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Mi ha lasciato dopo 8 anni di convivenza

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Lettera pubblicata il 1 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 78 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7 8

  1. 41
    Sergio -

    Rossana,
    la questione non è che io e te non ci capiamo.

    Forse non hai capito che io non giudico te in quanto tale o in quanto donna cattiva, e non giudico il tuo gesto nella sua essenza, anzi, probabilemte se ti conoscessi di persona potrei provare delle emozioni (attrazione, passione, amore, voglia di sesso estremo) nei tuoi confronti pur conoscendo il tuo passato. Questo per farti capire quanto possa essere relativo il tuo gesto rispetto al mio giudizio.

    Quello che io e spectre (amico correggimi se sbaglio) indichiamo come stonato, è il fatto di dire che un’azione è necessariamente il risultato del vissuto precedente.
    Io il tuo matrimonio non lo conosco, le mie risposte sono semplicemente legate ad un tuo modo di affrontare la discussione.
    Dalle tue parole ho capito che alla fine, fondamentalmente, quelle che proponi come cause di rottura per te non lo sono veramente. Io ho percepito che a prescindere dal tuo ex marito tu, incontrando la stessa persona, probabilmete lo avresti lasciato lo stesso.
    Le azioni di tuo marito hanno costituito più un mezzo per creare una sorta di condizione favorevole, ma la tua era una scelta legata alla voglia di un altro uomo, ed era legata esclusivamente a quella.
    La violenza di tuo marito e i suoi tradimenti li vedo come un mezzo per giustificarti agli occhi degli altri.

    Cosa credi che io prima di interessarmi ad una donna mi interessi del suo passato o lo spulci minuziosamente?
    Se incontrassi te e mi sentissi attratto, divorzio o non divorzio, figlio o non figlio, io ti farei mia e farei di tutto per ottenere ciò che voglio. Ed è quì che la differnza tra me e te esce fuori, perchè io di fronte al fatto compiuto affermerei che se ti ho presa è perchè l’ho voluto, ho voluto te e non perchè la mia ex mi fatto questo o quello…
    Secondo me questo vuol dire volersi bene, fare le cose che vogliamo fare senza cercare scuse prima per noi stessi e po per gli altri,

  2. 42
    Spectre -

    forse non mi sono spiegato.
    Il fulcro della mie osservazioni si ferma semplicemente ad un passo che è quel che definisce per cosa “ne vale la pena” e che fa scatenare la decisione. Io dico NO, non “vale la pena” SE trovo un altro/a a cui attaccarmi. “ne vale la pena” perché è l’unica cosa da fare. Questo è il mio pensiero. Scusatemi se uso parole dure, ma è un atteggiamento debole e vigliacco. Ripeto, scusatemi se uso termini tali, ma è per chiarire. Diciamo che me la prendo con il concetto, non con la persona. Vivo pure io al giorno d’oggi, ho conosciuto persone, donne, uomini e so come funzionano le cose nella maggior parte dei casi. Che però “si faccia così” non significa che io sia d’accordo.

    Per me è IL MOTIVO che guida la decisione, non un elemento di contorno rassicurante, visto che poi è pieno di gente che dice “non mi ero accorta/o di come fosse il nuovo lui veramente” e così si creano coppie su coppie di merda, tutta roba di riparazione, fondate sul bisogno (quindi non propriamente autentiche), sulla paura, sull’ansia di dimenticare, rimuovere, invece di tornarsene a casa per pensare bene, ricostruirsi e poi ripartire. E che lo zen, osho, sai baba o chi vi pare dicano che la ns. paura è la solitudine, non fornisce una “scusante” o “motivazione per…”. Che vari psicologi, maestri di vita, pensatori o personaggi molto evoluti sostengano che la solitudine ci fa avvicinare, è solo un pensiero. Una constatazione lapalissiana. L’uso di quella constatazione non mi piace, perché strumentale.

    Il motivo è il rapporto che non funziona, non che non ho un altro/a, perché poi avete notato quando uno ti lascia come fa il duro? Fa quello risoluto che malgrado quello che tu dici non ti ascolta perché ormai ha deciso per “il bene della coppia”? Peccato che lo faccia col sedere al caldo. Si fa forza perché ha una spalla, magari dicendoti “nooo, ma non ci siamo lasciati perché c’è lui/lei, ma perché già non funzionavamo”.

