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Siamo ragazzE di oggi

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Lettera pubblicata il 22 Novembre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 667 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7 67

  1. 41
    TheMatrixx -

    @misterx
    Clara?E Cassandra?Solito copia incolla vuoti di risposte al tema delle lettere con polemiche sui commenti invece che i temi?Oh poi è un po’ che non si vede,sai chi no?Quindi o principe o altro nick..la solita 7+11

  2. 42
    glosstar -

    Divertente l’analisi antropologica fatta da Roberto nella sua lettera. Credo tuttavia che quanto descritto non sia un problema di genere ma piuttosto una questione psico-sociale causata dall’endemica immaturita che affligge entrambi i sessi. Immaturita che si palesa nelle lettere e nei commenti di questo forum che, della realta estena, e’ solo la vetrina digitale.

    Viviamo in un mondo di infanti — maschi e femmine — imprigionati in un corpo adulto. Individui disfunzionali, fragili nell’intimo che chiedono amore ma sono incapaci di darne perche la capacita di amare ovvero dare, appartiene alla fase matura dell’evoluzione umana, e fintanto che non la si raggiunge – tappa impossibile per alcuni — e’ il vuoto interiore da cui deriva il bisogno spasmodico di essere emozionalmente riempiti.

    Il risultato e’ sotto in nostri occchi. Bambini insicuri travestiti da adulti che vivono di stereotipi e autocommisarazione. Maschi e femmne che autoassoltisi dalla responsabilita per il fallimento della propra evoluzione personale, maledicono gli altri per non averli riempiti di un amore incondizionato come solo un genitore puo fare. Esseri fragili che invece di analizzare i propri limiti, i propri errori — fatto naturale nell’adulto, ma impossibile nel bambino — attribuiscono agli altri il fallimento di relazioni viziate da aspettative immaginarie che nessun partner potrebbe mai soddisfare, specialmente se altrettanto infantile e quindi affetto dal medesimo morbo. (continua)

  3. 43
    glosstar -

    L’adulto tutto questo lo sa bene come altrettanto bene sa di essere l’unico responsabile del proprio appagamento, e della propria felicita. Pertanto come un rapace si va a cercare entrambe, e in corso d’opera, riconosce i propri errori e modifica comportamenti errati. Il bambino invece e’ un essere impaurito che si affida al genitore per entrambe le cose, arrivando persino a odiarlo se amore, appagamento e felicita non gli vengono somministrate (o smettono di essere somministrate).

    E allora eccoci qui nel forum dei cuori infranti (o infanti per meglio dire) a condannare gli altri per le “malefatte subite” rifiutando la semplice equazione onori = oneri che in parole semplici si declina in “ognuno e’ responsabile della propria felicita”. Oppure a ululare alla luna il proprio disappunto per la natura cattiva della controparte sempre poco accogliente a volte anche anaffettiva, rifiutando l’idea che in un mondo che cambia, cambiano tanto gli uomini che le donne. E la sopravvivenza non e’ nel restare fermi a invocare modelli obsoleti ma nella capacita di abbracciare il cambiamento. E’ Darwinismo lo so, ma l’adattamento e’ l’unica cosa che ha consentito la sopravvivenza del genere umano fino a oggi e chi non si adegua, uomo o donna che sia, soccombe.

    Tutto il “resto e’ noia”, avrebbe detto Califano.

    p.s. Lungi dal voler insultare alcuno, la mia e’ solo una personale lettura della realta circostante.

  4. 44
    Golem -

    Scassandra. Sai fare solo copia e incolla. Ma sei bravissima.

  5. 45
    rossana -

    Cassandra,
    “Curioso che basti fare copia e incolla girando al femminile la lettera di matrix, e qualcuno non se ne accorga.” – è proprio per questo che ho apprezzato entrambi i post: avete descritto, più o meno con gli stessi termini, lo stesso fenomeno di realtà attuale in ambito di rapporto di coppia, considerandolo da entrambi gli opposti punti di vista e convergendo su una sintesi a grandi linee condivisa.

    Mr x,
    credo di sapere anch’io chi è Clara. se non mi sbaglio, si tratta di persona più che corretta e affidabile.

