Mi sento solo, non ho a nessuno, ho soltanto i miei genitori che oggi abbiamo litigato, ma io senza di loro non so fare niente, dipendo da loro, vorrei morire ma non ho il coraggio di buttarmi giù dal terrazzo perché poi se rimango paralizzato sarebbe peggio ancora la mia vita. Il coraggio di suicidarmi ce l’avrei soltanto sparandomi con una pistola ma non c’è l’ho e non la posso avere, che fare?
Lettera pubblicata il 30 Novembre 2024. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore solo88.
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Categorie: - Me stesso
Io penso di suicidarmi venerdì sera, fra tre giorni. A causa di una collega che mi tiene il broncio per un nonnulla.
Però dico sempre a chi voglia suicidarsi che non è la cosa giusta da fare. Chi è da solo trovi dei motivi di vivere sui social, che su Instagram sono in molte le persone che si rialzano dopo essere state in depressione. Si chiama “resilienza”, il fatto di rialzarsi, dopo la prova, per reinventarsi.
D’altronde c’è un album intitolato “Resilience”, su Spotify, che racconta la vita con una musica pianistica moderna, ma interessante. È la pianista Yulianna Avdeeva ad interpretarlo. Non è musica armoniosa, però la vita non è armonia, è caos.
Forza. Abbiate cura di voi stessi.
Beppino quando vivevo con mia madre ho pensato anch’io molte volte di suicidarmi, perchè dovevo subire la sua tossicità. Ma credimi non ne vale mai la pena in questi casi! Fatti coraggio, dai.
Ex Beppino non ne vale la pena per una collega, ci sono cose peggiori, non farlo
Quella collega se lo merita.
Mi tratta come se fossi colpevole, e non so nemmeno perché, dato che ho solo deciso di “lavorare meglio”, evadendo dall'”amicizia sul posto di lavoro”. Amicizia che ti impedisce di lavorare come devi.