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Chi li capisce gli uomini!

di skar1982
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 1.028 commenti

Pagine: 1 4 5 6 7 8 103

  1. 51
    mr x -

    Ma guarda un po’ che coincidenza…parlo con Mr xyz, e spunta Sarah, ahahahahahah, adesso ho avuto la conferma che volevo, e cioè che sei sempre tu, che ti diverti a usare altri nomi….ahahahah, che mentecatta.

  2. 52
    mr x -

    Tutto qua skar1982?….non sai proprio cosa dire, bah, sei davvero poca cosa.

  3. 53
    rdf -

    solidarietà a mr x … ha perfettamente ragione

  4. 54
    Laras -

    Il colloquio si sta facendo ampio e interessante, ma titanico nella possibilità di trovare una risposta univoca che soddisfi tutti, per un motivo evidente quanto banale: siamo tutti diversi, soggettivamente e obiettivamente, e i comportamenti li decodifichiamo e li mettiamo in pratica attraverso una visione PERSONALE del momento che viviamo.
    Il motivo per cui Fabrizio non se ne fa una ragione di quanto gli è accaduto, è perchè la SUA visione delle cose è banalmente diversa da quella della moglie, che pure credeva di conoscere. Cosa che la stessa, presumo, debba aver provato verso Fabrizio, altrimenti perchè quei quasi 20 anni di matrimonio? Non credo che si reciti la parte per tutto quel tempo.

    Arrivano le vicende della vita, vengono lette e interpretate secondo quella soggettività di cui parlavo ed ecco che producono un effetto, che in me avrebbe dato un risultato in un altro uno diverso, e così via.
    In realtà, e Fabrizio lo conferma, tutti noi abbiamo di paradigmi a cui rifarci, punti di riferimento morali, cioè di comportamento, che nel caso di Fabrizio, sono ben descritti dalle figure dei nonni e dalle donne di un certo periodo, e per Cinica dall’esempio che porta degli uomini di un tempo che sopportavano con sacrificio il peso della famiglia eccetera eccetera. Ma sono proiezioni ideali, non corrispondenti alla verità! Dei miei quattro nonni quelli materni erano deliziosi, quelli paterni un disastro per colpa della parte maschile.
    Spesso noi utilizziamo quello che ci fa comodo “depurandolo” di tutte le negatività che potrebbero far crollare il mito. Perchè del mito si ha bisogno, rappresenta quell’idealità a cui vorremmo tendere per essere felici. Santi, madonne che piangono, nonni, genitori, eroi sportivi, mogli e mariti e perfino figli, non sono altro che la proiezione idealizzata della perfezione a cui tendiamo e nella quale vorremmo essere immersi.
    Ma non è così, mai. Il ricorso al sacro ne è un’esempio, serve a compensare proprio la scoperta della fallibilità dei miti umani, come quando ci accorgiamo che papà non è quel supereroe che pensavamo fosse, che la mamma beve di nascosto e che nostro figlio non è l’enfant prodige che vedevamo in lui, e infine che nostro marito o nostra moglie sono degli stronzi fedifraghi perchè ci hanno tradito. Perchè? Visto che riponevo la massima fiducia? Era il mio mito!!
    Era? no, non lo è mai stato. Sono che lo/la vedevo così. Lui, lei erano due poveri cristi come tutti, nella ricerca di quella perfezione..

  5. 55
    Laras -

    … che non è di questo mondo e manco dell’altro, che rientra nel bisogno di consolazione che noi povericristi vogliamo inventarci per gli stessi motivi che ho appena esposto e che potremmo riassumere con la frase: “senso della vita”.

    Eccoci, un altra parola magica: il senso della vita. Che si tratti di una donna che lascia il marito perchè pensa di trovare un mito più mito, di un uomo che tradisce la moglie per soddisfare il suo ego e sentirsi un mito per l’amante, che mitizza a sua volta perchè lo fa sentire importante, tutto questo cosa dimostra? Il continuo bisogno di dare un senso a quello che facciamo e sentirci UNICI per quell’entità che ci serve per dare quel senso, di cui parlavo, alla NOSTRA esistenza.
    L’amore VERO, caro Fabrizio è una rarità dell’universo, ma quasi sempre è solo una necessità per raggiungere quello scopo di senso, di esistenza, che potrebbe apparire egoistico secondo la mia visione appena esposta, ma non è altro che la prosecuzione di quello che avevamo dalla mamma. Declinato in un modo dall’uomo e in un altro dalle donne. Ma in un modo o nell’altro è pur sempre una maniera per realizzarsi e NON per realizzare l’altro.

