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Tentazioni

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Lettera pubblicata il 24 Aprile 2019. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 58 commenti

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  1. 31
    floki_56 -

    Mi arrendo davanti alla superiorità letteraria. comunque, care signore anche se i linguaggi sono diversi ma credo che la vita sia complicata perché ce la complichiamo noi stessi. Chi vuole trovare se stesso :vada in Tibet. L’unicità è un utopia perché si è costantemente alla ricerca di migliorare se stessi(quindi non accettare se stessi) che non ci si gode la vita(di coppia) ma si appiattisce. E tutto questo vincola la qualità e la durata della relazione in quanto si è sempre in costante evoluzione. In questo caso il compagno non è un cagnolino che vi segue nelle vostre evoluzioni e quindi diventa un peso.ma credo che il mio ragionamento sia terra terra per essere compreso da chi cerca l’unicità. La coppia è fatta da due anime che si incontrano e comunque bisogna avere prima l’anima.questa fobia di “migliorarsi” per meritare di meglio o mettersi in vetrina, non vi serve a niente perché cascate sempre nelle braccia dell primo co...... che elogia le Vs qualità e poi dopo trombate vi molla.

  2. 32
    beetlejuice -

    Acqua non ero alla ricerca di particolari argomenti, dicevo solo che certe “esposizioni” mi danno l’idea che l’autore voglia tentare di elevare se stesso in modo forzoso.
    Non si tratta di impoverimento del lessico, ma di ciò che sta dietro al concetto espresso. Un po’ come paragonare Berlinguer, che “arrivava” sempre e comunque ad altri politici, con linguaggi molto più pindarici ma molto meno efficaci.
    Detto questo, credo che ormai la vera trasgressione sia resistere alle tentazioni, anche perché sono state completamente sdoganate.
    Ormai siamo tutti troppo irrequieti, irrisolti, problematici. Tutti dallo psicologo per infanzie difficili e contemporaneamente siamo tutti psicologi, soprattutto delle vite altrui.

  3. 33
    Suzanne -

    Floki hai ragione, ma questa lettera è una pura e libera riflessione; la ragazza non ha chiesto se sia giusto o meno tradire il suo fidanzato, ma si interroga semplicemente sulla natura delle proprie “tentazioni”. Credo che riflettere onestamente su se stessi sia il miglior modo per agire con un briciolo di lucidità

  4. 34
    Acqua -

    Beetle, se ti riferivi al mio modo di esporre, non era certo mia intenzione “elevarmi” al di sopra di nessuno: anzi questa “attitudine”, è totalmente estranea al mio carattere. È solo che io mi esprimo spesso così, in modo piuttosto contorto e “filosofico”nel tentativo (evidentemente fallito) di spiegare certe mie complicate elucubrazioni. Trovo che invece che Suzy sia molto chiara e diretta che utilizzi ottime proprietà di linguaggio,talvolta “poetiche”, ma non particolarmente sofisticate o stilose. Detto questo le tentazioni saranno anche ormai “sdoganate” dalla società odierna, ma spesso il nostro super-io non solo le condanna, ma ne nega l’esistenza. Io ritengo che questa negazione sia il “sentirsi superiori” e che tale”presunzione” esponga a rischio di crisi profonde, qualora invece ci si accorga di essere esposti a tentazioni che avevamo duramente condannato in precedenza (lo affermo perché ho osservato dei casi reali accaduti a miei conoscenti).

  5. 35
    floki_56 -

    Suzy
    convengo sul tuo ragionamento. Estrella ti fai delle riflessioni sulle tentazioni, e questo è normale,ma che queste partano dal punto di quanto reputi importante la relazione famigliare, seppur deteriorata e non da quanto sia coinvolgente l’altra persona con un futuro incerto. Le riflessioni sono una cosa ben diversa dal trovarsi ad un bivio.Riavvivare una relazione in decadenza, si sa, comporta impegno, sacrifici e anche intelligenza.
    saluti

