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Amore o solo voglia di non stare soli?

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Lettera pubblicata il 16 Gennaio 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 29 commenti

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  1. 21
    LUNA -

    CAMILLA: ciao, credo che in realtà non esista una risposta sola alla tua domanda iniziale, perché ognuno può avere la sua. Ammesso, poi, che uno (o una) sia realmente consapevole anche di essere stato con una persona per non sentirsi solo.
    C’è chi non riesce a stare solo con se stesso veramente neanche dieci minuti e deve tenere sempre la tv, la radio, lo stereo, il computer acceso o parlare al telefono.
    Ci sarà anche chi, poi, penserà di essere innamorato solo in una storia in cui gli sembra sempre di avere le dita in una presa della corrente, confondendo il fatto di soffrire molto stando con una persona con il fatto di provare una grande passione e pensando che, in assenza del volare di piatti e di patemi, una storia è solo una storia.
    Naturalmente vado volutamente per estremi…
    In realtà ciascuno conosce o può riflettere sul proprio percorso sentimentale, la sua educazione sentimentale e soprattutto cercare di ascoltarsi veramente al momento. Si può anche non essere pronti per amare di nuovo, oltre che non riuscire a trovare l’amore.
    O avere capito che, per quanto un amore sia stato grande, dal prossimo eventuale grande amore, se avremo la fortuna di incontrarlo, desideriamo magari anche maggiore affinità, serenità, unità di intenti. O che, poiché siamo anche cresciuti, le nostre esigenze sono cambiate.

    Non ho mai dato molto peso alle teorie “scientifiche” per cui l’amore sarebbe un’inutile o astratta invenzione per la continuazione della specie. Proviamo emozioni anche nell’amicizia, nell’affetto, proviamo emozioni anche guardando un tramonto. E possiamo provare emozioni grandissime facendo l’amore, ma, se siamo innamorati, proviamo emozioni anche camminando in centro con la persona che amiamo, pensando a cosa regalargli/le per il suo compleanno o anche solo stando abbracciati e basta.
    Allo stesso modo l’essere umano è “in grado” anche di astenersi dal sesso in deteminate condizioni, pur amando, o di non riuscire a fare sesso se è arrabbiato con la persona che ama, e proprio perché è ferito/a nelle emozioni.
    Per quanto riguarda la solitudine, non credo neppure che la coppia sia un’invenzione per non stare soli. Ci sono tantissime persone che stanno bene anche da sole, ma che nel momento in cui incontrano una persona con cui è bello dividere e condividere la vita sono ben contente di farla entrare nel loro mondo e di entrare nel mondo dell’altro. Chi ha provato a stare bene in coppia, ma bene veramente, e provando amore e sentendo di essere amato, credo non possa affermare che la coppia si esaurisca in un semplice antidoto alla solitudine. Allo stesso modo non credo che stare tanto per possa far sentire realmente meno soli che essere soli.
    Certo, per chi è tragico andare ad una festa da solo o pensare di affrontare tutta una serie di cose pratiche e burocratiche da solo l’idea che ci sia qualcuno con cui fare una serie di cose può essere una compensazione, ma allora parliamo piuttosto di un rapporto di dipendenza quasi “figliale”

