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Scambio di coppia, il gran ritorno

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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.815 commenti

Pagine: 1 347 348 349 350 351 482

  1. 3481
    CB -

    Frisci esprime con innocente semplicità quanto il sesso rappresenti per lui; gli altri invece, anziché provare a comprenderlo, assumono un infantile atteggiamento canzonatorio che non li conduce da nessuna parte.
    L’amore che si prova per il proprio partner, non incide minimamente su quanto il sesso comunque riesce a farci provare. Cerchiamo piuttosto di riconoscere l’universalità del sesso nell’ambito incommensurabile della natura: una necessità fondamentale per la vita. L’amore è invece, soltanto un sentimento al servizio del mantenimento del nucleo in cui esso si sviluppa.

  2. 3482
    Golem -

    CB, non capisco quale “insicurezza” sessuale dimostrasse Chiara se non l’imbarazzo di dover fare qualcosa che non desiderava per “accontentare” le “voglie” egoistiche del suo compagno, del quale credo sperava di essere l’unico desiderio da quel punto di vista. Come accade alla maggioranza delle donne specialmente.

    CB, è bello che tu ci veda un’innocente dichiarazione nelle parole di Frischi. Io invece ci vedo una frequente ossessione voirestica, che con l’amore c’entra come i cavoli a merenda.
    Quando si é “maturamente” innamorati del proprio partner non lo si vuole dividere con nessuno, neppure restando parte “inattiva”.
    Vedersi “sco....” la propria donna da un altro, al di là della consensualità della protagonista, é un atto del tutto innaturale, persino sotto l’aspetto etologico.
    La trasgressione che si compie alla “regola” é un gesto di natura egotica, non c’entra niente l’amore.
    Se io per “godere” del sesso con la mia partner ho bisogno di terze parti, c’é qualcosa che non quaglia nella visione che ho ricevuto del sesso, sulla quale si potrebbe anche indagare se ne sento il bisogno, altrimenti va comunque tenuto per sè senza bisogno di manifestarlo come la nuova frontiera dell’amore.
    Questo bisogno voieristico che sottende certi “piaceri” lo si percepisce anche dietro la necessità di comunicarlo urbi et orbi, come capita di leggere non raramente su queste pagine.>>>

  3. 3483
    Golem -

    >>> Quale sia il piacere che se ne trae nel farlo sapere a tutti lo sa solo chi ha questa tendenza a “ostentare” le propri abitudini sessuali, che, ripeto, proprio per questo rivelano la prevalenza dell’aspetto voieristico.
    Se non si vuole considerarla una perversione va benissimo, ma non facendo passare il buon vecchio sesso a due come un retaggio del passato. A me piace ancora così.

  4. 3484
    frischi -

    sono d’accordo tradire col consenso del partner e super eccitante…provate io lo provato….

  5. 3485
    CB -

    Golem quando dici: “l’imbarazzo di dover fare qualcosa che non desiderava“; non considera il fatto che questo suo “non desiderare” derivi da una mancanza di chiarezza nei confronti del sesso. Quando lei ha conosciuto quell’uomo, ha provato il desiderio di fare sesso con lui, poi sono intervenuti: l’amore, le etiche, le morali sociali; e le cose sono cambiate. Il sesso è diventato un fatto esclusivo che non prevede il piacere nella sua essenza, ma si trasforma in uno strumento per irretire la sua preda e tenerla al guinzaglio. Questa condizione gl’impedisce di godere del sesso e la conduce ad una sorta d’insicurezza nelle sue capacità a mantenere per sé l’amore di quell’uomo; pensa che il sesso debba servire a tenerlo al cappio, e condividere con terze parti il piacere sessuale, può togliergli quel potere.
    Il fatto che si giudichi il piacere di diffondere le proprie abitudini sessuali, più che rivelare un aspetto vojeristico, credo che semmai indichi un aspetto esibizionistico, ma personalmente ritengo che ci siano altre possibili interpretazioni. Prova a considerare il piacere che si prova ad usare un dildo, e che il terzo possa essere vissuto proprio come un dildo più efficiente e realistico; oppure pensa come il piacere possa espandersi condividendolo con altri, o quel senso di potenza che assale quando ci si sente di appartenere al branco.
    >>>

  6. 3486
    CB -

    >>>
    Il mondo emotivo-celebrale è molto, ma molto più variegato di quello che tu rappresenti, avvalendoti tra l’altro di un tuo sentire che non è e non può essere universale.
    Che tu interpreti il discorrere sul sesso a due come un retaggio del passato, non essendo mai stato espresso ciò, la dice lunga sul tuo modo d’interpretare questo fatto.
    Il trasgredire la “regola” non è esclusivamente “un gesto di natura egotica”, la trasgressione ha permesso all’uomo di progredire in ogni campo; ogni evoluzione nasce da una trasgressione alla regola sancita. Ovviamente non tutte le trasgressioni portano ad un’evoluzione, ci mancherebbe, ma certo è che senza trasgressione non c’è evoluzione.
    Fa piacere leggere: “nella visione che ho ricevuto del sesso”; è proprio ciò che tento di sottolineare da sempre, si tratta di una visione “ricevuta”, che non significa che si tratti necessariamente di una regola univoca ed universale.