  6. 36
    Suzanne -

    Acqua, secondo me non è tanto il problema dell’autocensura, ma il fatto che molto spesso queste tentazioni non risultino nemmeno ben chiare a se stessi. La più lineare e “semplice” riguarda l’attrazione sessuale, che tutti immagino abbiamo provato, anche se coinvolti sentimentalmente, perché fa parte dell’istinto di procreazione e perpetuazione della specie. Non credo che ormai nel 2019 ci si possa sentire in colpa per pulsioni del tutto naturali; altro discorso è assecondarle. Ci sono poi tentazioni più sottili e non identificabili, come appunto il desiderio di sentire nuovamente il potere sulla propria vita, la voglia di azzardare, la curiosità per l’ignoto. In questo caso è però possibile prevedere l’epilogo: più rapidamente ci infiammiamo per una situazione e più sarà semplice ritrovarsi con cenere in breve tempo. A questo serve riflettere su se stessi, senza nascondersi dietro sterili morali per poi credersi innamorati per un sobbalzo del cuore.

  7. 37
    beetlejuice -

    Acqua probabilmente ho interpretato male quel tuo commento. Negare l’esistenza delle tentazioni non so se sia attribuibile al sentirsi superiori. Personalmente vedo atteggiamenti di superiorità quasi ovunque, nella stragrande maggioranza dei casi a sproposito. Credo che la “lagnanza” di molti uomini non sia nei confronti della tentazione, ma del cedere ad essa. Ci portiamo dietro il classico sogno maschile, della moglie amorevole e santa e dell’amante con cui trasgredire. Che siano anche le donne a fare lo stesso è sicuramente meno accettato.

  8. 38
    Acqua -

    Suzy, sono d’accordo sul fatto che la non conoscenza o la scarsa chiarezza interiore di certe tentazioni le rende più difficilmente riconoscibili e quindi poco governabili.La domanda iniziale di Estrella era proprio “come gestire una forte attrazione verso terzi?”. La risposta per me è “se sei già consapevole che ciò che genera la tentazione è solo il fascino dell’ignoto e quindi cedervi non risolverebbe tale desiderio, meglio resistere; se invece pensi che toglierti uno sfizio eliminerebbe una volta per tutte certi pensieri, allora buttati (ma devi conoscere così bene te stessa da escludere a priori che l’esperienza genererà degli strascichi emotivi che potrebbero compromettere il tuo rapporto”. Alla fine, se ci si esime da giudizi “etici” questa è la risposta più ovvia (che aveva gia’ suggerito in parole semplici anche Samy)

  9. 39
    Acqua -

    Beetle, il punto è proprio questo. Finché si parte da certi pregiudizi e idealizzazioni “storiche” sulla figura femminile, non si arriva da nessuna parte. Perché “il cedere alla tentazione” da parte di un uomo viene generalmente giudicato un “peccatuccio veniale” o una “scappatella” ? Forse perché si presuppone che l’uomo non lo faccia perché è insoddisfatto realmente della propria donna, ma solo per “esigenze fisiologiche naturali”. Per la donna, invece, il tradimento nasce da un bisogno di appagamento soprattutto emotivo e quindi, magicamente, si configura un vero e proprio “reato di mancanza di rispetto e distruzione di fiducia”. Mah… Con questo sono d’accordo anch’io che in questa società i rapporti tra le persone si stanno deteriorando (o liberalizzando) a tal punto che è sempre più difficile mantenere le promesse “per sempre” ed essere fedeli all’altro e, prima ancora, a noi stessi e alle nostre scelte.

  10. 40
    beetlejuice -

    I pregiudizi sono presenti anche per quanto riguarda la figura maschile, solo che voi (donne) fate fatica a vederli, perché troppo focalizzate sulle vostre problematiche. Lo stesso facciamo noi uomini, chi più, chi meno, da qui nasce la grande incomunicabilità, almeno senza un minimo di sforzo. Si sa che l’erba del vicino è sempre più bella. Poi ci sono donne, come Rossana ad esempio, che hanno un’elevata capacità di capire il maschile, per cui sono apprezzate dagli uomini stessi, ma sono rarità.
    Tornando al punto, più della tentazione spaventa la libertà femminile, perché è innegabile che ci siano infiniti casi di donne che sembrano impazzire, chiudendo relazioni da un giorno all’altro, anche quando l’uomo non è né brutto, né cattivo.
    È indubbio che i rapporti andranno sempre più modificandosi, allontanandosi dal “per sempre” così come lo conosciamo.

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