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Lei mi ha scaricato… e ora?

Salve. Sono un uomo di 48 anni e due mesi fa mi ha lasciato (lei ha quasi 1 anno più di me). Mi ha detto che non le arriva nulla di quello che dico di provare per lei, che non sono maturo, che non la capisco, che gli serve una persona che la trascini, che facciamo sempre le stesse cose, che il rapporto non cresce, … Queste frasi me le ha ripetute spesso da quando ci siamo conosciuti nel 2011 e in questi anni non ricordo una frase carina o un apprezzamento sul mio modo di essere (a parte un “oramai sei uno di casa”). Il nostro rapporto è sempre stato un tira e molla, non convivevamo e nè eravamo sposati. Ho sempre avuto difficoltà nel relazionarmi con lei, come avessi una sorta di freno che mi ha sempre impedito di essere con lei spontaneo. Il mio disagio nei suoi confronti sono dovuti a certi suoi comportamenti da sempre presenti:
– definirmi amico di fronte alla comitiva ma poi per famiglia e parenti ero il compagno (a casa tutti mi stimavano e mi portavano in pianta di mano);
– mi ha da sempre definito immaturo, incapace di capirla, infantile, incapace di mettermi nei panni degli altri, insicuro, ecc…;
– Il giorno del matrimonio di un suo cugino lo scorso anno un parente gli chiese “è il tuo fidanzato?” e lei “quale fidanzato?”;
– Lo scorso anno eravamo in auto fermi al semaforo quando vede un ragazzo in bici e dice “che tipo interessante” (giuro che per un secondo mi è passata l’idea di lasciarla a piedi);
– Quando ero a casa da solo con lei, visto che ci si vedeva una volta o due a settimana, spesso passava il tempo a rispondere alle chat di scuola (lei insegna da circa 4 anni) e io stavo lì che mi ripetevo spesso “ma cha ci faccio qui?”);
– Ultimamente mi ripeteva che aveva la testa oramai fusa e che non era in grado di prendere decisione su nulla e che dovevo essere io a decidere anche per lei. A me sto discorso non stava bene, se si è in due in due si deve decidere;
– Mi ha accusato di non essere in grado di mettermi nei panni degli altri in quanto non sono capace di capire cosa voglio da me stesso;
– Negli ultimi tempi mi accusava di cercare la sua approvazione (non mi sembra sbagliato cercare l’approvazione della propria donna, o no?) e che non la stimolassi abbastanza. Lei ha una situazione particolare a casa, deve occuparsi della madre che da anni ha problemi di salute (ha un fratello e una sorella ma se ne fregano). Io ho perso mio padre nel 1992 (avevo appena compiuto 18 anni) e poi l’unica mia sorella di 42 anni nel 2007. Da allora sono rimasto con mia madre, dovendomi sobbarcare ogni giorno la sua giustificata tristezza e negli ultimi anni i problemi legati all’età (ha 84 anni). E questo mi pesa tantissimo, non ho mai trovato la forza di andarmene di casa per non lasciarla da sola, cambiando anche il mio carattere e dando una mazzata al mio entusiasmo. Mi accusa di non comprendere il dolore degli altri e di essere lontano dalla realtà. Anche per quello che mi è capitato, non credo mi si possa attribuire completamente quanto detto da lei. Certo, vivere con un genitore anziano ti limita in tante cose, non hai quella libertà di prendere e partire per 15 gg, stai sempre in ansia;
– Lei ha da sempre avuto rapporti difficili in famiglia, è in continua discussione con i loro componenti e spesso afferma di essere circondata di persone che non la capiscono;
– In questi anni ha sempre addossato le colpe del nostro rapporto “fermo” su di me, mai una volta che l’abbia sentita dire “dipende anche da me”. Io credo che un rapporto debba fondarsi sul rispetto reciproco, se una persona ti considera meno di niente e incapace di farla felice come si fa ad essere spontanei e propositivi? E non credo che le responsabilità siano quasi tutte additabili a uno dei due. Nell’ultimo incontro gli avevo proposto la convivenza credendo fosse un primo passo importante verso la concretizzazione del rapporto, ma nessuna reazione, nè positiva nè negativa. Poi ho provato a baciarla ma si è girata. Il giorno dopo l’ho invitata ad uscire e mi disse che non gli andava, poi alla fine mi sono ritrovato a parlare al telefono da solo.
In questi 2 mesi e mezzo non ho più provato nè a scriverle nè a chiamarla (nemmeno lei, che anzi non ha mai letto un mio messaggio e una mia mail e mi ha rifiutato due chiamate, nell’immediato), ma nel frattempo ho riflettuto sulle mie responsabilità. Sicuramente mi sono “adagiato” credendo che dopo tanti anni potessi ritenermi “al sicuro”, spesso mi sono messo nella posizione che fosse lei a decidere dove andare e cosa fare, quando proponevo qualcosa c’era sempre da ridire e alla fine mi sono detto “fai decidere lei, tanto a me va bene perchè l’importante è che sia contenta lei”, dando per scontato che andasse bene. Possibile non provi più un minimo di sentimento per me? Come si fa a cancellare dalla testa e dal cuore una persona?
Sono soffocato dai sensi di colpa, in continua lotta fra rabbia e rassegnazione. Avrei dovuto fare di più, essere più coinvolgente, più propositivo, ma spesso non ci riuscivo perchè mi sentivo come bloccato. Mi sta passando per la mente l’idea di inviarle una lettera (che magari potrei anche condividere con voi se volete) in cui riconosco le mie mancanze (ma vorrei farle notare anche le sue) più che altro per mettere definitivamente la parola fine dicendole ciò che di persona negli anni non sono stato in grado di dirle (mie responsabilità ma anche le sue). Tra l’altro ho il telecomando del cancello che vorrei rispedirgli. Che ne pensate?

