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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

Pagine: 1 5 6 7 8 9 167

  1. 61
    Fuori dal Coro -

    Non lo so Aleba. Non lo so. So solo che al momento non riesco a fare nulla. Mi spiego meglio: cerco di fare qualsiasi cosa. Cerco di non rimanere in casa a guardare il soffitto. Cerco di uscire, anche con altre persone, anche donne che alla fine sanno apprezzarmi per quel che sono. Ma qualsiasi cosa faccio mi suona come un tormento. Perchè vedi Aleba, a differenza della tua storia, ogni giorno che vivevo con mia moglie era un bel giorno. Durante la nostra vita di coppia non abbiamo fatto nulla che non possa definirsi “bello”. Vivevamo di sole cose belle, pulite, reali.
    E quindi per me adesso guardare il campanile di una chiesa è un tormento. Anche entrare in una chiesa è un tormento. Pensare che anche se non siamo mai stati ferventi credenti ne visitavamo tante con rispetto. Spesso senza neanche parlarci accendevamo dei lumini, ben sapendo che lo facevamo per i nostri cari, per la loro salute e per la nostra felicità. Non ce lo dicevamo ma sapevamo che era così. E ci parlavamo, ci indicavamo le belle cose, i bei dipinti. Ammiravamo i bei tramonti estasiati di tanta bellezza. E spesso si contemplava il cielo stellato compiacendoci di quanto fosse fantastico l’universo. Non abbiamo mai usato parolacce nei nostri dialoghi e vivevamo ogni giorno come un nuovo giorno. Non ho mai visto cattiveria in nessuno dei due.
    Lei dice di aver sofferto la mia personalità. Eppure Aleba riflettevo l’altro ieri che: lei mi ha scelto. Io l’ho conosciuta per strada le lasciai il numero di telefono e lei mi chiamo dopo un paio di mesi. Ci mettemmo insieme scegliendomi lei come fidanzato, e lei mi scelse come marito, lei se ne è andata di casa e lei mi ha chiesto un figlio e lei mi ha chiesto la separazione. Io semplicemnte stavo bene con lei, non desideravo altro che stare con lei, da fidanzato, da sposato o da convivente. Solo che a differenza di lei ho fatto tutto per gradi. Mi sono innamorato pian piano di lei, mettendo ogni giorno un palla di cemento armato sulla nostra storia. Io l’ho sposata sapendo che il cemento era ormai saldo per fare un passo del genere. Io mi sentivo un tutt’uno con lei. Non esisteva altro se non i miei genitori e qualche passione innocente. Per il resto le ho sempre proposto cose belle. Cercando di fuggire il
    più possibile dalle cose negative che proponeva la soietà di oggi.
    Mi chiedo quanto il desidertio di un figlio possa influire su tutto questo, quando un marito che si sente ancora di vivere in libertà con la propria moglie possa essere considerato un immaturo.
    Eppure durante questi due anni er farle capire quanto si può cambiare sotto certi aspetti l’ho portata a vedere il film “Immaturi”. Tra gli interpreti Raoul Bova che interpreta la parte di un uomo convivente con la compagna che è un po’ come me: restio alla paternità. Psichiatra e amante dei viaggi da condividere con la compagna. All’indomani della scoperta della gravidanza della sua compagna va in crisi. Mentre lei è felice, lui è turbata. Lei dice chiaramente che non….

  2. 62
    Fuori dal Coro -

    Aleba….(segue)

