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Sono molto incavolata… vorrei davvero fare una rivoluzione

Sono molto incavolata…. stufa…. vorrei davvero fare una rivoluzione (pacifica). Ho 46 anni ,lavoro a tempo determinato, vivo sola con tutto sulle mie spalle. Le donne della mia eta’ in Italia sono ormai vecchie per lavorare… ma che ci mandassero in pensione allora… (per carita’…). Il sindacato inesistente… esistono solo ormai per proporci preventivi simili a quelli delle assicurazioni per l’integramento della pensione da fame che forse ci daranno. Mi sento come Pinocchio nel campo dei miracoli.. il gatto e la volpe sono loro. Per non parlare di cosa subisce il lavoratore a tempo determinato… costretto a qualsiasi orario a zero diritti. CHE ANGOSCIA CREDETEMI. Facciamo realmente qualcosaaaaaaa! Aiutooooo!

Lettera pubblicata il 9 Marzo 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    albert -

    Cara Marilisa,
    avendo anch’io 46 anni non posso che condividere pienamente quello che scrivi.
    Io però non credo ci sia bisogno di fare la rivoluzione.
    Cominciamo con qualcosa di veramente facile, per dare una scossa a questi politici.
    Smettiamo di votarli, anzichè andare a votare all’80% degli aventi diritto.
    A quel punto, se anche andasse perso il 30% dei voti, e votassero “solo” il 50%, si accorgerebbero finalmente che la gente è stufa di mangioni che guadagnano un barca di soldi, che dopo 2 anni e mezzo hanno già la pensione, e poi fanno quello che vogliono.

    Te lo dice uno che aveva votato il mortadella Prodi.
    Io sono stufo di politici che da un parte (Cdl) sono pieni di maneggioni, spesso mafiosi, baciapile ipocriti sempre pronti a inchinarsi davanti ai vescovi (quando loro nel privato fanno i propri porci comodi) in nome della “famiglia”, servi di Bush e dei guerrafondai, mentre dall’altra vivono ancora come fossimo nel 1970, pensano solo ai “dipendenti”, come se non si sapesse che oggi i veri poveri sono i milioni di precari e persone con redditi bassi, dipendenti e NON.

    E poi basta con questo tipo di sindacato, che pensa solo a prendere le quote dalle busta paga e a voler tassare ovunque, senza voler mettere mano agli sprechi colossali del settore pubblico.
    Ma è possibile che oggi ai vertici delle istituzioni (Senato, Camera, ecc.) ci siano vecchi sindacalisti con la mentalità della fabbrica anni ’70?

    La verità è che la politica italiana bipolare è vecchia, è gestita da gente che vive fuori dal mondo.

  2. 2
    son3mendo -

    “Ma è possibile che oggi ai vertici delle istituzioni (Senato, Camera, ecc.) ci siano vecchi sindacalisti con la mentalità della fabbrica anni ‘70?”

    Quelli che ci hanno buttato in mezzo ai debiti? Sì certo che è possibile. Devono stare lì avvitati alle poltrone proprio per controllare la situazione, in posizione privilegiata per poter dare le loro stesse colpe a qualcun altro.

    Se c’è una cosa che ho notato è che i sindacati difendono il “contratto di lavoro” non il lavoratore. In pratica uno che non lavora o che ruba sul posto di lavoro è intoccabile, perché ha il contratto, tutti gli altri, che sarebbero ben contenti di fare il lavoro che il parassita, non licenziabile, non vuole fare (magari chiudendosi nel cesso per ore) sono carne morta.

    Se c’è un’altra cosa che ho notato è che i sindacalisti usano il loro potere di ricatto per interessi personali: sistemare i figli, farsi vacanze supplementari, smollare il loro carico di lavoro al prossimo e non contenti, mentre quello è sommerso dai clienti, piazzarglisi alle spalle per descrivergli come vogliono migliorare il mondo con lunghi discorsi inconcludenti.

    Se c’è un altra cosa ancora che ho notato è che spesso, più o meno velatamente, ti chiedono se hai una tessera di partito, quando rispondi di no ti guardano con l’aria di un medico che ti deve dare una brutta notizia.

    Se c’è un ennesima cosa che ho notato è che se sei incinta e non sei figlia di chi è amico loro, non ti rinnovano il contratto.

