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Mi manchi papà..

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Lettera pubblicata il 28 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 229 commenti

Pagine: 1 15 16 17 18 19 23

  1. 161
    chiara -

    sono passati 17 mesi da quando sei volato via da me ed il dolore è ancora forte, il vuoto è incolmabile e sento sempre più il bisogno di stringerti forte tra le mie braccia……papà mi manchi.

  2. 162
    mario -

    Non disperate i Vostri Cari Papa sono più vicino a Voi adesso di
    quando erano in vita.
    Vivono vicino a Voi e soffrono perche non potete vederli, ma verra un
    giorno che li potrete riabbracciare.
    Non disperate non li avete persi, sono solo in un’altra dimensione a
    cui a noi ci è ancora precluso l’ingresso.
    In questa vita nulla ci appartiene veramente tranne l’amore e solo su
    quello, che tra l,altro non finisce con la morte, possiamo fare leva
    per capire che le risposte a tutte le domande sulla nostra esistenza e quella dei nostri cari la troveremo in una dimensione diversa da quella che conosciamo. un grosso abbraccio da MARIO

  3. 163
    chiara -

    ciao a tutti…mi sono trovata in un momento di crisi e l’unica consolazione è stata leggere queste parole in quanto ho vissuto la vostra stessa disperazione e la sto vivendo tuttora…ho 21 anni e mio papà se nè andato il 20 Maggio 2012…l’incubo è iniziato il 14 Marzo…stavo tornando da un corso del lavoro…ricevo la telefonata di mia mamma che mi dice che ha portato mio padre in pronto soccorso a causa di certi dolori frequenti allo stomaco,,,non ci crederete ma all’improvviso ho percepito una sensazione orribile…mi sono allarmata subito ….corro in ospedale…..dopo mezz’ora d’attesa riesco ad entrare da lui…aveva uno sguardo di disperazione, lho abbracciato forte a me e gli dico “papà come stai??come stai??” lui mi risponde “mi hanno trovato due noduli tumorali a fegato, due mesi e non ci sono più”….scoppio in lacrime, comincio ad urlare, piange anche lui…non avete idea di cosa stessi provando….come se fosse un terribile sogno,,,mi guardavo in giro e cercavo di pensare ma non è vero ma cosa ci faccio quì ma sono cazzate…entra mia zia che mi porta fuori e cerca di consolarmi dicendo che una cura si sarebbe trovata….parlo con mia mamma che mi rassicura del fatto che non c’era nulla di certo…che prima di accertarsi che fosse un tumore bisognava fare la tac, la biopsia e l’ecografia non era nulla per determinare niente….mio padre rimane in ospedale..non dimenticherò mai quella notte…a piangere ogni secondo..la disperazione assoluta…vedevo solo nero nero nero nero…ds lì è rimasto due settimane in ospedale per gli accertamenti…lo vado a trovare sempre guardiamo “goodbye Lenin” insieme..e cerco di pensare che questo incuboprima opoi srebbe finito….che lui ce l’avrebbe fatta nonostante tutto e che gli sarei stata sempre accanto….arrivano i risultati della tac e della biopsia….epatocarcinoma…cancro al fegato…….un altro momento di sconforto e di non speranza, di terrore per quello che sarebbe potuto succedere….beviamo una coca al bar con mia sorella e mia zia e lui ci annuncia che avrebbe dovuto iniziare la chemio, che avrebbe perso i capelli, e che forse, magari un giorno ce l’avrebbe fatta a vederci sposare a me e mia sorella…..
    Un incubo…,,,ma la speranza è sempre l’ultima amorire…torna a casa e noi siamo felicissime di averlo ancora con noi, potercelo godere appieno e stargli vicino…prima settimana di pastiglie di chemio (le uniche dapoter prendere in caso di tumore al fegato)…comincia ad avere dolori fortissimi al polpaccio…aveva una paura immensa di dover tornare in ospedale e dover sospendere quell’unica pastiglia che avrebbe potuto darci un pò di speranza…ma purtroppo fu così…si presenta un altro problema dovutoal tumore…la trombosi…da lì ha comincito a stare sempre peggio…a non essere più lucido e ad avere quegli occhi persi nel vuoto…non potrò mai dimenticare quei giorni in cui sai bene che la speranza non serve più..lui amava uscire, viaggiare e vederlo soffrire in quel mod