    ….che nonintende abortire. Lui non se la sente e…scappa. va via dicendo che un figlio non lo vuole. Nel film il protagonista vive un periodo di crisi esistenziale. Si rende conto di non sapere cosa vuole. La paternità lo turba e fondamentalmente ne fugge. Ma alla fine riflette, ci pensa e torna da lei con la convinzione di essere pronto a intraprendere il ruolo di genitore. Pensa lei, la compagna, quanto possa essersi sentita denigrata come donna quando lui rifiuta il ruolo di genitore. Eppure lo capisce, lo persona e tornano insieme.
    Ho fatto anche questo per far capire a mia moglie quanti problemi possano nascere in seguito alla nascita di un bambino. Ma lei sembra non voler capire. Ha solo in testa il fatto che io l’abbia fatta soffrire in quanto le rifiutavo la maternità, sostenendo che questo fatto l’abbia allontanata da me. Io ormai non penso che sia la verità vera. Credo che lei si sia lasciata abbindolare da un’altra persona che in un suo momento di crisi dovuto anche all’imminente intervento alla tiroide le abbia fatto vedere il mondo in maniera diversa. Eppure il mondo è sempre lo stesso. Forse lei ha avuto vogli di sperimentare nuove cose non so. Mi pare strano tutto questo conoscendo lei. Conoscendo quando ha tenuto al nostro rapporto e quanto per lei è stato importante.
    Non capisco cosa sia successo nel suo cervello. Ok l’attrazione per un altro uomo. Comunque siamo stati bene insieme. Abbiamo vissuto momenti magici, momenti belli e mai ci sono stati momenti di crisi se non quella degli ultimi mesi che ha portato alla separazione. Non sto nel suo cervello. Ma mi piacerebbe sapere come possa aver camncellato ogni momento della nostra vita. Io la vedevo sempre contenta, felice di far le cose insieme a me. Può essere che un altro uomo le abbia fatto perdere la testa in maniera così forte da cancellare dalla sua mente ogni ricordo della nostra storia ? Io non ne sono capace. Non ne sarei capace. Dovrei aver sofferto tantissimo per fare ciò. Ma io onestamente, nonostante lei continui a dire di aver sofferto non ho visto in lei una sofferenza tale.
    Io cerco di guardare avanti Aleba. Ma avanti vedo solo buio. E soprattutto non mi fido. Non mi fido più di nulla. Sai Aleba, per quanto poss aver commeso degli errori ho sempre agito con sincerità. Con estrema sincerità. Senza imporre nulla. Dicendo solo la mia. Non so al giorno d’oggi quante persone leali e sincere esistano. Credo siano molto poche. Ed iuo oggettivamente non mi lascerei scappare una persona sincera e leale. Una persona sulla quale sai di saper contare. Poi nessuno è perfetto e nel matrimonio tu mi insegni ci sono spesso ostacoli da sormontare. Onestamente a differenza di te io ho conosciuto una persona buona con grande capacità di amare ma nello stesso tempo una donna che si è rivelata priva di scrupoli che è scappata accantonando tutto. Mettendo un macigno sul suo passato. Eppure lei era entrata a far parte della mia vita, della mia famiglia…..

  3. 63
    aleba -

    Fuori dal Coro, mi hai descritto una relazione a dir poco idilliaca. Faccio fatica a calarmi in una situazione talmente rosea, vivere al fianco di un uomo che non dice bianco pensando nero e tu ti fidi che vada bene il bianco per poi prenderti della stupida inadeguata perchè non avevi capito che era una specie di esame per verificare se ti rendevi conto che in realtà voleva dire nero. Nella vita ti possono arrivare delle mazzate madornali, ti puoi ritrovare schiacciato da malattie, incidenti, gravi problemi lavorativi. Questi sono minacce più o meno pesanti che arrivano da fuori, che si abbattono sulla porta di casa e premono nel tentativo di sfondarla per distruggere l’esistenza. Sono eventi che non si possono evitare, piovono addosso con la potenza distruttiva di un tifone, senza verificare prima se siamo preparati all’uragano. L’unica possibile protezione che abbiamo è l’amore. Amore per la vita, per il nostro essere vivi, per la nostra identià di persone, amore per i genitori, per i figli, amore per un marito o per una moglie. L’amore, l’amore incondizionato per me è l’unico mezzo per superare ogni ostacolo, l’unico bene che non perde il suo significato con la morte. Io ho imparato che l’amore incondizionato non è possibile quando si ama un adulto, quando si parla di amore di coppia. Le condizioni ci sono sempre, sono sottintese o sono esplicite, ma ci sono sempre. Quando vengono disattese le condizioni che avevamo più o meno chiaramente posto, l’amore comincia a non autoalimentarsi più. Deperisce, annaspa. Ci sono prezzi da pagare troppo alti per mantenere in vita un amore che ha perso le sue condizioni di base. L’amore si trasforma in rabbia, odio. Per superare la rabbia è necessario un allontanamento spirituale e fisico. Leggendo i tratti della tua storia d’amore mi viene da pensare che “Chi ha i denti non ha il pane…e chi ha il pane non ha i denti”. Per capire avrei bisogno di parlare con questa donna, di sapere da donna a donna cosa ribolliva nel fondo del suo stomaco. Cosa non è riuscita a rivelarti seppellendolo dentro di sè fino a farlo diventare così opprimente da doverti lasciare per liberarsene. La voglia di maternità in contrasto con il rapporto con te che era talmente perfetto senza figli, e se poi quella perfezione fosse precipitata nella distruzione totale? La descrivi come buona e amorevole, ma anche priva di scrupoli. Forse era tanto insicura, incapace di prendere una posizione netta nella famiglia. Forse ha lasciato che tutto gli scivolasse fra le mani mentre stringeva sempre più forte per trattenerlo. Ha guardato altrove, anche la luce di un fiammifero può essere una guida potente quando sei nel buio assoluto. Forse lei non aveva capito che il buio era dentro sè stessa, forse doveva allungare la mano fino a prendere la tua, forse a quel punto tu l’avresti riportata fuori dove il sole scalda e illumina dolcemente allontanando le paure. Il cerino non le sarebbe servito. Sono forse, sono ipotesi. Altro non posso fare.