    Se c’è una cosa ennesima + 1 che ho notato è che hanno mandato un loro cococo ad un convegno a parlare di precariato.

    Sia chiaro che io credo nel sindacalismo, per questo non sopporto queste cose.

    Più che la rivoluzione ci vorrebbe un repulisti generale.

  3. 3
    Domenico -

    Mi spiace dirlo ma sono d’accordo con marilisa. No servirebbe a niente non votare. Che cosa può fregare a loro. Per loro l’importante è avere la poltrona di deputato o senatore. Parlano di Dico, legge elettorale, ecc e del lavoro precario che doveva essere il primo punto? Fanno ridere. Pultroppo oltre alla rivoluzione dovremmo cambiare la mentalità di molte persone che formano questo stato. Il male non viene solo dal mando politico ma ache dal popolo stesso. Ormai non si a votare per perchè uno ci crede ma perchè non vinca o berlusconi o il mortadella. Una cosa non capisco: noi siamo la base di questo paese ma loro fanno che vogliono senza ascoltare il popolo. Di una cosa sono sicuro: non sono ne di destra ne di sinistra, ma sono ITALIANO e farei tutto per il bene del nostro paese e per sperare di far star bene tutti. Quindi:RIVOLUZIONE.

  4. 4
    Nomanland -

    Mi trovo perfettamente d’accordo con Albert. L’unico modo per far capire ai marpioni di turno che siamo stufi è quello di non presentarci alle urne. Ormai uno dei punti chiave della P2 (ricordate?) è stato pienamente realizzato e noi ci troviamo con una delle peggiori dittature esistenti sul pianeta, perchè non abbiamo più la possibilità di scegliere chi ci rappresenta. E’ palese che entrambi gli schieramenti siano d’accordo e le liti sono solo un balletto che offende la nostra intelligenza. Mi sono chiesto molte volte come farò a vivere con una pensione (la vedrò?) di 6 o 700€, pagandone 1000 di affitto e sono arrivato all’unica soluzione logica possibile: emigrare in un paese povero, dove io possa vivere con dignità gli ultimi anni della mia vita. Molti colleghi sono stati costretti a prendere questa decisione che anche se sofferta non ha tardato a dare i suoi frutti. A tal proposito vorrei raccontarvi una breve storia di un mio collega che dopo 32 anni di onorato servizio è stato chiamato dall’ufficio del personale. Con i soliti metodi “eleganti” gli fu comunicato che era diventato un esubero e quindi accompagnato alla pensione. Il figlio laureato era precario e la moglie non lavorava così decisero di raccogliere i loro stracci e trasferirsi all’estero in uno di questi “paesi del terzo mondo”. Insieme alla moglie e al figlio aprì un’attività e per farla breve vissero tutti felici e contenti. Mi scrive spesso e mi chiede cosa stò a fare in un’italia che non ha rispetto della gente onesta. Una patria dove lo stato invece di proteggere i cittadini, protegge i delinquenti e gli assassini, attraverso le leggi che si fanno su misura.

  5. 5
    albert -

    Caro Nomanland,
    in effetti l’idea di emigrare è una possibilità. Però se pensiamo che l’Italia è meta di africani, rumeni, albanesi, ukraine, asiatici, ecc., ecc., mi chiedo anche dove sia il Paese del terzo mondo dove si possa vivere bene con poco, visto che loro vengono qua perchè là si vive peggio. Non rischi la vita sui gommoni, o nei cassoni dei camion, se non stai proprio da cani.

    Mah, io ancora spero che cambi questa classe dirigente, una specie di 2a tangentopoli, o seconda caduta del muro di Berlino che cambi i governanti che abbiamo.
    Possiamo fare qualcosa per contribuire.
    Con i veri problemi che ci sono: povertà diffuse, predominio delle grandi imprese e sudditanza dei politici, precariato crescente anche nel ceto medio, crisi ambientale (possibile che Prodi pensi ancora a tutelare la Fiat e l’industria dell’auto, quando ormai questo petrolio che sta per finire sta avvelenando l’atmosfera e riscaldando il pianeta?).

    Togliamo consensi a questi politici ed esigiamo che ce ne siano di veri!

