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Esperienze di premorte

di

Buongiorno a tutti, io non ho avuto nè una nde ovvero una esperienza di premorte nè alcun tipo di prova trascendentale. Ma sono tuttavia incuriosito, con rispetto, dalle altrui esperienze, che considero importanti e che mi fan riflettere. Non sono credente ahimè, ma solo “sperante”, e nel corso degli anni ho letto una gran quantità di testimonianze e libri di e su nde. Una cosa però non riesco davvero a comprendere: come è possibile che un Oltrevita piena di luce e di amore possa concepire anche, sebbene per pochi, una sezione infernale e piena di dolore? Non basta il male che c’è in questo Mondo? Soprattutto i poveri suicidi – dicono alcuni, ma non tutti – hanno questo tipo di esperienza. E come può un Dio misericordioso permettere questo? Ecco, questo mi fa dubitare della spiegazione trascendentale del fenomeno. Volevo sapere cose ne pensate voi che ne sapete più di me e iniziare una fruttuosa e interessante discussione. Grazie mille a chi vorrà rispondermi, soprattutto coloro i quali han potuto vivere un’esperienza così importante.

Lettera pubblicata il 27 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni - Spiritualità

La lettera ha ricevuto finora 59 commenti

Pagine: 1 2 3 6

  1. 1
    EmilyElizabeth -

    Anche io mi sono documentata molto su questo argomento. E anche io mi sono posta molte domande.
    Tuttavia credo che qui, dove viviamo, sia il paradiso. La terra è un paradiso, siamo NOI che la roviniamo, che creiamo morte. Quindi proprio per questo, sono contro la pena di morte perchè credo che nessuno debba mai decidere chi vive e chi muore, credo invece che dopo saremmo giudicati in qualche modo. E sicuramente non credo di meritare lo stesso trattamento di un pedofilo!

  2. 2
    Johnny blue -

    Davvero un’analisi profonda Emily, complimenti. ah ah ah ah

  3. 3
    Lonewolf -

    E’ stato riconosciuto scientificamente che quelle che vengono definite esperienze di premorte, sono solo reazioni fisiologiche alla carenza di ossigenazione che il cervello subisce a causa di quelle situazioni che preludono allo “spegnimento” delle funzioni vitali, senza che, ovviamente, si superi il punto di non ritorno.
    Senza voler fare della filosofia di basso livello, si è in una condizione di “premorte” già dal momento della nascita, ma al di la delle battute, quelle condizioni di cui accennavo assomigliano agli effetti allucinogeni di alcune droghe che alterano la percezione della realtà. Il corpo umano, in situazioni estreme, tende a “limitare” le proprie funzionlità agli organi essenziali, come accade con il coma per esempio, e gli effetti cerebrali in quei momenti sono più vicini all’ambito onirico di quel che si pensi.
    Immaginare che quella luce, che tutti i “premortizzati” dichiarano di aver visto, significhi l’anticamera del Paradiso, è una speranza comprensibile quanto umanamente auspicabile, ma che nessuno può assicurare essere vera. A parte la Fede, che per definizione non chiede spiegazioni.
    Io temo che il dopo sarà come il prima, ma l’umano bisogno di cercare un senso a questa vita ci fa sperare che dopo la valle di lacrime ci sia quella dell’Eden oppure gli Inferi per i cattivi, come un certo modello religioso ci tiene a far credere, per motivi che chi conosce anche solo un poco l’animo umano capirebbe facilmente, e che pochissimo hanno a che fare con l’esistenza di un Dio.
    Comunque avere fiducia nell’Aldilà non costa nulla e aiuta. Tanto, anche se non ci fosse, non potremo prendercela con nessuno.

