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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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  1. 41
    aleba -

    I cambiamenti: la natura intima delle persone non cambia, magari si manifesta tardi, però non cambia a meno che non si verifichi un cataclisma. Cambia l’aspetto fisico, si accentuano o si smussano certi difetti, si sopiscono certi slanci. Si cresce, si deve essere aperti all’apprendimento su di sè e sul prossimo. Accogliere le novità di vita e di morte. Perchè tutto ha un suo ciclo e ciò che nasce, inevitabilmente muore. Con questo non voglio dire che si può dare per scontato che ogni relazione come è nata dovrà morire. Assolutamente. Non credo esista un amore di coppia perfetto, siamo tutti umani. Le mie convinzioni, da giovane, erano che amare significasse accogliere l’amato ed essere a propria volta accolti. Apprezzare il bello e solare è facile, l’amore chiede di amare anche le ombre, il buio…ciò che spaventa. E poi amarsi negli anni, crescendo insieme nella complicità e nel dialogo. Amare significa fare da sponda all’altro, significa essere trampolini per l’altro. Significa gioire per i suoi successi e sdrammatizzare gli insuccessi non colpevolizzando a priori. Amare vuol dire sentirsi vicini nell’anima anche quando uno dei due sta scalando l’Everest e l’altro è nel soggiorno di casa, con il cuore in gola, gonfio di paura e gioia, in attesa di una telefonata satellitare. L’amore DEVE essere reciproco. Un amore a senso unico è mortale, per entrambe. Quando il rapporto è disfunzionale, quando ne hai le prove certe, schiaccianti….è giusto arrendersi, chiudere accettare che il rapporto si estingua perchè l’amore è un’altra cosa.

  2. 42
    Fuori dal Coro -

    Aleba

    Scrivi bene Aleba. Scrivi meravigliosamente bene. Esprimi certi concetti con una capacità di cui io non sono obiettivamente capace. E riesci a spiegarti bene molto bene. Molto meglio di me senza dubbio. Non so più mi parli di tuo marito e più mi assalgono dubbi. Come può un uomo che piange per il seppellimento del suo cane trattare la donna che ama nel modo in cui mi hai descritto. Così come può un uomo che piange nel seppellire il suo cane averlo lasciato morire. No non lo capisco. Ok posso capire gli sfoghi. A volte anche persone buone hanno momenti di rabbia e spesso la sfogano con le persone che hanno vicino. Ma non certo per cattiveria. Ma quello che mi racconti tu mi sembra qualcosa di diverso. Forse il comportamento di una persona dalla doppia personalità. Oppure forse c’erano tra voi delle liti per cui una sua risposta era la conseguenza di un’altra e viceversa. Questo non posso saperlo. Lo sai tu. Un uomo buono si manifesta in tante cose. Tu sai se potevi dire che tuo marito era buono oppure aveva dei problemi.
    Io so per certo dalle parole di mia moglie che ripeteva continuamente che io non avevo cattiveria dentro. Quante volte diceva agli amici o ai suoi genitori che io non avrei potuto far male a una mosca. Che ero sempre disponibile con tutti. L’odio è un sentimento contrario alla bontà. E sono certo di non aver provato mai odio per nessuno. Nenache per chi mi ha fatto del male. Ho sempre pensato di giustificare tutti. Certo anche un uomo buono commette i suoi errori. Quante volte mi è capitato di aver dato una risposta sbagliata ai miei genitori. Ma questo vuol dire non amarli ? Leggendo quel libretto di cui ti parlavo ho notato parecchie mie pecche. Ma non è una cattiveria non guardare negli occhi tua moglie mentre ci si ascolta. Tutt’al più una distrazione, una mancanza di tatto se vogliamo. Mia moglie a tutt’oggi non fa altro che etichettarmi come “egoista”. Perchè dice, pensavo alle mie cose, senza curarmi dei malesseri altrui, in questo caso di lei.
    Sono mesi che lavoro sul senso della parola “egoismo”. Egoismo credo voglia dire pensare ai propri bisogni a discapito di quelli altrui.
    Io non credo di essere una persona del genere. Se egoismo vuol dire cercare di vivere bene e di godere il più possibile dei piaceri della vita allora si sono un egoista. E’ chiaro, te l’ho ripetuto più volte. Fondamentalmente non volevo un figlio perchè un figlio cambia la vita. Per quanto mi riguarda mi avrebbe cambiato quella vita che faticosamente avevo conquistato in 32 anni di vita. Con l’arrivo al traguardo di aver conosciuto una donna che condividesse con me certe idee. Era evidente che i miei piaceri erano tali se potevo condividerli con lei. Durante la mia vita matrimoniale e ante/matrimonio ho vissuto tutti questi momenti con lei. Quanto sono stati rari i momenti in cui uscivo a farmi una sana mangiata con gli amici in tranquillità senza far male a nessuno. Con la consapevolezza di tenere alto un’altro dei miei valori……

