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Donne, ma come si fa? Ditemelo per favore

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Lettera pubblicata il 16 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 82 commenti

Pagine: 1 6 7 8 9

  1. 71
    Fabrizio -

    Ciao Bimba
    Ho letto anch’io il commento di Ryan e lo condivido, anche se in parte. Lui scrive che ogni donna non è uguale all’altra e che sarà impossibile trovare due donne completamente identiche. Questo è vero.
    Sono molto meno d’accordo quando scrive che è possibile “solo” tracciare qualche “costante” nei comportamenti. Domandandosi altresì quanto ciò possa essere dato dalla biologia e quanto dalla cultura nella quale si cresce.
    Condivido molto meno questo aspetto. In quanto, a mio parere, non si tratta solo di “qualche costante”. Le costanti sono “molte”. E la cultura secondo me c’entra poco. O meglio: la cultura (e la religione) c’entrano in quanto “freni inibitori” o forse “regole”, morali e quant’altro. Una donna berbera avrà comportamenti diversi da una donna occidentale poiché vuoi la religione, vuoi la cultura le impongono certe regole. La donna occidentale oggi non ha regole, non segue la religione, né culture se non quelle del consumismo. Per cui la sua “biologia” prenderà il sopravvento su tutto.
    Tempo fa lessi da qualche parte: “le religioni sono un freno per i popoli”. Quanto di più vero ! Le religioni e non solo. Le culture anche appunto. Frenano. In questo caso parlando di donne, frenano i loro comportamenti dettati dalla biologia. Che sono quelli….”costanti”, ma non solo in qualche traccia.

  2. 72
    Luna -

    RYAN: il fatto (semplifico) che nella donna (genericamente parlando) il pensiero astratto sia piu’ sviluppato (ma esistono anche “artisti” uomini per esempio) puo’ creare una situazione per cui la donna pensa di spiegare meglio una cosa mentre l’uomo la recepisce meno. Nessuno dei due ha torto o ragione. Puo’ esserci la volonta’ di comunicare al meglio un senso del discorso da entrambe le parti. Detto cio’ lei e lui possono parlare di mille cose, per mille ragioni, modi di essere personali, contingenze, background sociale/culturale/famigliare/della relazione stessa, no? – Altro esempio, ci provo: da poco c’e’ un neonato in casa, lui e lei devono appena ingranare anche come genitori e devono appena costruire un loro “lessico famigliare” in tal senso. Nella stessa situazione e’ possibile che lui e lei colgano diverse priorita’ anche se entrambi concentrati sulla situazione. E magari nessuno dei due ha torto (o entrambi). Diverso e’ gia” se per esempio uno dei due non e’ concentrato sulla situazione e vive l’arrivo del figlio diversamente dal punto di vista emotivo e personale. Nel primo caso puo’ essere un problema di comunicazione/gestione e del fatto che l’uomo magari si sente investito di una maggiore responsabilita’ protettiva e quindi accetta straordinari in piu’ e non vede perche’ magari in una precisa situazione (pur vedendo anche la questione economica) lo vorrebbe a casa un’ora prima. Nel secondo (schematizzando, ovvio) i problemi sono anche di altro tenore. Gg fa una coppia mi raccontava sorridendo di un litigio quando lei era incinta in cui c’erano state in buona fede due visioni di priorita’ diverse. Insieme erano in grado di dire le ragioni di entrambi. Lui diceva: aveva ragione lei sulla priorita’ e ad incazzarsi fece benissimo 🙂 e a farmelo notare. Alla fine anche per il loro modo di essere coppia erano riusciti comunque a comunicare e a risolvere rapidamente un conflitto