  4. 64
    Fuori dal Coro -

    Aleba

    Grazie anzitutto per il tuo post. Oggi sono triste. Molto triste. Ieri, non so perchè, ho voluto sentire mia moglie. Le ho telefonato. Le ho chiesto come stava, le ho detto che mi mancava, le ho chiesto se era giusto che fossimo arrivati a questo punto, se era giusto davvero separarci.
    Mi ha detto tante cose, che sono un egoista, che non ho mai pensato agli altri, che tuttora sono la stessa persona, mi ha detto che non facevamo una vita sana, mi ha detto che la colpa della fine del nostro rapporto è solo la mia, che non ho mai accettato il suo lavoro, che imponevo le mie idee, che non l’ho mai considerata, che stavo con lei perchè avevo una persona che faceva tutto, che lavava e che stirava e che soprattutto pensavo alle mie cose senza interessarmi di capirla.
    Non ho avuto neanche la forza di risponderle se non cercare di ricordarle le cose che facevamo insieme e come queste cose avrebbero potuto essere confuse con tutto quello che lei mi ha detto.
    Aleba io mi ricordo tante cose del nostro rapporto e gliele ho ricordate. Sto sforzandomi di capire cosa voglia dire essere egoisti così come non pensare agli altri. Io durante tutta la mia vita mi sono sempre mostrato disponibile nei confronti di tutti. Ho dato il mio aiuto quando serviva. Non sono mai andato in vacanza sotto le feste di Natale perché sapevo di facere piacere alle nostre famiglie passando le feste insieme a loro. Disponibilità estrema quando ci sono state necessità. Nottate ai miei genitori quando entrambi erano ricoverati in ospedale per un incidente stradale. Lei stessa mi definiva parlando di me agli altri come una persona molto disponibile e che spesso aiutava gli altri senza chiedere mai compensi in cambio. Le chiesi di andare a vivere fuori perché non sopportavo il caos cittadino. Le dissi che era sempre stato un mio sogno spostarmi dalla città per un posto dove regnava la tranquillità. Qualsiasi cosa che facevo ne parlavo con lei, qualsiasi decisione la prendevamo insieme. Un invito a cena, un andare a vedere la partita, un acquisto era sempre oggetto di dialogo con lei. Non facevo nulla senza averla prima interpellata.
    Non è vero che non accettavo il suo lavoro. A volte ero contrariato perche faceva sempre tardi quando avrei voluto che dedicasse meno tempo al lavoro e più tempo a noi. Così come ero contrariato quando almeno tre volte la settimana voleva passare a trovare i suoi facendoci tornare a casa sempre tardi. Mi ha detto che non facevamo una vita sana. Si è vero, ci sorbivamo qualche chilometro di troppo. Ma vivevamo in montagna, tra la quiete, senza caos, immersi nella natura. Non ho mai imposto le mie idee. Sostenevo le mie non pretendendo di cambiare quelle altrui, tantomeno le sue. Ma ero sempre pronto al dialogo. Si sotenevo le mie idee ma non davo adosso agli altri. Mi ha dato la colpa della fine del rapporto quando è stata lei ad andarsene di casa tradendomi con un’altra persona. Con che faccia dice che è colpa mia ?
    E’ vero lei lavava, stirava….

