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Non sono riuscita a dirgli della figlia

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Lettera pubblicata il 16 Settembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 52 commenti

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  1. 41
    PenelopePentita -

    @Luigi, veramente ho tentato quest’ultimo approccio proprio per le tue parole. E specificamente quando hai detto che questo “fardello”, inteso come segreto, si ingigantirebbe con il tempo che passa.
    Non voglio essere convinta di stare facendo la cosa giusta, non mi sento egoista, nè tantomeno una donna che non merita la maternità. Quanto ho sofferto con la perdita del primo figlio lo sa solo Dio, e mi dispiace che qualcuno possa, anche solo in maniera superficiale, credere che io sia una persona infima e squallida, che fa i giochini per ottenere quello che vuole.
    Dopo due anni, non è facile (se non impossibile, almeno per me) alzare il telefono e dire: a proposito, sai sei padre di una bimba che si chiama Angelica. E’ il fardello di cui parlavi proprio tu Luigi, quello che mi sta schiacciando, e quello che mi sta cercando di far fare le cose meglio che posso.
    So che ha bloccato la mia email, il mio profilo facebook, so che ha cambiato numero di telefono: il tutto pur di non avere + nulla a che fare con me.
    Sono sicura che qualcuno dirà che ha fatto bene. Probabile.
    La mail del mio amico mi sembrava un aggancio discreto, un modo perchè anche una persona demente possa capire che dietro ci sono io.
    Non sono paurosa, ho affrontato un parto da sola con la mano di un infermiere sconosciuto che teneva la mia, e non perchè non avrei voluto accanto a me il mio uomo, ma solo perchè per lui ormai non esistevo +, ero morta.
    Mi posso sentire immatura, ma egoista no. Ho sempre pensato sempre agli altri, ho giustificato in ogni modo comportamenti ai limiti della disumanità, ho accettato scuse e ho voluto credere ed investire sul mio futuro.
    Non cerco appoggio, soluzioni, accetto ogni critica, perchè so che dall’esterno gli occhi vedono meglio dei miei. Accetto i giudizi di tutti, ma non quelli che mi tacciano di essere quella che non sono.

  2. 42
    rossana -

    hai ragione, Luigi, ho capito anch’io (seppure in ritardo e nonostante il Pentita che faceva parte del nick) che è quello che Penelope avrebbe voluto sentirsi dire.

    è indubbio che un comportamento lineare è sempre il meglio per tutti. anche Sisley, che ha molto buon senso, l’ha suggerito.

    personalmente, però, quando mi è possibile, affronto le situazioni difficili solo quando sono in grado di farlo (da almeno una diecina d’anni ne sto rimandando una per incapacità psichica a misurarmici).

    prima che Penelope ci informasse della sua mossa trasversale, (a cui non sarei mai arrivata ma che è comunque un passo in avanti per sbrogliare definitivamente la matassa), stavo riflettendo sui diritti-doveri dei genitori non legati da matrimonio visti dalla parte dei figli.

    un figlio ha diritto:
    – a due genitori, perchè così vuole la natura, per il suo miglior equilibrio di crescita (e questo non sempre è possibile);
    – a un vero cognome e a conoscere sia il padre che la madre (grave errore non dire a un figlio chi è suo padre quando questi lo chiede, e prima o poi questa domanda verrà fatta);
    – a un riconoscimento ufficiale a livello sociale, con relativo contributo economico per gli anni previsti dalla legge quando i genitori non convivono (la prima parte può essere abbastanza facilmente ottenuta – quando non si tratta di rampolli di casati ricchi e famosi – mentre la seconda, nell’eventualità appunto di gente comune, non è altrettanto facile da aversi);
    – all’effetto e alla tenerezza di entrambi i genitori (cosa che reputo fondamentale, molto più di tutto il resto del pacchetto messo insieme).

    l’ultimo requisito, però, è in molti casi il più difficile da ottenere perchè prevede che i genitori siano persone CIVILI e agiscano entrambi esclusivamente per il benessere fisico e psichico del figlio. a volte civili lo sono pure, in linea di massima, ma fortemente disturbati nella loro relazione da problemi esistenziali e caratteriali che non è stato possibile superare.