  3. 43
    Fuori dal Coro -

    Aleba…segue

    ….: l’amicizia. Ho amicizie 40ennali Aleba, ci sarà un motivo no ?
    Per il resto la mia passione per il calcio. Più precisamente per la mia squadra del cuore che non è della mia città. Per cui neanche a dire che lasciavo mia moglie a casa per andare a vedere la partita ogni domenica. La partita la vedevo in casa con lei, con mio padre o con suo padre, entrambi tifosi della medesima squadra così come lei stessa. Due, tre, quattro volte l’anno mi capitava di andare allo stadio per vederla dal vivo. Ma sempre chiedevo a lei se volesse venire con me unendo l’utile (un week end fuori città insieme) al dilettevole (vedere la partita). Ma se lei non voleva non ne facevo un dramma. E comunque glielo chiedevo sempre. Non era da me imporre una cosa del genere. Le dicevo sempre in anticipo che tale giorno sarei voluto andare a vedere una determinata partita. In genere partite di una certa importanza, particolari.
    Ecco un mio “difetto” poteva essere questo. La mia passione per la squadra del cuore. Difficilmente volevo rinunciare a vederne una partita. Ma c’è da dire che il caso ha voluto che la mia squadra proprio negli anni del nostro matrimonio vincesse ogni anno quello che c’era da vincere. Per cui ero maggiormente esaltato. Oggi sarei stato più tranquillo e meno coinvolto.
    Pensa che in questi due anni mi ha rinfacciato il fatto che l’anno scorso all’avvicinarsi dell’ultima partita di campionato che avrebbe sancito la vittoria dello scudetto invitai un mio caro amico ad unirsi alla nostra spedizione per andare a godere della probabile “festa scudetto”. Lui mi rispose che non poteva essendo impegnato a vedere le gare di nuoto del figlio. Molto ingenuamente, spalleggiato anche da suo figlio, gli dissi che la partita scudetto si svolgeva a pochi km dalle nostre abitazioni, che forse mai sarebbe più capitata un’occasione simile e che comunque le gare del figlio le avrebbe potute vedere la domenica successiva. Lui rifiutò l’invito. Ma mia moglie mi ha rinfacciato quel mio intervento dicendomi che io a differenza di lui avrei messo in primo piano l’evento partita di fronte alle gare di mio figlio. Ponendo in pratica, a suo dire, la famiglia e mio figlio in secondo piano. Io onestamente non credo sia giusta questa sua deduzione. Dicendo una cosa del genere non ho emesso una scala di valori. Non ho fatto delle priorità. Ho solo cercato di vivere un’emozione particolare che mai mi era capitata fino ad allora nella vita non credendo di essere giudicato per ciò come un “padre degenere”. Non so cosa pensi tu di questa cosa.
    Detto questo, perdonami, ma dissento un po’ con te sul discorso “tradimento”. Un tradimento è un tradimento a prescindere dalle ragioni per le quali viene fatto. L’Italia tradì la Germania. Poco importa se la Germania era patria di sterminatori nazifascisti. L’Italia era comunque alleata della Germania e la Germania subì un tradimento da parte della sua alleata. L’Italia alleandosi con la Germania sapeva cosa faceva….