  4. 4
    LUCA -

    La tua riflessione Randy mi ha molto colpito, soprattutto quando dici:
    “Una cosa però non riesco davvero a comprendere: come è possibile che un Oltrevita piena di luce e di amore possa concepire anche, sebbene per pochi, una sezione infernale e piena di dolore? Non basta il male che c’è in questo Mondo?”
    “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. — 1 GIOVANNI 4:8.
    TUTTI gli attributi di Dio sono genuini, perfetti e attraenti, ma il più attraente di tutti è l’amore. Qual è quindi l’origine di questa (come la chiami tu) sezione infernale piena di dolore in cui molti purtroppo credono? Di tutti i filosofi del periodo greco classico, quello che ha avuto l’influenza maggiore sull’idea tradizionale dell’inferno è Platone. Dalla metà del II secolo d.C. i cristiani che avevano una certa dimestichezza con la filosofia greca cominciarono a sentire il bisogno di esprimere la loro fede in termini filosofici e la filosofia che trovavano più adatta era il platonismo. La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, ‘il fuoco eterno’. La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica.
    Cosa dice invece la Bibbia? “Quelli che sono vivi sanno che moriranno, mentre i morti non sanno nulla . . . poiché non c’è alcuna azione, né progetto, né conoscenza, né sapienza nello Sceòl, dove tu stai andando”. — Ecclesiaste 9:5, 10, La Bibbia Concordata.
    Il termine ebraico Sceol, che si riferisce alla “dimora dei morti”, è tradotto “inferno” o “inferi” in alcune versioni della Bibbia. Cosa rivela questo passo sulla condizione dei morti? Vanno a soffrire nello Sceol per espiare i loro errori? No, visto che “non sanno nulla”. Ecco perché il patriarca Giobbe, in preda a terribili sofferenze dovute a una grave malattia, implorò Dio: “Oh, ti piacesse nascondermi nell’inferno [ebraico, Sceol]”. (Giobbe 14:13, Sales) Questa richiesta non avrebbe senso se lo Sceol fosse un luogo di tormento eterno. In senso biblico l’inferno è semplicemente la comune tomba del genere umano, dove ogni attività cessa.
    Questa definizione di inferno non è forse più logica e in armonia con le Scritture? Quale delitto, per quanto orribile, potrebbe indurre un Dio di amore a torturare una persona in eterno? (1 Giovanni 4:8) Ma se il concetto di un inferno di fuoco è errato, che dire della vita in cielo?
    segue…….

  5. 5
    LUCA -

    Qual è l’origine di questo concetto? Dopo la morte degli apostoli di Gesù, verso l’inizio del II secolo E.V., i primi Padri della Chiesa acquistarono preminenza. Descrivendone il pensiero, un’enciclopedia dice: “Secondo l’insegnamento prevalente, la beatitudine celeste è concessa all’anima disincarnata subito dopo qualsiasi necessaria purificazione successiva alla morte”. — New Catholic Encyclopedia (2003), volume 6, pagina 687.
    Cosa dice la Bibbia? “Felici quelli che sono d’indole mite, poiché erediteranno la terra”. — Matteo 5:5.
    Anche se promise ai discepoli che avrebbe ‘preparato un luogo’ per loro in cielo, Gesù indicò che i giusti non ci vanno automaticamente. (Giovanni 3:13; 14:2, 3) Non pregò forse perché la volontà di Dio fosse compiuta “come in cielo, anche sulla terra”? (Matteo 6:9, 10) In realtà, i giusti saranno ricompensati in due modi diversi: alcuni godranno di una vita immortale in cielo con Cristo, ma la maggioranza , quando la volontà di Dio sarà fatta ANCHE qui sulla terra, vivrà per sempre sulla terra, il vero paradiso, dato che la traduzione di questa parola significa anche “GIARDINO”. — Rivelazione (Apocalisse) 5:10.
    Nel corso del tempo la chiesa primitiva ha cambiato opinione in merito al suo ruolo sulla terra. Il risultato? “La chiesa istituzionale sostituì sempre più l’atteso Regno di Dio”, dichiara un’opera di consultazione. (The New Encyclopædia Britannica) La chiesa iniziò a consolidare il suo potere immischiandosi nella politica e ignorando così le esplicite dichiarazioni di Gesù secondo cui i suoi seguaci non dovevano ‘far parte del mondo’. (Giovanni 15:19; 17:14-16; 18:36) Sotto l’influenza dell’imperatore romano Costantino, la chiesa scese a compromessi riguardo ad alcune credenze,fra le quali anche quella secondo cui “tutti i buoni vanno in cielo”.
    Come ha detto qualcuno, il vero paradiso è proprio qui, sulla terra. Siamo noi umani che lo stiamo rovinando, sia a livello fisico che a livello morale. Se vogliamo essere realisti, come è improbabile che un Dio di amore torturi i peccatori per l’eternità in un inferno di fuoco, non ti sembra altrettanto crudele pensare che un Sacerdote dica a una madre che ha appena perso il suo bambino che “Dio aveva bisogno di un nuovo angelo nei cieli”? Secondo te la fede di questa madre in Dio crescerà o verrà azzerata totalmente? Oppure riflettiamo anche un attimo sui sentimenti che proviamo quando perdiamo una persona cara, anche anziana. Nella peggiore delle ipotesi, quando questa persona defunta stava soffrendo per mali terribili tiriamo un sospiro di sollievo perchè ha terminato di soffrire, ma nessuno è felice perchè adesso è morta e sta ascendendo al cielo.
    Noi esseri umani vogliamo vivere, non morire per andare chissà dove. E vogliamo vivere qui, sulla terra, una terra che, quando sarà fatta la volontà di Dio, diverrà un paradiso straordinario per tutti.

