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Come si fa a non amare più all’improvviso?

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Lettera pubblicata il 13 Gennaio 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 65 commenti

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  1. 31
    bergo -

    – a volte sono letteralmente spaventata da tutta l’ incredibile bellezza che ci può essere nella vita, e dal grande senso di “rinascita” che ti dà la conoscenza. spaventata perchè percepisco l’ enorme precarietà e transitorietà dell’ esistenza umana di fronte a questo miracolo prodigioso ed incredibile, di cui sento di dover sapere e comprendere ancora troppe cose prima di lasciare questo viaggio. è per questo, E SOLO PER QUESTO, che vorrei mi fosse concesso un tempo infinito –

    Maria Grazia, meriteresti la vita eterna già solo per aver scritto queste parole!
    Ciao.

  2. 32
    Golem -

    Ci penso tutti i giorni anch’io a quanto sia bella la vita MG. Stamattina guardavo le nuove foglie del glicine che ho in cortile e lo pensavo. Ma penso che sia proprio la precarietà che dà valore a certi momenti che se fossero “perenni” perderebbero il senso che gli dà la “finitezza” della vita.
    In questo senso mi aiuta molto la figura di mio nonno materno dal quale credo di aver ereditato la verve artistica quanto da quello paterno la ferocia. Tanto per sottolineare la “dualità” che spesso caratterizza le nostre personalità.
    Dal nonno materno ho imparato la capacità di godere dei momenti e di perseguire uno scopo con determinazione accettandone i risultati, ma di saper riconoscere quando si è fatto quelli che si doveva.
    Forse l’ho già raccontato, ma un episodio che mi ha segnato è stato quando lui, ricoverato in ospedale per un enfisema polmonare che lo ha ucciso, rimproverato bonariamente dal figlio che più gli somigliava, di non essersi curato come avrebbe potuto, gli rispose : Domenico, ho vissuto la mia vita con soddisfazione, sono sopravvissuto a una guerra, ho “fatto” assieme a tua madre una famiglia dove tutti si amano, ho quasi 80 anni, sono sazio”.
    SONO SAZIO. Cosa non c’è dietro queste due parole, un uomo che è arrivato sereno ad accettare la fine della vita consapevole di averla vissuta come “doveva”. Solo così si accetta la morte, quando si SA di averla “vissuta” da…”NOI”.
    Noi potremo fare di tutto, seguire le mode, rifarci alle tendenze, immaginare di essere qualunque cosa, ma non sfuggiremo mai al giudizio che ci proverrà da noi stessi che ci dice se stiamo viventi o sopravvivendo, sino al giudizio finale espresso negli stessi termini.
    Qui percepisco quanta gente ci sia che si sta ponendo questa domanda cercando una conferma positiva ad altra gente nelle stesse condizioni.

    Ecco, quell’esperienza trasmessami da mio nonno quand’ero giovanissimo, mi accompagna tutti i giorni, e tutti i giorni ascolto quel giudice che ho dentro di me per ascoltarne la sentenza sull’argomento vita. È stata la vera eredità di un nonno che non ha potuto lasciare altro che quegli esempi, ma è grazie a questi se oggi mi ritengo “ricco”.
    Ciao putea.

  3. 33
    maria grazia -

    Anch’ io Golem ho pensato spesso a quanto sia sorprendente che le lezioni e i ricordi che rimangono in maniera profonda e indelebile dentro di noi, sono di solito legati a episodi che durano lo spazio di un momento…sguardi, parole, sorrisi, voci, atmosfere, suoni in lontananza.. ATTIMI, che però ci accompagneranno per sempre come un amorevole angelo custode.
    Anche dentro di me hanno sempre convissuto tendenze contrastanti: una certa durezza e un certo cinismo ( probabilmente ereditati dai parenti di mio padre ), che forse sono indispensabili per poter campare in questo mondo. e al tempo stesso un’ incorreggibile “romanticismo” e un’ “insostenibile leggerezza dell’ essere” ( sicuramente appresi geneticamente da mia madre ) che mi hanno – parallelamente – permesso di non soccombere del tutto sotto quel terribile, soffocante e letale senso del dovere che ha invece ucciso il mio povero padre.
    Sognatrice, smemorata e comunista nel DNA, pigrona e mangiona. questa è mamma.
    Meticoloso, intransigente, irremovibile, fanatico dell’ attività fisica e filo-fascista. questo era papà.
    quando era un uomo giovane, in salute, vitale e forte aveva sempre indotto in me un certo “timore”, per via dei suoi metodi e delle sue idee rigide e immutabili, ma al tempo stesso anche una certa ammirazione. mi sentivo perennemente inadeguata confronto a lui, e tutto sommato capivo che in fondo ai suoi occhi era naturale che fosse così. Lui considerava TUTTI inadeguati, non “all’ altezza”, delle pappemolli. credo fosse anche per via dell’ infanzia tremenda che aveva sopportato, tra sacrifici, lavoro minorile e privazioni. fisicamente ed emotivamente aveva sopportato di tutto, e si aspettava il massimo da chi gli stava vicino. ma poi poco prima che morisse, quell’ uomo diventato così inerme, così minuscolo in quel letto di ospedale, così INDIFESO davanti alla morte che sopraggiungeva, mi ha fatto compassione. e mi ha fatto comprendere quanto sia prezioso ogni singolo attimo che viviamo accanto alle persone che ci sono care. prezioso proprio perchè, come dici tu, ha un tempo limitato. e ho giurato a me stessa che da quel momento non avrei più permesso alle mie ansie e alle mie paure di vincere su di me. stavolta avrei vinto io. anche in omaggio a quell’ uomo che davanti a me, in quel momento, cercava ansimatamente il calore della mia mano come un bambino impaurito.