  4. 44
    Fuori dal Coro -

    Aleba…(segue)

    …un tradimento, di qualunque genere, lede i principi di lealtà e fedeltà insieme ad un altro forse ancora più importante: la fiducia.
    Un tradimento umilia la persona che lo riceve. Diverso è il discorso dell'”evasione”. Evadere non vuol dire tradire. Mia moglie poteva “evadere”, “scappare” da me, senza tradirmi. Il tradimento è comunque sempre una cosa meschina, subdola.
    Tornando a te non riesco ancora a comprendere i motivi che spingevano tuo marito ad insultarti e ad offenderti. Perchè lo faceva ? Erano conseguenze a qualche discussione che lui non era in grado di affrontare. O cosa ?
    Io cerco di identifgicarmi in lui. Di capirlo. Ma non ci riesco. Aveva forse una doppia personalità ? Non riesco davvero a capire.
    Io non ho mai insultato mia moglie. Mai una parolaccia. E neanche lei a me. Ho sempre cercato di essere presente, forse potevo aiutarla di più in casa. Però se mi chiedeva di svuotare la lavatrice lo facevo, così come piegare le lenzuola, magari sbuffavo un po’ ma poi nell’atto del piegarle le davo un bacio. Quando lei mancava da casa la sera le facevo trovare la cena pronta. Poi avevavmo il camino. Cucinavamo spesso alla brace. Ed era sempre compito mio, per me, per lei e per i suoi quando venivano a trovarci. Ogni una due settimane caricavo la legna per il fuoco e per anni ho fatto la spesa da solo per poi farla insieme a lei.
    Spesso quando lavava i piatti l’abbracciavo, così come la mattina quando si vestiva. Spesso affettuosamente la chiamavo con i nomignoli più strani. Quando facevo l’amore con lei ero sempre soddisfatto e le manifestavo la mia soddisfazione. Io, l’egoista, mi preoccupavo sempre che lei raggiungessse il piacere massimo, mi preoccupavo di lei prima di me.
    Tuo marito quando avete concepito vostra figlia te lo chiese perchè in fondo fu suo padre a desiderare un nipotino. Io invece volevo essere certo di desiderarlo un figlio. Volevo essere certo che lui fosse per me la cosa più importante la persona a cui dedicarsi sempre e comunque nella vita. La sincerità a volte può ferire. Ma la menzogna lascia cicatrici permanenti cara Aleba.
    Si cara Aleba. Sono due anni che verso lacrime e continuo a versarne. Pochi giorni fa è stato il nostro anniversario di matrimonio. Le ho scritto un messaggio dicendole che per lei probabilmente questo giorno non aveva più un valore mentre per me era e sarebbe rimasto un giorno meraviglioso.
    Mi ha risposto che semplicemente non era proprio così per lei. E come era vorrei sapere ?
    Un bacio Aleba

  5. 45
    aleba -

    Il mio ex compagno (tu lo chiami marito…lui si puntualizzava di non essere sposato con me!) ha avuto un’infanza molto brutta, una famiglia dove amore, rispetto, dedizione, comprensione non erano certo i pilastri. Abuso di alcol e maltrattamenti erano all’ordine del giorno. Erano poveri e soprattutto egoisti, patologici. Il suo cuore di bambino deve aver affrontato contrasti orribili proprio nell’età più delicata. Non sono una psicologa, ma credo che abbia veramente uno scoglio enorme dentro. Lui, piccolo, doveva accudire e consolare..ma nessuno lo ha mai fatto per lui. Si è chiuso dentro sè stesso. Non ha mai avuto esempi positivi, solo gente che lo respingeva. Io amavo il suo lato buono, quando ci siamo conosciuti. Come ti avevo già detto, tutto è cambiato durante la convivenza, quando sono entrata nella sua sfera intima personale: la famiglia. La sua personalità non è doppia, è disturbata. Da me ha preteso l’esclusiva e la dedizione assoluta. Se io passavo un pomeriggio con mia sorella, lui ne usciva destabilizzato…profondamente destabilizzato, subito non diceva niente, ma dopo qualche giorno esplodeva e mi accusava di non tenere a lui, di complottare alle sue spalle, di non essere una brava compagna. Allora io rinunciavo a vedere mia sorella per mesi. Io non potevo avere svaghi, amicizie, occasioni di socializzazione, relax. Io, esattamente come lui quando era bambino, dovevo sacrificarmi sempre, consolarlo, accudirlo, impegnarmi oltre ogni immaginazione per far arrivare a lui il messaggio IO TI AMO. Quel messaggio a lui non è mai arrivato. Ho amputato parti importantissime della mia vita per lui. Ho tradito la stessa mia essenza per non farlo sentire solo. Tutto questo si è delineato nel tempo, dopo i primi tre o quattro anni. Io ormai ero troppo coinvolta! Io lo amavo e davvero avrei voluto renderlo felice, riuscire a sanare le sue ferite, farlo finalmente sentire amato, accettato…in pace. Mi sono scusata, mortificata, giustificata centinaia di volte per ogni mancanza che ad altri farebbe sorridere, per ogni volta che lui a causa mia non si è sentito amato o peggio si è sentito abbandonato. Io capivo e proteggevo le sue fragilità, confidavo che sarebbe cresciuto, che avrebbe superato, riconosciuto e accettato il suo problema, che avrebbe visto che ogni volta che è inciampato, io ho attutito le sue cadute. Ci sono sempre stata, ogni crisi, ogni lutto, ogni difficoltà economica, lavorativa, affettiva. Lui per me non c’era e se c’era era un dramma per lui .Desideravo che lui imparasse ad apprezzare la vita. Perchè la vita è bella e la componente più bella, più intensa della vita, piena di sorrisi e lacrime, è il sentimento. Tutto si basa sui sentimenti! Senza quelli esistere è di una sterilità assoluta. Poi quella maledetta eredità, ha capovolto tutto. Già per lui le cose materiali (vestiti, auto, orologi) erano fondamentali, già non mi apprezzava, ma dopo! Dopo!
    E’ difficile scriverne, scusa Fuori dal Coro.