  3. 73
    Kid -

    La mia idea , frutto di letture ed esperienza ( ma quella ce l’abbiamo tutti) è che l’uomo e la donna son tanto compatibili fisicamente , quando diversi e distanti nella visione del mondo che li circonda.
    Per questo penso che la fantomatica parità , non già intesa come l’esercizio dei propri diritti o principio di uguaglianza , ma come parificazione nei ruoli sociali sia la culla di tutti i mali .
    Si sarebbe dovuto parlare di completamento e mai di parificazione , si sarebbero dovuti mantenere con orgoglio i propri e distinti ruoli , soprattutto nell’ambito familiare in cui ognuno dei due è indispensabile ma diverso e , qualora si formasse una famiglia , che l’educazione dei figli fosse concordata e non improvvisata a seconda della propria visione del mondo . In quel momento,infatti, si rinuncia a se stessi , perchè il genitore è/deve essere prima di tutto un educatore.
    Purtroppo , siamo un popolo di ignoranti , perchè han voluto che lo fossimo, ed i pochi che riescono a distinguersi dalla massa , il più delle volte interloquiscono con una massa che non potrà mai capire nulla perchè non è interessata a capire nulla.
    Che risponde con frasi fatte e semplicistiche al limite del ridicolo :”Al cuor non si comanda”, Chi non ci si è trovato non può capire!! ” ,”Io non giudico perchè non voglio essere giudicato ” (questa per me è la più bella , pura esaltazione della stupidità individuale)!
    Invece che si giudichi, e che lo si faccia brutalmente se servisse!
    E che si gridi il disprezzo e lo scempio dei basilari principi di una società decente e soprattutto umana!!!!
    Il maggior numero di divorzi/separazioni o il lassismo diffuso nei costumi sessuali non è una scelta consapevole , ma è la conseguenza della povertà umana e della mancanza di profondità di questa società.
    Essa vive nel presente ogni cosa , poco nel passato e mai nel futuro .
    Il dover conservare , il dover preservare che sono concetti fondamentali sono spariti da ogni campo , non solo quello strettamente personale e lo si vede anche nell’effetto della crisi economica . Gente con un mutuo di 30 anni e 2/3 finanziarie aperte , come se ciò fosse davvero normale .
    Poi questa zattera di fortuna che è la vita , come è facile immaginare , talvolta prende il largo , in mezzo al mare agitato, al buio ed al vento e invece che remare tutti nella stessa direzione , la si manda a fondo per saltare sopra un altra che appare più solida, e chi rimane sopra a quella vecchia che affoghi pure! Anche i rapporti di amicizia sono cambiati , sono spesso deboli ed opportunistici !
    In finale concludo dicendo che le donne hanno un ruolo naturale di una importanza immensa e di cui non si rendono neppure conto .
    La morale e la tenuta sociale passano inevitabilmente in mezzo alle loro gambe .
    Sarà una frase forte che non a tutti piacerà, ma chi si ricorda qualcosa della storia Romana sà benissimo cosa voglio dire .

  4. 74
    Luna -

    KID, vedi, la cosa che mi colpisce e’ che il concetto di parita’ sia visto (non da te in particolare) principalmente dal punto di vista sessuale e di lassismo sessuale. Anche perche’ c’e’ sicuramente chi lo vede al centro, anche donne intendo. In realta’ son ben altre le questioni su cui una pari opportunita’ ha cercato una sua evoluzione negli anni e nella storia. Tanto e’ vero che oggi il concetto non riguarda solo le donne… Le epoche che alcuni rimpiangono sono quelle (solo per fare degli esempi) in cui a unmancino veniva legato un braccio dietro la schiena, in cui gli handicappati anche non gravi venivano rinchiusi per ignoranza e vergogna, in cui la dislessia era un handicap insormontabile (una mia amica oggi laureata per fortuna supero’ le elementari di fronte l’ignoranza altrui), in cui non esisteva un diritto allo studio e il diritto di voto, in cui i minori lavoravano in condizioni disumane, in cui una donna vedova a 30 anni con piu’ figli non poteva contare che su se perche’ anche se avesse incontrato un vero affetto al di la: del rispetto per il defunto avrebbe avuto il giudizio del popolo. Io sono d’accordo con te, uomo e donna si completano ma indipendentemente dal fatto