  5. 65
    Fuori dal Coro -

    …faceva le faccende domestiche. Ma l’ho sempre apprezzata per questo. Ho sempre parlato bene di lei di fronte a chiunque. Non capisco perchè dice ciò. In pratica cara Alena mi sta rovesciando tutto il nostro vissuto. Tutto quello che di me gli stava bene improvvisamente è diventato qualcosa per cui attaccarmi.
    Perchè secondo te una donna fa tutto questo ? Io ho l’impressione che questo atteggiamento sia dovuto al fatto che lei sentendosi in colpa per essersene andata con un altro uomo tenda a scaricare le responsabilità della fine del nostro rapporto su di me.
    Ma chi è secondo te l’egoista tra noi due ? Io che ho sempre agito con sincerità, dicendo sempre quello che pensavo e, soprattutto, esclusivamente tra le mura domestiche. Oppure lei che per un certo periodo ha vissuto una storia parallela e se nè è andata improvvisamente di casa abbadndondandomi al mio destino senza farsi il minimo scrupolo. Da quando è andata via non ha mai fatto una telefonata ai miei genitori. Mentre io sono subito andato dai miei suoceri a crecare di spiegare le cose. Gli stessi miei suoceri, persone per bene, non si sono degnati di fare uno squillo ai miei genitori.
    Ma perchè tutto questo ? Io credo che chi abbia la coscienza pulita non può sparire completamente da chi è stata la tua seconda famiglia per quasi 20 anni. Soprattutto se come dici la colpa della fine del rapporto è solo mia.
    Sono triste Aleba, tristissimo dentro. Vivo con la morte nel cuore perchè mi sento deluso, amareggiato, colpito a morte dalla persona a cui credevi.
    Durante la telefonata è stata capace di rinfacciarmi una frase non proprio ortodossa che debbo aver pronunciato in un momento di rabbia. Ma a te Aleba non è mai capitato mai di dire al tuo compagno un frase che era meglio non dire ? Credo che durante la mia vita matrimoniale me ne siano capitate tre o quattro al massimo e dette sempre come consguenza di qualche azione. Ma si può basare una seprazione su questo.
    Tu dici che vorresti parlare con lei. Lei ti direbbe questo che ti sto dicfendo io. Non sto falsando una virgola di quanto lei dice. E sono molto obiettivo su me stesso. Mi sto analizzando ogni minimo errore.
    Però tra gli errori non figura da parte mia il tradimento. Quanto peso ha in un rapporto il tradimento del proprio partner ? Per me è mancanza di rispeto, di amore, di stima, di tutto. E’ minare la fiducia, le fondamenta di un rapporto. Ma perchè ?
    Buona giornata Aleba

  6. 66
    aleba -

    Fuori dal Coro: “Io ho l’impressione che questo atteggiamento sia dovuto al fatto che lei sentendosi in colpa per essersene andata con un altro uomo tenda a scaricare le responsabilità della fine del nostro rapporto su di me.” Anche secondo me si tratta di qualcosa del genere. Credo che tua moglie abbia grandi difficoltà ad ammettere la sua responsabilità. Come si può rinnegare qualcosa che rasenta la perfezione. Forse si trattava di una perfezione che però a lei non calzava, o non le calzava più da quando aveva maturato il desiderio di un figlio. La mancanza di comunicazione, vera, schietta, diretta e coerenze, questa è la ragione della piega che ha preso il vostro rapporto. Tu eri convinto che andasse tutto bene, nonostante ti mostrassi contrariato per alcune cose. Ma questo è normale! L’importante è parlarne in maniera obiettiva, valutare insieme davvero. Forse, ipotizzo, lei non si esprimeva, accumulava e nel frattempo viveva male senza dimostrarlo. Certo è che l’amore può anche trasformarsi e finire, non siamo Angeli puri, siamo umani….ma visto che non finisce in un secondo, bisogna aver avuto modo di manifestare disagio, fastidio, nervosismo. Fuori dal Coro tua moglie non esprimeva malessere, piuttosto sembrava felice di stare con te in ogni occasione…eppure non era soddisfatta. Amare riamati, vivere una relazione che soddisfa esclude a priori la possibilità ad un terzo di mettere radici.
    Che ora tua moglia stia sputando su tutto è la prova che neppure lei ha capito cosa esattamente non le andasse a genio nella vostra vita. Prima tutto benissimo, improvvisamente tutto malissimo.
    Vorrei avere delle parole magiche per cancellare i dubbi e rivelare risposte, invece ci sono cose che resteranno inspiegabili per il semplice fatto che sono fuori dalla portata della nostra volontà. Certo avrebbe più senso se chiudendo una relazione si potesse avere il rapporto dettagliato, veritiero e non di parte di cosa sia effettivamente successo giorno dopo giorno (alcuni..come me..hanno fin troppi dettagli!!!) lungo la strada verso la separazione. Sai Fuori dal Coro, posso dirti come la vedo (sempre filtrato attraverso i miei 17 anni di vita di coppia). A me non interessa più che lui capisca, che riconosca, che prenda coscienza. Ho spiegato in mille modi, ho ragionato sui nostri problemi da tutte le angolazioni possibili, mi sono messa nei suoi panni, ho mostrato estrema comprensione, ho superato le sue aggressioni verbali e fisiche, ne ho parlato con lui esprimendo con il cuore in mano il mio estremo malessere. Gli ho chiesto di aprire gli occhi, i toccare con mano la donna che aveva davanti. Ho superato prove assurde e improponibili, eppure per lui il dato di fatto era uno e uno soltanto, lui aveva ragione e io avevo torto. Quella sbagliata ero io, lui era il giusto.
    Ritengo sia inutile addentrarsi nel cervello di una persona che rifiuta di accompagnarci guidandoci tra i neuroni. Meglio pensare al proprio cervello/cuore.

