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Cosa ho che non va? Mi sento una bimba indifesa

Ho una domanda che non mi da pace: che cosa ho che non va??????
Credo di essere una ragazza “normale”, ho un ragazzo, eppure non ho amici, nè altre relazioni oltre che familiari (e anche quelli un po’ traballanti). Ho un carattere forse un po’ difficile, questo sì, ma non lo ritengo impossibile. Tendenzialmente sono dolce, al primo impatto con le persone sorrido (non fingo.. mi viene naturale) e cerco sempre di pormi empaticamente, di capire i punti di vista degli altri. Mi ci vuole un attimo ad affezionarmi..
ll problema arriva nel momento in cui mi apro un pochino, e lascio trasparire quella sensibilità che mi fa tanto soffrire, che mi fa piangere per un bambino triste, per un cagnolino abbandonato e per un vecchietto solo. Quella stessa sensibilità che mi fa pensare, ripensare e ripensare ancora quando mi trovo davanti comportamenti incoerenti: persone che all’improvviso non rispondono più, tenerezza che diventa freddo distacco e sintomi di apparente affetto che si tramutano in indifferenza.
Mi guardo intorno e quello che percepisco è cattiveria gratuita, bisogno unanime di prevalere, di essere più belli, più forti, più ricchi… Ma ai sentimenti chi ci pensa più? Calpestati sul cemento..
Tutti sembrano immersi nei loro impegni… se mi prendo un po’ di tempo mi accorgo che quello che mi circonda è un mondo frenetico, una macchina che produce lavoro, soldi, immagine stereotipate, modelli finti…
TUTTI SIAMO BUONI E TUTTI SIAMO CATTIVI.. tutti siamo fragili.. almeno un po’ e almeno qualche volta, ma sembra che chi lo fa vedere di meno vince chissà quale premio..
Durante l’adolescenza con me, indipendentemente e diversamente dall’ambiente e dalla mentalità che mi circonda, è cresciuto un principio che non mi separerà mai più, cioè quello dell’onestà; ben presto questo bisogno si è impossessato dei miei punti di vista, delle mie impressioni e oggi posso dire che non c’è niente di meglio di una giornata vissuta onestamente. Mi viene naturale “ribellarmi” di fronte a qualcosa di non vero: ho iniziato a selezionare le finte amicizie che avevo fino a prendere coscienza che erano solo enormi bolle di sapone.. Non sono capace di ridurre il concetto di amicizia a un “ciao. come va?” una volta ogni tanto.. per me è condivisione, reciprocità, sacrifici, SILENZIO,.. l’amico dovrebbe essere quello che sta lì con te anche quando gli dici di andarsene, quello che ti sorregge, a volte ti guarda da lontano e come un angelo custode tifa per te ma è pronto a tenderti la mano se cadi.. magari non ti dice “ti voglio bene”, ma una sua carezza te lo fa capire..
Spesso mi nasce dentro un bisogno enorme di tenerezza.. di darla e riceverla. Poi esco e incontro i soliti bronci, mi siedo in una panchina e guardo la gente, giusto per provare a capirla e confrontarla con me.. Certi sguardi, critici, cattivi e di sfida mi arrivano come una sberla.. mi trafiggono la pancia e impietriscono ogni tenue tentativo di reazione. In quei momenti mi sento UNA BIMBA INDIFESA, che avrebbe solo voglia di un “ciao” di uno/a sconosciuto/a, di un qualcuno che si renda conto che MI SENTO ABBANDONATA, PICCOLA DI FRONTE A GIGANTI INSENSIBILI…

Lettera pubblicata il 29 Giugno 2009. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Cristina -