  5. 75
    luna -

    Che lei stia solo in cucina e lui lavori. Il mondo e’ pieno di coppie in cui due si completano e si sostengono e guardano nella stessa direzione educando i propri figli anche se entrambi sono medici o uno avvocato, lei insegnante e lui tipografo o viceversa, e anche se lei guadagna piu’ di lui. Sul mutuo trentennale sono d’accordo e tra l’altro se c’e’ chi non ha potuto fare altrimenti (molti) c:e’ chi ha fatto un passo piu’ lungo della gamba… Che io non avrei fatto anche se ognuno sa per se’. Per quanto riguarda la liberta’ sessuale penso che poter decidere personalmente del tuo corpo e di stessa (poiche’ parliamo di donne) non equivalga automaticamente a smollarla a destra e a manca. Puoi sentirti e scegliere liberamente anche di fare amore e sesso con la stessa persona per tutta la vita e anche se nessuno appendera’ un lenzuolo per comprovare la tua verginita’ o non sara’ un delitto che tu abbia avuto precedenti esperienze sessuali non e’ che per questo sarai infedele o per te donna parita’ uguale fartene di piu’ di un incallito playboy. Le relazioni non finiscono solo perche’ te ne vai tu, femmina, con uno che ti sei fatta in una discoteca, ma anche perche’ se ne va il tuo fidanzato o marito. Meglio un’epoca in cui una non piu’ vergine per questo era “rovinata’ o doveva chiudersi in convento? In cui due arrivavano alla prima notte di nozze senza mai essersi neanche annusati e scoprivano davvero di essere incompatibili e altro si trovava altrove in molti casi anche se divorziare no? In cui w il brodo di dado cosi la moglie casalinga fingeva di aver cucinato ore e invece dov’era? Il problema non e’ nella liberta’ che di per se’ e’ valore ma nel rispetto che si ha per se’ e per gli altri. Educare non significa coercizione ma educare alla consapevolezza al rispetto allo spirito critico. Per me si puo’ vivere senza tv ma se tuo figlio e’ cmq immerso in una certa societa’ e” meglio guardare le cose insieme e filtrarle e spendere del tempo in qsto che vietare internet qdo poi il compagno lo ha sullo smartphone ecc. Educare e’ fondamentale cmq si anche dando l’esempio coerente pero’. Un figlio vissuto in una famiglia democratica in cui ciascuno mette il suo, anche non solo in base al sesso ma anche al carattere di ciascuno penso possa anche vedere attuarsi concretamente un esempio di democrazia e rispetto reciproco e sostegno reciproco. Cio’ indipendentemente che la madre sia casalinga commessa o capo dei vigili urbani o assessore