    come si può fare a renderli malleabili entrambi e ad evitare che sbranino a vicenda sulla testa e nel cuore di un figlio?

    se se la sente, Penelope fa benissimo ad andare a fondo a questa situazione, in modo ufficiale ed essendo affiancata da un buon avvocato. almeno si toglierà il pensiero una volta per tutte, pronta però a riparare Angelica da sofferenze, se minimamente evitabili.

    che garanzie può avere in merito? temo soprattutto per lei, che ancora ama quest’uomo!

  3. 43
    sisley-68 -

    Penelope dovresti tu stessa a dirlo a lui che ha una figlia e nn amico! e dovresti chiedere scuse visto che hai nascosto il fatto cosi importante….vedrai che tornera da sua figlia!!! da te nn credo. perche hai deluso e nn so se potra mai fidarsi di te. buona fortuna a te alla vostra piccola.

  4. 44
    PenelopePentita -

    Ribadisco un concetto forse non chiaro: io non sono una sprovveduta, e so che quello che ho fatto è stato pesante.
    Credo di essere stata molto innamorata di questo uomo, al di sopra di tutto e tutto, ma adesso non credo davvero. Mi manca, ripeto, quello che eravamo, ma che ovviamente non potrà più essere.
    Mi manca la possibilità di creare una famiglia, famiglia che sarebbe potuto esistere solo nella mia immaginazione, visto che due persone che non si amano più non devono stare insieme, per nessun compromesso.
    Guardare negli occhi Angy e vederci quelli del padre non è facile, e quella decisione che credevo giustissima e l’unica -inizialmente- (perchè colpita nel mio ego, ferita dall’indifferenza) ora non mi sembra + tale, e proprio perchè la rabbia è sbollita e non rimane altro che mia figlia.
    Sono stata una penelope, ho aspettato che tornasse, e quando ho visto che l’attesa era vana sono rimasta inebetita, incredula se volete….mi pareva assurdo che G. avesse capito e non avesse fatto nulla (perchè HA capito, ma ha fatto finta di non capire).
    Ho iniziato in questi giorni anche ad uscire con un’altra persona, che conosce abbastanza la mia situazione e mi è stata davvero vicina nei momenti più disperati, e credo che mia stia tornando anche la voglia di riniziare a vivere.
    Sto provando a fare la cosa giusta, che purtroppo ancora non coincide perfettamente con ciò che vorrei realmente, cioè chiudere baracca e burattini e fottermene, ricominciando un’esistenza senza teste di….
    Ma sento che faccio fatica.
    Per quello cercavo una mano.
    Non mi interessa essere compatita, o sentire cose che vorrei. Vorrei solo due o + occhi esterni che mi faccianoc apire la cosa GIUSTA, che ho idea non sarà mai + la cosa giusta per me, ma per Angy.

  5. 45
    rossana -

    so che sto per dire una bestialità, che mi attirerà disapprovazione, ma lo faccio lo stesso.

    come ha diritto una donna di abortire se non si sente pronta per la maternità, perchè non si può accettare che un uomo non se la senta di assumersi questo tipo di responsabilità?

    l’amore, che è la cosa più importante per un bambino, non si inventa e non si può ottenere con la legge…

  6. 46
    Colam's -

    Infatti Rossana per me la donna non dovrebbe aver il diritto di abortire specialmente per stupidaggini come “non mi sento pronta” , cosa che in realtà non sarebbe prevista dalla legge 196, la quale ammette l’aborto solo per cause gravi. Perciò allo stesso modo un uomo non dovrebbe potersi prendere il diritto di fuggire dalle proprie responsabilità . non e’ utopia, fino agli anni 70 l’aborto come il tradimento erano reati, e la pressione sociale portava alla gogna pubblica chi non si comportava con criterio.

    E’ semplice, questa bimba ha un padre. Punto. Il resto son chiacchiere , secondo me.

