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Donne che vogliono il male di altre donne

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Lettera pubblicata il 30 Gennaio 2019. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 36 commenti

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  1. 11
    maria grazia -

    Hope, quando una donna non ha potuto essere felice ( magari per i suoi stessi limiti e le sue stesse debolezze ) spesso pretende che anche le altre non lo siano, perchè questo in qualche modo la consola dei torti che ritiene di aver subìto. Ovviamente è un’ impostazione di pensiero che non ha nulla di razionale, ed è dettata sopratutto da disagi emotivi dovuti alla propria situazione esistenziale. Se non puoi andartene da dove sei, rifacendoti una vita libera per conto tuo, cerca di farti scivolare le cose addosso, senza farti toccare e intossicare più di tanto dall’ influenza nefasta di certe presenze, magari ritagliandoti spazi intimi e tutti tuoi nei quali rifugiarti quando occorre. io almeno ho fatto così quando mi sono trovata mio malgrado a dovermi confrontare con la cattiveria e l’ invidia femminile.
    Oggi poi che abbiamo internet, alcune e alcuni si adoperano per creare problemi anche in rete, magari vagando per i forum in cerca di contatti al fine di ..

  2. 12
    maria grazia -

    .. al fine di riferirgli privatamente cose che possono distruggere l’ immagine e la reputazione di chi ritengono “scomoda”.
    Quindi forse la classica comare di paese, per quanto sia fastidiosa, è molto meno dannosa di certe figure apparentemente distanti e asettiche..

  3. 13
    Sirenetta -

    Premesso che il matrimonio è solo una scelta personale e di coppia però al momento che una sta in un rapporto di coppia duraturo e stabile con futuro assieme di seguito si deve prendere dei rischi che vanno oltre alla fedeltà valido sia per le donne come per gli uomini.
    1 – avere un linguaggio senza bestemmie né parolacce, né insulti
    2 – eliminare passioni, hobby, uscite, divertimenti, amici
    3 – eliminare il sesso come piacere e passione (lasciamola ai trombamici e alle prostitute o agli sconosciuti in discoteca per poi non rivederli più)
    4 – saper farsi i conti in tasca, saper risparmiare soldi e non comperare cose inutili come trucchi e stronzate varie
    5 – saper fare tutte le faccende domestiche almeno per la donna. Non è compito di un uomo
    6 – aver finito gli studi completamente, lavorare da tanti anni per farsi una posizione sociale

  4. 14
    Sirenetta -

    7 – non dare importanza alla cura dell’aspetto fisico ed estetico, curarsi si ma ai fini di salute fisica e se è strettamente necessario. Per me la donna deve rinunciare a minigonne, top con l’ombelico in vista, tacchi alti, vestiti, reggiseni a balconcino, trucchi e altri prodotti che forse in apparenza risulta femminile, autentica, meravigliosa, unica del suo genere ma si renderà solo alla pari di un manichino da mostra con l’obiettivo di non solo farsi bella agli occhi del fidanzato ma anche di attirare l’attenzione anche a un intero universo maschile e invece una donna fidanzata anche se è bella deve rendersi invisibile dagli occhi degli altri uomini e una donna vera è femminile per davvero anche con un paio di pantaloni a sigaretta, gonna sotto il ginocchio, la gonna lunghissima, ballerine, camicia abbottonata fino all’ultimo bottone, mocassini, maglioni, felpe.
    8 – Inoltre non deve essere sorridere perché ride bene chi ride per ultimo e la serietà si vede in questo.

  5. 15
    maria grazia -

    Sirenetta, sei un genio!

  6. 16
    Suzanne -

    Ammazza Sirenetta, il miglior manifesto contro il matrimonio mai letto!

  7. 17
    lilly -

    Sirenetta, ma non eri contro i maschilisti? Quando ti sei trasformata in uno di loro? Ohibò.

  8. 18
    Gabriele -

    Non ho scritto quello che ho scritto Perchè tu ti debba scusare di qualcosa, ma più che altro per farti riflettere. Ho l’impressione che tu sia una ragazza molto sensibile e con con una certa profondità d’animo. Così ti ho fatto un regalo, dicendoti tutto quello che penso, basandomi su pochissimi elementi, di te.
    Sinceramente mi aspetto da una donna come te un pò più di intrapendenza. Anche mia madre viene da una famiglia “tutta devota all’uomo, lavandaia e massaia”. Poi ha realizzato, spinta anche da mio padre, a realizzare qualcosa di più: ha cominciato facendo menù per feste ed è arrivata a possedere un ristorante. Nessuno le ha dato una mano. Mio padre l’ha solo consigliata, come avrebbe consigliato chiunque al suo posto. Poi se la donna si trova bene a fare la casalinga non è certo un infamia, se è una scelta libera. In ogni caso, la questione delle faccende e il resto che sarebbe retaggio esclusivamente femminile è puramente falsità: io provengo da una famiglia di otto

  9. 19
    Gabriele -

    Quattro maschi e quattro femmine. Nessuno dei miei genitori ha mai sacrificato la propria carriera per stare solo con la famiglia. Noi siamo stati abituati fon da piccoli ha fare riferimento alla sorella più grande, che mandava avanti la casa insieme a mia madre e mio padre, e poi a mano mano che si cresceva, le “faccende” e le responsabilità aumentavano gradatamente, finchè tutti ci siamo trovati adulti (14-15 anni), con un buon grado di maturità e di autonomia. Mia madre non ha mai fatto periodi in casa come casalinga e basta, certe cose per me, sono retaggio familiare, non esclusivamente femminile. Un uomo che ha l’aspettatova di essere riverito ed avere la propria donna succube dovrebbe vergognarsi.

  10. 20
    hope10 -

    @Gabriele, grazie per le tue parole. L’isolamento che ha caratterizzato la mia vita, anche per un carattere da parte mia chiuso, mi ha fatta rimanere mentalmente sottomessa ad un sistema che è sbagliato, che non rende felice nessuno di noi. Un sistema che ti ho già definito nella sua chiusura incapace di crescere, di evolversi, di provare reale soddisfazione. Ma è una mia percezione ormai, e hai ragione tu, infatti so che la mia condizione è colpa mia, come se non avessi mai voluto alzare la testa e accettare chi sono e i sacrifici da fare per essere chi sono liberamente. Ma parole come le tue frantumano la prigione di cristallo in cui mi sento.
    Sai, nel corso degli anni ho capito più volte di non essere proprio quello che ho finito di essere, smorta, senza vita, appiattita, anche se poi non aver passato molto tempo fuori casa non mi ha fatto conoscere me stessa e ho finito per non sapere nemmeno chi sono e chi voglio essere.

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