  6. 76
    Kid -

    Luna

    Non penso che hai capito quello che volevo dire .
    L’ho anche scritto che non mi riferivo alla parità di diritti/obblighi
    ma al generico concetto di parità che diventa una distorsione sociale tra ruoli naturali . Non puoi parificare due esseri diversi , e che si dovrebbero completare nella loro diversità , che è essa stessa il valore aggiunto . Si sarebbe dovuto , assicurare sì la parità di diritti ma salvaguardare e , contemporaneamente ,profondere culturalmente l’importanza del rispetto della diversità .
    La distorsione sociale di un concetto assolutistico di parità è così evidente proprio se si guarda al fenomeno della massificazione , in cui l’individuo si riconosce ed è riconosciuto socialmente se si conforma al gruppo .
    Chi ha scritto prima di te , ha esattamente sottolineato come le differenze tra generi sessuali , maschile e femminile , esistano ed esse non sono solo fisiche ma anche e soprattutto di approccio mentale alla realtà che ci circonda e , sono convinto , che la scomparsa dei valori sociali più importanti , passi proprio per il disconoscimento dei ruoli naturali , della dimenticanza delle differenze di genere ,
    che sono il valore aggiunto.
    Spesso tu parli di mancanza di comunicazione nella coppia . Vedi , tanto questo concetto è semplice , tanto è estremamente complesso proprio per le differenze insite nel genere maschile e femminile .
    L’unico collante della comunicazione è diventato l’innamoramento , forse neppure l’amore che è cosa ben più profonda , che , vuoi o non vuoi ,attraverso esso si instaura una forma di comunicazione di carattere infantile , cioè non adulto ( Si superano le crisi se ci si “ama” , perchè discutere per giorni stressa , perchè al pensiero che l’oggetto dell’innamoramento si stia allontanando da noi crea malessere interiore ) , pertanto caduto l’innamoramento , dopo che il tempo avrà fatto il suo corso appiattendo il rapporto , il meccanismo salta . Nella società odierna la cultura è stata sostituita dal luogo comune ed è questa la cosa più raccapricciante .
    Pensare che si sciolgono matrimoni perchè “Non ti amo più ” è spaventoso . Come è allucinante ammazzare quello che è stato il proprio partner .
    Ma questa frase e quei fatti di cronaca , tanto ricorrenti e lo saranno sempre di più , sono l’effetto e non già la causa . La causa è stata la distorsione del concetto di parità e l’applicazione della stessa alla vita quotidiana , facendo mancare punti di riferimento importanti e naturali . Non siamo uguali nè tra individui , nè tra generi , anche se, per quanto riguarda il solo genere, siamo geneticamente assuefatti a comportamenti/processi logici/emotivi ricorrenti e questa circostanza non si può e non si deve negare .
    Quindi all’interno del singolo genere ci assomigliamo.
    E’ un assurdo sostenere che siamo tutti uguali in nome di un concetto usato male di parità, per poi aggiungere la fatidica frase “però ogni individuo fà storia a se”.
    E’il più grosso lavaggio mai perpetrato nella Storia moderna.

  7. 77
    Luna -

    KID, in questa e altre lettere sull”argomento il concetto di ruolo ecc tocca anche i punti a cui mi riferivo, ecco perche’ ne ho parlato. d’altra parte, in nome di “idee tradizionali” si fanno danni quotidiani quanto con pseudo idee di apertura mentale e “modernita’”. Sulla comunicazione infantile e non assertiva hai ragione e purtroppo non riguarda solo due sessi diversi cosi come il non ti amo piu’, anche al di la’ dei sessi, spesso nasce a monte da non saper riconoscere neanche in se stessi il proprio concetto di “amore”. la dipendenza affettiva e’, anche quando viene totalmente confusa con l’amore, un problema che non ha sesso. ce l’hanno uomini e donne, etero, gay, bisex… I problemi di comunicazione li hanno anche colleghi e colleghe, genitori e figli ecc. Il fatto e’ che se si comunica in maniera infantile, non assertiva, in base all’inconsapevole ricatto o con codici da dipendenza affettiva o si pensa che l’altro debba debba e non si pensa a cio’ che si da’ non dipende dal genere. Quando parlo di dialogo parlo di dialogo reale. Concordo con te sulla diversita’ come valore, al di la’ .del sesso e anche connesso al sesso. avendo lavorato spesso in equipe considero che le caratteristiche di ognuno possano portare vantaggio e non sono assolutamente per una massificazione. I luoghi comuni sono deleteri, l”etica e il rispetto reciproco fanno si che persone anche “diverse” tra loro non si ammazzino di botte in ogni senso. francamente se e’ vero che ci sono delle cose in cui uomini e donne sono diversi e si completano avendo sempre interagito molto con entrambi e con persone anche molto diverse tra loro per idee, caratteri, percorsi mi sento di dire che alla fine comunque ci sono persone che, dello stesso sesso o dell’altro, ci sono piu’ affini o meno. Ho dialogato con molti uomini meglio che con molte donne, cosi come con altre donne si. fermo restando che (esempio banale) un uomo non puo’ ogettivamente capire in prima persona cosa voglia dire avere il ciclo mentre una donna si o altre cose per cui i rimandi possono essere automatici o meno.

  8. 78
    Fabrizio -

    Kid sei da premio Nobel. Complimenti !

