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Comportamento scorretto di uno psicologo, come denunciare il fatto?

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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 835 commenti

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  1. 691
    marc -

    Sorry, non ho risposto alla tua domanda io non ti direi mai che bisogna fidarsi di uno psicologo a priori benché psicologo tuttaltro.
    Se hai tempo per capire il mio pensiero leggiti i miei commenti precedenti.

  2. 692
    marc -

    Luce sono d’accordo con il tuo ultimo commento ma il problema è che a priori non sai quale tipo di psicoterapeuta hai di fronte.
    Non sai valutare, magari pensi che sia perfetto per te e poi ti accorgi con il tempo che hai sbagliato.
    Questo è il punto cruciale.
    Con il lockdown è ovvio che in una società così come impostata, il lavoro per questa figura professionale aumenta, però non aumenta solo per quelli più onesti e capaci ma anche per i disonesti e incapaci e questo mi infastisce abbastanza.
    Altra osservazione dopo la seconda guerra mondiale come hanno fatto gli italiani di allora a ricostruire una italia completamente distrutta e povera? Che cosa avevano più di noi? In una situazione sicuramente migliore alla loro perché dovremmo ricorrere a questa figura? Loro lo avrebbero fatto?
    Rispondere bene a queste domande significa scoprire i difetti della società di oggi.

  3. 693
    Luce -

    Sai Marc me lo sono chiesto anche io tante volte. L’unica risposta che mi sono data è che forse al tempo c’erano alcune “certezze” a cui volenti o nolenti ci si poteva aggrappare..oggi in teoria possiamo avere, fare ed essere tutto ma in questo mare di possibilità ci perdiamo perchè non riusciamo a dare il giusto peso alle cose. Prima tanti lussi non esistevano e non era un dramma, si vedeva la morte come parte conclusiva della vita e anche quello non era un dramma, ogni giorno ci si impegnava a stringere i denti ed andare avanti. Erano richieste poche e semplici cose per dirsi realizzati e sereni: salute, lavoro e famiglia. Oggi siamo tutti eterni insoddisfatti e spesso non sappiamo neanche noi cosa vogliamo veramente.
    Spero davvero tanto che tua sorella non sia finita nelle mani sbagliate…se così fosse purtroppo lei stessa se ne potrà rendere conto solo col tempo, dall’esterno non si può far molto a parte tenere gli occhi bene aperti e notare se si accentua un suo malessere…

  4. 694
    marc -

    Mia sorella ha grande stima della sua psicoterapeuta dice che parla molto bene, è educata, è calma.
    Avere fiducia del proprio psicoterapeuta già è un buon punto di partenza.
    Mi ha detto che la fa molto parlare e lei ascolta e interviene poco.
    Questo per me si chiama sfogo che potrebbe avere anche con un amica.
    La professionista anche se interviene poco da quello che mi dice mia sorella non cerca di fargli capire i suoi errori.
    Purtroppo mia sorella su questo non ne parla neanche con me è abbastanza segreta.
    “Una psicoterapia che è in fondo maggiormente sfogo” è per me poco efficace.
    Lo sfogo ha la sua utilità ma è più importante intervenire sui problemi del paziente e cercare di risolverli questa è per me la psicoterapia.
    Ha interroto le sudute prima del covid ma sia durante che dopo la psicoterapia mia sorella è rimasta grossomodo sempre la stessa.

  5. 695
    Luce -

    E’ già abbastanza avanti tua sorella se di fronte alla terapeuta sa cosa dire…mi sembra una buona cosa perchè vuol dire che è consapevole delle tematiche che vuole portare in terapia, non è completamente in balia degli eventi. Riguardo al fatto degli errori, potrebbe essere che la psicoterapeuta non veda errori nei comportamenti di tua sorella? O forse dipende dal fatto che non può dirle che sbaglia perchè non sarebbe corretto dal punto di vista professionale. Magari, banalmente, sta solo aspettando che tua sorella, parlando parlando, arrivi da sola a capire se e dove ha sbagliato qualcosa nella sua vita 🙂

