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Tradimento, umiliazione, narcisismo

Sono albanascente. Di nuovo su questo sito.
Sto malissimo. Dopo aver esposto la mia situazione in ” Se vuoi mio marito lo puoi prendere ” e ” Tradimento confessato per umiliare ” la situazione è la seguente: mio marito dovrebbe trasferirsi nell’altra unità immobiliare della casa abbinata di nostra proprietà. Da 4 mesi ha detto che si trasferirà ma non ha fatto praticamente nessun lavoro di trasferimento. La casa è ancora vuota o meglio piena di stracci e varie da discarica ma lui se ne va in bici da corsa tutto il giorno. Ne abbiamo parlato con i figli: ha detto loro che non si è trasferito perché mi aveva detto di andare a sistemare i contratti per le utenze e non l’ho fatto quindi non si capisce cosa io voglia fare Non gli ho mai detto di restare di qua e i contratti sono tutti intestati a lui. Le solite manipolazioni. In questi mesi vedendo che non si spostava e con me era aggressivo sia verbalmente che con i comportamenti silenziosi e continuamente fuori casa di giorno e di sera (cosa che ho fatto e faccio anch’io) ho anche cercato di affittare o comprare un appartamento per risolvere il tutto da sola ma ho sentito il bisogno della mia casa e ho deciso che sto nella mia casa e non me la sono sentita di sradicarmi; lui le occupa tutt’e due e io con questo disagio e disperazione non trovo pace. Mi sto chiedendo dove ho sbagliato per essere in queste condizioni, lui esprime una durezza incredibile, non ha fatto un passo indietro, non ha chiesto perdono, eppure si comporta come se la colpa di tutto fosse mia.
Che durezza, cos’è che non ho capito ancora?
Ho 63 anni e ho perso tutto.

Lettera pubblicata il 12 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 253 commenti

Pagine: 1 2 3 26

  1. 1
    anna65 -

    Ciao Albanascente. Ogni volta che ti leggo io ho l’impressione che tu in realtà ami ancora tuo marito e che l’unica cosa che vorresti è che lui si facesse perdonare… Ma vedi, le persone non cambiano… Lui è così e così resterà. O lo accetti per com’è oppure decidi una volta per tutte di tagliare i ponti definitivamente. Avete un’altra casa libera? ok, trasferiscitici.. ci porti tutte le tue cose così ti sembrerà di essere comunque a casa tua… Ma restare in questa situazione a macerarti perchè lui non chiede il tuo perdono (ma tu poi saresti capace di perdonare?) è assurdo e dannoso. La vita è talmente breve che non si dovrebbe sprecare nemmeno un minuto col rancore e il risentimento. Te lo avevo già scritto in un altro post: il perdono è un regalo che si fa prima di tutto a se stessi… E un pensiero va anche ai tuoi figli forse perchè io, da figlia, vivo la stessa situazione. Mio padre ha tradito mia madre molti anni fa: lei non ha perdonato ma non se ne è andata. E’ rimasta lì e sono dieci anni che vivono da separati in casa e lei non fa altro che lamentarsi dei comportamenti di mio padre, dei dispetti – veri o presunti – che lui le fa, dice che la vita così è insopportabile ma se noi figli le proponiamo di trovarle un’altra soluzione abitativa risponde che quella è casa sua, che è lui che se ne deve andare… e intanto sono passati gli anni… e noi figli in mezzo con una pena nel cuore per questa situazione e con tanta rabbia perchè stanno sprecando la loro vecchiaia tra dispetti e rancori quando potrebbero quanto meno viverla serenamente se solo accettassero che le cose sono andate in un certo modo. Punto. Invece litigi, ripicche, richieste a noi figli di parlare con l’uno o con l’atra… Io capisco bene il dolore del tradimento perchè anch’io sono stata tradita e il mio cuore si è spezzato a metà, ma ho capito che avevo solo due scelte: perdonare e andarmene o perdonare e restare. Ma comunque perdonare: perchè macerarsi nel rancore avrebbe fatto male solo a me. E perdonare non vuol dire dimenticare: comunque ti resta una cicatrice sull’anima che ogni tanto ti fa ancora male: però vai avanti, recuperi comuqne una tua serenità… Restare e odiare.. no, questo mai. Per cui io vorrei consigliarti di concentrarti su te stessa: non chiederti perchè lui ti ha fatto questo, è un problema suo. Chiediti piuttosto cosa tu puoi fare per te stessa, cos’è che vuoi veramente (anche se fosse riprendere il rapporto con lui…) e agisci di conseguenza. Auguri.