  3. 43
    Spectre -

    PALLE.
    IPOCRISIA.
    E qui cito il mio vissuto, così come storie che ho sentito dopo. Troppe tra l’altro, che mi han fatto scadere parecchio le persone, tutte pronte a lamentarsi e frignare per il loro rapporto in crisi, lì a fare discorsoni su sentimenti, emotività, dolore, rettitudine, lacrime a puttanate varie, salvo poi tirare una bella strisciata di m…. con il successivo sorriso che ti dice, dopo una settimana “come sono felice, ho un altro, che il mio ex vada a quel paese” (qui cito altre persone a me vicine). Tutti conosciuti il giorno prima ‘sti grandi nuovi amori… ma per piasèr.

    Non mi interessa se lei ha lasciato perché lui era un bastardo, o no. Non mi interessa se lei voleva o meno un altro da chissà quanto, o da quando. Se lei ha lasciato perché la misura era ormai colma, o se l’ha fatto per chissà che motivo. Sono sostanzialmente affari suoi. Non dico che ha sbagliato a lasciare, anzi probabilmente ha fatto pure bene, e cmq, ahimè, bene o meno, sentiva di doverlo fare per dei suoi motivi che non voglio star qui a sindacare se “bacati” o sensati . Questo mi pare di capire di tutto questo. Il resto sono sfumature fondamentali che solo lei conosce. Né io, né sergio, né chi vi pare.

    Quello che non mi piace, nel suo discorso, così come in quello di altri, è la molla che fa scattare la decisione. Come dicevo, se lui la tradiva, il fatto d’aver trovato un altro non ha fatto emergere le corna. Queste semplicemente c’erano indipendentemente dal nuovo interesse sentimentale.

    Lo so, certe volte ci vuole una spinta per decidersi, non l’ho mai negato se leggete bene quello che scrivo. Dico che trincerarsi dietro a mille spiegazioni per non fermarsi al puro e semplice NE AVEVO BISOGNO, mi pare ipocrita. Mi pare un raccontarsela bene per rendere le parole del ns. giudice interno meno amare.

    Perché lo sappiamo tutti, non facciamo finta del contrario, che le illusioni, le storie che ci raccontiamo, non hanno difetti.

    Cmq è tutta teoria, me ne rendo conto.

  4. 44
    rossana -

    sergio,
    provo ancora una volta a spiegare il mio punto di vista, soggettivo, s’intende…

    a mio avviso, premesso che di mio marito non sono stata mai innamorata – semmai sono stata innamorata a poco più di vent’anni dell’amore, come quasi tutti a quell’età – che è altra cosa…

    e premesso che c’erano pure parecchi fattori abbastanza importanti per noi che condividevamo alla grande (visione della vita, condivisione dei suoi valori, stupendo interscambio a livello intellettuale, figlio, ecc…)

    se non mi avesse delusa con le sue ripetute infedeltà, non previste nel nostro accordo di matrimonio, e non mi avesse distrutta come donna reiterandole negli anni, quasi certamente non mi sarei innamorata dell’uomo che mi sono trovata ad incontrare per lavoro e che fin da subito ha suscitato qualcosa in me che non avevo mai conosciuto prima.

    è proprio questo che vorrei affermare: ci si innamora solo quando c’è un vuoto dentro di noi e il vuoto non si crea se l’altra persona ci offre un minimo per sentirci appagati emotivamente e non solo sessualmente. tutto il resto in questo caso avviene a rimorchio, come conseguenza pressochè inevitabile…

    non sto qui parlando di chi lascia per capriccio o per interesse. e non so nemmeno se mi sarei innamorata se non me ne avesse fatte passare di tutti i colori. sta di fatto che mi è successo e che, per me, volendomi anche poco bene per la verità, era un qualcosa di troppo grande e di troppo importante per non viverlo in pienezza.

    le donne sono così: di rado accettano storie parallele, che nel mio caso avrei potuto portare avanti per una vita, anche solo facendo sesso nell’intervallo, come va di moda ora… e l’ho lasciato con dolore anche da parte mia…

