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Come si fa a non amare più all’improvviso?

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Lettera pubblicata il 13 Gennaio 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 65 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 7

  1. 21
    maria grazia -

    Golem, hai proprio ragione. a nessuna età si può essere immuni dal “virus dell’ ammore”. ce lo confermano i tanti commenti che possiamo leggere in questo sito da parte di utenti di ogni fascia anagrafica, così come anche l’ ultima triste vicenda di cronaca riguardante la povera Gloria Rosboch. è chiaro che lì si è trattato di un palese caso di una madornale e incosciente illusione da parte di questa donna, oltre che di un suo comportamento deliberatamente infantile. Una donna psicologicamente matura non si va a impelagare con un giovincello – per quanto “figo” – e che oltretutto ha delle palesi devianze.

  2. 22
    Golem -

    Giusto Maria Grazia, quello della Rosboch è un caso esemplare, oltre che limite, dell’illusione di cui abbiamo trattato per mesi. Ci sono tutti gli elementi portati all’eccesso. Lui giovane “figo” e manipolatore, lei più vecchia, bruttina e senza esperienza eppure non stupida sembrerebbe, ma comunque lasciatasi irretire dalle “sirene” di omerica memoria, come allegoria degli istinti irresistibili. E in fondo anche la sua morte atroce è un’allegoria tragica del malinteso sentimento di amore di cui abbiamo tanto parlato.

  3. 23
    maria grazia -

    Golem, credo che Gloria fosse una donna dotata di una vasta cultura accademica e di una certa intelligenza. ma era completamente carente in quanto a esperienze di vita ed evoluzione personale. Complice forse una famiglia eccessivamente soffocante, non aveva mai sviluppato il senso “dell’ io”, una personalità strutturata e indipendente, e questo l’ ha poi portata a cadere totalmente nella rete di un abile e giovane manipolatore senza remore, con i tragici epiloghi che abbiamo visto. Ma del resto, anche in storie meno estreme e molto più comuni di questa, vedo sempre – come figure femminili – donne “non cresciute” emotivamente, vittime della loro stessa ostinazione nell’ inseguire sogni romantici senza basi. Abbiamo avuto un’ ampia dimostrazione di questa tipologia di donne anche sulle pagine di questo forum, e ormai mi sono convinta che – almeno in questo campo – le donne che riescono davvero a rimanere lucide o a prendere coscienza dei meccanismi che le muove, sono una rarità. Come abbiamo potuto vedere anche in questo sito, le donne intervengono in maniera infuocata per difendere i loro “amori” immaginari e non, per esempio, per neutralizzare attacchi di tipo maschilista verso il genere femminile. io spero invece che saranno sempre più numerose quelle che riusciranno a liberarsi del fardello di una certa cultura che ci vuole ancora troppo stupidamente sognanti, troppo sprovvedute ma sopratutto TROPPO PRIGIONIERE ( della famiglia, delle convenzioni, ecc.. ).

  4. 24
    Golem -

    Assolutamente d’accordo MG, e qiesti questi retaggi di cui parli, oltre a limitare la “visuale” generale della realtà, al punto di “modificarla” per farla calzare ai propri obiettivi, impedisce qualunque maturazione in ambito personale praticamente per sempre. Infatti quella povera donna non potrà far tesoro di quell’esperienza. È come se la vita le avesse dato la sentenza di “inadatta”. Il “Piccolo Mondo Antico” della Rosboch è finito almeno 60 anni fa, mantenuto in vita qua e là solo all’interno di piccoli nuclei familiari e di ancora più piccole comunità “autosufficienti” che gravitano intorno a figure genitoriali che spesso condizionano con “amore” il futuro dei figli, e per questo capaci di “isolare” questi ultimi attraverso “indicatori” morali ormai anacronistici, rendendo completamente avulso dal contesto culturale generale in rapida evoluzione il soggetto a cui è rivolto l’esempio educativo. Come nel cibo, l’eccesso o la carenza di “nutrienti” creano scompensi di natura differente, ma pur scompensi. Paradossalmente, i casi di “eccesso di amore” possono essere più pericolosi del contrario, non fosse altro perché il “fruitore” non penserebbe mai che senza volerlo gli stanno scavando una fossa, invece di aiutarlo ad affrontare il mondo quando quei “riferimenti” saranno venuti a mancare.
    Quella poveracrista era come una creatura di otto anni dal punto di vista emotivo pur possedendo intelligenza e cultura accademica, perché solo una bambina può dare 170 mila euro a un soggetto del genere essendone stata evidentemente plagiata per mancanza di “esperienza” di vita vera.
    Purtroppo fuori da ogni moralismo è un tragico esempio di “selezione innaturale”. Innaturale per come si è manifestata perchè siamo nell’ambito umano. Innaturale in ragione del gesto di quel bastardo che ha sfruttato quella che si è rivelata in fondo una “debolezza” emotiva della vittima. Come succede in ambito animale, nè più nè meno, dove il più debole soccombe al più forte, con la differenza sostanziale che gli animali non hanno “morale” ovviamente quindi fanno quello che vuole la loro natura.
    Insomma, non basta essere “buoni e leali” nella vita, ma anche imparare a capire quando vale la pena esserlo. In questo senso nel nostro piccolo, io e mia moglie stiamo facendo sì che nostra figlia “assaggi” il mondo pur sapendo che potrà contare su di noi in ogni momento, ma a vent’anni, avendo la fortuna di poterlo fare, le abbiamo comprato una casa e “invitata” a cominciare a pensare a se stessa, e se i primi mesi era perplessa, quasi la volessimo “cacciare”, oggi sa a cosa miravamo e ci ringrazFirenze,fatti la aspettiamo per pranzo proveniente da Firenze dove ha incontrato degli amici già da giovedì)
    Bonne dimanche toseta.

