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Viva Garibaldi

Sì, sono un vigliacco.
Non me la sento, proprio non me la sento di schierarmi e prendere posizioni, riguardo lo sfacelo a cui va incontro questa mia bella Italia. Non me la sento di scendere in piazza e manifestare il mio dissenso contro questo sistema, ormai talmente ingarbugliato, da perdere addirittura il significato del termine stesso, con il quale si dovrebbe definire il potere dello stato, atto a far funzionare al meglio una società come questa.

Fortunatamente però, sto sempre più prendendo coscienza dei miei diritti e di quelli che mi sono stati tolti, ed ho capito che l’unica maniera di riscattarli è quella di scendere in campo.

Scendere in campo, lottare per diritti, per degli ideali, sono forse alcuni tra i più bei motivi d’esistere. Meravigliosi e diabolici gli ideali, ce li hai dentro senza sapere da dove sono arrivati o chi ce li ha messi. Benedetto e maledetto chi me li ha dati. Ci cammini insieme, ti accompagnano ogni giorno, e quasi li puoi toccare, sembra in certe situazioni, che essi si materializzano, e nell’attimo in cui stai per prenderne uno, si trasforma e assume mille sfaccettature e mille motivi per ricominciare.

Ma non sono capace, mi sento solo con le mie battaglie idealiste, che mi hanno accompagnato fino ad oggi, e che la maggior parte delle volte mi hanno dato il coraggio d’ affrontare persone e situazioni difficili. Ogni volta però, una battaglia contro me stesso, da una parte l’istinto e dall’altra la logica. Il primo, alla ricerca utopica della realizzazione di un ideale, la seconda, al rifiuto di tale ricerca, perché consapevole, del non raggiungimento dello scopo.
Ogni volta ricominciare a scegliere quale strada prendere, e domandarsi se ne vale la pena o no d’affrontare certe difficoltà; ma si vive una sola volta. E in quest’unica vita, l’esistere in maniera quasi umana è sacrificio. E allora penso, se vivere è sacrificio, e lottare è sacrificio, perché non unire le due cose? Vivere per lottare e lottare per vivere.
Ma questi discorsi non sono per me, ne per altri poco fortunati ; per noi, altri hanno lottato. Tutto ciò è per quelli che dovranno venire o che essendoci già, non hanno la consapevolezza. Da quando ho una figlia, ho cambiato il mio modo di pensare, molte volte sono stato costretto ad abbassare la testa, e ogni volta ho cercato di alzarla ancora più in alto. Ora riesco a vedere ciò che è velato dalla falsità e dall’ipocrisia, e non posso permettere che sia questo il futuro per lei o altri come lei.

Ma da solo no, è impossibile, non sono nella posizione per muovermi o per decidere. Vedo altre persone, che provano a cambiare qualcosa, a volte con miseri risultati. Ho sempre sentito dire che la storia ci insegna, ma non sono stato mai d’accordo; vedo il ripetersi di scioperi, di lotte, di guerre, di sacrifici, ma che significato hanno se poco dopo bisogna ricominciare a lottare? Se la realtà è questa, vuol dire che la storia veramente non ci ha insegnato niente, però, della storia scolastica che mi ricordo, c’è sempre stato un personaggio, uno tra tanti che hanno fatto veramente la storia del nostro paese, un personaggio che sicuramente oggi avrebbe risolto molti problemi, un idealista ad ogni costo, un rivoluzionario puro, una persona capace di convincere e coinvolgere intere popolazioni per la sua giusta causa. Fosse qui oggi, avrebbe il mio totale appoggio, ma sicuramente, sarebbe stato costretto a far nascere un nuovo partito politico, o addirittura un nuovo sindacato; e poi, ve lo immaginate girare con la spada e la camicia di quel colore?
Il condottiero che era, oggi non esiste, o è nascosto in qualche animo sperduto chissà dove.
E allora vi dico: “ che si provi a clonarlo “.
Lui avrebbe detto questo, pur di avere un compagno in più al suo fianco.

Assistente contrario

Lettera pubblicata il 14 Luglio 2010. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Politica

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    colam's -

    La penso come te, molta gente la pensa come noi.. Credo bisogna aspettare ancora un po’, che una larga fetta di giovani si rendano conto che siamo una generazione sacrificata al dio denaro. Quando la frustrazione sara troppa, scoppiera’ la rabbia, e ci vorra’ qualcuno per catalizzarla ed ordinarla.

    Pero’ questi condottieri hanno cavalcato l’onda del malcontento, non la possono creare, secondo me..

  2. 2
    libera -

    ”Ho sempre sentito dire che la storia ci insegna, ma non sono stato mai d’accordo; vedo il ripetersi di scioperi, di lotte, di guerre, di sacrifici, ma che significato hanno se poco dopo bisogna ricominciare a lottare? Se la realtà è questa, vuol dire che la storia veramente non ci ha insegnato niente…”

    Ahimè, credo sia proprio così.

  3. 3
    Older -

    I diritti che dobbiamo ritrovare non stanno scritti sulla Costituzione.
    L’uomo odierno infatti deve ritrovare i diritti connotati alla sua essenza di essere umano. Il diritto alla vita; il diritto a sentirsi supportato dalla società nell’amare e fondare una famiglia; il diritto a non frullarsi il fegato per l’esame, il lavoro, le tasse, la macchina e tutto il resto.
    L’uomo deve tornare padrone della sua libertà, che autonomamente si è tolto andando alla ricerca bramosa di essa; il risultato però è – e lo vediamo con i nostri occhi – che è stato un passo falso. “Va tutto bene, ma tutto male” siamo schiavi di tante cose; e non accorgendocene questo stress si ripercuote sui vincoli che invece fanno bene all’anima, come il matrimonio, l’amicizia, per dirne due.

    Auguri a noi, compagni

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