  4. 164
    chaira -

    soffrire in quel modo…il giorno di pasquetta mi disse,,,potevamo essere tutti insieme al parco e invece guarda che danno vi ho creato…si preoccupava per noi continuamente anche se non riusciva più ad alzarsi per andare in bagno…mi chiedeva del lavoro,,degli amici…non dormiva finchè io e mia sorella non tornavamo la sera…e fino all’ultimo tanto era grandela sua voglia di vivere si faceva le punture per la trombosi da solo. L’incubo continua,,ha costantemente la febbre ,arriva a 40 e passa e il medico dice di rivolgerci ai medici di sesto dei malati terminali..la dottoressa lo visita e spezza ogni finta nostra speranza,disse a mia madre che non ce l’avrebbe fatta e gli rimaneva pochissimo tempo da vivere.quanto dolore, quanta rabbia, quante urla, quanto dolore nel pensare che una persona meravigliosa come lui se ne sarebbe andata viaper sempre..non avrei piùpotuto abbracciarlo, ne avremmo potuto fare viaggi insieme, ne avrei potuto raccontargli della mia vita, come avrei fatto quando trovavo quegli oggettini che gli compravo sempre e lui nn c sarebe stato più?..non gli facciamo capire nulla e lo rincuoriamo ogni giorno, non avete idea di cosa voglia dire stare straiati sul letto affianco a lui con il sorriso perenne a ripetergli che lui ce l avrebbe fatta e a farlo ridere e ridere insieme quando sapevo che in realtà se ne sarebbe andato, ma ogni volta che gli stavo vicino mi veniva la forza di ridere, di abbracciarlo e fargli sentire che non sarebbe finita lì e che non bisognava essere tristi.gli parlavo anche di cavolate assurde e lo facevo continuamente anche quando non riusciva più a rispondermi..due giorni prima dellamorte in precoma..io gli parlavo gli dicevo che sarebbe stato bene e che gli volevo un gran bene,gli raccontavo del lavoro,e che appena si sarebbe ripreso saremmo andati in Polonia tutti insieme, anche sela gente mi diceva che non mi capiva io so che mi sentiva, mi rispondeva con le sopracciglia alzate e fino a due ore prima che se ne andasse gli ho detto che lo amavo tanto!..20 maggio..scossa di terremoto elui non cè più..non respira.sto accanto al suo corpo fino a quanto mi è stato possibile..e poi quella fottuta bara l’ha portato via…mi manca da morire, lo sogno sempre e mi dice cose bellissime, sono molto scettica ma spero che sia veramente lui che mi palra attraverso i sogni…sarebbe fantastico..mi manca..ci manca è terribile vivere senza di lui…come fate voi??era sempre sorridente e paziente e buono..con noi e con tutti..trasparente..se gli stavi sulle scatole te lo faceva capire senza falsità e se ti amava te lo dimostrava in un modo tutto suo particolare e unico…era giovane dentro anche a 55 anni…si trovava con i miei amici perchè sapeva capirci …ti amo papà sei il mio angelo…spero di riabbracciarti un giorno…forse mai più-un bacio a tutti voi!

  5. 165
    ale C. -

    mia cara Chiara
    Sono anni che non piango ma nel leggerti un paio di lacrime mi sono scese,io,ormai tre anni fa, ho passato le stesse tue vicessitudini con la differenza che mia madre e mia sorella hanno deciso contro il mio volere di non dire a mio padre della malattia e quindi di non curarlo,non sarebbe sopravvissuto ,ma forse con le cure sarebbe vissuto di più….non lo saprò mai.
    Non so cosa dirti di più di quello che tutte le persone a te care ti stanno dicendo ora,io sono più vecchio di te e mio padre più vecchio del tuo,quindi mi rattrista vedere persone giovani andarsene,ma passerà,tornerai a sorridere e a ricordare di Lui solo i momenmti allegri,datti tempo,ora è straziante ma passa credimi, passa…io ho fatto sei mesi di antidepressivo mi è servito molto,tieni in considerazione tutte le opzioni e non chiuderti in te stessa come ho fatto io perchè è peggio allunga l’agonia..ma ti ripeto poi lentamente e mai del tutto passerà,starai meglio se ti devi sfogare con degli sconosciuti che non ti giudicano posta qui …una abbrtaccio sii forte…
    Alessandro

  6. 166
    Irene -

    Ciao a tutti,

    anche io ho perso mio padre – ormai due anni fa – e ho attraversato (e attraverso ancora) tutte quelle fasi del lutto che state vivendo.
    Il dolore è davvero difficile da gestire e da contenere. Il tempo passa e il dolore aumenta, perchè si avverte sempre più la mancanza.
    Ogni nuova esperienza – nuovo lavoro, nuova casa, nuovo acquisto, ecc – è vissuta con la consapevolezza della mancanza di chi ami.