  5. 25
    maria grazia -

    Golem, mi convinco sempre più di una cosa: che c’è molta più LOGICA, più comprensione, più benevolenza e più AMORE nel mondo animale che non in quello umano. che la vera BESTIALITA’ regna tra i nostri simili, non altrove. Noi esseri umani facciamo un errore madornale, sia con i nostri partner che con i nostri figli: confondiamo l’ AMORE con il controllo e il possesso. Gli animali hanno invece capito già da tempo che sono due cose ben distinte e separate, e che l’ accudimento della prole deve limitarsi a un periodo breve e ben definito nella vita dei propri pargoli. Per quanto riguarda tua figlia, credo che non sarà difficile per lei costruirsi una SALDA personalità e diventare presto una donna soddisfatta e realizzata sotto ogni aspetto, forte della sua consapevolezza. succede sempre così, quando hai dei genitori che ti aiutano a VOLARE, invece di cercare di COSTRINGERTI A RESTARE NEL RECINTO. il quale, come sappiamo, è presenziato da polli e galline, e anche da tanti CORVACCI PREDATORI. oltre che essere circondato da reti metalliche difficili da oltrepassare..

  6. 26
    Golem -

    Il problema dell’uomo è proprio quello che lo distingue dal mondo animale e che lo ha reso quello che è, mma che ha portato con sè l’angoscia della “decisione”, che gli animali non hanno se non per la ricerca del cibo e della sopravvivenza in generale. D’altronde questa “angoscia” è riportata sotto forma di metafora sia nella mitologia con Prometeo, che nella Bibbia con la “mela” che Eva offre ad Adamo. Il bisogno di “conoscenza” tipica dell’intelligenza umana paga il prezzo di quell’angoscia che è il lato B della coscienza.
    Le aberrazioni che abbiamo descritto relativamente ai traumi che nascono nelle famiglie, sono frutto proprio di quella condizione connessa al libero arbitrio che ci caratterizza, e che spessissimo ci conduce a scelte che in realtà non sono nostre, ma che indirizzano le nostre vite sui binari paralleli della realtà e della fantasia, con risultati sempre imprevedibili.
    Per quanto riguarda i figli, certe “carenze” genitoriali diventano comunque un imprinting che ne condizionerà il resto della vita, giacché i comportamenti che di questi ultimi osservano sono l’unico riferimento che hanno per costruire il proprio sè.
    Gli animali non hanno questo problema, sanno bene quello che devono fare, sempre, perché non hanno la coscienza di “essere”.
    Genitori distratti o eccessivamente protettivi mancano di quel sé di cui parlavo forse derivante da quando erano figli, chissà, ma non usano più l’istinto come gli animali, non lo sanno più distinguere, esattamente come succede col sesso scambiato per amore, e a causa di quelle “mancanze” di lettura delle situazioni, riversano sul figlio l’incapacità di relazionarsi col mondo nel quale questo prima o poi dovrà vivere, e del quale a sua volta avrà un’immagine distorta.
    Disamore o eccesso d’amore sono entrambi due forme di egoismo da immaturità, che impedisce di comprendere il proprio ruolo all’interno di una situazione, cosa che come puoi immaginare riguarda sia il rapporto genitore figlio come quelli tra partner sentimentali. Ossevarvali nelle dimensioni che spesso possiamo leggere qui e vedrai quanti punti in comune hanno.
    E ancora presto per dire cosa succederà a mia figlia nella vita, ma so che stiamo facendo la cosa giusta per lei, e, più importante di tutto, è che lei ne è cosciente.
    Ciao MG