  7. 67
    aleba -

    La tristezza per le cose perdute, per ciò che avrebbe potuto essere…
    Lo so che fa male, anche io ho la malinconia seduta di fianco spesso.
    La tengo per mano, le mostro i motivi per i quali non ha potuto essere felicità. Io ero impotente nel corso della mia storia….la felicità non era contemplata se non in sogno. E’ facile aggrapparsi ai sogni, ma fa male…un male immenso quando perdi la presa e cadi rovinosamente. Vorrei poterti aiutare, mi dispiace.
    Aleba

  8. 68
    Fuori dal coro -

    Aleba

    Nessuno mi può aiutare purtroppo. Neanche tu. Anche se con le tue parole cogli le problematiche. Purtroppo ciò che provo ogni giorno è incredibile. Così come è incredibile il comportamento di mia moglie. Come caspita si può covare dentro tanto malessere. Eppure siamo dotati di cinque sensi che andrebbero sfruttati meglio durante la vita.
    La voce, le parole per esprimere ciò che si vuole: voglio un gelato, voglio mangiare, voglio bere, se non prendo la medicina muoio.
    Non esiste che un’altra persona debba “capire”. Non è detto che una persona sia in grado di “capire” dagli sguardi, dalle espressioni. E non è detto che se uno non vuole una cosa sia un egoista.
    Lei ha dato dell’egoista a me perchè non volevo un figlio e perchè non ho “capito” le sue esigenze.
    Io invece penso che l’egoista sia lei. Che appena ha trovato chi le ha fatto perdere la testa se l’è svignata fregandosene altamente di chi le voleva bene davveo. Che voleva bene a lei a prescindere di un figlio.
    Ha abbandonato colui che diceva di amare per un suo desiderio e per andarsene con un altro. Tradendo di fatto così l’uomo per il quale avevi giurato eterna fedeltà e amore.
    Ti dico una cosa Aleba: quest’uomol, la terza persona non è uscita fuorui adesso. Lei la conosceva da lmeno 10 anni e sai come la penso ? Non si da spago ad un’alra persona mentre sei sposata.
    Io non ho mai dato spago a nessuno. Eppure anche se non avevo desiderio di un figlio come uomo avrei avuto qualche motivo per dare spago a chi si era innamorato di me. Ma ioamavo mia moglie e se c’era qualche problema pensavo di risolverlo…con lei…a casa.
    Poi domani ti spiego meglio quali erano questi problemi per i quali anch’io avrei potuto cedere alla tentazione di un’altra donna.
    ma io non l’ho fatto per Amore, per rispetto, per fiducia, per lealtà.
    Alla faccia delle sue insoddisfazioni!
    Scusa lo sfogo
    A domani

