragazza, non sapevo come comportarmi; d’improvviso lei mi sussurò: “vuoi fare qualcosa?”. Risposi titubante e con un filo di voce un secco no. Rientrammo in sala e poi, dopo un po’ d’imbarazzante silenzio, la riaccompagnai a casa. Quella fu l’ultima volta che riuscii a vederla e tutt’ora, nel ripensarci, mi assalgono mille tormenti.

  4. 3314
    Golem -

    Bella anche la tua vicenda, ma ripeto, non ho mai provato eccitazioni particolari in quella “direzione”, mi bastavano quelle che mi provenivano dalla ragazza del momento, e pare altrettanto per loro.
    Bè uno zio “tombeur de femmes” addetto agli scambi ferroviari è comunque uno scambista, seppure di altro genere, ma è l’unico che conosco con quell’aggettivazione.

    I templi indù mi sono lontani sia geograficamente che culturalmente.

  5. 3315
    rox -

    La storia di Espedito e’ da farci un film…..quando la realta’ supera l immaginazione.
    Cb non sara’ per questa occasione mancata, che ti tuffi a panciata,si dice anche a babo morto, nella piscina degli scambisti ah ah – facci una risata.
    sai quante occasioni mancate, rimorsi, sia per avventure di sesso che anche finanziarie,tanti, anche io,ci ritroviamo a ri pensarci. non saremo ne’ i primi ne’ gli ultimi.

    rien ne va plus le jeux soint faits

    un mio amico, e’ un pezzo che non ci risentiamo, diceva della vita, in generale, e per restare in ambito casino’
    e’tutto un bluff, bye bye

  6. 3316
    Golem -

    Rox, Espedito è un mito per me. Pensa che fu investito da un treno a 50 anni, mentre lavorava da “scambista” in una stazione vicino Zurigo, è uscito tutto blu ma se l’è cavata. A 82 lo centra una automobile, e lui gli ha sfondato cofano e parabrezza saltandoci sopra. Fino a una ventina di anni fa mangiava mezzo chilo di spaghetti a pranzo con una forchetta alla quale aveva allargato i rebbi, mentre in Brasile si era pure abituato alla carnazza asada, a botte di bistecche da sette etti un chilo l’una. Una sera mi incontra per strada in paese e mi dice ” nipò, ce fai stasera”, “niente zì, perchè”, “scià vieni con noi in campagna che ni manciamo ‘na pecra (una pecora. Siamo salentini). L’ho seguito pensando che ci fosse carne di pecora pronta, macchè, ne hanno presa una viva e scannata al momento. Macellata e messa a pezzi sulla griglia. Mai assaggiato carne più saporita. Mi viene ancora l’acquolina in bocca se ci penso.
    In 10 abbiamo fatto fuori un ovino di 30 chili lordi. Le frattaglie in frigo per un secondo giro al quale non ho partecipato.
    Indimenticabile zio e padrino, buono e generoso ma virile come dev’essere un vero maschio. Non ha figli maschi (a parte gli abusivi. Un maschio e due femmine praticamente gemelli, ma di tre madri diverse), e io attualmente mi reputo suo figlio, visto che gli somiglio fisicamente, nel viso e gli occhi. Ma lui era 6/7 centimetri più alto di me da giovane. Un gigante per l’epoca. L’uomo di bronzo lo chiamavano in Brasile. E chissà cos’ha combinato laggiù. Ma ha saputo vivere, e lo fa ancora. Questo è certo.

