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Penso ancora a lei

di kaber
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 534 commenti

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  1. 41
    virginia -

    Sono sempre stata una fan di Troisi e conoscevo questa “massima di massimo”.
    Anche io in fondo la penso come lui, ma penso anche che potrei essere la milionesima e non la quinta. In fondo non é un pensiero così clamoroso quello del nostro caro Massimo, anche se differisco un po’ sul fatto che non per tutti possa valere il detto che bisogna attendere i posteri per sapere se qualcuno ha amato davvero.
    Non penso di dover aspettare la mia morte per sapere che amo mio marito che mi sta bene così con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti. Condivido gran parte dei suoi punti di vista anche se non tutti e sinceramente non penso che potrei lasciarlo per qualcuno che potrebbe in teoria coprire delle lacune che ognuno di noi immancabilmente ha.
    Quello che mi pare strano é che a te sembri strano il fatto che io speri di essere amata, in quanto non dovrei avere nessun dubbio. Te lo ripeto, nessuno sta nella testa dell’altro. Il tempo finora sembra essere dalla parte di chi é certa di essere amata. Ma nessuno purtroppo può avere la certezza di tante cose quando si ha a che fare con i cervelli altrui.

  2. 42
    Golem -

    Virginia, voglio pensare che quel “a posteriori” di Troisi si riferisca al momento in cui hai la sensazione cosciente, lucida, sicura, che tra i due si è creato un rapporto intellettuale “insostituibile”, che trascende qualunque altro tipo di tentazione che possa alterarne il valore, dove il rispetto e la “cura” per l’altro diventa un’esigenza e non un “dovere”. Persino il sesso, pur importante per creare quel l’unicità, diventa “secondario” in quel raro caso, un integratore del rapporto e non la ragione sottesa di quello. Quale in fondo è dalla notte dei tempi.
    Io credo che quel “non sapere cosa passa per la testa dell’altro” sia un limite ancora non superato della comunicazione tra i due partner, che anche nella migliore delle relazioni risente, più o meno involontariamente, degli stereotipi ormai millenari con i quali affrontiamo il mistero dell’amore attraverso un unione istituzionalizzata quale è quella matrimoniale, o sentimentale in senso lato. In queste si sono riversate molte, forse troppe, illusioni romantiche, e persino trascendentali intorno all’amore, e poche realtà contingenti, che poi sono quelle che creano la quotidianità con la quale si passa la maggior parte della vita e alla quale bisognerebbe pensare per “farlo” quell’amore.

  3. 43
    virginia -

    Puoi comunicare quanto vuoi, cercare di interpretare ciò che si dice e ciò che non si dice, ma alla fine non puoi mai sapere cosa passa realmente nella testa di un altro. Puoi fidarti ma non esserne certo.
    E questo a prescindere degli stereotipi millenari, misteri dell’amore, unioni matrimoniali o sentimentali.
    Non sono queste cose che possono permetterti o no di leggere realmente il pensiero degli altri.
    Anche il tuo pensiero riguardo il “posteriori” di Massimo Troisi. Pensi si riferisca al momento in cui hai la “sensazione” che tra due persone si é creato un rapporto insostituibile. Appunto….sensazione e non certezza. Anche io ho quel tipo di sensazione, ma tutto potrebbe essermi smentito da un pensiero altrui nascosto alle più profonde conunicazioni.

  4. 44
    Maldamore -

    rossana
    Io penso che l’amore disinteressato, così
    come l’amicizia disinteressata non esistono.
    In realtà noi veniamo usati consciamente
    o non consciamente dalle persone con cui siamo in contatto,
    sia nel reale che nel virtuale.
    E lo stesso facciamo noi.
    E ne hai accennato anche tu qui.
    Se un’amicizia o un amore dura
    è perchè da reciproci vantaggi
    di cui non vogliamo o possiamo fare a meno.
    L’amicizia e l’amore puro, non esistono
    se non nei film o nelle favole.
    Ma dato che l’alternativa è restare
    soli, accettiamo questo compromesso
    e lo rivestiamo con l’illusione.
    Ma poi magari all’improvviso la realtà fa capolino
    nei nostri sogno o illusioni e le spezza.
    Sapevo dentro di me che la storia non avrebbe funzionato, ma ho voluto testardamente
    provarci.
    Sono andato avanti come per forza d’inerzia,
    finchè la realtà mi è apparsa davanti
    ed è stato come battere la testa contro il muro.

  5. 45
    Golem -

    Stai maturando una “crisetta” Virgi? Ho la sensazione che ci sia qualcosa di non “compiuto” in te o nella tua storia.
    Io posso dirti che quella fase l’ho superata insieme alla mia lei, proprio dopo una crisi per la quale ci siamo “aperti” senza remore. Non temo nessuna smentita alla sicurezza che oggi, e da parecchi anni ormai, quel rapporto è “insostituibile”. Ma bisogna volerlo però. Entrambi. Perché come dico da anni, l’amore è una “decisione”, un progetto. L’innamoramento no, quello è “imposto”, è coercizione da parte della Natura. Ma raggiunto o perseguito lo scopo, puff, scatta quasi sempre il “non ti amo più”. Ma non era amore. Quello non finisce quando c’è veramente. Pensaci. Ciao.

