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Lo strano senso di pace

di

Non so da cosa sia provocato, se dall’aver risolto qualcosa dentro di me o semplicemente dal non stare più male come prima. Un po’ come quando si ha il mal di testa e una volta passato sembra di rinascere anche se alla fine, semplicemente, stai come stavi prima del dolore.
Però lo accetto e me lo voglio godere fino in fondo. E voglio pure provare a rifletterci un po’ su (altrimenti non sarei io…).

Questo lungo ponte dei morti mi è servito. Ci sono stati momenti di malessere ma soprattutto uno strano senso di pace. Un caldo torpore che come un potente balsamo ha sedato ogni mio dolore.
Mi sono ritrovato in una macchina parcheggiata, in silenzio, a lasciar passare qualche decina di minuti semplicemente assaporando quel senso di quiete rotto solo dal rumore ovattato delle altre macchine che passavano di fianco alla mia. Una sensazione meravigliosa.
E quando sono tornato a casa, mentre guardavo un film, quella stessa sensazione mi ha cullato per tanto tempo. E’ come se la mia anima tutto ad un tratto avesse smesso di vibrare per conto suo e si fosse allineata a tutto il resto.

E stamattina continuo a provare questo strano senso di pace. Certo, ci sono ancora – e ci sono stati – momenti di malessere, però questa sensazione è più pregnante.

Mi sono chiesto più volte da cosa potesse dipendere, mi sono risposto che il mio “sesto senso” mi stava dicendo che le cose avrebbero preso la piega che volevo. E poi d’improvviso, stamattina, mentre camminavo, si è materializzata nella mia mente una risposta.
Ho interrotto il ciclo.

Proprio negli ultimi giorni riflettevo che per l’ennesima volta stavo commettendo gli stessi errori commessi in passato, avvicinandomi ad una persona non giusta per me. Una voce in me continuava – e continua – a gridare che devo darci un taglio, che non va bene, che le premesse sono sbagliate. Ma io niente, ho fatto qualche tentativo per chiudere, ma troppo flebile perché potesse avere successo.
E poi, durante questo ponte dei morti, ho fatto una cosa che, mi rendo conto, faccio poche volte quando sono coinvolto con una persona: ho scelto me stesso. Ho scelto di non alimentare un rapporto poco sano. Ho scelto di non mettere da parte le mie esigenze, il mio equilibrio, solo per far tacere la mancanza dell’altro. Ho scelto me! Ho interrotto questo assurdo ciclo autodistruttivo in cui sono finito troppo spesso.
Certo, non è stato indolore, però a conti fatti è stato meglio. Mi sento “più in linea” con me stesso. E forse questo strano senso di pace scaturisce proprio dall’aver dimostrato a me stesso che la prima persona per cui combattere è se stessi. Ho dimostrato a me stesso che mi voglio bene. Che stavolta la mia pancia deve fare un passo indietro.

Ora non so quando durerà questo strano senso di pace. Non so se domani mi sveglierò di nuovo ai bordi del baratro o se questo mio scegliermi mi porterà lontano dall’altra persona. In entrami i casi so che soffrirò ma sicuramente il secondo tipo di dolore sarà più sano del primo.
Però come ho detto, questo strano senso di pace, me lo voglio godere fino in fondo. Ed ho come la sensazione che tutto andrà bene, non necessariamente come vorrei io, ma bene.

Lettera pubblicata il 2 Novembre 2016. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Xleby -

    È come quando c’è l’ aspirapolvere acceso e non sai cosa ti da fastidio. Poi quando lo spengono te ne accorgi. Forse eri talmente abituato al soffrire che quello che tu scambi per pace in realtá è lo stato naturale delle cose…

  2. 2
    Rossella -

    Da quando e’ venuta a mancare mia nonna ad oggi, a fare da sottofondo alle mie giornate, c’e’ la serenita’. In passato mi e’ capitato di vivere momenti di grande pace, ma non riuscivo ad apprezzarli perche’ non li capivo e restavano concentrati in un punto, quasi come se la mia natura dovesse essere un’altra. A dire il vero ero piu’ propensa a lamentarmi, tant’e’ che mia madre mi rimprovera di essere diventata piu’ assente, il che e’ molto probabile. Ma non e’ tutta la verita’. Il mio bisogno di comunicare in famiglia e’ stato neutralizzato da una maggiore sicurezza in quello che rappresento per me stessa. Mentre approfondisco questa conoscenza della mia natura mi sento piu’ libera. So di avere un destino da realizzare e l’idea di dovergli andare incontro da sola non mi spaventa piu’. Mai dire mai nella vita, pero’ tanto vale assuefarsi al presente. Siamo di passaggio. Ovviamente, ciascuno e’ libero di vederla a modo suo. Un saluto!

  3. 3
    ets -

    E’ sempre bello sapere che un’altra persona ha ritrovato la propria pace e il proprio star bene, anche se da sola.
    Per chi ha sempre ricercato il silenzio e lo ha visto come un obiettivo, una volta raggiunto è veramente una grande conquista.
    Per cui, tanti auguri a te!

  4. 4
    Sofia -

    Bravissimo ragazzo!
    È stata stupenda la tua lettera!
    Sapere che sei riuscito a fermati in tempo e non iniziare una storia che ti avrebbe solo portato male ….nonostante tutto tu sentissi qualcosa…è una grande vincita su te stesso!

    Hai sentito la voce dell’anima! E la tua anima ti ama! Ascoltala sempre! Lei si fa capire con l’intuizione e l’istinto. ….oppure proprio attraverso pensieri dentro di te…pensieri che ti guidano!

    Sono felice per te ragazzo e complimenti!

  5. 5
    Angwhy -

    Spesso è il preludio a una botta colossale,io non dormirei troppo sugli allori (fonte esperienza personale)

  6. 6
    Yog -

    Massì, goditi la pace. Tieni presente che nell’occhio del ciclone c’è appunto PACE, solo che il ciclone si sposta, per cui è matematico che dopodomani scriverai lamentandoti che ti sono arrivate un paio di tranvate sulla testa. Pazienza. Ti rialzerai. Tutti si rialzano almeno un paio di volte prima di crollare definitivamente.

  7. 7
    ets -

    Come siete disfattisti

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