  7. 3317
    CB -

    Non ci credo; pensate veramente che vi abbia raccontato quella storia personale al solo scopo di rendervi partecipi di una disavventura? Suvvia, non prendetemi in giro, il racconto è così pieno di spunti riflessivi. Si può facilmente dedurre che il mio primo contatto con il mondo trasgressivo è stato alquanto traumatico, è per questo che mi riesce facile comprendere il vostro disagio nei confronti di questo fenomeno. Un’altra cosa che mi sembra non possa sfuggirvi è come la curiosità femminile verso questo argomento non è certo seconda a quella dell’uomo (se l’ipocrisia viene tenuta a bada naturalmente). Personalmente ho potuto costatare più e più volte quanto sia facile incuriosire una donna al riguardo. Non so quanto Marianna, così si chiamava la ragazza di cui vi ho raccontato, conoscesse già quel mondo, a me sembrava che fosse anche lei nuova alla cosa, eppure il suo atteggiamento, almeno apparentemente, sembrava piuttosto sciolto. Un altro punto interessante è “l’apertura mentale” che essa ha mostrato d’avere nell’affrontare le cose, senza pregiudizi ed ipocrisie, ma con solarità e voglia di apprendere. Oltre al resto ci sono quelle emotività profonde che attraversarono quell’esperienza, proviamo ad esempio a considerare le ragioni che hanno spinto Mariana a sparire dal mio radar.
    Ragazzi, però così non va, dovete metterci un po’ più d’impegno se volete comprendere le cose, lo dico in generale.
    Caro Golem, riguardo ai templi indù sono molto distanti anche dalla mia cultura, ma questo non m’impedisce di riconoscerne il valore. Con i mezzi oggi disponibili, non è neppure così difficile poterli ammirare da casa, anche se in modo semplicistico ed attraverso gli occhi di qualcun altro. Io però ho accennato ai templi per smontare la convinzione diffusa che lo scambismo è un’invenzione moderna, come sembra indicare quel luogo comune da te sottolineato (quello ferroviario risale all’inizio dell’ottocento, ma quello sessuale?).

  8. 3318
    Golem -

    CB, il parallelismo con lo “scambista ferroviario” era un chiaro gioco al paradosso sul termine che accomuna due “attività” sugli scambi lontane tra di loro. Non so quando sia iniziato quello sessuale. So però che gli errori fatti nel “manovrare gli scambi” hanno sempre prodotto tragedie umane.

  9. 3319
    rox -

    avevo scritto che mi fermavo, ma rispondo a golem e cb-

    Lo zio Espedito e’ e restera’ un mito.
    Ci sono stato anni fa in vacanza nel salento e ho ancora vivo il ricordo e la meraviglia delle spiagge, del mare e della cucina salentina.

    CB aggiungo c est la vie, per fare certe cose, private e piccanti, si deve essere anche ……….portati.Singolarmente ed in coppia.
    Dipende dal carattere,dal dna,come in ambiti piu’ visibili,e professionali c’e’ chi e’ portato a fare che ne so il pasticcere, il meccanico, il manager,lo scienziato,il pecoraio, il cantante, l artista,l attore,la o il porno star,il santo, o la santa,il prete,la suora,il macellaio,l elettricista,la puttana,il gigolo’, l idraulico,il politico,il giornalista, metti tutto quello che vuoi. Sappiamo che lo scambismo esiste ed esistera’, come la prostituzione metto la mano sul fuoco che ci sara’ nei secoli dei secoli.
    Anche se c’e’una curiosita’ ma individualmente uno od una non se la sentono….finisce li.
    Le donne in genere sono piu ‘ restie,per vari motivi,ci sono le eccezioni, ma se poi entrano in sintonia con la trasgressione allora ………mmmmmh…..
    e’ come un cantiere aperto………non dico altro-

    Ora Mi viene in mente una certa Claudia Koll,ha fatto una virata a 180 gradi,direi anche esagerata ora.
    Eva henger un po’ meno.
    Ma com erano tutte due… stra…. fi..e.
    L apertura mentale va bene,ma deve venire anche da se,specie in certi ambiti, come sopra….
    Saluti

  10. 3320
    Yog -

    Il Dottor Golem è pienamente titolato a parlare di scambi essendo verosimilmente anche un profondo cultore di tecnica ferroviaria. In particolare immagino sia – per motivi che a lui non sfuggono – esperto di scambi inglesi. Peraltro esistono anche gli scambi inglesi doppi, una vera porcata.

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