  7. 3487
    Golem -

    CB, tu parli con uno dei più antichi fautori laddiani del bisogno sessuale come motore della vita. Ma questo bisogno si é arrichito nei millenni di tali e tanti “accessori” di natura culturale che non si può pensare di svincolarlo da questa con un ragionamento semplicistico come quello che proponi tu, per giustificare una visione “soggettiva” e egocentrica del sesso. Peraltro lecita se accettata senza coercizioni da soggetti maggiorenni.
    Fa più male il tabagismo dello scambismo e affini, ma lo stato d’animo di Chiara non lascia dubbi, e non mi pare sottintendesse tutte le condizioni psicologiche che hai ipotizzato. Lei era semplicemente imbarazzata di dover fare qualcosa che non sentiva.
    Come me, mia moglie e milioni di altri individui, semplicemente non trovava attraente accoppiarsi con chi non conosceva e mostrarlo agli astanti. Stop.
    I gusti di Frischitto e di quelli come lui, sono soggettivi. Ripeto, volerli far passare come la testa di ponte di un modo universale di praticare il sesso in maniera più vera, é quanto meno ingenuo. Il sesso può essere utilizzato come passatempo, nessuno lo impedisce, ma chi preferisce utilizzarlo per “comunicare” in maniera particolare ed esclusiva qualcosa di più di un normale piacere edonistico, non ha nessun problema da risolvere. Certamente non più di coloro che si affollano nei privé alla ricerca di novità che in realtà non trovano mai. Perché se la trovassero realmente, smetterebbero di cercarla.

  8. 3488
    CB -

    Golem, hai detto: “un ragionamento semplicistico come quello che proponi tu”? Si, si… l’hai detto, hai proprio detto così. Ho l’impressione che tu sia affetto dalla sindrome di “giudizite acuta”. Mi verrebbe da chiederti qual è, secondo te, la principale e più importante attività umana ma mi limito a chiederti di provare a sospendere per un attimo il tuo giudizio aprioristico e seguirmi in un succinto resoconto di questo mio “semplicistico” pensiero.
    Noi siamo costituiti di materia organica, ciò significa che l’evoluzione del materiale di cui siamo composti avviene principalmente attraverso l’azione di fattori interni alla materia stessa che di fatto significa: “vita”. Il sistema più evoluto e complesso di questo processo è la riproduzione sessuata, dove l’istinto occupa un posto importante, ma non unico. L’uomo, convinto dal suo pensiero egocentrico, crede di poter controllare ogni aspetto di questo processo e non si avvede che è la natura a gestirlo, come ad esempio l’equilibrio di genere, cioè quel bilanciamento quantitativo delle parti in causa (il relativo equilibrio del numero di maschi e di femmine). Questa proporzione può essere mantenuta attraverso molteplici elementi, come ad esempio la comparsa di un nomadismo delle popolazioni, che consente tra l’altro anche un buon rimescolamento dei fattori genetici; ma anche attraverso una variazione genetica come la prevalenza o meno di alcune tendenze sessuali come l’omosessualità o la bisessualità;
    >>>>

  9. 3489
    CB -

    >>> oppure costringendo la popolazione a seguire principi di accoppiamento diversi, come spingere più maschi ad accoppiarsi con una sola femmina e viceversa; oppure variando il numero dei predatori rispetto alle prede. Insomma la natura è sempre in grado di costringere a trovare soluzioni pena la morte. Così la natura individuale non è altro che la natura universale realizzata in un caso particolare.
    Insomma, caro Golem, noi crediamo di poter controllare tutto ed invece non controlliamo un bel niente e addirittura, a nostra insaputa siamo controllati.
    Naturalmente il percorso logico che ho seguito non ha pretese esaustive, ma piuttosto un semplice stimolo ad approfondire la complessità dell’argomento.
    Il fatto però che tu abbia etichettato questo mio pensiero come “semplicistico” mi costringe a considerare il fatto che tu abbia poca dimestichezza con la complessità della realtà, cosa peraltro avvalorata da altre tue affermazioni come: “lo stato d’animo di Chiara non lascia dubbi, e non mi pare sottintendesse tutte le condizioni psicologiche che hai ipotizzato”; oppure: “I gusti di Frischitto e di quelli come lui, sono soggettivi”. Per ogn’una di queste frasi e per l’intero contenuto del tuo post, avrei da contrapporre un intero trattato, ma lo spazio è tiranno e quindi lascio alla tua intelligenza cercare quegli elementi utili a comprendere quanto pregiudiziali siano i tuoi interventi, unico avvertimento, provare ad essere più umile verso altre prospettive.

  10. 3490
    Golem -

    CB, io non so cosa tu voglia dimostrare che io non sappia già sulla fisiologia umana legata al sesso. Tu mi vorresti convincere che il sesso è una cosa e l’amore è un’altra, ma io lo so già, magari prima di te, e so anche quanta confusione e equivoci nascono intorno a queste due entità. Ma capita raramente che le due cose coincidano e si alimentino reciprocamente.
    Capisci che una condizione del genere non ha bisogno di nessun altro “supporto” per essere soddisfatta e appagata? E posso permettermi di considerarla ideale rispetto alla “dipendenza” che si ha con lo scambismo? Che anche sol per questa semplice ragione appare “carente” di comunicazione col proprio partner “affettivo”, e quindi NON in grado di produrre quell’amore di cui ho accennato. Che invece contiene TUTTO. Caratteristica tipica SOLO delle cose vere.
    Tu scambia, guarda, esibisci, non è un delitto. Ma lascia stare l’amore. Quello non è compatibile con terze presenze di quel genere. L’amore di cui parlo è un affare a due.

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