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Se andare dallo psicologo

Qualcosa non andava già nell’adolescenza. I miei amici iniziavano ad avere le prime esperienze con l’altro sesso, dal primo bacio al primo appuntamento, mentre io, seppur in gruppo, vivevo in un mondo a parte fatto esclusivamente di frivolezze. Un carattere molto introverso e schivo fa da cornice a questa situazione, condizionando negativamente i miei rapporti sia con le donne che con gli uomini. Vedo ex compagni di scuola, colleghi, amici, conoscenti e coetanei crescere e farsi una vita, una famiglia, contrariamente a me che sono rimasto a guardare il tempo scorrere così come in giovinezza. A volte mi sembra di impazzire: mi fermo a pensare a cosa ho perso e sto perdendo, anche ora che sto scrivendo queste righe, ma non affronto mai il problema perché lo ritengo insormontabile nonostante sia in parte consapevole di non avere ormai più nulla da perdere. La situazione è sempre più insostenibile con l’ansia, l’insicurezza e la rabbia a costituire un mix devastante che sta gravando pesantemente anche nei più piccoli e insignificanti gesti quotidiani. Sinceramente, non ce la faccio più. Chiamatela debolezza o cadardìa, come vi pare, la verità è che ho bisogno di una persona che faccia venire in me la voglia di vivere i miei 34 anni. Due anni fa ho conosciuto una ragazza per cui tutt’ora nutro dei sentimenti ma complici anche le passate delusioni non ho avuto il coraggio di dichiarami e ora sono i rimorsi a farla da padrone. Ad ogni modo, tornando a noi, è da diverse settimane che prendo in considerazione l’idea di rivolgermi ad uno psicologo (o psicoterapeuta) tuttavia non riesco a compiere il passo decisivo perché, complice anche la diffidenza, ho paura ad aprirmi con un’altra persona e soprattutto non voglio dare preoccupazioni ai miei familiari. Ovviamente questo disagio è visibile a tutti ma mon lascio trasparire nulla al contrario cerco sempre di essere scherzoso e sorridente. Non ho scritto questa lettera con l’intento di ricevere conforto con i soliti commenti di circostanza e privi di empatia (“reagisci” o “troverai la persona giusta”, seppur detti con le migliori intenzioni, fanno trasparire solo superficialità) ma con la speranza di trovare il coraggio e la forza di rivolgermi ad uno specialista grazie a chi ha già intrapreso un percorso di questo tipo.

Lettera pubblicata il 25 Febbraio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Gaudente -

    quote “ho bisogno di una persona che faccia venire in me la voglia di vivere”

    Non esattamente: tu hai bisogno di una persona che TI faccia venire, e la troverai lungo i viali di circonvallazione della tua citta’.

  2. 2
    michelle -

    Vacci dallo psicologo, non c’e` niente di strano e puoi farlo senza dirlo ad amici e famiglia. E` una cosa tua, un percorso che devi affrontare tu.
    Non capisco perche` le persone facciano ancora cosí fatica a pensare di andare dallo psicologo; la nostra saluta psicologica ad emotiva e` importante quanto la nostra salute fisica, e non c’e` niente di male in aver bisogno di un aiuto.
    Assicurati pero` di scegliere il percorso piu` adatto a te e un bravo psicologo/psicoterapeuta. Pensa a quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere, stabilisci i punti che ti fanno stare male e che vorresti cambiare.
    Un’altra cosa, certe assicurazioni sul lavoro coprono le spese per le sedute, informati!

  3. 3
    Rossella -

    Non ti devi concertare sulle apparenze. Nella stragrande maggioranza dei casi la realizzazione di una persona è un’illusione. Ci sono parole come “sfigato” che hanno una valenza di tipo politico… vale a dire che per realizzarti dovrai fare un salto di qualità abbandonando le tue abitudini pregresse che sono parte integrante della tua identità. La cosa a lungo andare potrebbe pesare ma chiaramente è più facile divorziare che lasciare il lavoro. Tanta gente torna a casa da mamma e papà e finalmente cominciano a respirare. Possibile che non ti senti un privilegiato? Come fai a non stimare approssimativamente l’eccezionale grandezza della tua fortuna?

  4. 4
    Clara -

    Ciao Lorenzomarc,

    non ti dico né l’uno né l’altro. Non sono una fan degli psicologi, in fin dei conti anche loro sono stereotipati e gridano allo scandalo se non fai le tappe che ci si aspetta. Se però senti che possa esserti utile, vai.