    Credo che la cosa che più mi dispiacerà lasciare di questo mondo, sono proprio quei glicini e quelle foglie cui hai accennato all’ inizio. il cinguettìo dei passerotti che mi svegliano al mattino, la passeggiata nel viale del bosco, sapere che – in qualche modo – c’è ancora speranza. il “mondo di Golem” ( un utente che negli ultimi tempi mi ha dato grande forza e grande ispirazione ) me lo sono immaginata proprio così! 🙂

    bergo, GRAZIE.

  4. 34
    Erika -

    Maria Grazia e Golem, scusate se m’intrometto nel vostro dialogo. ho letto un po’ i vostri commenti e, visto che sarete sicuramente più grandi e più esperti di me che sono una “bambina”, volevo chiedervi:ma davvero per voi i genitori hanno tutta questa colpa? Davvero il menefreghismo o al contrario la troppa oppressione dei genitori è così determinante nel carattere dei figli? Per me non é del tutto vero, perché bisogna analizzare i singoli casi…per me c’è anche una componente strettamente personale, un figlio può nascere già di suo piu incline alla debolezza e all’insicurezza oppure forte e sicuro di se. Poi magari ci sono quelli che per reazione di opposizione diventano tutto il contrario dei genitori. E poi diciamocelo chiaramente, molto spesso i genitori tengono “nel loro recinto” i figli a lungo per cause economiche. Io ho 22 anni ma per adesso non potrei mai vivere da sola perché non ho abbastanza soldi e non voglio di certo chiederli ai miei, sarebbe una finta indipendenza!!!
    Per quanto riguarda gli animali, e il loro vivere l’amore in una maniera più sana rispetto a come lo viviamo noi…non lo so…per me gli animali non provano amore come lo intendo io. Gli animali si accoppiano. Anche loro hanno dei sentimenti ovviamente, ma non posso pensare che provano amore vero e proprio. Io sinceramente preferisco “impazzire d’amore” per un uomo, fare follie per amore, piuttosto che dovermi comportare come un animale (ovviamente con i dovuti limiti, non come nei casi di omicidi che avete citato)… l’amore secondo me ha anche una componente di irrazionalità, di follia, a volte ci si annulla un po’ per l’altro…basta che siano pochi momenti e non un rapporto basato solo su quello, altrimenti diventa patologico… scusate se ho scritto male ma scrivo con il cellulare. La mia non é una critica ma un confronto con qualcuno che ne sa più di me 🙂

  5. 35
    maria grazia -

    ciao Erika. benvenuta! secondo me i genitori hanno una loro responsabilità nel momento in cui decidono di interferire con le nostre scelte di vita, il nostro modo di essere e le nostre naturali e legittime inclinazioni. e, almeno per me, è stato così. e comunque un genitore che gioca sul tuo senso di colpa o sul tuo senso del dovere, rinfacciandoti quello che avrebbe sempre fatto per te, sarai d’ accordo anche tu che “non gioca pulito”, perchè ti costringe a una sorta di ricatto psicologico per tenerti legato/a a loro. se fossi stata una persona caratterialmente DEBOLE, avrei fatto tutto quello che volevano impormi i miei genitori invece che ribellarmi, andare via di casa a 23 anni ( senza un soldo ) e seguire la MIA strada. qualunque essa fosse. Non ho fatto scelte dissonanti con il loro sentire e la loro mentalità solo per “ribellione”. Ho semplicemente fatto due cose: quello che MI ANDAVA di fare, e quello che HO DOVUTO fare pur di poter mantenere una mia autonomia, una mia serenità e un mio “equilibrio” ( cose che non mi sarebbero state possibili condividendo il tetto con i miei ). Ero intenzionata a proseguire ciò che avevo iniziato: liberarmi della morsa di persone che – seppur avevano le migliori intenzioni – erano però deleterie per la mia evoluzione personale perchè incapaci di comprendere le mie esigenze e il mio mondo interiore. tutto qui. sono sicura che i miei genitori fossero in buona fede e non ce l’ ho con loro, per quanto le loro ostinazioni mi hanno sempre creato enormi problemi. ma sta di fatto che non permetterò più a nessuno di avere la pretesa di sapere CHI SONO o COSA E’ MEGLIO PER ME basandosi unicamente sulle sue personali convinzioni.
    Ancora oggi non potrei vivere con mia madre, se non per periodi limitati e ben definiti. siamo troppo diverse, lei non capirà mai la mia propensione a VIVERE senza avere paura di niente e mantenendo l’ allegria anche nei momenti più difficili, e io non capirò mai la sua necessità – del tutto soggettiva – di tendere al più cupo pessimismo, di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto e di crearsi da sola palcoscenici immaginari abitati da mostri oscuri che la perseguitano.