    Ti capisco profondamente. Capisco il tuo punto di vista sulle cose, capisco quello che provi guardando il mondo che ti circonda. Penso che con più amicizia e meno ingordigia questo mondo sarebbe molto molto migliore. Però.. anche a me mancano amicizie vere. Ho delle amiche, consoco molte persone e sono molto socievole, ma come te sono anche molto selettiva. Quindi spesso preferisco la solitudine con la paura che mi fa e l’angoscia che mi mette addosso piuttosto che frequentare persone false o ambienti in cui non mi trovo a mio agio. La mia situazione è ancora più difficile della tua, ho appena concluso una storia di pochi mesi ma che oltre ad avermi cambiato la vita nelle sue abitudini, mi ha anche devastato emotivamante, e ora mi ritrovo anche a vivere da sola.. cosa che amo da un certo punto di vista ma che non aiuta ad affrontare la solitudine. Ma noi donne siamo forti, troviamo dentro di noi le risorse per andare a vanti e tirarci su, e costruire nuovi rapporti.

    Se vuoi scrivimi anche via mail, potremmo scambiarci dei messaggi ogni tanto e consolarci un pò a vicenda.. se ti va. Puoi dare un’occhiata al mio blog, che più che altro è uno sfogo amoroso cercadomestessa@blogspot.com

    Baci, spero a presto

  2. 2
    Denny -

    Capisco perfettamente il tuo stato d’animo, come ti senti, ti posso assicurare che la tua situazione rispecchia un pò la mia, (non è una scusa banale) altrimenti non mi troverei in questo forum a scrivere consigli, dato che sto provando anch’io la solitudine sulla mia pelle ti posso capire, ho incontrato amici che credevo fossero veri, ma mi sono innluso però mi hanno insegnato che tra amicizie e conoscenti c,è una differenza con la quale ho capito che i conoscenti si travestono di amicizia ma dietro a quel mantello si nasconde solo la falsità mentre gli amici veri si contano solo sulle dita di una mano ora sto passando un estate triste e piena di studi. Concedimi un consiglio, con tutto il dovuto rispetto, anche perchè tu hai un cuore troppo crande, stai serena e rilassati se poi sei fidanzata vedi che nella vita non può piovere per sempre, ti saluto, e ti faccio tanti, tanti auguri.

  3. 3
    pimpacherry -

    Ciao Cri!
    Che emozione trovare qualcuno che mi capisce veramente..non capita tutti i giorni!
    So cosa significhi vivere una storia che ti prenda completamente: il mio ragazzo è l’unico che abbia avuto (avevo 13 anni, adesso ne ho 18), ma soprattutto lui è il mio migliore (e unico!) amico. Se mi abbandonasse per me sarebbe davvero la fine, rimarrei sola completamente! Ultimamente ho capito che aveva bisogno dei suoi spazi e l’ho un pò “lasciato andare”, ho imparato a piangere in silenzio per non pesare su di lui anche se cerca sempre di consolarmi. Ma non ce la fa purtroppo e mi sento in colpa a dirlo, ma il vuoto che creano tante persone non lo può colmare una sola..
    Appena trovo un attimo andrò sul tuo blog, giuro..in questi giorni sto studiando tanto, sai è l’anno della maturità! (Mi farà davvero scriverti e risponderti..anzi ti lascio la mia mail, a te come a chi magari non ha voglia di pubblicare un commento, ma gli/le farebbe piacere un confronto personale: daveste@hotmail.it)
    ..Anche se ogni tanto mi perdo nella malinconia e qualche flash mi ricorda che sono immersa in questa solitudine.
    Mi continuo a chiedere se un giorno troverò mai due braccia amiche dove abbandonarmi piangendo, un consiglio senza doppifini, un sorriso sincero e una carezza disinteressata, senza malizia nè falsità. Se mai mi capiterà di invitare un amico a cena, fare un bel viaggio con una persona della quale posso fidarmi al 100%..
    E soprattutto se riuscirò mai a parlare di tutto questo senza sentirmi sbagliata..senza avere la sensazione di essere considerata per chissà quale diavolo di motivo “diversa”, “particolare”..
    Ti abbraccio forte e ti ringrazio di cuore del tuo commento.
    A presto,
    Stefy_

