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Non riuscire ad amare

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Lettera pubblicata il 24 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 45 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5

  1. 31
    luna -

    MAUFLEX: Laura non sara’ al settimo cielo… Ma non hai preso sotto gamba una tua crisi o svolta, tenendola sulla corda dei tuoi se e i tuoi ma, e mi pare che tu abbia cercato di farle capire che le vuoi bene e la rispetti. Non credo tu intenda tormentarla/vi di tira e molla.

  2. 32
    mauflex -

    @luna. no, infatti, Non voglio tormentarla per niente. Ho avuto una storia precedente che è stata una tragedia, io non avevo le p***e di mollare e da alla fine è finita uno schifo. Mi sono giurato che se mi fosse ricapitato non avrei rifatto lo stesso errore. Stavolta, dopo sei mesi di dubbi e ansie ho deciso che non era giusto per lei, perché le voglio un bene che arriva quasi ad essere amore, o forse lo è e non lo riconosco, ma comunque non si merita uno strazio continuo di tira e molla dettato dai miei dubbi. Io in questo momento la chiamerei, le direi che forse ho sbagliato, che forse la amo e devo solo superare delle mie paure, ma no. Non lo farò. Aspetterò qualche settimana, rischierò di perderla, se capirò che mi manca da morire ed ho fatto una cavolata…beh…ne subirò le conseguenze. Ma non la chiamo per dirle cose che non sono sicuro di sentire.
    @cerchio: cosa provavo? Provavo quello che hai detto tu, soffocamento ed ansia, e la percezione che la mia ‘vita di imprevisti’ stava finendo, che non avrei più potuto fare certe cose, compreso anche il conoscere anche altre donne, che adesso eravamo in due e che comunque certi miei modi di essere e/o comportamenti, seppur involontariamente, influivano sul rapporto e ne venivo influenzato inevitabilmente. Un esempio: lei stava dall’altra parte della città, per un anno non mi è pesato andare a trovarla, anzi. Poi piano piano ho cominciato ad avere voglia di stare da me, a casa mia, mi faceva fatica andare da lei, ma continuavo ad andarci, quando un giorno ho realizzato che proprio non mi veniva più, non volevo. Quando mi baciava non sentivo più che era una cos corrisposta, fare l’amore era diventato quasi uno sforzo… io non capisco se è solo paura o se davvero era finita. So sol oche adesso sto malissimo e mi manca da morire, ma penso che se ricominciassimo ricomincerebbe subito a farsi sentire l’altra parte di me, che non vuole. Non ci sto capendo veramente nulla e soffro.

  3. 33
    cerchio -

    Forse hai ragione nel dire che se ricominciassi l’ altra parte di te ne sarebbe nuovamente scontenta. Credo che fino a quando non capirai le motivazioni che ti portano a sentire queste emozioni sarà difficile poter superare questo. Ad ogni innamoramento potrai pure tagliare l’ erbaccia ma se le radici restano questa prima o poi ricrescera’…

  4. 34
    mauflex -

    Quello che più mi fa diventare scemo è che non ho alcun valido motivo per aver messo fine a questa storia. Non c’erano incomprensioni, non c’erano differenze così grandi tra di noi…non c’era niente per cui adesso potrei trovare un chiaro motivo evidente per cui dire ‘beh ho fatto la scelta giusta’. So solo che non riuscivo più ad andare avanti nel rapporto. E scusate se vi continuo a rompere le scatole con le mie fregnacce… 😉

  5. 35
    LUNA -

    MAUFLEX, a dire il vero, anche se mi dispiace ovviamente per te e lei, sollevi un argomento che può interessare molto persone, dalla parte tua o di lei. Anche grazie a ciò di cui ha parlato Luke. Che non è mica banale eh… Io vi ringrazio per il vostro punto di vista e degli elementi in più che mi date, anche se le nostre storie sono completamente diverse.

    @vita senza imprevisti@… magari 😉 dico, la vita è talmente un divenire e lo è una relazione… che anche senza ragioni endogene alla relazione di per sè il fatto di stare insieme non vuol dire: scontato.
    Certo, dipende in che senso lo dici, e tu parlavi di altre donne. Ma il punto centrale non mi sembra neanche stia lì, ma in queste sensazioni. se le hai per te sono vere. Sono d’accordo però che sarebbe buono per te andare all’origine del problema, e comprendere ciò che è libertà e cosa limitazione, realmente.
    Cio’ perché sennò queste sensazioni potrebbero tornare, anche in un’altra storia, aggredirti e aggredire la storia all’improvviso, e diventare una schiavitù per te, ma anche per chi ti sta vicino.
    spero davvero che tu riesca a farti chiarezza e senza che nessuno si faccia troppo male.

