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Non sono riuscita a dirgli della figlia

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Lettera pubblicata il 16 Settembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 52 commenti

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  1. 31
    rossana -

    Colam’s,
    hai perfettamente ragione ponendo la domanda: “Non avete mai visto gente cambiare molto una volta diventata genitore ?”. sì, le eccezioni non si possono mai escludere del tutto. se soltanto tu potessi immaginare quanto ci ho sperato anch’io, per ben due volte!

    dal mio punto di vista, qui si tratta di considerare la situazione che si è venuta a creare sotto due diversi aspetti.

    in quello legale, ha senza ombra di dubbio ragione il padre, a cui credo nessuno possa negare il diritto di essere informato sulla sua paternità.

    in quello pratico-emotivo, solo Penelope sa come se la potrebbe cavare sul momento a crescere la bambina se nel contempo dovesse fronteggiare quella che potrebbe essere l’indifferenza o, all’opposto, l’ingerenza di un simile uomo nella loro vita.

    la parte maschile dei partecipanti al forum rivendica il giusto diritto per l’uomo di essere coinvolto in una questione di così grande importanza.

    la parte femminile riconosce invece a Penelope, emotivamente, il diritto di difendere se stessa e (perchè no?) anche il suo futuro di donna, oltre a quella che lei immagina la serenità che in tal modo potrebbe essere in grado di assicurare alla figlia.

    già è un grande impegno crescere una creatura da sola, soprattutto nei primissimi anni. perchè mettersi volontariamente anche in condizioni di farlo in modo disagiato?

    poi, magari… chissà… se dopo un anno dalla nascita della bambina Penelope è riuscita a riprendere il confronto con se stessa su questa sua prima decisione, chi può escludere che fra qualche tempo ancora non possa decidere di cambiare orientamento, sentendosi più forte? ha ancora del tempo davanti a sè: la bambina è molto piccola…

    certe scelte devono essere ponderate a lungo prima di essere sicuri di fare quella più sensata, che tenga conto dei diritti di tutti, specialmente se questi sono in conflitto. per ora ha salvaguardato, in buona fede, i diritti di un nucleo formato da affetti di cui è sicura, evitando di immettervi ingestioni che teme fortemente negative (almeno, così mi è parso di capire).

    in ultimo, aggiungo che, per come la penso io, ogni nostro atto pregiudica, nel bene e nel male il futuro. se quest’uomo fosse stato anche soltanto un briciolino più umano, non sarebbe stato di certo accantonato così…

  2. 32
    sisley-68 -

    xPeneloppe…….scusami se quello che sto per dirti ti possa ferire, ma nn e’ la mia attenzione…tu dici sempre io, io…lui e’ cattivo, crudele eccetera. ma tu sei peggio di lui….lui ti ha lasciato la scelta….se nn volevi lui come padre di tua figlia , se lui e’ cosi stronzo potevi abortire e fare un figlio con uno che degno di te…ma nel momento che tu hai scelto di tenere questo bambino lui ha tutti i diritti di sapere..poi lui decidera se vuole fare padre o meno ma nn sarai tu a decidere! tu sei una ricatatrice e per questo lui si levato le gambe….dalle donne come te meglio stare lontani….se tu fosse una donna seria e onesta ora nn ti trovavi in quella situazione. hai gia deciso tutto tu, ma guarda come sei brava!!! e allora che vuoi da noi? che consiglio vuoi? vuoi sentirsi dire poverina e lui e’ stronzo? ti arrangi con la tua coscienza e vedrai un giorno sarai punita per quello che fai dalla tua figlia che ora stai levando da lei suo padre!!!i conti tornano stai tranquilla..un giorno per tutti!!

  3. 33
    jenny:) -

    @luigi,Per quanto riguarda il discorso di penelope,sono d’accordo su tutto con quello che ha detto rossana,in ogni punto. Anche se insisto con il fatto che e’ vero che non si ha la certezza che la tua scelta sia stata davvero la migliore,ma dall’altra parte un uomo cosi fraddo(vedi il tuo aborto)difficilmente ti avreBbe dato il sostegno necessario e difficilmente sareBbe oggi un buon padre.ma e’ anche vero che un figlio ti cambia la vita ma solo ed esclusiva$ente se il soggetto e’ disposto a farsela cambiare.ma io rimango della mia idea. @rossana, capisco molto bene il tuo ragionamento anche se nonostante l’amore per le mie gemelle,metterlo in pratica mi risulta difficile.ora mi spiego meglio;senza pero’ soffermarmi troppo sui dettagli. Sono stata fidanzata dall’eta’ di 14 anni fino all’eta’ di 25 con la persona di cui ero certa essere la persona della mia vita e il papa’ dei miei figli.ma cosi nn e’ stato proprio xk quando ho perso il bambino lui si e’ rilevato iNdifferente ed essendo per me fonte di grande dolore non l’ho perdonato.mi sn buttata sul lavoro e sulla carriera…fino a quando nn ho incontrato simone e sn rimasta in cinta.mi sono sposata e sn nate le bambine.beh inutile ripetere che loro 3 sono la mia vita ma per questo mi risulta difficile assentarmi dal mio lavoro anche se per una giusta causa…comunque ti ringrazio per i consigli che mi hai dato e ti abbraccio forte:)

  4. 34
    PenelopePentita -

    @Sisley: accetto il tuo minaccioso punto di vista. Credo che chi scriva qui abbia bisogno semplicemente di sfogarsi e non vada alla ricerca di assoluzioni o soluzioni.
    Io ovviamente ho scritto perchè sono combattuta, perchè questa situazione non mi fa star bene e dico sempre io, io, io, semplicemente perchè sono IO che mi guardo allo specchio ogni mattina. Mia figlia è ancora piccola ed il mio ex un latitante.
    Affidare la bimba ad un estraneo mi pare davvero strano, ora come ora. Comunque penserò a quello che tutti mi avete detto e vi ringrazio per l’ascolto.
    Un abbraccio.