  6. 6
    blackjack -

    @LUCA

    La terra è e resterà un luogo di passaggio, una scuola(molto dura), dove le anime si avvicendano in vista di uno scopo comune: l’ascesa.Non potrà mai essere un paradiso, proprio perché abitata da anime di diversa evoluzione.Dio non tortura nessuno, come dici tu semplicemente perché permette a tutti di rimediare agli errori fatti in vita tramite la reincarnazione. Anche al mafioso pluriomicida…già, anche lui un giorno sarà perfetto come la fonte da cui proviene e a cui si ricongiungerà. I cristiani delle origini credevano nella reincarnazione.I documenti più significativi su cui essi si basano sono alcune affermazioni dei Padri della Chiesa e di Gesù Cristo stesso, quest’ultime contenute nel Vangelo.
    La Chiesa Cattolica rigettò definitivamente la reincarnazione solo nel Concilio indetto dall’imperatore Giustiniano nel 553 d.C. Si noti che il Papa Virgilio, pur trovandosi a Costantopoli, si rifiutò di partecipare a quel Concilio.
    La credenza nella reincarnazione però sopravvisse in molti ambienti cristiani, sopratutto fra i Catari che affermavano che il compito dell’uomo era quello di liberarsi della prigionia del corpo e ricongiungersi con Dio Padre, cosa che doveva avverarsi durante la vita, perchè, altrimenti, l’anima umana era costretta ad ulteriori reincarnazioni, fino a raggiungere la liberazione finale.
    I Catari furono tutti sterminati tra il 1208 ed il 1244 dalla Chiesa Cattolica.
    Attualmente esistono alcuni gruppi cristiani minoritari che credono nella reincarnazione: la Chiesa cattolica liberale, la Chiesa unitaria ed i movementi spiritualisti cristiani.

    “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (Gv 12, 20-33)

    “Di quelli che hanno trovato se stessi, il mondo non è degno” Vangelo di Tommaso

    “Noi esseri umani vogliamo vivere, non morire per andare chissà dove. E vogliamo vivere qui, sulla terra”
    Parla per te…per quel che mi riguarda non vedo l’ora di tornare a casa, dopo aver assolto il mio compito su questa terra, naturalmente, e spero vivamente di non tornarci mai più. 😉

  7. 7
    Randy -

    Lonewolf: posso garantirti che io sono laico e agnostico, ma dopo anni di letture concernenti l’argomento nde devo dire che l’ipotesi della mancanza di ossigeno ha poche pezze d’appoggio e nessuna scientificità epistemologica. Ci sono ampi stralci di dibattiti sulla questione che si possono trovare in internet. Riguardo la consonanza delle nde con l’uso di droghe, molti studiosi di nde han rilevato sensibili differenze tra le due esperienze. Anche in questo caso rimando a libri e articoli facilmente reperibili su internet. Con ciò non voglio dire che le nde sono per forza un fenomeno trascendentale (magari potessi!); solo è importante rilevare che ancora non ci sono certezze nè spiegazioni scientifiche, ma solo atti di fede, sia in senso positivo che negativo.

  8. 8
    Randy -

    Luca: la tua sinossi sull’inferno e l’Aldilà è anche interessante, ma non capisco dove vorrebbe arrivare. Come ha detto qualcuno (chi?) il vero Paradiso è qui sulla terra…ne prendo atto, ma mi permetto di obbiettare. Se questo è il paradiso, figuriamoci l’inferno.
    Dunque, se ho ben capito, anche tu sei un ateo che non crede a un paradiso dopo la morte? Oppure credi che Dio esiste e che basterebbe fare la sua volontà (ma quale?) per essere in paradiso (rimanendo comunque mortali…e dopo morti?)?
    Insomma, credo che tu sia un po’ confuso.
    Inoltre di cosa c’è scritto nella Bibbia poco me ne cale. Le nde, se fossero davvero un fenomeno trascendentale, ben poco avrebbero a che fare con la teologia in senso stretto. Anche i maori, i polinesiani e i giapponesi hanno nde, e loro della Bibbia se ne fregano.
    Dunque, credo che sia tutto un po’ più complesso.