  6. 46
    rossana -

    Kid,
    se ti riferisci al libro “Donne che amano troppo”, ti faccio presente che è stato stampato per la prima volta nel 1985, e che, pertanto, si riferiva a generazioni di donne educate intorno agli anni 1960-1965. i metodi educativi al femminile sono cambiati alquanto negli ultimi trent’anni, a mio avviso portando spesso le donne quasi all’estremo opposto.

    senza contare che la Norwood era specializzata in problemi di “dipendenza eccessiva”, osservati nel corso di terapie di coppia per casi numerosi e invalidanti ma non propriamente riferiti a condizioni psico-emotive mediamente sane. almeno così lo ricordo, avendolo letto un paio di volte anni fa…

    personalmente ritengo più aderente a una realtà culturale “meno malata” ma non meno deleteria quanto nel 2004 afferma Giovanna Ponzio: “Il fatto che fin da bambine abbiano interiorizzato come “qualità” femminili il “sopportare”, il saper tacere, l’abnegazione, la disponibilità totale e la responsabilità del buon andamento della relazione, può produrre già di per sé un’assimetria di coppia in quanto codifica che da tali “virtù” ci sia qualcuno che ne trae vantaggio”. ci sono ancora donne educate così? quasi certamente sì, nei ceti economicamente e moralmente più dissestati (come quelli ben noti alla Norwood, coinvolti in situazioni di alcolismo e di tossicodipendenza) e ovunque una figlia, in modo più o meno manifesto, sia stata considerata fin dalla nascita di serie B. questo non farà di lei una nevrotica ma di certo nemmeno una donna sicura di sé e del valore della sua identità sessuale.

    come peraltro rincalza anche Vittoria Tola, nel 2002, a proposito di donne abusate che evitano di denunciare: “… convinta di essere colpevole. Colpevole di essere una cattiva moglie, una cattiva madre, una figlia inadeguata, una donna incapace.”

    se invece non era a questo che ti riferivi, mi scuso: la lingua batte dove il dente (ancora) duole…

    buona serata!

    PS: entrambi i brani citati sono stati rilevati dal saggio “Ginocidio” di Daniela Danna.

  7. 47
    Feanor92 -

    @glosstar il tuo discorso e tanto affascinante quanto vero. Tendenzialmente credo che tutti noi siamo passati in tutte le fasi che hai menzionato specie l’autocommiserazione e spalare merda sui partner che ci hanno inflitto una dura lezione. Ci sono infinite situazioni da affrontare, ma l’importante e farne tesoro e andare avanti in modo sano con la consapevolezza di bastarci da soli dico bene?

  8. 48
    Golem -

    “Bambini insicuri travestiti da adulti che vivono di stereotipi e autocommiserazione.”

    Glosstar, un ulteriore esempio lo potrai leggere nel forum “Ossessionato da una ragazza”.
    Mi spiace tu non sia intervenuto in un lungo e sofferto dibattito che ha toccato proprio i punti di cui parli, letti attraverso un certo tipo di relazione “sentimentale”.
    La deresponsabilizzazione è una costante della nostra attuale società, ma non tutti se ne rendono conto, essendo stati “allevati” come polli da spennare dal sistema, per cui non si hanno termini di paragone tra ciò che’ si dovrebbe volere VERAMENTE e ciò che’ si pensa di volere imbottiti come si è di falsi miti.
    Il NON conoscersi realmente porta inevitabilmente ad una serie di aberrazioni relazionali, per quello che si pensa di essere e probabilmente non si è, o quello che si pensa di vedere nell’altro, anche se quel quid non esiste in quell’altro. La maggior parte delle relazioni, spesso in buona fede, sono vissute con un partner che non è quello che è ma quello che vorremmo che fosse. Si “ama” l’idea dell’amore che ci provoca quel partner più che il partner.
    E il bello che a volte alcune di queste storie durano tutta la vita, sia come coppia che persino nel ricordo di chi è stato lasciato malvolentieri. Tra le illusioni del “sistema” e le più o meno romantiche aspirazioni all’amore trascendentale, si finisce per vivere un film che non è la realtà. Realtà che NON tutti possono o VOGLIONO sopportare. Risultato? Solitudine, frustrazione e dissociazione della propria identità. E qui ce n’è a volontà di questi esempi.

  9. 49
    TheMatrixx -

    @glosstar
    Quoto al 1000%
    @rossana
    ti apprezzo,sai?

  10. 50
    Andrea_The_Original -

    Glosstar, interventi da standing ovation. Tutto giusto, solo un appunto su: “E la sopravvivenza non e’ nel restare fermi a invocare modelli obsoleti ma nella capacita di abbracciare il cambiamento.”
    E l’evoluzione cosa porterà? “Famiglie” iper allargate con 10 padri e 10 madri?
    La mia non è polemica, è solo per capirsi..
    In un mondo in cui si invoca la parità tra i sessi ma in cui è palese un’asimmetria del potere sessuale, non riesco a immaginare un futuro in cui gli uomini non saranno sempre più deboli e superflui.
    Che sia quello l’ultimo step evolutivo?

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