  2. 2
    albanascente -

    per anna65
    sento molto pertinenti le tue osservazioni e di molto aiuto per farmi forza: voglio impegnarmi a realizzarle. grazie infinite ed un abbraccio.

  3. 3
    rossana -

    albanascente,
    concordo, parola per parola, su quanto ha scritto anna65, con tanta dolcezza e tanto buon senso.

    amare può voler dire, quando e se ci si riesce, accettare l’altro/a con i suoi limiti e i suoi difetti.

    in ogni caso, quando ci capitano tegole sulla testa com’è successo a te e a molte altre donne (me compresa, dal momento che statisticamente 2 uomini su 3 tradiscono la compagna), si deve essere forti e ferme nei propri propositi di reazione, decidendo, sia pure faticosamente ma una volta per tutte, se si intende proseguire il rapporto o prendere un’altra strada. questo lo devi a te stessa e soprattutto ai tuoi figli.

    personalmente, essendo stata tradita per una dozzina di anni, capisco a fondo quanto sia difficile decidere di allontanarsi da una persona che si è amata e con cui si è trascorso molto tempo nella quotidianità. per di più, scusa se mi permetto, ma alla tua età, che è anche la mia, non c’è più un vero futuro di coppia con un altro partner, quindi, essendo il tradimento subito ormai lontano, anche se sempre dolorosissimo, considera la prospettiva di lasciar cadere il tuo risentimento e di restare con il tuo cocciuto e insensibile uomo, che, a mio avviso, ancora ami.

    so di non essere in linea con la visione attuale al femminile del tradimento ma ti ho scritto lo stesso quello che penso in merito a quanto ti è successo e ai toni accesi con cui ne parli, che lasciano trasparire troppa rabbia per qualcuno che non ama più…

  4. 4
    albanascente -

    rossana,
    il tradimento me lo ha gridato più volte (io non gli credevo) perchè avevo posto una condizione ai rapporti sessuali che pretendeva insistentemente di notte e di giorno non mancava l’occasione di offendere, svalutare, impedire prepotentemente di dire la mia opinione, manipolava la comunicazione, posso dire da sempre, agendo di volta in volta sui miei sensi di colpa o le mie presunte incompetenze. Per intenderci ero stanca di sentirmi dire: se fai un ragionamento da cretina io ti dico che sei cretina. Per lui un ragionamento da cretina era un’idea, una considerazione diversa dalla sua, nemmeno opposta, semplicemente una considerazione da un’altra prospettiva. Niente da fare, non ci mollava e se ci mollavo io erano accuse di voler troncare il dialogo, proprio io che volevo il dialogo, diceva. Insomma non c’era spazio ed io ho osato ciò che non avrei mai dovuto osare, l’interruzione dei rapporti sessuali a condizione che si potesse parlare per capire meglio dove e perchè ci facevamo male. Sono passati 14 mesi così, io mi meravigliavo perchè continuava a chiedere atti di buona volontà da parte mia nella solita direzione e io dicevo, ok, incomincia anche tu con buona volontà, se non vuoi parlare, almeno con un atteggiamento diverso, educato almeno, verso di me. Anche dopo avermi voluto umiliare gridandomi il tradimento ha mantenuto un comportamento altezzoso, scanzonato, direi soddisfatto di avere in mano la carta giusta per farmi capire come dovevo funzionare, io ero disperata e lo sono tuttora. Lui non ha chiesto nemmeno di perdonarlo, non si èmai dimostrato dispiaciuto, addirittura ha detto a mia figlia che non capisce perchè io sto così male. Dico queste cose perchè di fronte ai pareri che parlano di perdono o di dimenticanza per poter andare avanti vi chiedo, ma voi perdonereste anche se no vi viene chiesto? Dovrei chinare la testa, riprendere i rapporti sessuali, nemmeno parlare tra di noi. Riprendere e basta. Non me la sento anche se mi distruggo a pensare che ho passato la vita impegnandomi in un rapporto che esisteva solo per me.

  5. 5
    Aura -

    Questo genere di uomini mi fa venire il vomito.

    Ecco qui una situazione difficilissima anche per i figli, ma francamente, la vita ti pone sempre di fronte a scelte, purtroppo, e i figli devono scegliere. Ecco uno di quei casi in cui se avessi fratelli intelligenti, sorelle determinate e d’accordo con me, se fossi maschio, se fossi figlio di questa donna e madre, prenderei mio padre e gli farei un bel discorso: tu hai sbagliato, tu sei un grandissimo stronzo, tu un’altra casa ce l’hai, tu adesso prendi (e gli prenderei tutto il suo immondezzaio di cose) le tue cose e ti togli da qui IMMEDIATAMENTE, chiaro?