    Ti lascio anche la mia mail (claraxx83@hotmail.com). Io sono una ragazza disabile di 31 anni e, anche se per altri motivi, vivo le tue stesse preoccupazioni (aggravate dal fatto che io farei determinate esperienze ma nessuno mi considera una persona come gli altri e con gli stessi desideri…). Se ti va scrivimi!

    Ciao!

    Clara

  5. 5
    lorenzomarc -

    Credetemi, mi aspettavo un risposta del genere a quella frase. D’altro canto internet è un luogo aperto a tutti dove ognuno può dire la sua e anche qui proprio come nei bar o le circonvallazioni capita di trovare il deficiente di turno.

  6. 6
    cam -

    Allora a mio avviso dovresti rivolgerti a uno psicoterapeuta; io li considero più seri degli psicologi che secondo me talvolta si limitano a fare counseling. Non fraintendere le mie parole, ma se questa situazione è così radicata nella tua vita secondo me il cammino psicanalitico può essere ben più efficace rispetto al mero colloquio psicologico. Inoltre lo psicoterapeuta solitamente è anche psichiatra quindi è ben più consapevole di un laureato in psicologia.
    Ovviamente lungi da me da giudicare la tua situazione psicologica, a mio avviso lo psicoterapeuta è più serio e professionale per il percorso di studi e per il percorso psicanalitico che fa a sua volta per fare quel mestiere.

  7. 7
    Gaudente -

    hai proprio ragione vai dallo psicologo che ci pensera’ lui a risolvere i tuoi problemi (faccina fischiettante)

  8. 8
    Gaudente -

    e’ proprio vero su internet si trova di tutto , persino gente che a 34 anni e’ ancora vergine (faccina sghignazzante)

  9. 9
    filipp -

    Ciao Lorenzo! Io ti capisco molto bene… Quel mix di sensazioni di cui parli è per me pane quotidiano. È difficile conviverci e le persone che non vivono quello stato psicologico non potranno mai capirti e dispenseranno i soliti inutili consigli. Ma non gli si può fare una colpa. Io credo che queste patologie trovino terreno fertile in persone che abbiano un tipo di carattere particolare. Timido, introverso oppure troppo sensibile. Il carattere purtroppo non lo puoi cambiare ne tantomeno te lo cambia lo psicologo. Sia chiaro io trovo che sia molto utile lo psicologo e te lo consiglio, ma non credere che ne uscirai una persona diversa, semmai una persona più consapevole. Dei tuoi limiti ma anche delle tue potenzialità. Forse imparerai a controllare un po’ di più questo disagio. Provaci dai 😉

  10. 10
    lorenzomarc -

    Anzitutto perdonatemi se sarò così schematico ma penso sia il modo migliore per rispondere a tutte/i.

    -michelle
    Anche se non dicessi niente, sarebbe difficile tenere all’oscuro i miei familiari. E comunque voglio intraprendere questo percorso nel modo più sereno possibile, senza avere vincoli e preoccuparmi di essere scoperto.
    L’obiettivo è liberarmi da ansia e rabbia, che scaturiscono dalla scarsa autostima e dal conseguente senso di inadeguatezza. L’obiettivo è tornare a fare le cose più banali, come ad esempio uscire con gli amici. Sia chiaro che persone con cui andare a cena o nei locali le conosco, sono io ad aver perso la voglia di fare qualsiasi cosa e quelle rare volte che esco di casa le passo a pensare a quando sarà finita la serata.
    Spero che questi obiettivi possano essere raggiunti con l’aiuto di uno specialista, ma c’è dell’altro. Credo che ad alcune esperienze corrisponda un periodo della nostra vita. In 34 anni non ho mai avuto una relazione con una ragazza e ora è troppo tardi per iniziare sul serio a vivere. Come posso rapportarmi con i miei coetanei? Come posso ora trovare una compagna? Mancanze di questo tipo ritengo siano molto gravi e a cui neanche una terapia psicologica può ovviare.
    Grazie.

    -Rossella
    Sono fortunato perché ho una famiglia che mi sostiene incondizionatamente e godo di buona salute. Un lavoro ben retribuito, una casa, l’auto, sono cose a cui tengo ma non è il tipo di realizzazione che cerco. Voglio semplicemente avere degli amici, una compagna, persone con cui condividere la mia vita; voglio avere voglia di uscire, di non sentirmi sempre inadeguato e irrequieto.
    So di vivere una condizione privilegiata rispetto ad altri ma c’è un muro nella mia testa che non riesco da solo ad abbattere.
    Grazie.

    -Clara
    Credimi, apprezzo molto l’interesse che hai mostrato. Forse ti scriverò, vedremo.

    -cam
    Grazie per i consigli.

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