  2. 22
    LUNA -

    di solito però i rapporti basati sulla dipendenza più che sul sentimento, la reciprocità ad un certo punto esplodono.
    Di solito le coppie che durano nel tempo, oltre ad avere una base di sentimento, sono anche delle buone squadre, in cui gli equilibri tengono e sanno magari anche rinegoziarsi nel tempo.
    E in cui si guarda nella stessa direzione.
    Ma non sono solo “coppie razionali”.
    Io nella mia famiglia ho visto e vedo coppie di lunghissimo corso che funzionano. Funzionano per la presenza nel passato, presente, e anche in visione futura di progetti comuni. /cosa che talvolta invece nelle coppie manca e se manca forse è anche un segnale/.
    Ma sono coppie in cui, anche a distanza di anni, le persone spontaneamente si siedono vicine, si fanno un gesto d’affetto e d’amore. Magari si mandano anche a quel paese e non tutti i giorni sono uguali, però vedi che la complicità e reale. E’ ovvio e lampante che se hai vissuto per tanti anni insieme e accanto ad una persona ci sono anche delle abitudini, ma penso che il bello della coppia sia anche il costruire insieme un mondo, un nido, delle abitudini, un linguaggio comune e anche un libro dei ricordi.
    Ma l’abitudine da sola di per sè non basta, ecco perché non sono d’accordo con l’idea che si possa stare con qualcuno solo per evitare di stare da soli, per quanto possa spaventare l’idea di lasciare delle comodità/abitudini ecc ecc, e qualcuno può mettere senza dubbio questo in primo piano, se stiamo parlando d’amore però stiamo parlando di un’altra cosa.
    Personalmente ho avuto la fortuna di innamorarmi in vita mia e di sentire cosa significa per me sentirmi innamorata. Ho avuto la sfortuna che le cose non siano andate come io avrei sentito e voluto che andassero, e la mia storia è durata moltissimi anni ma purtroppo non per tutta la vita. O forse la fortuna è stata che la storia sia finita, perché c’erano delle cose che non andavano e alla lunga sarebbero andate sempre peggio.
    C’è gente, Camilla, che viaggia in continuazione, ma non per questo, necessariamente, ha più possibilità di innamorarsi. Non credo che innamorarsi (veramente) dipenda dalla quantità di persone che incontri, ma da chi. Certo che se una o uno si mettono con la prima persona che passa correndo per paura della solitudine, perché non si ascoltano veramente, per la voglia di mettere su famiglia o per scappare da una situazione allora il fatto che sia passata solo una persona correndo può fare la differenza 😛 ma quello è essere innamorati?
    Io, tanti anni fa, e di persone ne incontravo un sacco, ho incontrato il mio amore sotto casa. Abitavamo a due km e non ci eravamo mai visti prima, pur conoscendo un sacco di gente in comune. Per inciso non ci hanno neanche presentati, ma io lo avevo scambiato, di spalle, per un’altra persona, e in un locale in cui pensavo fino a 5 minuti prima di non andare nemmeno.
    Scusa la lungaggine, ma la tua domanda mi piaceva. Ciao!

  3. 23
    Rossella -

    Penso che non dovremmo complicarci la vita e che innamorarsi del ragazzo della porta accanto sia una gran fortuna. In genere noto che le ragazze di oggi, a differenza di quelle di ieri, vivono in maniera diversa le relazioni sentimentali. Non hanno grandi paure del domani. A me, ad esempio, spaventerebbe veramente tanto la differenza d’età perché gli uomini non ne sembrano consapevoli e si pongono esattamente come dei coetanei. Alla mia età anche dieci anni sembrano tanti perché ne ho trenta per modo di dire… ne avessi sessanta sarebbe la stessa cosa perché penso che una donna dovrebbe restare sempre adolescente. Le grandi differenze d’età mi penalizzerebbero nella vita pubblica perché un uomo che non ti rispetta ti consegna nelle mani di persone di tutti i tipi. Dopo non potrai dire niente perché saranno tutti più grandi di te e solo perdendo vincerai. Ma non è meglio vincere? Mi sembra la storia della volpe… ci sono le eccezioni- per carità- ma penso che con il passare degli anni le cose non potranno che peggiorare. Gli uomini sono molto cambiati.

  4. 24
    rossana -

    bello questo thread! da assaporare post dopo post… mi sono piaciuti tutti ma, in particolare, quello di Salvo.

    la sequenza d’interazioni mi ha ricordato il “salotto buono” che LaD è stato per anni nella sua prima versione, e mi ha fatto venire in mente che il forumismo può essere anche una piccola innocua passione.

    chissà dove sono ora la scherzosa Nutij, che mi stuzzicava; Ilaria, seria e riflessiva; il dotto e semplicissimo Shelburn; l’adorabile Solitario; Dario, il vulcanologo e l’affascinante artista della val di Chiana, di cui non riesco a ricordare il nick, che si era dichiarato disposto a venirmi a prendere con la torpedo blu!

    mi piacerebbe sapere chi o cosa sono diventati in questi quindici anni… per quanto mi riguarda, sto meglio di allora, anche grazie a loro!