  7. 27
    maria grazia -

    come sempre Golem sai dare un’ elaborazione sorprendente, nella sua completezza, dei concetti introdotti nelle nostre discussioni. tutte le inutili sofferenze che abbiamo vissuto per via di amori sbagliati e passioni mal riposte, nascono appunto da quella lettura errata che abbiamo dato di certe situazioni. una carenza che, come dici bene, deriva dalle situazioni familiari “sballate” che noi persone che abbiamo “amato troppo” avevamo vissuto nell’ infanzia e nell’ adolescenza. l’ immaturità e l’ egoismo che inevitabilmente ereditiamo da genitori assenti o iperprotettivi, sono quegli stessi atteggiamenti che poi, quando ci si ostina su una passione infelice, riversiamo sull’ altra persona. gli animali, a differenza di noi, non sono perseguitati dall’ idea maniacale di dover dare a certi istinti un’ aurea di romanticismo perchè li si possa accettare meglio. vivono i loro impulsi PER CIO’ CHE SONO. noi non siamo in grado di farlo, appunto perchè a differenza degli animali siamo dotati di una “coscienza morale”, altrimenti – nel vivere certe situazioni – eviteremmo di farcene coinvolgere emotivamente.

    “questa “angoscia” è riportata sotto forma di metafora sia nella mitologia con Prometeo, che nella Bibbia con la “mela” che Eva offre ad Adamo. Il bisogno di “conoscenza” tipica dell’intelligenza umana paga il prezzo di quell’angoscia che è il lato B della coscienza.”

    il prezzo da pagare per la libertà e la conoscenza E’ SEMPRE la perdita dell’ innocenza. in ogni epoca. e questo, inevitabilmente, porta con sè il tipico “tormento” di chi ha visto il lato più bello e anche il lato più oscuro delle cose.

    A presto.

  8. 28
    Golem -

    È così MG, per questo ho citato mille volte “Fuga dalla Libertà” di Fromm, saggio che per me adolescente è stato un maestro di vita. La fuga dalla propria libertà è il tentativo di sfuggire all’angoscia della “scelta”, dal dubbio e dall’incertezza. Rifugiarsi nelle “sicurezze” che ci vengono “offerte”: le religioni, i credo politici, l’amore che ti arriva dal cielo persino un certo tifo sportivo e quant’altro sono opzioni consolatorie e rassicuranti che molti abbracciano quando l’angoscia del futuro ci strazia. È una opzione che Prometeo non scelse per seguire l’anelito della vera libertà che il libero arbitrio umano ci consente. Lo fece sfidando l’ira degli dei, rubandone il “fuoco” della “conoscenza” ed avvicinandosi a loro, ma pagandone in prezzo che sappiamo: con il fegato divorato continuamente dalla forza della Natura. Il fegato, che per gli antichi era la fonte della vita, e non il cuore come si pensa normalmente. Come dire che più sarai cosciente della verità più la tua vita sarà dilaniata dall’angoscia che questa conoscenza ti darà.
    E così stanno le cose. Chi non ce la fa ad affrontare la continua ricerca della conoscenza di se stesso, finisce nel mare magnum della grande “fuga” di cui ho accennato all’inizio e si “anestetizza” come meglio è possibile.

    Ho un cugino, (anzi, avevo) di grande intelligenza e sensibilità, un fratello gemello omozigota dal punto di vista mentale. Circa 25 anni fa dopo qualche vicissitudine professionale dovuta al suo “eccesso” di fiducia nel prossimo, aderì ai Testimoni di Geova e da lì non è più uscito. È realmente “fuggito” alla vita, convincendosi che siamo nati dal “fango” di botto, che l’evoluzionismo darwiniano è una bufala, e che solo in 144 mila assurgeranno al regno di Jeova e altre “credenze” del genere.
    Laureato in Fisica, con stage al Max Planck in Germania, non un fesso qualunque insomma, ma…incapace di affrontare l’apparente “non sense” della vita, ci vuole vedere per forza uno scopo trascendentale, che darebbe senso, secondo lui, a questo “passaggio” terrestre.
    Coi Testimoni si trova come un pesce nell’acqua, gli sgancia non so quanto del suo ottimo reddito, ma per andare a Shanghai per il matrimonio della figlia ha fatto la questua tra i parenti che non sentiva da anni, me compreso. Non ci sentiamo da anni quindi, ma se lo facessimo, per dirci cosa? Nulla, viviamo su due pianeti diversi.
    Vive per diventare uno dei 144 mila illusi, e intanto una bella testa è “fuggita” per sempre. È questa la vera fuga dei cervelli. Quella da sè stessi.
    Bye.