    Sai, credo che meriti andare a fondo di queste sensazioni e ansie perché sentirsi liberi di scegliere veramente è diverso da avere la sensazione di fuggire, magari senza sapere bene da cosa, e non sapere se si sceglie in base all’ansia o davvero al proprio benessere.
    Almeno saperlo… E te lo dico essendo stata dall’altra parte della barricata. Anche se, lo ripeto, le nostre storie sono diversissime.
    Ma poiché a me è successo che dopo 10 anni mio moroso, il mio compagno di vita, è diventato un “alieno” e sicuramente è diventato preda di sue ossessioni (e non solo sue) anche se tu hai un approccio con la cosa completamente diverso e anche ti comporti in modo molto diverso, mi fai riflettere.
    Anche se io, avendo subito di fatto delle molestie psicologiche, su quelle mi son fatta “una cultura”.
    E tra l’altro le molestie psicologiche non le ho subite solo io, anche se ero l’ultimo anello della catena, e quindi quella a cui arrivava tutta la valanga addosso, ma le ha subite lui, da bambino e da ragazzo e anche mentre succedeva sto casino…

    non voglio dilungarmi, ma posso dirti che certamente ad un certo punto sono esplose delle sue fragilità, paure, ossessioni e che nello stesso momento sua madre gliele ha e ce la ha tirate, le sue, tutte addosso.
    Io ho capito subito che qualcosa non andava, a parte per il modo assurdo in cui lei poneva delle cose (eravamo appena andati a vivere insieme, e lei non voleva che fossimo liberi, non voleva che vivesse la sua vita… qsta la più evidente ossessione di lei… e lui non era un mammone, e non lo è, beninteso, e lei si sa che funziona male, ma quanto fosse “pericolosa” fino a quel momento non mi era stato chiaro) e per come lui era cambiato. Io vidi, ti giuro, una persona di colpo andare in qualche strana guerra con se stesso e con me, ma una me… che

  6. 36
    LUNA -

    che non ero io… Quando dico “un alieno” non dico tipo il compagno che non ti ama più, e quindi va in crisi, e quindi ti caga di meno, e cose del genere. Dico una persona che all’improvviso (e non sarà stato all’improvviso) è come se fosse un altro. Anni dopo (durante questo viaggetto all’inferno) lui mi confidò finalmente un episodio (banale in verità) a cui lui aveva dato una valenza fortemente traumatica. Quell’episodio lo aveva certamente ossessionato. Ma non era che una delle cose. Lui ha sofferto in maniera indicibile da bambino e da ragazzino per le violenze di sua madre, psicologiche certamente e non solo su di lui. Al punto da dire che non si ricorda pezzi della sua infanzia. L’argomento, da suo padre e da suo fratello, viene riassunto, su quegli anni orrendi, con poche parole che evocano scenari di grandissima tensione e sofferenza. Ti posso dire che io li ho visti in quella che, secondo loro, sarebbe l’epoca buona in cui sua madre è persino tranquilla. Ma di fatto lui usciva da quella casa piangendo dal nervoso quando ancora viveva lì, e di fatto a me si contorceva lo stomaco solo per come lei trattava suo padre. Le cose che ci shokkano veramente sono quelle da cui in qualche modo ci difendiamo, e quindi non ho dubbi che lui si sia difeso e si difenda come può da tutto questo perché comunque ama sua madre che a modo suo lo ama. Fatto sta comunque che per quanto lui avesse paura delle relazioni è stato con me dieci anni e sono stati dieci anni di grande amore e complicità a tutti i livelli. Per la paura e i traumi che lui aveva probabilmente mi ha amata 1000 non 10. Quanta paura avesse io l’ho capito quando “è esploso”. Quando è finito in una cosa sua dalla quale non è più uscito, sicuramente una sindrome ossessiva. Un qualcosa per cui io gli dicevo: se quando siamo qui tu vai in ansia, e boicotti questa storia e ce l’hai con me , ma quando io me ne vado vai in disperazione (e veramente andava in una disperazione altrettanto ossessiva) è come se tu non sapessi neanche contro cosa combatti. Perché non vai a vedere cos’è? Almeno sai che stai scegliendo veramente.
    Non lo ha mai fatto. Sarebbe facile dire che e’ stato un paraculo che non voleva ammettere dei rapporti causa/conseguenza. Ma posso dirti che uno degli aspetti più rilevanti è che lui ha riprodotto a casa nostra una dinamica di separazione in casa che ha respirato tutta la vita. Con una differenza (e non solo una): lui mi abbracciava la notte. Sua madre ha fatto di tutto per pilotarlo in quella direzione, e lui aveva anche il terrore che “si ammazzassero” se si spostava da lì. Qdi faceva fatica a vivere la sua vita. Gli ho detto: ti rendi conto che tu non hai mai vissuto davvero questa casa tua? Che sei andato via di là ma assorbi ancora tutta la negatività e dici che siamo noi? Un giorno tentò di spiegare xke’ nn poteva stare con me. La verità è che nn lo sapeva. Stava male ma ogni cosa che disse era 1 dichiarazione di grande amore, passione, dolcezza, complicità presenti

  7. 37
    cerchio -

    Per Sweet in particolar modo…:-)
    Nessuo credo sia immune dai propri istinti, paure, fobie e senso di libertà che nella vita ciclicamente si ripresenteranno. Dubito delle persone che mi dicono che nella vita non provano mai tutto ciò. La differenza per me però è nel prenderne consapevolezza di queste e nel saperle affrontare riuscendo a superare il proprio egocentrismo e narcisismo, evitando così di ripetere gli stessi copioni che ci creano sofferenza e che danneggiano gli altri aggiungendo in loro ulteriori paure che creano circoli viziosi difficili da superare.