  5. 25
    Tao -

    io credo che non esiste la persona giusta ma che al contrario esiste in ogni persona il potenziale amore.
    tutto sta ad arrivare al “cuore” e tutti ne abbiamo uno.
    chiaramente per cuore non si intende nel senso sdolcinato e romantico del termine,come pure troppi film hanno pure contribuito a farci avere quest’idea sballata,ma per cuore si intende la conoscenza profonda che si deve innanzitutto avere con se stessi.
    l’amore e’ un percorso difficile esattamente come arrivare a conoscersi,le due cose non possono non coincidere e inoltre non e’ un punto di arrivo come molti credono,ma un cammino in continuo divenire
    il punto e’ che sono pochi quelli che vogliono realmente guardarsi dentro senza finzioni e senza maschere e purtroppo il contesto in cui viviamo incita esattamente al contrario

  6. 26
    rossana -

    Tao,
    più che d’accordo sul post n. 25. se ci si conosce abbastanza, non si rischiano cantonate troppo gravi in amore.

    esse sono comunque sempre parte di percorsi di crescita emotivi, che danno e prendono nello stesso tempo, come quasi tutto a questo mondo…

  7. 27
    Golem -

    “chiaramente per cuore non si intende nel senso sdolcinato e romantico del termine,”

    “l’amore e’ un percorso difficile esattamente come arrivare a conoscersi, le due cose non possono non coincidere e inoltre non e’ un punto di arrivo come molti credono,ma un cammino in continuo divenire”

    “il punto e’ che sono pochi quelli che vogliono realmente guardarsi dentro senza finzioni e senza maschere e purtroppo il contesto in cui viviamo incita esattamente al contrario”

    C’è tutto quello che serve. Complimenti Tao.
    Qualche mese fa saresti passato per un mio fake.

  8. 28
    Rossella -

    Ciao,
    si tratta di una cosa che si sente. Secondo me non hanno senso i processi alle intenzioni. Quando si avvertono delle pressioni nell’ambiente in cui si vive viene naturale spostarsi; l’uomo si sposta con il chiaro intento di mettere a frutto un entusiasmo che per natura è passeggiero. Io da questo punto di vista ho riscontrato una mentalità abbastanza provinciale… per come la vedo io se il tuo intento è quello di divertirti non hai bisogno di spostarti… perché le città in cui viviamo, bene o male, si conoscono. Allora diciamo pure che non sei portato per il divertimento e cerchi una scorciatoia… a quel punto potresti anche starmi simpatico. Ma io mi domando che senso ha far innamorare una ragazza per poi umiliarla… come? Ti sei innamorata in due giorni? L’interesse finisce quando si approccia te in maniera maldestra e capisci che non c’era la sintonia che credevi. Ci si può innamorare della ragazza della porta accanto? Assolutamente sì. Ci si può innamorare della compagna di banco? Certamente… le emozioni. Queste sconosciute. Ma esistono anche caratteri che non si sentono pienamente liberi di esprimersi perché per loro trovare una ragazza significa andare via di casa. Nel mondo di oggi è molto più semplice gestire questo imbarazzo… anche se come vediamo le relazioni sono diventate più difficile perché l’imborghesimento dei costumi rende ogni passaggio più complicato. Anni a dietro una madre contava sulla sicurezza del figlio per dare il suo benestare…

  9. 29
    Rossella -

    … ma le inibizioni aumentavano. Infatti già a partire dagli anni sessanta ha preso piede la moda del corteggiamento… prima contava solo la risposta. Già l’idea che una terza persona era stata messa a conoscenza del fatto che un ragazzo ti voleva ti faceva sentire ben disposta nei suoi confronti. Non esisteva il rifiuto… si diceva che la famiglia non voleva perché erano troppo giovani, perché lui non aveva un lavoro, ecc. Finiva lì. Senza riduzioni e senza limitazioni. Dopo è cambiato tutto. Prima si seguiva il marito e non nascevano imbarazzi con le rispettive famiglie.

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