    Soprattuto in questi concetti hai espresso la realtà dei fatti:

    “L’unico collante della comunicazione è diventato l’innamoramento , forse neppure l’amore che è cosa ben più profonda , che , vuoi o non vuoi ,attraverso esso si instaura una forma di comunicazione di carattere infantile , cioè non adulto ( Si superano le crisi se ci si “ama” , perchè discutere per giorni stressa , perchè al pensiero che l’oggetto dell’innamoramento si stia allontanando da noi crea malessere interiore ) , pertanto caduto l’innamoramento , dopo che il tempo avrà fatto il suo corso appiattendo il rapporto , il meccanismo salta . Nella società odierna la cultura è stata sostituita dal luogo comune ed è questa la cosa più raccapricciante .
    Pensare che si sciolgono matrimoni perchè “Non ti amo più ” è spaventoso . Come è allucinante ammazzare quello che è stato il proprio partner. ”

    Ogni commento è superfluo. Hai colto in pieno tutto.

  9. 79
    Kid -

    Luna

    Si , dici giusto . Giusto un banale appunto:
    In realtà ,avrai notato, se mai avessi avuto un amico con il quale in un momento successivo hai fatto coppia che, non sempre, quella affinità , teoricamente perfetta , riesce a riproporsi anche nella coppia .
    L’amicizia non è un rapporto competitivo ed è naturale ,quando essa sia sincera, sentirsi affini indipendentemente dal genere .
    La coppia ,è un rapporto competitivo , poiché inconsciamente si “lotta” per affermare il proprio ruolo e per ottenere il rispetto della propria persona in senso lato da parte dell’altro sesso .
    In altre parole ,pensando ,erroneamente, di “lottare” per la parità si “lotta” esattamente per l’opposto .
    Cioè ,per essere capiti nella propria diversità .
    E’ un processo naturale ed inconscio che istintivamente trova il suo ambiente naturale proprio nella coppia , perché essa è l’alveo in cui un uomo ed una donna entrano completamente (quindi anche fisicamente) in contatto.
    Pensa alle frasi classiche :”Lui non mi capisce , dà tutto per scontato non mi dà le giuste attenzioni!” oppure “Lei , se stò in silenzio , mi chiede se c’è qualcosa che non và o a cosa stò pensando! Questo mi stressa , perchè in quel momento mi sto semplicemente rilassando e non penso a niente! ” .
    Pensa quanta affermazione del voler essere capiti per la propria diversità queste frasi tipiche contengono!!!
    Quindi il fatidico concetto di parità o uguaglianza è totalmente lontano proprio dal concetto di “genere” ed è , secondo me , la principale fonte del condizionamento degli individui .
    Con risvolti pratici/psicologici nella vita pratica , che sfociano facilmente dal bisogno alla pretesa di doler essere capiti , accettati , amati .
    Da questo nasce l’inversione dell’oggetto dell’amore : Dall’amare l’altro per quello che è (quindi un sentimento proiettato verso l’esterno) all’amare l’altro per cosa mi dà o come mi fà sentire (quindi un sentimento proiettato verso se stessi).
    Da quì al cadere nelle dipendenze affettive , fino a sfociare in fatti di cronaca nera oppure nella distruzione delle relazioni sentimentali dall’oggi al domani, il passo è breve.

    Fabrizio

    Grazie , ma son solo riflessioni , non di certo passeranno alla storia , ma fà piacere che ti siano gradite. Ciao.

  10. 80
    rdf -

    minkia luna devi sempre avere l’ultima parola…ci fosse una volta che ammetti di aver capito male…ci fosse una volta che dici: “si, in effetti hai almeno un po’ ragione…quello che dici si evince nel reale”, ci fosse una volta! E’ davvero increibile assistere al fatto che devi sempre correggere il prossimo o dire la tua…o arrampicarti sui vetri con strani ragionamenti “rigira frittate” pur di non ammettere che in effetti “hai cannato” il mess precedentemente scritto. ma lo vedi che la comunicazuone con voi donne, in un modo o nell’altro…, è impossibile??? E qui chiudo.

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