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Il suicidio

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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 14501
    toroseduto -

    Beppino non sai quanto mi piacerebbe leggere il tuo diario, sapere le cose che non scrivi qua. Rispetto la tua privacy, non temere, solo che ci sono delle cose che hai scritto che mi hanno fatto un po riflettere. Leggi la bibbia per trovarci qualcosa di buono, parli dell’inferno a cui neppure credi, penso che dovresti fare un passo avanti e cominciare (è difficile, lo so) a parlare di quelle che sono le tue certezze. Nessuna credo. Mi fa male sentirti avvolto nel buio totale,lo si capisce dal fatto che c’è sempre il chiodo fisso del suicidio.Voglio riportare la mia risposta ad un aspirante suicida, è di molti anni fa.
    toroseduto – 6 febbraio 2010 2:33
    23 settembre l’anno non importa. Era domenica mattina, ci troviamo al circolo 4 di noi, Peppe, di due anni più grande di noialtri propone di andare al parco Virgiliano di Napoli.
    E’ un bel posto,tranquillo e panoramico, 40 metri sotto c’è il mare.
    Compriamo taralli e coca cola, Peppe si allontana, non ci facciamo caso, eravamo…

  2. 14502
    toroseduto -

    presi dalla bellezza di quel posto, ed eravamo tutti di buon umore.All’improvviso un urlo agghiacciante, prolungato e troncato di colpo, corriamo nel posto dove doveva esserci Peppe.
    Non c’era, ci guardiamo negli occhi e pensiamo che sia stato il nostro amico.
    Non era possibile scendere, vediamo solo che giù, sugli scogli, un corpo con la camicia del nostro amico, era immobile. Morto.
    Angosciati, per vari giorni, eravamo tutti e tre in condizioni pietose. Quell’urlo di PAURA,ci ha accompagnato per diverse notti.
    Non era un grido di LIBERAZIONE, siamo sempre stati convinti che era un grido che chiedeva aiuto!
    Se avesse potuto, si sarebbe aggrappato a qualunque cosa.Con gli anni, ho capito perché aveva chiesto la nostra compagnia, da solo non lo avrebbe mai fatto.Forse è lo stesso motivo che ti ha spinto a scrivere la lettera, vuoi che qualcuno sappia le tue intenzioni.
    Per trovare coraggio e una specie di giustificazione.
    Ma non è questo il coraggio, il coraggio è affrontare…

  3. 14503
    toroseduto -

    la vita.
    Quando andrai ancora sul ponte, sarai costretto a guardare giù. Urlerai di paura, ne sono certo.
    Prova a guardare in alto, altro che 70 metri! E tu ti accontenteresti per così poco?
    Hai miliardi di km di cielo e tu scegli di scendere appena 70 metri?
    Quell’urlo agghiacciante, è stato per me una specie di assicurazione sulla vita.
    Penso che se lo avessi sentito anche tu, ti sarebbe passata la voglia di considerare il suicidio una soluzione.

    E’ roba di molti anni fa. Quel mio amico aveva 19 anni, nessuno ha mai saputo il perché di quel gesto estremo. Non lo dimenticherò mai.

  4. 14504
    maria grazia -

    io infatti credo che Beppino non stia cercando seriamente dei consigli. viene qui sono per “diletto”, per sfogarsi un pò. così come non ha nemmeno veramente intenzione di suicidarsi, altrimenti lo avrebbe già fatto.

    Cosa cerca? attenzioni “empatiche”, probabilmente. E qui c’è chi soddisfa questa sua istanza. Ma questo chiaramente non è risolutivo per il suo problema. Per il quale è invece più opportuno, secondo me, un sano bagno di… vita vera. Facendo finalmente le proprie scelte senza condizionamenti.