  4. 4
    pimpacherry -

    Ciao Denny!
    Grazie per queste belle parole..
    Sai?Anch’io sto studiando, ma sono triste perchè sono arrivata in quinta (superiore), sto facendo la maturità e adesso passerò l’estate ad aspettare il mio ragazzo che faccia tranquillo i suoi esami all’università. Sono contenta per lui, ho fatto di tutto per farlo studiare, però un pò lo invidio: lui ha trovato la sua strada e io avrò il dilemma: università? che cosa studiare? e poi l’idea di essere sola…eccola, maledetta, ritorna sempre.Mi sento male davvero.Mi rendo conto che mia mamma non prova un bricciolo d’orgoglio per me eppure, al di là del fatto che non abbiamo gli stessi ideali e punti di vista (io lotto contro chi ha la cattiveria nel sangue, lei si rassegna e si sottomette), credo di non aver dato troppi problemi come figlia: a scuola ero diciamo ok, non mi sono mai drogata (sia chiaro, io non sono contro chi lo fa, ognuno è libero, ma so che per lei sarebbe un motivo di vergogna), mai rientrata a casa di mattina, mai uscita senza avvisare..solo una volta sono scappata di casa, quello sì!
    E poi un amico vero (al di là del mio ragazzo): non so cosa sia..ma so che l’ho cercato tanto e un pò, ti dico la verità, in fondo al mio cuore è rimasto un residuo di speranza. E’ che penso di essere troppo giovane per subire passivamente la vita e le sue sconfitte..dentro mi sento attiva, entusiasta..ma poi mi guardo intorno e come se fossi cataputata in un incubo insensato inizia il dolore, la consapevolezza di valere meno di zero, di essere un anonimo niente..
    Mi chiedo se la solitudine di oggi sia figlia della timidezza..forse sembro avida, schiva e musona..forse, forse, forse…
    Sono anni che mi pongo queste domande.Mi ricordo quando ero piccola e finivo per piangere in un angolino, sola, al buio. E poi mi creavo gli amichetti immaginari..però non avevo mai il coraggio di parlare con loro a voce alta, temevo la reazione dei miei.Vabbè scusa mi sono lasciata prendere dai ricordi..
    Mi ha fatto piacere scriverti!

  5. 5
    Denny -

    Cara, non ti vergognare nel lasciarti andare perchè le uniche persone con la quale si devono vergognare sono solamente gli stolti che ridono, e si sà il riso abbonda sulla bocca degli stolti, si le persone che sono prive di sentimenti umani sono loro che valgono meno di zero perchè hanno un cervello vuoto che potrebbero affittarlo come piccolo monolocale non arredato mentre tu sei una ragazza intelligente. Ritornando in argomento sul’ università ti anticipo che non importa che cosa studi ma quanto studi perchè ricordati: una conoscenza zenza una esperienza è come una barca sulla terra ferma. Perciò forza e coraggio dedicati agli studi e vedrai che sarai entusiasta perchè stupire sempre se stessi, è l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta. Cerca di stare serena, soprattutto dialoga con i tuoi. Ps sono un ragazzo molto timido.

  6. 6
    Denny -

    Dialogare con i tuoi volevo solo dirti di fargli capire che tu sei maggiorenne e vacinata e che sei padronissima di farti una tua vita ok?