  6. 6
    nomanland -

    Ciao Albert. Si, non mi sento di darti tutti i torti ma è una decisione sofferta che si sta maturando proprio perchè non mi riesce di vedere luce. I miei ex colleghi stanno bene e vivono più che dignitosamente con 500€ mensili. Hanno avuto la possibilità di acquistare una bella casa con pochi soldi, mentre quì è diventato impossibile (almeno per chi vive di stipendio).
    Spero sempre che le cose cambino, ma sinceramente non vedo come. Non c’è più nessuno che rappresenta la mia classe sociale, nessuno che prenda provvedimenti sulle vere emergenze ed esigenze del cittadino. Se le cose continuano così tra qualche anno saremo veramente poveri. Anche io vorrei poter fare qualcosa, in maniera democratica per cambiare. Grazie a tutti.

  7. 7
    marilisa -

    Fondiamo il partito dei NON VOTANTI! Vinceremo senza ombra di dubbio!

  8. 8
    Stefy -

    A mio avviso non occorre andare in paesi poveri, occorrerebbe andare in Paesi dove l’economia è trainante e dove non mancano i posti di lavoro, ad esempio l’Australia. Un mio amico vive lì da quasi 4 anni e mi chiede sempre cosa ci sto a fare in Italia. Il problema è che il nostro è un paese meraviglioso se non fosse per la nostra classe politica che l’ha portato allo sfacelo.
    Non solo bisognerebbe non votare, bisognerebbe letteralmente paralizzare la nostra economia (anche solo per un giorno) per fare capire a quei cialtroni che senza di noi l’Italia non andrebbe avanti alla faccia delle loro beghe a difesa dei propri interessi e dei loro culoni attaccati alle poltrone…..
    Ma finchè la classe politica non verrà completamente rinnovata con GENTE GIOVANE ed innovativa non avremo speranza, perchè sia a destra che a sinistra c’è poco da salvare.
    Basta guardarli alla TV questi politici fautori di sistemi incancreniti e garantisti dove il cittadino onesto viene punito ed i delinquenti sono tutti fuori dalle prigioni. Gente che non conosce minimamente i problemi della vita dei cittadini che si barcamenano con stipendi da fame (ve lo dice una laureata che prende 950 euro mensili…)

  9. 9
    albert -

    Stefy, per trovare un paese che retribuisca meglio i laureati non serve andare in Australia, basta andare in Germania, o Danimarca, ecc.
    Quanto all’Australia, boh, io non ci andrei, lo sapevi che esistono ragni pericolosissimi, che possono uccidere con un solo morso?
    E anche le zanzare, ci sono specie che danno una febbre molto più pericolosa della malaria.

    No, io per ora guardo alla vecchia Europa.

  10. 10
    Stefy -

    Beh, io ho detto Australia per quello che ho sentito dalle persone che ci abitano…e poi io guardo anche al fatto che almeno lì fa sempre caldo (in certe zone!) mentre in Danimarca e Germania no.
    Per i ragni non è un problema 🙂
    Ho sentito però anche di gente che si è trasferita in Brasile e ne è rimasta delusa.
    Un imprenditore di mia conoscenza ha avviato un’impresa edile vicino a Bahia ed ha detto che si pagano un sacco di tasse e che anche lì c’è una specie di mafia – della serie che se non hai le conoscenze giuste è impossibile andare avanti.
    In Italia tutto sommato si sopravvive ma ci sono tante, troppe cose che non funzionano: te lo dice una che ha fatto la pendolare per 5 anni della sua vita per dire che le FS sono uno schifo, per non parlare degli ospedali dove succede di tutto (e io gli ospedali purtroppo li conosco bene) – ok che c’è assistenza per tutti ma con tutte le tasse che paghiamo ci mancherebbe solo che anche questa mancasse!
    Per non parlare poi della giustizia che guarda caso è sempre su misura dei politici di turno. A proposito: hai sentito che vogliono fare una legge che se corri troppo in macchina ti becchi multa + prigione…mi fa proprio ridere dal momento che se uno ammazza o stupra non si prende neanche un giorno, ma ti pare normale?
    E ti pare normale che i ns. politici si droghino (inchiesta Le Iene) e che poi -guarda caso- venga insabbiato tutto.
    Ecco, in questo Paese quando non si sa cosa fare si insabbia, bella consolazione.
    P.S.E te lo dice una che ama l’Italia, ecco perchè mi rode così tanto che questo Paese sia allo sfacelo.

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