  5. 14505
    Beppino -

    Qualche anno fa, ho ingerito 20 medicine. Poi, un altro giorno 40, e più tardi 60. In quell’epoca mi strangolavo con una sciarpa, oppure mi mettevo la testa in un sacchetto di plastica. Nello stesso tempo, mi autolesionavo. Poi, un’altra volta, ho ingerito 100 farmaci, e ho avuto delle allucinazioni visive, nonché una febbre forte, fino alle tre di notte. Ho bevuto tanti prodotti domestici, e in seguito a quello sono dovuto andare al Pronto soccorso diverse volte. Mi sono impiccato nel 2010. Poi in ospedale psichiatrico, ho voluto farlo ma mi hanno trovato gli infermieri, prima ch’io lo potessi fare. Poi ho ingerito troppe medicine, e sono finito in ospedale psichiatrico. Di recente, mi sono impiccato alla pedata del mio letto, ero quindi seduto, e mi sono fatto molto male al collo.
    Ho spesso urlato per il dolore interiore che provavo, ho scritto con il mio sangue sul mio diario…

  6. 14506
    rossana -

    Bravo Beppino!
    “Scrivo a chi sa leggere quello che scrivo, e non agli altri.”: hai espresso anche un mio recente pensiero, meglio di quanto avrei saputo fare io!

    Robin, il gattino di cui giá ho scritto, ha cambiato in pochi giorni il colore degli occhi, dal grigio-azzurro al giallo, come quelli di sua madre.

    Questa lo sta portando in giro per il cortile: ieri ho visto che gli stava insegnando ad arrampicarsi su un tronco d’albero, e lui ripeteva subito, anche in questo caso meglio di lei…

    Stanotte, il furbetto, ha voluto strafare. Ci siamo svegliati con lui che miagolava sul tetto del terrazzo, e sua madre che sembrava confortarlo dal basso. Salendo su una piccola scala si é cercato di prenderlo, ma lui si é ritratto, perchè nemmeno sempre accetta carezze.

    Dopo una mezz’oretta di scambi vocali a diverse tonalitá, si é deciso di prendere sua madre e di mettergliela accanto.

    In poco piú di 10 minuti erano entrambi sul terrazzo, come se niente fosse mai successo.

  7. 14507
    Beppino -

    …Quando ero in vacanza dai nonni, pensavo di buttarmi sotto il treno. Sono finito in ospedale psichiatrico per la terza volta.

    Dal 2010 ad oggi prendo medicine, e vado ogni mese dallo psichiatra.
    Chi vuole davvero “morire”…?
    L’aspirante suicida vuole solo smettere di soffrire.
    Può amare i lati positivi della vita, e trovarsi sprovvisto di fronte alla troppa sofferenza che prova. Allora tenta di suicidarsi, e nello stesso tempo ha una paura tremenda della nozione di “fine definitiva”, è l’ostacolo maggiore al suo suicidio: la paura. Allora prova a suicidarsi, fa il gesto, lo fa, e spera di poter vivere…nonostante abbia ingerito cento medicine, o si sia impiccato. Quando la vita è buia, e nel cuore batte l’istinto di sopravvivenza, suicidarsi è proprio…un dilemma terribile. Ma c’è un’alternativa: l’autolesionismo o l’impazzire. Il dolore fa impazzire.

  8. 14508
    Beppino -

    Se potessi, piangerei per anni. Ma non posso. Non piango. Non ho dimenticato il tempo in cui facevo dei bagni gelidi, che mi facevano urlare di dolore e mi bruciavano la pelle. Non ho dimenticato le crisi di panico, quando i miei mi lasciavano da solo a casa, e cercavo qualcosa per calmarmi: un prodotto domestico da bere…
    Non ho dimenticato quando di notte mi sono tuffato in un lago freddissimo ( era d’inverno ), perché volevo ammalarmi per non andare all’università il giorno dopo…
    Non ho dimenticato quanto ho sofferto sui forum, su internet, a causa delle parole malvagie di tante persone…
    Né ho dimenticato le mie lacrime, le mie urla…le mie preghiere perché Dio esaudisse il mio desiderio: morire.

    Sono sempre vivo, e Dio l’ha permesso… Perché? Non lo so.
    Ci sarà un motivo.

  9. 14509
    Beppino -

    A Toroseduto,

    Capisco, per il tuo amico di 19 anni…e capisco benissimo che abbia urlato per il terrore. Ho già vissuto quel terrore…eccetto che me la sono cavata, grazie a Dio…

    Ora faccio una pausa, riguardo allo scrivere su questa lettera. Ho bisogno di una pausa. Forse lunga.

    Ciao. Un abbraccio a quelli che hanno saputo capirmi.

  10. 14510
    Golem -

    Nessuno ti può capire Beppino, anche se può sembrare il contrario. Le gioie si condividono, i dolori no.

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