  7. 7
    pimpacherry -

    Ciao Denny!
    Hai ragione, anch’io penso che la teoria senza la pratica delle cose diventa un elenco di nozioni senza utilità. E’ vero, concordo pienamente. Però ti devo dire che per stupire se stessi a volte basta poco, almeno per quanto mi riguarda: non ho mai creduto in me stessa ma diverse volte ho dovuto ricredermi e questa è stata una buona iniezione di autostima.
    Mi sono ritrovata a rileggere i commenti e mi era sfuggito il “non può piovere per sempre”: il mio ragazzo me lo diceva una volta, quando veniva da me e mi trovava triste, con lo sguardo nel vuoto a chiedermi perché?, a cercare delle risposte che non arrivavano mai.
    Mi sento così fragile..come un pettirosso con le ali spezzate, caduto da un albero: io me lo porterei a casa, invece nessuno si ferma anche se vede: la gente GUARDA e poi resta indifferente e si diverte a tue spese..
    Mi chiedo (a livello riflessivo, per me stessa, non per giudizio anche se indirettamente lo è) cosa pensano quelle persone di loro stesse: sono soddisfatte? Una sera di queste ho visto una scena che mi ha fatto vergognare di essere un essere umano: un gruppo di tipe (2 mamme e 2 figlie presumo) hanno visto una ragazza ritardata fare gesti un po’ stravaganti..beh si sono messe ad imitarla (le mamme hanno iniziato, bell’esempio!) e a ridere di fronte a lei (la moralità e l’etica è questa?) e ai suoi genitori (senza pensare al dolore che loro, coscienti, subiscono)…che vuoto, che male mi ha lasciato quel gesto!
    Ma tu come fai a non far prevalere la timidezza? Io quando devo “lottare” contro gli arroganti e i prepotenti mi rendo conto di indossare “la maschera” di Pirandello, ma non lo faccio apposta: sembro forte e irremovibile ma dentro mi sento così fragile..
    A volte vorrei riuscire ad essere menefreghista, non essere così, vivere senza tutti questi monologhi, paranoie e flussi di coscienza..ma poi capisco che cadrei nella banalità, nella medicrità voluta. Comunque grazie tanto di dedicarmi il tuo tempo!
    Stefy_

  8. 8
    pimpacherry -

    Per quanto riguarda il discorso dei genitori non è questione di farsi valere e di dire “sono maggiorenne, faccio che voglio!”. Fino a poco prima di compiere 18 anni la pensavo come te: piccola ribelle che manda a f… le pesone, che se ne infischia di fare la “brava” di salutare chi non se lo merita, di spiacciare un bel sorriso quando ti verrebbe voglia solo di tirare un pugno (tutte cose che avrebbero voluto i miei, cioè mia mamma. Non le sto dando una colpa, lei è cresciuta così perchè glielo hanno insegnato, però non accetta questa mia essere vera, mi ritiene “maleducata” e “quella che vuole fare quello che vuole”). Senza offesa, ma penso che sia riduttivo la pura ribellione (premetto che comunque non faccio quello che lei vorrebbe, non per cattiveria ma perchè equivalerebbe ad alienare me stessa).
    Il mio discorso era: non le ho mai sentito dire “sono fiera di te” nonostante ci abbia messo tutta la buona volontà per dare loro meno dispiaceri possibili, pur comportandomi secondo il mio modo di essere. Non so cosa vuol dire sentirsi dire “buona fortuna”, non so cosa vuol dire abbracciare mia mamma. Non definirei il nostro rapporto “freddo” in fondo a volte scherziamo e mi adeguo a parlare con lei di cose che a me sembrano stupide pur di passare un pò di tempo insieme..ma è un rapporto insipido..profondamente. Le uniche spruzzate di “emozione” (se la vogliamo intendere tale) è quando discutiamo riguardo ai miei comportamenti: ancora, come sempre, pronta a contestarli. Io non posso e non voglio cambiare il mio essere autentica. E’ un mio principio, porca miseria, dovrebbe essere contenta del fatto che vivo per quello in cui credo. Forse adesso riesci a capire perchè mi sento impotente di fronte all’incapacità di creare relazioni durevoli, profonde e vere.
    p.s.: com’è possibile che un genitore non voglia che la propria figlia studi? in classe mia sono una delle poche a voler continuare e lei lo ha preso come”l’ennesima conferma che sono diversa, quella sbagliata”