    per quanto riguarda gli animali, ho detto che non hanno la cattiveria e la malvagità che hanno gli esseri umani e che agiscono per puro istinto di sopravvivenza. Non ho detto che dobbiamo fare come loro. però certamente in molte cose dovremmo prenderli come esempio, visto come sta andando l’ “umanità”!

    “l’amore secondo me ha anche una componente di irrazionalità, di follia, a volte ci si annulla un po’ per l’altro…”

    Erika, io credo che quando ci si ama VERAMENTE non si arriva mai AD ANNULLARSI, ma semmai ci SI ARRICCHISCE, anche e sopratutto accanto all’ altro! quello di cui parli è l’ attrazione, NON l’ AMORE. ma d’ altra parte, e sopratutto alla tua età, è giusto viversi anche quella!
    un grande saluto.

    P.S. non è detto che ne so più di te! 🙂

  6. 36
    Golem -

    Cara Erika, hai poco meno dell’età di mia,figlia che ne ha 23. Le tue sono giuste riflessioni. Un figlio può nascere certamente con caratteristiche “particolari”, nel bene e nel male, ed è proprio il cocktail che nasce dall’interazione di quelle caratteristiche con le esperienze vissute in famiglia che ne segneranno il destino. I ragazzi nascono pronti per “apprendere” oltre che bisognosi di protezione e conferme, non avendo evidentemente altre esperienze per sapere come “muoversi”. È dagli esempi che vivranno in famiglia che potranno cominciare ad avere i primi riferimenti del loro valore come persona. Se mi vuoi dire che due figli degli stessi genitori sottoposti agli stessi esempi e attenzioni -o disattenzioni- maturano una visuale diversa di sè e della vita,ti rispondo di si, per via di quel temperamento di base col quale vengono al mondo. L’esempio più clamoroso viene dalla tua omonima di Acqui Terme che molti anni fa uccise madre e fratellino, e se ci fosse stato, anche il padre. Perche? Perché è nata comunque assassina, come c’è chi nasce col talento per la poesia o per fare le barchette di carta. In tutte le relazioni umane, e non solo, ci sarà sempre un’aleatorietà rispetto a quanto ci si aspetta da queste.

    Per quanto riguarda l’indipendenza di cui fai cenno, certo che oggi in particolare, la situazione economica (specie quella italiana) costringe molti ragazzi a parcheggiarsi in casa dei genitori, a volte ben oltre i trent’anni. Ma non è solo quello l’unico aspetto di quel fenomeno, ma anche una mancanza di “visione” del futuro in generale da parte delle nuove generazioni, le cui cause sono più complesse che non il solo aspetto economico.

    Quanto all’amore “al tempo delle mele”, capisco quelli che vuoi dire perché ho avuto anch’io vent’anni, e so (ora) da cosa “nascono” certi sentimenti. Non voglio paragonare il desiderio sessuale umano a quello degli animali, per la evidente differenza della strutturazione della mente umana rispetto a quella animale, ma lo scopo è lo stesso. Solo che noi umani siamo capaci di farci una “poesia” da un innamoramento che in un cane si risolve in un accoppiamento. È l’intelligenza, la capacità di immaginare che trasforma quel “bisogno” in un “sogno”, capacità che gli animali non hanno, giacché vivono solo il presente. Ma come ho detto mille volte, non abbiamo nessun merito ad innamorarci, è la Natura che ci “obbliga”, con l’aggiunta che un istinto come quello sessuale che in Fido si risolve come sai, nell’uomo passa attraverso quell’ “umanità” che ci ha,resi quelli che siamo. Avremo merito se e quando trasformeremo quella “follia” meravigliosa, ma passeggera, in un sentimento vero, nostro, voluto e perseguito insieme al nostro “amore”, per il quale dovremo essere la stessa cosa se si vuole realizzarlo. Cosa che credo capirai col tempo e l’esperienza.
    Quello è l’amore, il resto si vorrebbe che lo fosse ma non lo è, sono solo istinti. Magari “ben vestiti” educati e dolci, ma l’amore è ancora da venire.