  5. 45
    rossana -

    continua post per sergio

    ovviamente, nella mia decisione, hanno pesato anche altri fattori, non meno importanti, ma devo ammettere che il principale è stato l’innamoramento, che non ho nè voluto nè cercato. un qualcosa di talmente irrazionale e sconvolgente da far perdere la bussola anche alle persone più serie e responsabili (sono sempre stata entrambe, purtroppo per me…).

    egoisticamente, non ho saputo resistergli. tuttavia, continuo a credere che si verifichi unicamente in condizioni di estrema solitudine interiore.

    spesso è soltanto un’illusione, che ha però le connotazioni di un incantesimo. lascia sperare di non essere più soli e di poter continuare il cammino in due, cosa che poi, di fatto, si verifica sempre molto raramente, se non per brevi tratti di strada…

    ero stata corteggiata anche prima, da persone interessanti, ma, finchè c’è stato in me amore per mio marito, non mi ha mai nemmeno sfiorata l’idea di prenderle in considerazione. per me, solo nel vuoto c’è spazio per altri…

  6. 46
    giacomo76 -

    Grazie per le risposte che ho avuto. Ieri sera ci siamo rivisti per decidere sulla casa, le varie divisioni e tutto quello che abbiamo in comune gli ho chiesto se la persona che ha incontrato è ancora nei suoi pensieri e mi ha risposto di no e che non è successo nulla, gli ho chiesto se prova ancora qualcosa per me e mi ha risposto di si ma che non è lo stesso sentimento che ci ha unito fin d’ora, l’ho vista molto dimagrita, anche lei come me non mangia e dorme poco, che al momento non ha nessuno stimolo per uscire o fare altro che le dispiace se sto male ma ci sta male anche lei. Ho deciso che è meglio darci un taglio, vedere di vivere la propria vita senza l’altra persona, a nessuno dei due è mai capitata una cosa simile, forse abbiamo paura ma forse dobbiamo avere il coraggio di chiudere e fare altro. Sono e penso di restare in confusione totale per un bel periodo, sperando passi presto. Vorrei starle più vicino, vedere come sta ma forse la mia presenza farebbe male a tutti. SOno in confusione. FAtemi sapere cosa pensate in merito.

    Grazie
    Giacomo

  7. 47
    Spectre -

    Ed aggiungo per concludere: quante persone si innamorano davvero, e quante invece cavalcano un’illusione che mal cela un bisogno? Cinicamente dico: quasi tutte. Possiamo parlare all’infinito del fatto che cmq i bisogni sono parte inevitabile del ns. modo d’essere, concepire e vivere le relazioni e la vita, ma tendenzialmente dissento con concetto che è il bisogno a fare l’unione.

    E di contro, non vi nascondo che provo una specie di “invidia” per chi sa raccontarsela e riesce a trovare strade veloci per soddisfare le proprie ansie imminenti. Mi rendo conto che sn palliativi, ma ogni tanto servono.

  8. 48
    Spectre -

    @giacomo76
    torniamo a te che è meglio.

    brutta faccenda, ma ti sei reso conto già di cose importanti, per cui la strada è quella giusta. nn ti dico nulla, perchè siamo tutti diversi. per il mio carattere ti dico che è meglio vi stacchiate del tutto. fare altro mi pare tirare un morto che cammina.

    un giorno, quando e se sarete mai pronti, potrete rivedervi e magari avere un altro rapporto, diverso. tanto, e questo te lo dico quasi con certezza totale, anche i più meschini nn dimenticano davvero, quindi estendi il ragionamento a com’è e lei e trai le tue conclusioni.

  9. 49
    rossana -

    giacomo76,
    innanzitutto, scusa se ho involontariamente spostato troppo la discussione su una visione personale della questione, che ha poco a che vedere con il tuo problema, in quanto ogni relazione è diversa ed è sempre abbastanza inutile sia il generalizzare che il personalizzare.

    perchè non provate a stare un po’ lontani senza decidere niente sul futuro? di solito credo poco alle “pause di riflessione” ma nel vostro caso, essendo entrambi corretti ed apparentemente abbastanza maturi, forse ne potrebbe venir fuori qualcosa di buono, se non altro più chiarezza in voi stessi.

  10. 50
    Sergio -

    Lei ti ha lasciato e tu ti preoccupi?

    E secondo te, ti diceva che ti ha tradito?
    Lei vuole l’altra persona.

    Fai la tua vita e stop.

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