  9. 9
    Denny -

    Ciao Stefy.
    Sinceramente mi dispiace tanto per quello che stai passando però un pò sei anche fortunata hai un ragazzo che ti vuole bene, sei una ragazza intelligente, anzi molto perchè lo vedo nel leggere le tue parole, al contrario di me che sono un ignorante che non sa nemmeno esprimersi. A prescindere su come faccio a non far prevalere la timidezza beh dipende dalle circostanze perchè ogni sensazzione sia positiva che negativa che ci sentiamo dentro lo possiamo trasmettere agli altri personalmente ritengo che la timidezza sia un pregio non un difetto, con le donne sono molto timido ma sono sodisfatto di essere così perchè dimostro di essere un bravo ragazzo ed onesto che sa essere educato, quando mi trovo davanti persone arroganti che non hanno rispetto per nessuno posso indossare una maschera e mostrarmi un guerriero. quel gruppo di due tipe che a mio parere sono solo pagliaccie si divertono solo a tirare il boomerang, tu lo sai che dopo ritorna in dietro e se lo prendono in testa? Fidati è così, la ruota gira per tutti.
    Dai che non sei sola stai serena, io posso dirlo di esserlo sono 10anni che sono single ma so rassegnarmi perchè in una società dove l’apparenza è tutto e tutti si lascano o divorziano forse rassegnarsi è meglio, almeno tu hai il tuo ragazzo, vedi che non ci sono solo cose negative nella vita? Sorridi e divertiti. P.s riguardo ai tuoi genitori non posso permettermi di giudicare, purtroppo non sono un oracolo che può sapere tutto, ma ti consiglio di provare a parlarci, vedrai che tutto si aggiusterà.

  10. 10
    pimpacherry -

    Magari la mia situazione fosse così facile come la vedi tu! Avere un ragazzo non è tutto. In questo momento della mia vita non so se sarebbe meglio non averlo. Alt, rischio di essere fraintesa. Lui è buono, comprensivo, affettuoso…però adesso avrei bisogno che tornasse ad essere il mio migliore amico, come quando ci siamo conosciuti, 6 anni fa. Mi sembra una vita! Condividavamo tutto, ma proprio tutto: punti di vista, aspettative, progetti, sogni. Siamo cresciuti insieme e ci siamo influenzati reciprocamente.
    Oggi mi fa male sapere che tra di noi qualcosa è cambiato (forse l’idea di essere amici-fidanzati era un pò un’illusione! Ma quando ho accettato -tutta felice!- di stare con lui i credevo con tutta l’anima), ma soprattutto soffro per la consapevolezza che mi cresce dentro sempre di più, cioè il bisogno un’amicizia profonda, che la nostra storia non può, non riesce e non deve colmare. Sarebbe un tappabuchi logico, ma solo illusorio e lesivo per entrambi. Vorrei non riversare addosso a lui tutta la malinconia, ma è inevitabile perchè è l’unico ad essermi vicino.
    Rispondendoti: la “non timidezza” non è per forza l’equazione dell’arroganza, quella arriva quando si crede troppo in se stessi e si diventa cafoni. E ho avuto a che fare con moooolti soggetti appartenti a questa categoria. Contraddizione bizzarra: è vero anche che di solito i timidi sono tendenzialmente semplici, gentili ed onesti.
    Rigardo a te, perchè ti butti giù così? Non devi dipingerti come una vittima, perchè altrimenti finirai per crederci davvero. Io non so quanti anni hai, ma sarai giovane..la vita è lunga! Il tempo vola, è vero, ma prima o poi passerà anche il tuo treno: saltaci sopra, non esitare. Non puoi non amare solo per paura di soffrire: è inevitabile, fa parte della nostra esistenza comunque vada.
    Parlare con i miei? Credi davvero che non ci abbia provato? Ho sempre optato per la diplomazia, ma è inutile.
    Ah, ti ringrazio per i complimenti, grazie per credere così tanto in me.

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