  9. 9
    Lonewolf -

    Randy, prendo atto delle tue dichiarazioni mentre noto il tuo sincero interesse al fenomeno. Sono laico ed agnostico a mia volta e mi ritengo anche cartesiano per sovrappiù, quindi per questo non ti meravigliare delle mie considerazioni alla San Tommaso, ma dovresti convenire con me che così come sono inspiegabili certi fenomeni pseudo trascendentali, lo sono ancora anche molti episodi di natura fisiologica, vuoi in quanto relativamente poco frequenti nella loro manifestazione quanto poco studiati proprio per la loro rarità. Non lo saranno più quando si sveleranno i loro “misteri”, com’è successo migliaia di volte negli ultimi secoli. Ciò non toglie che il fenomeno da te citato sia interessante proprio per il suo modo di manifestarsi, però il fatto che Maori e Giapponesi ( e probabilmente anche i figli di Allah), lontani dalla cultura cristiana, dichiarino le stesse esperienze di nde, non ti fa pensare che la fisiologia sia la causa più probabile? Io ho già dichiarato che per quanto mi riguarda “dopo” sarà come “prima”, cioè si tornerà alla condizione che esiste quando la coscienza è priva del corpo, di cui è una diretta derivazione, fino a prova contraria, escludendo la Fede, quindi non ci vedo manifestazioni divine ma solo fenomeni non ancora studiati a fondo.
    Per quanto mi riguarda, Dio, se esiste, non può fare differenza tra la vita di un protozoo è quella di un uomo. Tutto questo antropocentrismo assomiglia molto alle aberrazioni che si avevano prima di Copernico e di Galilei, e le mille altre credenze, poi smontate dalla scienza, che una certa Chiesa ha sempre pervicacemente difeso come assolute.
    Sai, Randy, intorno a questi argomenti si potrebbe passare la vita a discutere, senza necessariamente giungere a delle conclusioni convincenti per gli interlocutori, almeno fintanto che, lentamente, le scoperte scientifiche non “secolarizzino” involontariamente certe granitici dogmi religiosi, che fino a poco tempo prima condizionavano i nostri giudizi sul senso della vita. E’ questa enorme domanda che ha dato corso al nostro bisogno del divino, con gli incredibili “sviluppi” che conosciamo, a partire da quando l’affacciarsi della coscienza nell’uomo preistorico gli faceva guardare con comprensibile stupore il sole e il cielo stellato senza comprenderlo.
    Ho letto con interesse Luca, anche se convengo che ha spostato il dialogo sulla teologia pura, mentre rabbrividisco per le ultime parole di Blackjack, per certi versi molto simili come senso a quelle che hanno in mente gli pseudo martiri “esplosivi” musulmani. La religione dovrebbe essere un inno alla vita, non al suo contrario, neppure se quel contrario significasse tornare in una auspicabile “casa”, che non è comunque garantita, per nessuno.

  10. 10
    Randy -

    Vedi Lonewolf, io e te forse diciamo le stesse cose, ma da angolature diverse. Certo che le nde possono essere fenomeni fisiologici e naturali. Ma possono essere anche fenomeni trascendentali (e naturali). In ogni caso, c’è un atto di fede. Per questo mi dichiaro agnostico e non ateo, come invece sembri più propenso ad essere tu.
    Ho solo notato, leggendo centinaia di testimoniane ed ascoltandone qualcuna, anche da persone che prima di queste cose non s’interessavano per niente, che una nde non somiglia ad una esperienza con sostanze psicotropiche; e ho letto che l’ipossia non è una risposta completamente esauriente. Ma, ovviamente, non so se le nde siano un fenomeno trascendente, come tuttavia spero (e spero che lo speri anche tu eh eh).
    Il discorso teologico, qui, non ha senso. Ciò che la Bibbia dice o non dice, poco m’importa in questa sede. Per questo non ho ben capito l’intervento di Luca.
    Sulla questione più direttamente epistemologica, è vero che fenomeni ora inspiegabili potranno essere spiegati tra qualche anno o qualche secolo. Ma non sono di quelli che vedono nella Scienza la risoluzione di ogni problema, ed inoltre molti fenomeni, per quanto studiati, rimangono oscuri anche per gli scienziati. Inoltre ci sono più scienziati credenti che scienziati atei e la nuova fisica quantistica, per quanto davvero non me ne intenda, prevederebbe – secondo alcuni – fenomeni di natura energetica che forse hanno origini trascendentali. Credo sia tutto più complicato e di come la pongono i credenti “positivi” (i credenti) e di come la scompongono i credenti negativi (atei).
    Io voglio limitarmi a studiare le nde.
    Comunque è un piacere parlare con te.

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