    Sono riuscita a gestire il lutto e a elaborarlo meglio con un gruppo di incontri per persone che hanno subito un lutto.
    Consiglierei a voi tutti di fare questo percorso. Si impara tanto e si capisce come gestire la situazione al meglio, se così si può dire.

    Da un grande amore deriva un grande dolore (in caso di perdita).
    Vi sono vicina.
    Buona notte.

  7. 167
    valentina -

    Ciao…io ho perso mio padre 7 anni fa…avevo 11 anni…è stato l anno più brutto della mia vita…io ero piccola..nn capivo piu di tanto..nn stav malissimo xk cmq nn ci credevo neanke un poko nnt propio..ora ho 18 anni e mi manka cosi tanto k ho tanta voglia di raggiung li in cielo…e farg compagn..ma poi penso k qui vicin a me…ci sn xsn k mi voglio bene..k sarann di tt x me…lui è sempre vicino a me…mi manka moltissimo…doveva capitare…ste cose capitano solamente alle xsn piu deboli..k nn riescon ad andare avanti cn la loro vita:(…purtropp la vita è cosi…sicuramente i nostri paoà nn voglion k noi piang x loro…zk loro voglion vederci senpre cn il sorriso sulle labbra…ti amo papà

  8. 168
    chiara -

    @IRENE… a chi ti sei rivolta per partecipare a questi tipi di gruppi?non sarebbe male come opzione..purtroppo parlarne anche con persone vicine è complicato…per gli altri è difficile comprendere un minimo queste sensazioni terribili e il continuo stato di ansia di vuoto e non-senso che occupa gran parte della mia giornata…tutti dicono passerà, la vita continua, sarebbe successo prima o poi, tuo padre è sempre con te….etc…ma alla fine mi rendo conto che sono tutte parole senza senso e mi intristisco ancora di più perchè appena mi sfogo mi sembra di buttare via le parole al vento e quindi pensare di trattare questa cosa con leggerezza o sentire le solite frasi mi fa passare lavoglia di parlarne e chiudermi o mi fa stare male perchè è un argomento su cui passerei ore a parlare per sfogarmi….molte volte noto l’incapacità delle persone ad affrontarmi…cambiano discorso,,,chi addirittura non ti chiede nulla e fa finta di niente…non sò…sò solo che in questo periodo sono sempre arrabbiata…e troppo intollerante,,,devo criticare qualsiasi comportamento per forza, ogni atteggiamento mi infastidisce…di mia sorella, ragazzo, amici..colleghi,,,,è pesante da gestire come cosa perchè mi infastidisco pesantemente..poi mi sento a disagio…ho el crisi di panico….mi sembra di vivere un incubo…grazie ad ale c. per aver risposto…come dici tu preferisco parlarne con degli sconosciuti che non hanno da dire come devi comportarti o su come stai reagendo alla cosa..siamo tutti sulla stessa barca…e forse sai è stato meglio per tuo padre che non gli abbiano detto nulla…avrebbe solo allungato la sua agonia con la consapevolezza che poi non ce l’avrebbe fatta,,,non sò…mio padre ha fatto due mesi di malattia pesante e ogni giorno era una sofferenza per noi e per lui..anche io penso poteva vivere più a lungo…ma in che modo..in un letto, senza potersi godere nulla e “ben che vada” fasti imboccare per mangiare..che vita sarebbe alla fine…

  9. 169
    chiara -

    ah poi non sò se a voi è capitato ma il giorno del funerale di mio padre o meglio dal primo giorno in cui è morto fino alla cremazione ho avvertito una sensazione di depersonalizzazione allucinante e derealizzazione…mentre il carro funebre arrivava al cimitero era come se non capissi perchè ero là e cosa stesse succedendo….mi sembrava di essere lì a caso e per rendermi conto della cosa, per realizzarla davvero dovevo concentrarmi su di essa di continuo senò mi distoglievo da tutto…allucinante il cervello…era come se mi fossi presa una pastiglia di ecstasy…

  10. 170
    Ale C. -

    Cara Chiara
    Io,sbagliando prima ho eliminato tutti,poi ho focalizzato le persone che in quel momento mi sapevano capire …ed erano solo due ed è grazie a loro che poi lentamente ho ricominciato a vedere la vita in modo migliore…ma ti capisco quando dici che le altre persone sono incapaci di capire,glissano o dicono frasi di circostanza …quelli non servono a nulla trova chi veramente riesce a farti pesare un po’ meno la situazione ,per me sono stati mia moglie ed il mio migliore amico che sono stati capaci di sopportare quando dovevano,ma di dirmi di smetterla quando dovevo io.
    ti abbraccio forte

    ale

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