  6. 696
    marc -

    Vero nei confronti di certe storie mia sorella è più fortunata ma per lei la psicoterapia è stata comunque inefficace.
    Procediamo con ordine e logica Luce, se mia sorella ha deciso autonomamente di andare da una psicoterapeuta significa che come te e molti altri ha valutato la possibilità di risolvere dei problemi psicologici che gli avrebbero permesso di vivere meglio.
    Il fatto che dici che la psicologa non vede problemi è alquanto curioso perchè questi problemi li vedo io che sono il fratello, l’altra sorella, mia madre e anche lei, quindi i problemi ci sono è inutile negarlo.
    Tu mi dici che il semplice sfogo potrebbe far migliorare mia sorella e allora perchè tu non hai valutato la possibilità di confidarti e sfogarti con una donna di cui hai stima con più esperienza di te?
    Se le nevrosi e le depressioni fossero risolvibili con il semplice sfogo praticamente sarebbe inutile la figura dello psicoterapeuta.
    Purtroppo anche se non gravi sono molto più ostiche di quello che sembra.

  7. 697
    marc -

    Se la psicoterapia è solo sfogo succede quello che è successo a mia sorella a depresso1 e a molti altri appena si smette si ha la ricaduta immediata nella nevrosi-depressione , quindi è come se non ci fossero mai stati dallo psicoterapeuta, denaro e tempo sprecato.
    Lo sfogo ha lo scopo di dissipare la nebbia in cui il professionista individua i problemi del paziente (conflitti,dubbi, fissazioni nevrotiche ecc..) e su questi deve intervenire usando il dialogo il confronto alla pari per fargli comprendere che molte dei suoi problemi sono solo immaginari esistono solo nella sua mente ma non nella realtà.
    Conclusione per me alla parte preliminare dello sfogo devono necesssariamente seguire tutte le tecniche psicoterapeutiche che il professionista conosce per debilitare la nevrosi e far almeno migliorare sostanzialmente il paziente.

  8. 698
    marc -

    Ogni lavoro e quindi anche quello di uno psicoterapeuta deve portare dei risultati.
    Se ad esempio la psicoterapia avrebbe fatto ottenere un sostanziale miglioramento di mia sorella ne avrebbe giovato lei per prima, ma tutta la nostra famiglia.
    Dato che io gestisco un attività insieme a mia sorella anche il nostro ambiente di lavoro sarebbe migliorato.
    Perchè no egoisticamente, nonstante i miei preconcetti purtroppo fondati, speravo di sbagliarmi e vedere un miglioramento da parte di mia sorella che invece non c’è stato.
    Mia sorella ha la fortuna di lavorare con il fratello in cui lui si prende la quasi totalità delle responsabilità la porta in macchina a lavoro, a differenza di lei non prende nessun riposo infrasettimanale e a volte lavora anche la domenica
    mattina, cerca di accontentarla (sbagliando) in diversi suoi capricci, di che cosa si dovrebbe lamentare?
    Possibile che una psicoterapeuta non riesca a fargli capire che mia sorella non dovrebbe essere scontenta?

  9. 699
    marc -

    Il bicchiere di mia sorella non è mezzo pieno e mezzo vuoto ma è quasi del tutto pieno.
    Se non vuole sentire il fratello possibile che una professionista non riesca a farglelo capire facendogli notare la realtà?
    L’unica cosa che mia sorella dice è che solo la sua psicologa la capisce, visti i risultati a me sembra che la psicologa non abbia capito un bel niente.
    Ringrazio il Direttore per avermi consentito l’opportunità di uno sfogo psicoterapeutico per la parcella opterei per la parcella del momento la “parcella covid”.

  10. 700
    Luce -

    Marc purtroppo quanto di più sbagliato possiamo fare è credere che una persona non abbia nulla di cui lamentarsi solo perchè noi non vediamo problemi nella sua vita. Si può essere infelici per tanti e disparati motivi esattamente come si può essere felici per tanti motivi…c’è chi ha bisogno di viaggiare in giro per il mondo per essere felice, c’è chi invece è felice prendendo un caffè al bar con un amico. Anche una vita apparentemente perfetta può non essere esente da dolori e insoddisfazioni quindi penso che il discorso sia molto più complesso di così e che i comportamenti sbagliati che tua sorella può avere nei confronti tuoi e degli altri debbano essere distinti dall’efficacia o meno della terapia che sta seguendo.

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