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Tutto sbagliato, tutto da rifare… ma sono stanco

Buongiorno a tutti, perdonatemi se approfitto di questo spazio per tirare fuori una cosa che mi porto dentro. Spero di non essere giudicato troppo male…

Ho 54 anni, non sono proprio un ragazzino.
Chi mi conosce bene mi ripete sempre che sono una persona che ha molto da dare, ma sono solo, sempre più solo. A malincuore sono costretto a riconoscere che in una società come quella di oggi, tutta smartphone e esteriorità, nessuno vuole cercare un rapporto serio, maturo, un rapporto profondo, impegnativo, che ci mette in gioco, che ci mette di fronte alla nostra realtà più intima, senza sconti.

Ma io ci credo ancora e ci crederò sempre.

L’ho cercato, mi sono illuso di averlo trovato, qualche volta forse l’ho anche trovato veramente: più spesso mi sono sbagliato.
Ma questa è la vita.

Scrivo dopo un altro primo appuntamento deludente, molto deludente.

Lo so da me: in queste circostanze è sempre sbagliato avere della aspettative, anche minime.
Si dovrebbe essere leggeri, vivere il momento e poi vada come vada.
Ma questa volta, con una persona più o meno della mia età, pensavo ci potesse essere almeno affinità, che più o meno cercassimo le stesse cose, che almeno la serata finisse con la voglia di rivedersi ancora per conoscersi meglio.
Invece no, niente di tutto questo.

Ma non è questo il punto, questa passerà con le altre: triste ma è così. 

E’ altro: è che sono stanco. Ho 54 anni, la prima volta che sono uscito con una ragazza era l’estate dell’80. E non sono stati 39 anni di trionfi. Da quella sera, che ricordo bene, fino a questa (salvo rare rarissime eccezioni) è sempre stata la stessa storia: il mio amore, il mio amore deriso calpestato umiliato. 

Il mio amore. 
L’amore che non ho potuto non ho saputo donare a un figlio, a quel bambino mai nato. 
Che ormai potrei ancora solo donare a una donna. Una donna che non c’è mai. Che ho cercato dappertutto, nelle pagine dei libri, nelle parole delle canzoni, nelle vie di città dove non ero mai stato.

No non è orgoglio, non è solo il desiderio, la necessità di essere riconosciuto. 

E’ la mia vita, la mia vita che finisce, svanisce nel silenzio e con lei il mio amore. 
E’ tutto quello che avrei (avevo) da dare e che nessuno vuole.
Di più: che tutte rifiutano, gettano via come uno straccio. 

Certo un amore così fa paura: chi è pronto, chi può volere una cosa simile? 
E’ più facile e divertente stordirsi di social, feste, serate, sesso, tutto usa e getta.
Tutto per non sentire il vuoto che che hanno dentro, per rimandarlo a domani e poi domani ancora.

Lo so sbaglio, dò troppo e subito, mi aspetto comunque sempre qualcosa, quando magari basterebbe essere solo più leggeri. 

Scusate, dovevo scriverlo, dovevo svuotare tutta questa delusione, tutta questa stanchezza.

Lettera pubblicata il 8 Maggio 2019. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Angwhy -

    Forse sbagli qualcosa e ne sei anche consapevole.Forse è anche sbagliato generalizzare, ma tu cosa vorresti di preciso?rivolgiti a un agenzia matrimoniale,c’hai mai pensato?

  2. 2
    rossana -

    Catullo,
    se qualcosa stai sbagliando, è forse il dare troppo, subito.

    chi molto dà, di solito lo fa per il bisogno di avere moltissimo in cambio. il che non è quasi mai possibile. inconsciamente spaventa chi si avvicina. allontana chi teme, giustamente, di doversi misurare con una voragine di carenza emotiva troppo difficile da colmare.

    inoltre, in questo genere di contatti o di percezioni immediate, credo conti parecchio anche il momento e il caso, che hanno ben poco a vedere con il merito.

    insisti e non smettere di sperare. poco importa se si arriva tardi, basta arrivare all’incontro a cui aspiri, con una persona a te affine.

  3. 3
    Yog -

    Però, Catullo, capisciammè: se sei lagnoso negli approcci tanto quanto lo sei in questo post, evidentemente sì, qualcosa stai sbagliando. Devi vivere più ‘leggero’, che è esattamente l’opposto che essere vuoti, tu hai proprio sbagliato strategia e non ti soccorre minimamente una buona tattica. A 54 anni, tanto per chiarire, se sei maschio e sei sano, figli ne puoi fare quanti vuoi, ovvio che non li vedrai andare in pensione e dovrai stipulare una buona assicurazione mortis causa, ma insomma: chissenefrega. Leggero, take it easy e vedrai che poi ti corrono dietro. Vabbè, almeno prova, non si sa mai, chiaro che in queste cose conta anche il fisico, del resto neanche tu – suppongo – orienti i tuoi appuntamenti sulla classe “Pozzi Ginori”…

  4. 4
    Criztina -

    Una storia si importante il mio primo amore mai dimenticato lasciato da me perche volevo solo divertirmi ma sempre nel cuore lo sapevo e l ho sempre saputo avevo 17 anni .Passano gli anni conosco quello che poi e diventato mio marito .
    , una vita travagliata di incomprensioni per i suoi problemi esistenziali finosce il mio matrimonio senza figli e un aborto mia esperienza e non capita lui pensa a se stesso e io sempre sola ma tanta voglia di vivere e cosi la noia quotidiana dopo 23 anni fa capolino finisce quel rapporto che non ho mai chiamato amore sempre sola mibsbatte fuori di casa con le eventuali precauzioni legali tutto ok …ma nel frattempo metto un mio facebook che allora avevo con lui ora sono piu per me stessa amicizie ritrovate a, e finalmente trovo il suo nome marco . Lui e li gli chiedo la amicizia ma io sapevo dove era e cosa facceva da sempre espatriato in un altro paese per famiglia separato da 25 anni una convivenza da 23 ma e bastato solo un clik siamo insieme

  5. 5
    rossana -

    Criztina,
    una bella storia. grazie per averla raccontata e auguri per il futuro “insieme”.

  6. 6
    Yog -

    Criztina, mica ho capito niente perché l’italiano lo arronzi in grammatica, sintassi e perfino semantica. Clikka qui, clikka là. Che vuoi che capiamo? Insomma, adesso sei contenta o no?

  7. 7
    Bohemien82 -

    “gli chiedo la amicizia ma io sapevo dove era e cosa facceva da sempre espatriato in un altro paese per famiglia separato da 25 anni una convivenza da 23 ma e bastato solo un clik siamo insieme”

    È bastato un solo click? Ahah, ci sono voluti 23 anni! Altro che click. E hai cliccato perchè non hai trovato di meglio.

    Catullo, alla tua etá ti poni ancora tutte queste domande? Guarda il bicchiere mezzo pieno…

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