  5. 35
    colam's -

    ehhh Penelope, io so bene che essere un genitore è “fare le notti, svegliarsi dopo aver dormito due ore, preparare colazione pranzo e cena la mattina in un’ora, accompagnare all’asilo la piccola, andarla a prendere, cambiarla, lòavarla, vaccinarla, pulirla, non avere tempo neppure di andare a farsi una tinta ai capelli”…

    Lo conosci meglio tu, ma ripeto se lui ti ha chiesto se eri incinta, facendo capire chiaramente che sarebbe rimasto se lo eri, vuol dire che per lui aveva un’importanza enorme. E’ perciò probabile che si sarebbe preso le sue responsabilità, visto che non mi sembra che te lo ha chiesto per risponderti “ah va beh, se lo sei allora abortisci e chissenefrega”. Perciò che tu lo tacci di “sicuramente sarebbe stato un padre immaturo”, ma lui intanto, questo si può dire, se avesse saputo di essere padre sarebbe rimasto con te per prendersi le sue responsabilità. E guarda che rimanere con una moglie “antipatica” per il bene della figlia è una delle caratteristiche dei padri che si prendono le proprie responsabilità, non dei padri “zoomarine”…

    Insisto, c’è qualcosa di non logico nel tuo agire…

  6. 36
    PenelopePentita -

    Il problema Colam’s è che io non volevo che rimanesse per la bimba, ma per me. Avere uno in casa che ti considera antipatica, pesante, un fardello, fa sì che la durata del rapporto sia uguale allo zero. La prima ragazzetta smorfiosa in grado di fare delle moine l’avrebbe fatto capitolare miseramente (ah sì, perchè tra le altre cose, all’inizio della nostra storia io per lui lasciai il mio ex decennale, e lui mi tradì dopo due mesi….)….
    Comunque ragazzi, ieri un mio amico gli ha mandato a suo nome una mail scritta da me, in cui gli dice che ho una bambina, che potrebbe essere sua.
    Risultato: per ora il nulla.
    E rimarrà così. Adesso per lui è “sconveniente” prendersi delle responsabilità che ha sempre rifuggito….figuriamoci solo un intralcio…staremo a vedere. L’ho fatto perchè ho letto in voi sincerità e probabilmente la mia versione dei fatti è distorta dalla delusione.
    Aspetterò. Ma sono sicura che non ci sarà nulla da aspettare.

  7. 37
    rossana -

    l’accento messo da Colam’s nell’ultimo post non è da sottovalutare, anzi. in presenza d’un figlio, lui sarebbe rimasto!

    è sempre Penelope quella che deve ipotizzare come. magari saprebbe assumersi le sue responsabilità, magari, invece, per Penelope potrebbe diventare un carico in più, sia dal punto di vista organizzativo che psichico.

    non sono ancora molti gli uomini che aiutano in casa. se poi non ha lavoro, Penelope lo dovrebbe pure sostenere economicamente… bisogna essere eroici o innamorati persi per imbarcarsi in una simile avventura. fra l’altro, se non si è capaci di acquisire un equilibrio anche soltanto formale nella convivenza, fra genitori in perenne conflitto, chi ci rimette sono i bambini…

  8. 38
    rossana -

    Penelope,
    quanto dolore e quanto amore in questa tua storia!

    ti auguro di tutto cuore che ti sia possibile trovare la strada giusta per la serenità, soprattutto tua e di Angelica.

    facci sapere… ti sono molto vicina.
    un grande abbraccio.

  9. 39
    PenelopePentita -

    Grazie Rossana. Ho sofferto molto perchè ho molto amato, e le due cose molto spesso vanno di pari passo.
    Non si è fatto sentire nessuno, nessun sms, nessuna mail. Conoscendolo si starà interrogando sul da farsi, per poi decidere di non fare niente, far finta di niente, continuare a campare dicendosi: ma sì, probabilmente non il mio.
    Farò finta di aspettare ancora un pò. Dopodiche, con molta fatica, tornerò a fare finta che sia morto. Questa volta definitivamente.

  10. 40
    luigi -

    E’ inutile…io ci rinuncio!

    Rassegnati: lui non ti ama! E sono proprio i tuoi labirinti mentali indecifrabili ad averlo fatto scappare.

    Email dell’amico…parla con il legale…poveraccio ma cosa vuole capire sto disgraziato!?

    Non parlare di responsabilità, tu sei la prima che scappa dalle responsiblità…e puoi andare d’accordo solo con chi ti dice che hai ragione e fai bene a fare quello che fai.

    Non gli hai detto che ha una figlia. E continui con questi pretesti che vogliono solo servire a giustificarti…il coraggio di affrontare le situazioni è assente in certe persone.

    Solo egoismo…mascherato dall’assurdo motivo “tanto non è buon padre…mia figlia merita di meglio”.

    Io vedo solo egoismo. Povera bimba…è proprio vero che certa gente non merita la paternità. Ma è vero anche che tante non meritano la maternità.

    Rossana, convincila che sta facendo bene. E’ quello che vuole sentire.

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