  9. 69
    aleba -

    Caro Fuori dal Coro, anche io non comprendo come si faccia a non parlare. Io ho vissuto con una persona che è un contrasto vivente, un bastian contrario. Io amavo e mai mi sarei sognata di dare spago a qualcuno. Per me esisteva solo lui, la nostra vita, la nostra casa. La spesa, gli accessori, le pulizie, il bucato. Lui, le sue paranoie, i suoi abissi di vuoto da colmare. Era la mia missione. Tante volte quando uscivo dal lavoro non vedevo l’ora di arrivare a casa, per vederlo e stare insieme. Ascoltavo con partecipazione il racconto della sua giornata e avevo sempre parole di incoraggiamento. Stirare le sue camice, riordinare i suoi cassetti per me era una gioia.Questo nel quotidiano, poi c’erano le disgrazie…come il suo patrigno che è stato due anni in ospedale e altri due in casa di riposo. Un anno intero fare le notti, per dare sollievo a lui, perchè gli volevo bene…e la mattina andare in ufficio. Durante l’ultimo mese di gravidanza, che finalmente ero entrata nel congedo di maternità, tutte le mattine mi alzavo prestissimo (nonostante fossi sfinita) gli facevo la colazione, poi andavo al mercato a prendere il pesce fresco (che lui adora) e gli preparavo manicaretti per pranzo e per cena. Sapevo che una volta arrivata la bimba avrei avuto meno tempo per viziare lui, quindi avevo deciso di farlo intensamente quel mese che ero a casa. Per me lui cosa ha fatto? NIENTE! Certo, mi ha dato un tetto, ma ribadisco che ho pagato caro l’affitto di quelle mura. Se gli chiedevo di andare a comprare il latte…un dramma. Se stavo male e gli chiedevo di andare dal mio medico a ritirare la ricetta per le medicine e passare in farmacia: guai! dovevo uscire con la frebbre, perchè erano fatti miei. Lo stesso quando stavo male, potevo riposare a letto per un paio d’ore, poi si seccava e cominciava a recriminare fino a che mi alzavo e tornavo ad occuparmi di lui. Mi ricordo un suo compleanno, io avevo preparato l’aperitivo nel frighetto portatile per andare in riva al fiume in un parco naturale a brindare noi due. Calici in vetro, stuzzichini e cartizze. Però qualche ora prima che lui rientrasse mi sentii male. Quando arrivò gli dissi che non me la sentivo di festeggiare (visto come ero presa), lui andò in crisi! E’ il mio compleanno, tu non mi ami!! si arrabbiò…io la stronza che si ammala proprio il giorno del suo compleanno. Andai al fiume lo stesso, dovetti chiedergli di fermare la macchina più volte per vomitare sul ciglio della strada. Parlarne è stato inutile! Inutile cercare di ragionarci, perchè nella sua memoria resta il punto nero: io gli rovino i compleanni. Quell’amore è diventato una zavorra, una fatica fisica e mentale che mi ha pure fatta ammalare. Le carte in tavola c’erano tutte da parte mia. Lui sputava su quelle carte e ci metteva il suo schifoso timbro: chi sei tu? non sei nessuno, non siamo mica sposati, non ti devo niente. Stupida ingenua, illusa che l’amore può tutto, che smuove le montagne! Il mio amore mi stava affondando…..

  10. 70
    aleba -

    …e io mi stavo lasciando annegare. Tutto inutile, tutto nel vuoto! Mi sono resa conto che ero sola, maledettamente sola a piangere tutte le notti con la tachicardia per due anni di seguito. A chiedermi perchè, che diritto aveva di accusarmi in continuazione di lasciarlo solo…quando in realtà ero io ad essere sola. Sola anche mentro ero sul divano con lui. Sola a tavola durante i pasti. Sola a letto…con lui che toglieva stizzito il piede se solo lo sfioravo per sbaglio…fino a quando non aveva bisogno lui che io confermassi il mio amore anche a letto. A pensarci oggi mi rendo conto della mia enorme colpa. Quando ogni tentativo di fare chiarezza viene respinto, quando la matematica diventa un’opinione incoerente, quando l’italiano diventa indecifrabile più del cinese….vuol dire che non ha senso, che la strada è sbagliata, che bisogna lasciare che la bomba esploda e poi raccogliere i pezzi. Scusa Fuori dal Coro se finisco sempre con il parlare di me. Non so quanto ti possa servire. A messa, domenica scorsa, mi ha colpita molto l’omelia. Il parroco ha esordito con un bel “Date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio”….Siamo persone, esseri umani che vivono in questo mondo in questo tempo. Ha detto “non crediate di essere bravi cristiani perchè venite a messa!” Gesù ci ha chiesto di onorare Cesare essendo bravi cittadini, rispettando le leggi, l’ambiente e il prossimo. Mentre dare a Dio quello che è di Dio significa essere sè stessi pienamente, conoscersi intimamente e volersi bene, adoperarsi per crescere, per diventare ciò che Dio sperava noi diventassimo. Essere sordi e ciechi di fronte alla vita è molto triste. Possiamo scegliere e per farlo dobbiamo mettere in primo piano l’amore per noi stessi. Io non sono una fervente cattolica, ma credo nella vita. Credo che sia preziosa e che vada alimentata non solo di cibo, ma di energia vitale.

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