    Oppure, insieme a tutti i fratelli, prenderei tutte le sue immonde cose e gliele porterei a casa sua, e la notte chiuderei casa nostra, con nostra madre, e vediamo se ha il coraggio di entrare. E se bussa, se fa il prepotente, a muso duro gli direi: TU MIA MADRE ADESSO LA LASCI STARE, è chiaro? Qui NON TI VOGLIAMO.

    Ovviamente questa è fantasia, mi pare di capire. Perché quando uno ha bisogno di una mano, a questo mondo, non ti aiuta mai nessuno, o quasi.
    Non ho letto le precendeti lettere, quindi:

    1) andare, se non si è già andati, da un avvocato: chiedere la separazione con addebito. Tradimenti, dichiarazioni dello stesso, umiliazioni ecc.

    2) andarsene, se se ne ha le possibilità economice, in un’altra casa, visto che il verme non se ne va e i figli non ti aiutano a far muro contro di lui che è un verme.

    3) staccare, se i tuoi figli non ti hanno sostenuta, per un po’, anche dai figli: servirà loro di lezione. Stiano con l’adorato padre, se a lui hanno creduto o hanno fatto finta di credere, se così fosse o se ne sono fregati di te o lui, il padre, li ha già ridotti a degli inetti incapaci di reagire.
    Così, Albanascente, dai un buon esempio ai tuoi figli, per l’ultima volta. Pensaci, perché loro hanno due esempi: un verme di uomo (che è loro padre) che umilia una donna, e una donna (che è loro madre) che purtroppo si è fatta umiliare da un verme di uomo.
    Questo, ai figli, potrà portare dei problemi nella vita di relazione e in particolare nel rapporto di coppia. Ma si può rimediare, ma occorre reagire, rompere questo inferno, dare l’esempio. Vedrai che soddisfazioni. E preparati a reazioni del verme, stanne lontana e organizzati.
    Vedrai, che il nome che ti sei scelta qui, che significa proprio quello che tu senti e vuoi essere, significherà proprio una nuova alba.

  6. 6
    Aura -

    A chi dice che Albanascente ama ancora suo marito.

    No, lei non lo ama, lo disprezza, lo detesta, e deve avere tanta rabbia dentro per il passato amore che è stato ferito, per le umiliazioni, per la vita che vede buttata via. E lui lo sa, e la disprezza per questo: sa che è questi modi negativi la tengono legata, perché risvegliano in lei la voglia di riscatto, di vendetta, di averla vinta lei. E lui si diverte, mente spudoratamente ai figli, manipola le cose che lei dice, è appunto un manipolatore, conosce il giochetto a memoria e non la teme minimamente.

    E’ lei che deve spezzare la catena (catena, non amore): lui ha fatto la vita che voleva, lei no. Lei ci si è fatta trascinare, e se ne pente. Lei sa che non ha scelto, ma subito. Lei sa che ha sbagliato due volte, e per questo soffre tanto.
    Lei sa che lui non la meritava e pretenderebbe, con ragione, con logica, con civiltà, che se ne andasse lui, riconoscesse un minimo i suoi torti, ma a lui conviene, a lui conviene più far i suoi comodi come sempre ha fatto e in caso far passare lei come una pazza… Una che vaneggia…
    Lui sa che così una persona la fa impazzire per davvero, lui sa che la distrugge, lui fa quello che ha sempre fatto nella vita: manipola, usa, in caso ti distrugge.

  7. 7
    rossana -

    albanascente,
    percepisco dal modo con cui ti esprimi un grande dolore, non solo per il tradimento ma forse, soprattutto, per la situazione a cui sei pervenuta con il tuo compagno.

    come giustamente hai scritto, non si dovrebbe mai, con nessuno e per nessuna ragione, arrivare a un testa a testa, in quanto, in questo caso si perde entrambi qualcosa, oltre alla quasi successiva impossibilità di ripristinare del tutto le condizioni precedenti.

    ormai la frittata è fatta, e forse si doveva comunque fare, poichè eri giunta al limite delle tue possibilità di accettazione. fra l’altro, i rapporti sessuali dovrebbero essere indotti dall’affetto, se non proprio più dalla passione, e mai pretesi o imposti.