  6. 46
    aleba -

    Posso dirti, Fuori dal Coro, che per come sono fatta io, non l’avrei mai abbandonato. L’amore che provavo per lui, il bene che ho infuso nella sua vita, il mio desiderio di vederlo felice…tutto è caduto in un dirupo buio, senza fondo e freddo. Tanto Freddo!!Nel frattempo ha inaridito me fino a farmi quasi spegnere. Mia figlia mi ha salvata, e io ho salvato mia figlia. Già, perchè secondo lui la bambina (parole sue) avrebbe dovuto patire quanto ha patito lui da piccolo per imparare a vivere, perchè la vita non è facile.
    Che brutta cosa imparare a vivere.

  7. 47
    aleba -

    Tornando a te, Fuori dal Coro, ribadisco che non capisco tua moglie.
    La storia della partita scudetto, rara occasione dietro casa..io non avrei mai impedito al mio uomo di andare a vedere la partita. La gara di nuoto del figlio, per quella volta, poteva andare a vederla la mamma e scattare tante foto!. Però, dico anche, che forse se fosse stato TUO figlio avresti spontaneamente scelto di saltare (con una lacrimuccia) la partita e saresti andato a fare il tifo per tuo figlio. Non ci è dato sapere come sarebbe andata con un figlio vostro, nelle situazioni bisogna esserci con tutto il cuore e con tutta la testa…non si possono emettere sentenze sulle ipotesi.

    Quando ami non hai bisogno che ti vengano imposti dei limiti di comportamento o di azione, te li autoimponi, ti autoregoli e quella la maniera più sana di vivere una relazione. Io non ho mai ritenuto giusto negargli le mangiate con gli amici, non l’ho mai fatto.

    Il tradimento è tradimento, è vero … e in guerra i traditori vengono giustiziati. .. .