  7. 47
    luigi -

    La cosa giusta sarebbe che lui sapesse, possibilmente non per via facebook o simili, di essere padre.
    Questo è sacrosanto, devo ripetermi.
    E’ soltanto questa la cosa giusta. E mi rendo conto che è difficile dopo due anni…ma lo sarà ancora di più tra tre o quattro o dieci anni.
    Più passa il tempo più crescono i tuoi sensi di colpa e la difficoltà nel cercare di mettere rimedio.
    Così è.

    Rossana. Ma cosa c’entra l’aborto? L’aborto si conclude con la morte…qui per fortuna la situazione è diametralmente opposta.
    E poi lui ignora di avere una figlia. Non sceglie di disinteressarsene. Il che è leggermente diverso.
    L’amore può darsi che lui poteva darglielo almeno alla figlia. Può darsi che non gliel’avrebbe comunque dato. Però lui non l’ha mai saputo e quindi non si può incolparlo di non aver amato sua figlia.

    E’ una situazione complicata. E spero tanto in un futuro migliore per te, per lui e soprattutto per angelica.

    ciao

  8. 48
    rossana -

    Colam’s, Luigi,
    so che sto andando leggermente fuori tema e che esprimo concetti difficili anche soltanto da prendere in considerazione.

    come figlia indesiderata, che ha avuto una vita disastrosa soprattutto per carenza d’attenzione e d’amore, mi arrogo comunque il diritto di affermare che a un figlio non basta essere nutrito, vestito e alloggiato.

    se una donna o un uomo non sono maturi per mettere al mondo dei figli, sarebbe bene che non si assumessero questa responsabilità, neanche dopo una “svista”. al di là della legge e della morale, non c’è costrizione materiale che possa indurre ad amare, e senza amore nell’infanzia, è come essere morti dentro per l’intera vita.

    per Angelica è preferibile sapere che il padre l’ha rifiutata oppure essere informata che è stata concepita nell’amore, anche se poi questo si è volatilizzato e le strade dei suoi genitori si sono divise? al limite, se dovrà essere esposta ad un rifiuto, a mio avviso sarebbe meglio che questo avvenisse quando la ragazza avesse compiuto la maggiore età e fosse in grado, grazie all’amore di sua madre, di comprendere il temperamento e le possibilità affettive del padre.

    ragionamenti ed esperienze soggettive a parte, Penelope sa cosa fare, come farlo e quando farlo…

  9. 49
    PenelopePentita -

    Io penso di non farcela. Parlare di tutta questa situazione mi fa sognare il mio ex quasi ogni notte, mentre ero riuscita a trovare un equilibrio, che serve soprattutto ad Angelica.
    Non posso, non ora. Ci ho provato, capisco blandamente, ma ho provato a tendere un minimo la mano, anche solo il mignolo, ma questa “attesa” mi snerva e mi innervosisce.
    Se glielo dicessi, significherebbe riaffrontare lui, la sua violenza psicologica che dentro fa ancora male, il sentirmi accusata, mi innervosirebbe lui, il suo modo di fare e di non fare….
    No per ora no. Ho deciso.
    Forse, anche se ho 39 anni, mi amo ancora troppo per anteporre il reale bene di Angelica al mio, ma dal momento che dipende solo da me, mi chiedo: posso ripiombare in un inferno mentale per lei?

  10. 50
    colam's -

    EH ma Rossana, appunto, ora tu sei qui ! E visto che mi sembri una persona carica di vita, lo vedi che i tuoi hanno fatto bene, per non dire benissimo, a non abortirti ? La risposta più eloquente alle tue idee sui “figli non abbastanza amati” la vedi ogni mattina allo specchio: non sei stata abbastanza amata dai tuoi, e forse nemmeno io. Ma intanto ci siamo, e con la nostra vita abbiamo fatto anche cose positive, e tanto basta secondo me.

    Penelope: ecco ora la cosa ha una logica, ed è rispettabilissima. “mi amo ancora troppo per anteporre il reale bene di Angelica al mio, dal momento che dipende solo da me”. Da qui in poi non posso dare un giudizio, tu sola sai…

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