    Fabrizio, ti dico una cosa che ti farà sobbalzare. Tu dici di amare tua moglie, vero? Bene, in questo caso l’Amore verso l’altro dovrebbe significare, nella sua massima espressione, che tu debba essere felice se quella donna oggi è a sua volta felice. L’Amore, che nella mia precedente lettera ho definito a sua volta “la parola magica”, è in realtà il termine più equivocato della Storia, ma non in mala fede, solo per inconsapevole ignoranza, perchè pochi ne entrano in contatto realmente.
    Quando mi manca la persona che mi ha abbandonato, mi manca perchè colmava un vuoto che voglio tenere colmo, perchè mi serve la sua presenza per poter portare avanti il progetto di diventare madre o padre, perchè, in fondo, sin dai primordi la famiglia è una società di mutuo soccorso, morale e fisico. Ma da qui a dire che sia la culla dell’amore, soprattutto quelle di una volta, è una bella illusione. Se poi uno vuol crederci è libero di farlo, come credere nei santi, nei miracoli, nelle apparizione a tempo di Medjiugorie, e nei superpoteri di papà quando avevo 8 anni: è umanamente comprensibile e persino necessario, ma non è la stada giusta per CAPIRE.
    Fabrizio, Cinica, Sarah, le cose accadono senza un perchè, siamo noi che vogliamo darglielo, perchè vogliamo dare senso a quello che senso non ha: la vita
    Un saluto a tutti

  6. 56
    Mr. XYZ -

    MrX sei un oligofrenico. Non sono Sarah, idiota

  7. 57
    Andrea -

    Premetto che a mio avviso i commenti scritti da Fabrizio andrebbero stampati e fatti studiare nelle scuole. Quanta saggezza e quanta verità nelle sue parole.
    Lara tu scrivi “ma non perchè voglia farlo, ma perchè PUO’ farlo, cosa che non era possibile nè alla nonna nè alla mamma.” Esatto. Ma fattore importante è che nessuno le dice più cosa sia giusto e cosa sbagliato anche per il bene di una famiglia. Le donne sono deresponsabilizzate del loro ruolo, come in generale anche gli uomini.
    Per farti un esempio, se cammino per la strada, trovo un portafoglio per terra, POSSO decidere di prenderlo e tenermi i soldi o POSSO decidere di rintracciare il proprietario e restituirglielo. E’ solo la mia personale coscienza ad indirizzarmi. Le donne “di una volta” avevano molto più forte questo peso di coscienza e non solo per vincolo sociale, la famiglia era un valore ben più importante di quanto non sia ora.
    Ora viene detto alla donna: “prendi quel portafoglio, fregatene, non fai nulla di male”.
    Il mio non è un aggredire le donne è semplicemente constatare la realtà come fanno in molti.
    Un italiano, uomo o donna che sia, è molto più “mammone” di uno straniero medio, è un dato di fatto.
    E’ anche sbagliato come dice Fabrizio giustificare le donne che si comportano in modo meschino perché reduci dei soprusi passati. Un po’ come se adesso allora si giustificasse un uomo che importuna una donna o che la picchia perché nella società attuale le donne sono diventate “cattive”.
    E ho notato anche io che molte donne di una certa età provano un senso di vergogna nei confronti delle donne di oggi. Si dissociano completamente dai loro comportamenti.
    D’accordissimo inoltre con la frase di Fabrizio: “Ma perché oggi trovi donne soddisfatte ?”>>>

  8. 58
    Andrea -

    >>> Questa libertà di prendere e disfare non fa altro che produrre 35 enni single senza figli ormai frustrate e disilluse. Forse questo è il punto più importante del discorso! Dato che restiamo sempre esseri umani soggetti alle emozioni, è impensabili che ci si possa innamorare e disinnamorare a ripetizione. Quando viene meno la capacità di innamorarsi si va in tilt come accade appunto alle veterane delle storie sentimentali.
    Innamorarsi non è amare. Per amare ci vuole un percorso di vita insieme, subentra dopo. E’ per questo che le coppie di oggi si amano molto meno di prima, perché non fanno in tempo ad arrivare a quel punto che già la relazione è finita.
    E non è che gli uomini siano angioletti, la differenza risiede nel fatto che una donna ha molto più potere sessuale rispetto ad un uomo. Lo dimostra il tono arrogante di molte donne, anche di molte che scrivono qui, compreso il tuo, che hai poi ridimensionato. Perché tu sai che se strizzi l’occhio ad un tizio 80 su 100 te lo puoi portare a letto. Sai che sei vai a ballare e punti uno, 80 su 100 te lo porterai a letto. Tu mi risponderai sicuramente: “non me ne faccio nulla di un’avventura sessuale, voglio il sentimento”
    E io ti credo. Ma già solo il fatto di avere questa scelta ti da un effetto sbornia.
    E ti permette di sentirsi superiore sull’uomo che non può avere il tuo stesso potere. Uomo che tu chiami frustrato o sfigato. Sappi però che il tuo potere risiede semplicemente nel tuo aspetto fisico e negli ormoni che hai di fronte. Stop.
    E siamo al punto che molte donne, compresa tu, preferiscano fare parte del pollaio (essere quindi considerate galline) piuttosto che forse qualcosa di meno fiabesco ma più sincero. Cosa che non stanca mai di lasciarmi allibito.
    “L’amore VERO, caro Fabrizio è una rarità dell’universo” Questo è il vostro male. Credere in qualcosa di esterno, qualcosa al di fuori di voi. Credete alla fiaba vi deresponsabilizza: “se non ho trovato l’amore non è colpa mia, è l’universo che vuole così, continuo ad aspettare il principe azzurro!”
    Ragionate così, lo so! Ma l’amore non è qualcosa che vi cade dal cielo. L’amore dovete costruirvelo voi stesse giorno dopo giorno, dovete avercelo dentro e alimentarlo. E’ anche sacrificio.