    Abbraccio

  8. 48
    Fuori dal coro -

    Aleba

    Non comprendo. O quantomeno faccio fatica a comprendere la sua personalità. Io credo che non sia un problema di come si sia vissuto. Ma dei geni che vengono trasmessi. Vedi io provengo da una famiglia di gente ansiosa. E non c’è niente da fare quei geni vengono trasmessi. Io mi sono sforzato di non essere così. Di non essere ansioso. E ci sono quasi riuscito. Forzando, nascondendo. Ma alla fine qualcosa è venuta fuori. E si è riposta in qualche paura. Ho cercato di eliminare ciò che mi portava ansia: la vita cittadina, le persone complicate e….un figlio. Perchè un figlio c’è poco da fare…genera ansia anche alle persone poco ansiose.
    Ognuno di noi purtroppo ha la sua croce. Io ho fatto il possibile per scacciarla via. E fondamentalmente ce l’avevo fatta. Se superavo anche lo scoglio figlio avevo vinto io. Ci stavo riuscendo, c’ero riuscito alla fine. Non me ne ha dato il tempo.
    Per quanto riguarda tuo marito non so. Da come lo descrivi una personalità davvero complicate. Certe persone o le sopporti o le lasci. Ma possibile che prima non ti eri accorta di questo suo modo di esseere ? Il fatto che ti impediva di avere amicizie e svaghi credo invece fosse dettato da semplice gelosia un po’ ingigantita. Cmq cara Aleba nessuno è perfetto. Io vorrei riparlare con mia mia moglie fra qualche anno per vedere se l’uomo che ha trovato sia quell’uomo perfetto che la sua mente cercava. Non esistono gli esseri perfetti. Quando si vive in coppia se si decide di farlo bisogna accettare l’uomo o la donna che si è scelti. Certo bisogna usare un po’ di razionalità tralasciano quegli amori incondizionati che accettano di tutto ben sapendo che poi non ce la si farà.
    Sai Aleba, qualche giorno fa ero in finestra con mia cugina e stavamo guardando un appartemento al seminterrato. Uno schifo incredibile. Che mette depressione solo a guardarlo. Bè io penso che se se mi innamorassi contraccambiato della donna più bella del mondo che però mi imponesse di vivere in quel pianterreno tre sarebbero le cose: 1) non accetterei 2) accetterei ma a condizione che prima o poi si va via 3) accetterei ma nel momento in cui termina l’innamoramento uscirebbe fuori il mio spirito di non adattamento ad una situazione del genere e prima o poi scapperei via.
    Non si possono fare alla lunga cose contro natura. Ma per questo dico che bisogna conoscere se stessi. Io conoscevo me stesso e sapevo quel che volevo.
    Purtroppo non va bene nulla in questa vita. Forse solo i figli di buona donna, quelli che non si pongono nessun problema hanno sempre la meglio. Menefreghisti, tranquilli e hanno tutto dalla loro parte. Tanto il mondo di oggi è senza valori, è ammesso divorzio aborto ecc. e quindi viva i figli di buona donna. E abbasso quelli come me che hanno valori di lealtà e sincerità e sentimenti veri mostrandosi sempre loro stessi ad ogni costo.
    Purtroppo….
    Un abbraccione Aleba

  9. 49
    aleba -

    Non avevo capito, all’inizio. Lui agli occhi della gente è un bravo uomo. Un lavoratore che è venuto fuori dallo schifo in cui viveva. Certo, ha avuto la fortuna che sua mamma, dopo la morte di suo padre, si sia messa con un uomo buono mite, ma questo lui non l’ha mai riconosciuto. E’ uno che non vuole mai dire grazie, per questo pretende l’aiuto ma poi lo respinge. Se non fa in tempo a respingere, denigra la qualità e la quantità di aiuto che gli è stato dato.
    Spero che non sia nei geni, lo spero proprio.
    Il fatto che non tollerava che io avessi altri interessi oltre a lui non era semplice gelosia, per quanto ingigantita. Era puro terrore che io, trovando realizzazione personale in qualcosa potessi togliere spazio a lui. Comunque hai ragione, i campanelli d’allarme c’erano e io li ho ignorati.
    Bisogna conoscersi, hai ragione, bisogna rispettare sè stessi e i propri valori. Io nella mia storia mi sono persa, ho perso ogni stimolo e ho rinnegato tutto ciò che mi identificava. Lui non voleva che io avessi un’identità mia, io dovevo vivere attraverso lui. Mentre lui ha mantenuto integro sè stesso. Sopportava la convivenza per la comodità di avere il frigo pieno e la casa pulita, ma quando veniva il momento che dovevamo essere coppia, diventava insofferente e l’unico modo che aveva per calmarsi era andarsene. Lui non è solo complicato, è proprio paranoico. Aveva il terrore che io mi rendessi conto che potevo respirare in autonomia, che non era lui a dosare l’aria a mia disposizione.
    Pensando al seminterrato di cui parli, io un tempo avrei detto all’uomo del quale ero innamorata “con te vivrei in qualsiasi posto”. Oggi no, oggi e i giorni che verranno io non accetterò più di soffocare i miei istinti per stare con qualcuno. Non parlo solo della casa in quanto muri, mi riferisco anche al modo di viverla la casa. Di sentirsi a casa e quindi in armonia con il corpo e con lo spirito. I valori sono importanti, Fuori dal Coro, non cedere neppure se sei sopraffatto dal dolore. Sono la parte migliore di te e se tu aspirassi a diventare un cinico calcolatore rischieresti di peggiorare la tua situazione. Inevitabilmente i tuoi calcoli cinici e il tuo cuore si troverebbero in disaccordo e poi staresti peggio di prima. E’ meticoloso il lavoro da fare per ritrovarsi nello specchio. Io non mi riconoscevo più! Comunque penso che la vita vera sia fuori, sia nelle cose che ti piacciono, nei luoghi che ti rendono sereno. Io ho ricominciato ad alimentare le mie passioni. Con pazienza, con calma ma senza arrendermi. Concordo! Nessuno è perfetto proprio perchè siamo umani e siamo parte di un mondo imperfetto. Non dobbiamo rinunciare, però, alla ricerca dell’incastro perfetto, quello che rispetta i nostri principi, le nostre aspirazioni. Non serve guardare lontano per identificare la meta, basta guardarsi dentro.Sei ferito, hai bisogno di capire cosa ti abbia ferito. Come dice il vecchio Rafiki, un viaggio di mille km comincia con il primo passo.
    Ricambio l’abbraccio.