  7. 37
    Erika -

    Grazie per le risposte!!
    Golem, se davvero l’amore in realtà è SOLO un istinto, un “obbligo della natura” per la procreazione e la sopravvivenza della specie…bhe, spero di rimanere nella mia “ingenuità da ventenne” ancora per un po’, perchè quella che lei descrive è una realtà abbastanza cruda e per adesso non la voglio prendere in considerazione. Per adesso mi piace pensare che sì, noi ovviamente siamo spinti da istinti animali, perchè anche noi siamo animali, ma io separo l’istinto dall’amore. Io penso che ciò che ci differenzia dagli animali è che noi possiamo decidere con chi fare l’amore, con chi procreare. Io scelgo quella persona perchè la amo per svariati motivi: per il carattere, per la personalità, perchè la trovo attraente. La amo e quindi voglio prendermi cura di lei, crescere con lei, scoprire cose nuove con lei, affrontare il mondo con lei. La amo e voglio dei figli che hanno i miei occhi e i suoi capelli assieme, le mie labbra e il suo sorriso in un unico essere. Sì, fare dei figli è un istinto, ma perchè dobbiamo per forza vedere questo lato e non possiamo concentrarci invece su quello che ci differenzia dagli animali? Gli animali non provano questo tipo di sentimenti. Gli animali si possono accoppiare con un esemplare che è sempre diverso ogni volta, oppure sempre con lo stesso che non se ne accorgerebbero e non gliene fregherebbe neanche niente!!! Per loro è uguale.. per me invece non è uguale… Ci sono un sacco di altri fattori che contornano l’istinto e ci rendono umani. Questo ha anche i suoi lati negativi, perchè come dice Maria Grazie noi umani possiamo anche diventare crudeli e cattivi, gli animali no. Ma c’è sempre il rovescio della medaglia, come in ogni cosa.

  8. 38
    Golem -

    Erika: “Io scelgo quella persona perchè la amo per svariati motivi: per il carattere, per la personalità, perchè la trovo attraente. La amo e quindi voglio prendermi cura di lei, crescere con lei, scoprire cose nuove con lei, affrontare il mondo con lei…”

    Giusto, la penso anch’io così: “scelgo”, ma il termine AMO lo si potrà dire alla fine o durante quel percorso di “costruzione” condiviso. Percorso che è appunto “solo” umano. La corrispondenza col mondo “animale” sta nel fatto che noi confondiamo spesso il “mi piace” istintuale con “lo amo”, per via di quella lunga stratificazione culturale e morale dell’istinto sessuale umano. Come ho detto più volte su queste pagine, l’amore si vede dal risultato di una relazione non dalle “intenzioni” amorose, che spesso sono pilotate solo dalla Natura, e non da noi. Per l’essere umano confondere le “istanze” che ci provengono da “dentro” è la cosa più normale che ci sia. L’animale non ha questo problema perché ha solo l’istinto. L’animale NON MENTE MAI, neanche a stesso, neppure il più feroce: NON PUÒ. L’uomo sì, e spessissimo, anche in buona fede, e anche quando pensa di amare. Spero di essere stato chiaro.

    In ogni caso è bellissimo che tu abbia le tue convinzioni da ventenne, è anche logico. Quello che è veramente importante è che non restino le stesse a quaranta a tutti i costi, se la vita, come temo (ma non ti auguro) ti mostrerà che spesso certe convinzioni erano solo illusioni.

  9. 39
    Diego -

    Tranqulli, non morirete affatto qualora abbiate riconosciuto l’Eterno in voi, questo sarà solo l’inzio del viaggio.
    Purtroppo invece quelli che perdono tutta la vita ad ingrassarsi di vane illusioni muoiono davvero. Una scelta del libero arbitrio.

  10. 40
    Rosita -

    La prof si è fatta abbindolare da uno che, data l età, poteva essere benissimo suo figlio.
    Il tutto penso che sia successo per un mix di ingenuità e voglia di cambiare la propria vita, da parte della prof.
    Non so se c era amore da parte di lei, non so cosa passasse nella sua testa quando ha preso quasi 200 mila euro e li ha consegnati a lui .
    Questo può saperlo solo lei.
    Ma mi chiedo, a prescindere da tutto questo, ma le guardate le persone che frequentate negli occhi e in faccia, santo cielo?
    Questo soggetto emana negatività da tutti i pori,ha gli occhi e l espressione malvagia.
    Oppure la gente vede solo quello che vuole vedere?????

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