  9. 59
    Cinica -

    Andrea se nella fretta di leggere ho letto bene il tuo comento allora voglio dire che su alcune cose sono d’accordo con te. L’amore si costruisce mattone dopo mattone, col tempo ed insieme. Non è una saetta che ti trafigge. Così come non comprendo quelli/e che ti dicono “non so perchè lo/a amo, lo/a amo e basta” Come non lo sai?! A me se chiedessero perchè ho amato una persona saprei esattamente cosa risposndere.
    La libertà ha prodotto una serie di donne frustrate sopra i 35 anni senza figli, ok d’accordo. ma anche una serie di uomini ormai incapaci di sapersi scegliere una compagna (perchè il mercato della promiscuità e della plastica produce femmine sempre più disponibili e belle e allora perchè sceglierne solo una?) e incapaci di assumersi delle responsabilità come la volontà di costruire una famiglia. Questo almeno è quello che vedo io. la causa? forse appunto il fatto che un tempo i ruoli uomo donna erano ben distinti, ora le donne spesso si vedono costrette a portare i pantaloni perdendo il loro lato femminile e dolce non sono più gli angeli del focolare e gli uomini di conseguenza si sentono spodestati della loro virilità, perdendo l’autorevolezza del pater familias, ruolo in cui appunto non si riconoscono più.

  10. 60
    Laras -

    Buongiorno a tutti. Buongiorno Andrea. Riporto una tua frase che mi è parsa esemplare per dimostrare quale sia la considerazione che “normalmente”, nel 2014 si ha delle donne. La frase è questa: “nessuno le dice più cosa sia giusto e cosa sbagliato anche per il bene di una famiglia”.
    Non c’è bisogno di essere psicologi per capire quale fosse, e purtroppo sia, la considerazione che si ha della capacità femminile di decidere cosa sia giusto o sbagliato, dal momento che, in ragione delle vane speranze di un ritorno al passato, ci si aspetta che le poverette debbano prendere indicazioni su “cosa sia giusto o sbagliato” da un’entita superiore che si suppone debba essere prima il padre poi il marito e infine il prete al momento dell’esterema unzione.

    La lettura della stimata (senza ironia) parte maschile di questio forum, sono praticamente tutte incentrate su un lamento che li vede rimpiangere i bei tempi andati quando la donna “restituiva” quel metaforico portafoglio, perchè era tenuta a farlo e non perchè “decideva” di farlo, altrimenti la comunità l’avrebbe etichettata come svergognata.
    Gentile Andrea, la tua nota è chiara: c’è una larga parte di uomini che non riesce a comprendere dche questa evoluzione femminile oltre ad essefre inevitabile è una grande opportunita per l’uomo per dimostrare a se stesso e alla donna che intende amare che nessno dei due parte da una condizione di privilegio, e che il rapporto tra i due si potrà sviluppare e crescere su basi più eque e democratiche, dove la relazione intellettuale finalmente prevarrà su una rendita di posizione che la storia aveva imposto per mille motivi tra i quali l’economia e la forza fisica prevalevano.
    Vorrei sottolineare il fatto che quelle nonne di cui parlavi che aveva l’orgoglio eccetera della famiglia e lo spirito di sacrificio per la salute della famiglia, avevano SOLO quello a cui riferirsi per dare significato alla loro identità, non so se mi sono spiegata. Per cui il fatto che facessero di necessità virtù non lo dobbiamo prendere come l’indicazione assoluta che ci suggerisca che il ruolo della donna sia “dedicato” ad un solo destino, senza per questo rinunciare alla femminilità o no? Potranno le donne decidere anche facendo cazzate o no? che dite?
    Poi esistono diverse qualità umane, per cui ci saranno donne che nella situazione descritta da Fabrizio parleranno con l’uomo altre che non lo faranno, sia che fossero nate nel ’24 che nel ’74: la cultura e l’animo di un individuo è quella che è…

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