  8. 38
    Miguel -

    Ciao Mauflex sarei curioso di sapere le riflessioni o le conclusioni a cui sei giunto in questi ultimi 2 mesi da quando l’hai lasciata e quali cambiamenti o miglioramenti hai portato a termine o sono in fase di raggiungimento.

    Grazie

  9. 39
    Anonimo -

    Il bisogno di “altro” Mauflex forse dovresti cercarlo in te stesso..ma prima devi capire cosa ti manca.Avvitarsi nei perchè e nelle spiegazioni ha senso fino a un certo punto.Io piuttosto mi chiederei come.E il discorso di sweet lo trovo onesto,maturo e affascinante.Ammette un suo limite naturale e non sceglie di cambatterlo,ma di accettarlo e per questo ci vuole coraggio e forza d’animo.Forse si perde piu tempo a cercare di trovare soluzioni inesistenti piuttosto che vivere la vita ogni giorno naturalmente,non credi cerchio?Anche io confido nella psicologia fino a un certo punto come sweet,è certamente un aiuto,ma il percorso di ognuno di noi è proprio e unico.Io sono molto piu giovane di voi,ho 19 anni,ma le vostre esperienze “tragiche” le ho vissute anche io ultimamente e ora mi sono separato per dedicarmi a me stesso,anche se mi trascino ogni giorno a causa del dolore.Ho letto molti giudizi negativi nei confronti di Mauflex che mi hanno destato un po’ di rabbia
    Inanzitutto non si possono giudicare i sentimenti di una persona!in quanto non ne siamo direttamente coinvolti.
    Siamo tutti,specialmente nel campo dei sentimenti,degli ignoranti!Non sopporto gli atteggiamenti di chi pensa di aver capito tutto della vita e non ha piu niente da imparare.
    Freud stesso affermava:c’è una storia dietro ogni persona,c’è una ragione per cui loro sono quel che sono.Loro non sono cosi solo perche lo vogliono,qualcosa nel passato li ha resi tali e alcune volte è impossibile cambiarli.
    Conosco una persona,e non credo sia l’unica,molta piu grande di me e di te,Mauflex..ma che ha scelto di vivere la vita come la natura le ha imposto,cioè è stata fedele a se stessa e non ha famiglia e ne figli.Afferma ancora,nonostante l’età,di voler tremare quando bacia!Decidere è solo questo che dobbiamo fare,e ciò comporta necessariamente una rinuncia,essere sinceri con se stessi ed io penso che tu ti conosca abbastanza Mauflex da sapere quello che vuoi nella vita.
    Forse il nostro bisogno è l’amore che proviamo verso noi stessi piu grande di quello che proviamo verso il partner e quindi questo pone un limite alla nostra libertà,,,,perchè durante l’infanzia abbiamo vissuto in modo…ecc ecc ecc,,,e di definizioni,teorie o spiegazioni psicologiche o filosofiche potrei trovarne all’infinito senza mai giungere a un punto.
    L’importante è non smettere di credere e di sognare,nonostante ogni delusione.Purtroppo la realtà è piatta e tragica,ma spetta a noi portare in equilibrio essa e la “nostra realtà” il “nostro mondo”.
    Nella vita ricordiamoci che è l’importante porsi degli obiettivi e raggiungerli e se non sappiamo quello che vogliamo,prendiamo quello viene!Ma non restar fermi.
    Forse le strade che percorriamo sono diverse,ma il fine è lo stesso.
    Chissà Mauflex,forse un giorno senza cercare,troverai il tanto atteso amore.Io ti auguro con tutto il cuore di continuare a vivere al meglio e che se,tanto importante e profonda è,di riprendere la tua storia con Laura con nuovi occhi d’amore

  10. 40
    anonimo -

    Forse cerchiamo a destra,a sinistra,in alto e in basso quando l’amore è davanti al proprio naso.Oppure non c’è…non lo so.
    Non riesco a vivere una relazione con leggerezza e senza pensieri a differenza di mezzo mondo.
    Voglio che tutto sia perfetto,e se qualche problema intralcia i pensieri e il mio benessere mi blocco.E mi sento impotente e incapace di donare un futuro a colei che mi è affianco.Non riesco a pensare al “presente” ho necessarimente bisogno di essere sicuro per il futuro,o un senso di colpa,di insicurezza e preoccupazione eccessiva mi soffoca e mi lacera il cuore.
    In questa condizione molto agitata ogni influenza esterna mi abbatte non appena provo a rialzarmi.
    Insomma non mi resta che lasciare chi è al mio fianco nonostante ogni giorno senza di lei è dolorosissimo.E poi la paura di tornare causata dal ricordo di quella sofferenza che genera altra sofferenza.
    Mi odio in questo momento a ripensarci…profondamente.
    Non mi resta che lasciarla in modo che il qualcuno le doni un futuro sicuro e migliore.

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