    mi sa che, a questo punto, pur non sentendo l’altra campana (cosa che sarebbe sempre auspicabile per poter trarre delle eque conclusioni), non hai altra scelta se non quella di proseguire nel tuo intento di separarti, seguendo il consiglio di anna, e cioè trasferendoti tu, con le tue cose, nella casa libera.

    dimostrerai così, se ne sarai capace, il livello delle tue possibilità di autonomia a carattere pratico, soffendo comunque per le difficoltà emotive che questo uomo ti ha creato e probabilmente continuerà a crearti, essendo a mio avviso ben più orgoglioso di te.

    fra l’altro, per un uomo, è di solito più semplice risolvere le proprie fondamentali esigenze a carattere fisico-emotivo, mentre per una donna la soddisfazione del proprio bisogno, essenzialmente a carattere emotivo, è ben più ardua e complessa.

    in ogni caso, meglio sola che male accompagnata, anche se chi deve prendere la decisione finale sei solo tu, dopo averci ben riflettuto ed essere ben sicura di quello che è meglio per te.

    un abbraccio

  8. 8
    rossana -

    Aura,
    anche stavolta ti ammiro, per la chiarezza e la determinazione, che io non potrei mai avere.

    spero che albanascente ti dia retta e riesca a mettere in atto quanto suggerito, anche se tutto questo significherà, ancora una volta, passare attraverso pene che ritengo più dure di quelle minacciate dall’inferno, in quanto non coinvolgeranno soltanto lei, purtroppo.

    speriamo che tutto vada nel migliore dei modi… suggerendo, comunque, ad albanascente di non restare mai più sola con suo marito in un ambiente chiuso…

  9. 9
    albanascente -

    aura,
    hai interpretato alla perfezione la mia posizione e quello che provo; molte persone che mi sono vicine interpretano questa mio parlare di lui come se volessi ritornare con lui e lo amassi ancora. Non posso amarlo da tempo, non posso amare un pezzo di marmo, tu mi hai capito benissimo. La lotta che faccio è dentro di me per slegarmi dal mio sogno di farcela, era il mio uomo, il padre dei miei figli, ci sono le abitudini di tanti anni a pensare riferendomi a lui. Corrisponde alla perfezione anche la posizione che hai descritto dei figli. Loro hanno capito la sua personalità e dicono che io ne ho una diversa, non vogliono esprimere giudizi. Comprendo ma non accetto. Immaginavo che avessero fatto ciò che hai scritto, invece pur essendomi molto vicina mia figlia si limita a dire che per come sono io e per come è lui siamo inconciliabili. Questa conclusione mi uccide perchè è un errore logico. Siamo inconciliabili perchè in coppia non ci si può starae senza il rispetto reciproco e uno non può arroarsi il diritto di tutto al 100%. Non posso subire anche questa ingiustizia dei figli. Spero che capiranno, comunque cerco di non badare troppo a loro. La questione è essenzialmente mia anche se è dura. Mi chiedo come mai con tanta lucidità sei riuscita ad entrare dentro i miei meccanismi, sento che mi puoi aiutare ancora.
    Rossana, Grazie infinite anche il tuo pensiero è importante per me, il vostro è stato finalmente quell’abbraccioun di comprensione ponderata che riesce in questo momento a colmare il vuoto che mi sento dentro.
    Ha detto che si trasferirà entro settembre, con molta inquietitudine e mio malgrado aspetterò e nel frattempo (è al lago per alcuni giorni) sto facendo piccole modifice di arredamento in questa casa, quando ritornerà non gli permetterò di occuparsi della cucina come ha fatto ultimamente impossessandosi così del cuore della casa, già ho detto di non passare nell’altra casa accedendovi dal piano superiore.
    Che entri ed esca soltanto dal piano terra. Faccia tosta e indifferenza, voglio che si senta un ospite, altro che casa sua.
    Non so che altro fare. A presto. Voi che mi avete capito in questa difficoltà di passaggio, ditemi…… Un abbraccio infinito
    viletuuccidiunuomomorto@live.it

  10. 10
    rossana -

    scusa se non vado a rileggere gli altri tuoi post e ti pongo un paio di domande qui:

    1) quanti anni hanno i tuoi figli?
    2) hai già avviato legalmente la richiesta di separazione con addebito?

    a presto, e non dubitare, ce la farai. è abbastanza logico e, a mio avviso, anche corretto che i figli non si immischino nella relazione tra il padre e la madre…

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