  6. 46
    HH22OO -

    Golem, ribadisco che la tua è una visione dell’Amore sacra, e, in quanto tale, non riconoscibile nella vita terrena. Forse il grande Massimo Troisi intendeva questo, quando affermava che, mentre lo si vive, l’ Amore è difficilmente comprensibile. Questo tipo di Amore rappresenta certo un obiettivo supremo a cui tendere, ma proprio per la connaturata “imperfezione” dell’ essere umano, ben delineata nei commenti di Virginia, sarebbe un eccesso di presunzione pretendere di averlo raggiunto. Questo significherebbe, infatti, essere giunti ad un livello di comprensione ed accettazione dell’altro che trascende noi stessi. Una sintonia tale da annullare la propria individualità, “entrando nella testa dell’altro”. Dice bene Virginia quando “spera” di essere amata, perché, ahimè, nemmeno in presenza di una fiducia assoluta nell’altro ci è dato di sapere cosa passa in ogni istante nella sua mente e come evolverà il suo pensiero in futuro. Inoltre concordo con Maldamore e Rossana nel riconoscere che questo amore imperfetto, proprio per la sue caratteristiche, e’ contaminato da un fine utilitaristico, tipico della natura umana, fosse solo anche quello di ” non restare soli” . Lo sforzo reciproco di accrescimento intellettuale, la solidità della scelta anche di fronte ad ostacoli, problemi e tentazioni, la continua ricerca del bene dell’altro, il tentativo perseverante di mutua comprensione attraverso il dialogo, sono senz’altro comportamenti virtuosi che aiutano a “tendere” verso l’Amore Vero, ma non possiamo avere la certezza matematica di realizzarlo e raggiungerlo. Certo è giusto provarci e non assumere posizioni disfattiste o di condanna verso quei limiti e quell’imperfezione che dobbiamo accettare e vivere senza preconcetti. Semplicemente, non essendo divini non possiamo pretendere di avere ciò che non ci appartiene, ma possiamo come suggerisce Virginia “fare del nostro meglio” perché ciò che chiamiamo Amore possa “rivelarsi”

  7. 47
    HH22OO -

    Inoltre, Golem, come in tutte le cose si procede per tentativi: ciò che nel presente appare una certezza, nel futuro potrebbe diventare “illusione”, ma non per questo il vissuto perde di intensità.
    Un tradimento, in questo senso, dovrebbe sempre sancire la fine di una relazione, dal momento che uno dei due componenti della coppia è venuto meno ad un fondamentale patto di fiducia e, di conseguenza, alla scelta razionale di Amore. Questo tipo di Amore assoluto, quindi, non contemplerebbe situazioni di pentimento o perdono: chi sbaglia, anche solo una volta, fallisce e trascina inesorabilmente nel suo fallimento anche l’altro. Inoltre, se, come sostieni, il Vero Amore è’ sempre corrisposto, in che modo si può avere la certezza che ciò avvenga e in egual misura? In realtà, se un Amore è realmente disinteressato e quindi non ha fini utilitaristici, non ci dovrebbe importare “QUANTO e COME” è’ corrisposto.

  8. 48
    virginia -

    Nessuna crisetta all’orizzonte per fortuna. Almeno così sembra. Va tutto ok per il momento. Quindi la fase che tu dici di aver superato finora non l’ho ancora vissuta e spero di non viverla mai.
    Sono circondata, però, purtroppo da affetti ed amicizie in separazioni, rotture o crisi.
    Non ho molto da pensare quindi. Mi limito a vivere il mio matrimonio sperando che continui così. Con un occhio agli amici o parenti che hanno sofferto o sono in sofferenza per amori finiti per colpa di una controparte oppure ancora in piedi ma per convenienza o finte risoluzioni di crisi.
    Spesso non si lascia il certo per l’incerto, oppure si ha paura di restare soli. Tutto in nome di un amore che non sapremo mai se sia vero o no. Possiamo sapere ed essere certi, probabilmente solo del nostro. Ma di quello degli altri, soprattutto in un epoca come la nostra possiamo sapere ben poco.
    Ciò che appare oggi una certezza potrebbe in futuro diventare un’illusione. Giusto HH22OO. Il problema é che esisterà sempre una qualche mente sana che continuerà a credere in quell’amore che altri hanno voluto distruggere in nome della falsità, ,della semplice superficialità o mancanza di conprensione.
    Terreni fertili in quest’ultimo mezzo secolo.

  9. 49
    virginia -

    14
    Golem – 18 aprile 2017 11:31
    “il tempo semplicemente scorre ma non cancella l’amore né la persona, quando si ama davvero.”

    Quando si “desidera davvero”, L’amore si fa in due, non da soli.

    Si l’Amore si fa in due ma se hai vissuto un Amore che é stato fatto in due ma che uno solo ha deciso di rompere, quello che a rompere non ci pensava per niente, dal tempo avrà ben poco aiuto.
    Se ami ami, e non é certo il volere di un altro a spegnere il tuo interruttore.
    Puoi accettare e prendere atto, e alla fine rassegnarti. Ma non puoi fare altro.

  10. 50
    rossana -

    Maldamore,
    convengo che l’uso dell’aggettivo disinteressato è eccessivo, sempre, non solo nei sentimenti. per me non è del tutto disinteressato nemmeno l’amore più spontaneo e più intenso di una madre per il figlio.

    ogni azione umana ha un movente e un obiettivo, che, nel contesto amoroso va però dall’egoistico sfruttamento in tutti i sensi del partner innamorato, da parte anche solo di chi lo è meno, al trarre un minimo di linfa emotiva in sofferente isolamento, senza arrecare potenziali danni alla persona amata.

    come giustamente hai evidenziato, è la consapevolezza a fare la differenza, tenendo presente che fini pratici, esteriori, non sono sulla stessa linea d’interscambio di equilibri esistenziali, interiori, e che l’ambiguità e la falsità diventano più gravi quando sono messe in atto, per proprio tornaconto, sull’essenza vitale del partner.

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