  10. 50
    Fuori dal Coro -

    Aleba

    Ciao Aleba
    Bè io so cosa mi ha ferito. Mi ha ferito il comportamento di mia moglie. Il suo andarsene senza una possibilità di replica. Come se un caro amico con il quale tu parli tutti i giorni al telefono in maniera serena d’un tratto ti chiudesse il telefono in faccia e non volesse più sentirti. Cosa c’è di peggio per uno che crede all’amicizia e al rispetto ?
    Tu forse cara Aleba di sei trovata di fronte ad un uomo che non hai mai conosciuto. Che pensavi di amare perchè ne eri probabilmente infatuata. Il fatto del paragone col seminterrato mi ha fatto riflettere a seguito della tua considerazione. Mi hai risposto infatti che all’inizio avresti risposto che “con te vivrei in qualsiasi posto”. Ciò è simbolo cara Aleba di non conoscere i propri limiti, i propri interessi e le proprie aspettative. In pratica non conoscere se stessi. E tu probabilmente non conoscevi te stessa. E quando ti sei resa conto della vera personalità del tuo uomo hai provato a “resistere” ma non ce l’hai fatta.
    Io son sempre del parere che ci deve essere un dialogo vero prima di giungere a delle conclusioni affrettate. Ma se come tu mi dici era impossibile stabilirlo con lui, bè allora non posso che avallarti. Ma nonostante ciò faccio sempre fatica a capire come lui non sopportasse la convivenza. Ma allora mi domando e dico cosa ti ha sposato a fare e perchè ? Ma quanti anni aveva lui quando vi siete sposati ? E tu invece ?
    Per quanto mi riguarda la cosa è completamente diversa. Forse a mia moglie potrebbe essere successa la stessa cosa che è successa a te. Con la differenza che io mi ero fatto conoscere per quello che ero. Una persona normale tranquilla, con i suoi pregi e difetti. Ma difetti che possono essere riassunti in quelle cose che ti ho scritto nei precedenti post. Non sono mai stato un uomo violento e mai alzato la voce. Accettavo il dialogo e la convivenza con mia moglie non è mai stata un problema. Io credo a questo punto che lei non si sia ritrovata più con le mie idee. Soffriva la mia personalità probabilmente. Una personalità comunque tranquilla. Nonn ho mai imposto le mie idee. Le sostenevo con forza davanti a tutti se ne ero convinto. Ma non le imponevo agli altri. Probabilmente, anzi sicuramente durante il nostro matrimonio mia moglie ha conosciuto altre persone tra le quali uno sicuramente diverso da me. E nel tempo faceva il confronto essendo questa persona innamorata di lei. Sono certo che si confidava con lui e lui appariva come l’esatto opposto di me. Di me di quella persona che conosceva ormai da anni e con la quale aveva stabilito un rapporto alla pari.
    Sai Aleba più i giorni passano e piùà rimango allibito. Leggo te e avverto chiaro il tuo malessere nella relazione. Pçer me invece ogni giorno che passa è un martirio. Si un martirio perchè mi si riaffacciano alla mente tanti bei ricordi. 15 anni sono tanti e quando hai la mente offuscata da rabbia, delusione e depressione molti momenti non te li ricordi. E quando ti riaffiorano…..

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