  9. 29
    maria grazia -

    Golem, pensa… ho anch’ io una zia ( acquisita, perchè coniugata a un fratello di mio padre ) che a un certo punto decise di aderire al credo dei Testimoni di Geova. Anche lei, una “bella testa” ( cosa rara, tra la mia parentela ), una persona deliziosa sotto il profilo del carattere e anche con un’ intelligenza sveglia. ma si fece risucchiare in questa spirale, forse per non pensare più alle continue e tremende disillusioni che le propinava la vita. e così, nella convinzione che poi un bel giorno sarebbe arrivata per lei e per tutti noi la salvezza eterna, rinunciò a darsi da fare attivamente per conquistare un’ esistenza soddisfacente in ogni ambito. La stessa cosa che del resto fece mia madre affidando completamente il suo destino a un’ altra persona ( mio padre ) piuttosto che interessarsene in maniera diretta assumendosi in prima persona la responsabilità del suo futuro. La prima scelse un ipotetico “Dio”, la seconda un riferimento umano. ma in entrambi i casi, si tratta di delegare ad altro/i ciò di cui invece siamo tenuti a interessarci in maniera diretta e risolutiva. Una “fuga dalla realtà”, appunto, per non riconoscere i punti dolenti e le carenze su cui OCCORRE lavorare, anche a costo di fatiche, lotte e sacrifici. in un quadro di questo tipo, la figura della donna o della persona che si rifugia in un amore immaginario, è emblematico al fine di capire certe dinamiche. cullarsi in una piacevole illusione ( Il “Dio” o il marito che ti risolvono tutti i problemi, o il sogno d’ amore che ti salverà dai mostri brutti e cattivi che stanno là fuori ) per certe persone è probabilmente l’ unico modo per non soccombere del tutto sotto il peso di quella che altrimenti sarebbe un’ insopportabile e stridente presa di coscienza.
    Non sono dissimili dai casi fin qui citati, coloro che assurgono una spiegazione moralistica o psichiatrica per certe scelte di vita e certi comportamenti che loro ritengono “non consoni” e non giusti per le convenzioni in auge. individuare il “peccatore da punire” in una persona che non si riesce a comprendere, è indubbiamente meno gravoso ( e forse anche più dilettevole ) che non cercare di mettersi nei suoi panni e di conoscerla passo dopo passo.
    Indubbiamente non è facile accettare l’ idea che si è sempre vissuti secondo convinzioni errate o che ci si è dedicati a persone non meritevoli del nostro amore. a nessuno piace sentirsi un ridicolo bacchettone, un illuso o un fesso…

  10. 30
    maria grazia -

    …ma rimane il fatto che diventare adulti nel vero senso della parola, vuol dire uscire da questa zona di confort fatta di false certezze, di illusioni, di comodi adattamenti, di ideologie e di dogmi. Vuol dire saper riconoscere il nostro modo di essere per ciò che è, riuscire a vedere i nostri limiti ( ma anche le REALI possibilità che abbiamo intorno a noi ) e rimetterci in discussione se necessario. io l’ ho fatto, più volte nella vita, e non me ne sono mai pentita ma semmai, DOPO, sono sempre stata meglio che in precedenza. Sorprendentemente, a volte si riesce a “risvegliarsi” dal mondo chiuso e ottenebrato in cui si è sempre vissuti, proprio in seguito a una grave perdita, un vero problema o un trauma. in tutti gli altri casi, temo che ci dovremo rassegnare ad avere a che fare con persone che hanno semplicemente spento l’ “interruttore della coscienza”.
    e comunque non si può fuggire da se stessi per sempre. prima o poi sia la vita che il nostro VERO IO ce ne chiederanno il conto. meglio “guardarsi allo specchio” e rimediare MOLTO PRIMA che il nostro volto ( ma sopratutto il nostro animo ) saranno completamente abbruttiti e colmi di pieghe.

    “più sarai cosciente della verità più la tua vita sarà dilaniata dall’angoscia che questa conoscenza ti darà.”

    confesso che a volte sono letteralmente spaventata da tutta l’ incredibile bellezza che ci può essere nella vita, e dal grande senso di “rinascita” che ti dà la conoscenza. spaventata perchè percepisco l’ enorme precarietà e transitorietà dell’ esistenza umana di fronte a questo miracolo prodigioso ed incredibile, di cui sento di dover sapere e comprendere ancora troppe cose prima di lasciare questo viaggio. è per questo, E SOLO PER QUESTO, che vorrei mi fosse concesso un tempo infinito. ma non è possibile, e non mi resta che far tesoro nel migliore dei modi di quello che che mi resta. poco o tanto che sia.

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