Lettera pubblicata il 27 Marzo 2023. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 44 commenti

Pagine: 1 2 3 5

  1. 1
    Deluso58 -

    Penso che per 12 anni hai accettato una donna problematica che non ti ha mai amato e forse, neanche tu l’hai mai amata, ma ne avevi bisogno e l’hai, appunto, sopportata.
    Riprendi la tua vita, chiudendo con lei, senza lettere o telefonate ulteriori.
    Con lei non n c’è mai stato futuro.

  2. 2
    Faber_1313 -

    Salve.
    Innanzitutto grazie per la risposta.
    Quello che mi fa più male è la sensazione di essere stato una sorta di compagno di viaggio che prima o poi sarebbe sceso senza nemmeno venir salutato.
    Lei sicuramente si sente delusa, si sarebbe aspettata da me tante cose. Purtroppo non sono mai riuscito a sentirmi a mio agio con lei, la volevo (e la voglio ancora) ma non ci sono riuscito. Mi sento di aver fallito, di aver buttato i migliori anni, di ritrovarmi solo senza che riesca a vedere davanti a me la possibilità di avere una storia seria. E poi, la sensazione di essere stato messo fuori dalla porta come un sacco di spazzatura dopo esser stato per anni parte della sua famiglia.

  3. 3
    MisterT -

    Concordo con Deluso..lei non ti ha mai amato, stava con te solo per non rimanere sola. Tu eri sicuramente più coinvolto ma con una situazione familiare non facile che di certo non ha aiutato il vostro pseudo rapporto. Il tuo unico grande errore è stato quello di non chiudere TU prima con questa persona in quanto lei ti ha mandato numerosi segnali della sua insofferenza nei tuoi confronti mancandoti anche di rispetto. Lo so che a 48 anni è dura ma volta pagina e cercati qualcun’ altra che ti apprezzi davvero. Non darti per vinto che nella vita non si sa mai.

  4. 4
    Faber_1313 -

    Buongiorno e grazie.
    Voltare pagina… magari fosse facile.
    Se solo potessi superare i sensi di colpa e quel senso di nullità.

  5. 5
    MisterT -

    Facile non è, ci vuole molto tempo per superare la fine di una storia così lunga, ma sempre meglio di portare avanti una relazione ormai incancrenita che non aveva piu senso di esistere e che avreste dovuto giá chiudere anni prima. Colpe ne avete entrambi ma almeno tu l’ amavi siceramente mentre lei no. Ficcatelo bene in testa. Buona fortuna.

  6. 6
    Tommy -

    @Faber… e ora?

    E ora abituati a farti la tua vita da solo, senza andare a cercarti altre rogne. Già dalla provocazione che lei ti ha fatto quel giorno del ragazzo in bici dovevi cogliere la palla al balzo per troncare tu per primo questa relazione tossica. Meglio tardi che mai, comunque pensa che ti poteva andare peggio, se ti sposarvi e magari ci facevi pure un figlio con questa?
    Come sarebbe andata a finire secondo te?
    Io guarda, non oso nemmeno immaginare, quindi se io fossi in te cercherei di considerarmi miracolato, pensa un po’ te che fortuna, dai stappati una bottiglia di Spumante e ricordati di lei come un brutto sogno, vedrai che passa tutto, su!

  7. 7
    Itto Ogami -

    Ciao, ho riflettuto un pò prima di scrivere, perché di solito gli uomini che scrivono nel modo in cui tu scrivi sono dei segaioli condannati a rimanere per sempre nullità umane.

    Ho voluto dare fiducia al destino, auspicando che tu riesca a capire i tuoi infiniti errori.

    1) i tuoi errori non sono quelli che LEI ha descritto.
    2) il tuo più grande errore è stato di metterti con una donna così (alla larga !)
    3) continui a reiterare l’errore dicendo che vuoi scriverle la letterina carina. Sbaglio colossale. Lei è andata. Punto. Senza se e senza ma. Se le scrivi, la cerchi o altro del genere sei un segaiolo senza speranza.
    4) cercati una donna straniera, meglio se ucraina dei villaggi rurali. Purtroppo in questo momento è difficile. Attenzione: non russofona, ma ucraina dell’ovest, dei villaggi rurali, che non vive nelle grandi città.
    5) dimentica che una donna italiana possa risolvere i tuoi problemi. In genere le italiane creano grane a tutti.

  8. 8
    Itto Ogami -

    6) Non aspettare da solo a farti le seghe a casa, o ricadi nel caso “segaiolo”. Inizia subito la ricerca della donna ideale, se ti serve aiuto te lo fornisco.
    7) Se continui a credere o pensare alle cagate che ti ha detto durante il vostro rapporto, fai meglio a non scrivere che cerchi aiuto. Per te non c’è speranza. Se invece vuoi ricominciare, questo è il punto di partenza.
    8) Se mi risponderai con una frase segaiola del tipo: “adesso vedremo” oppure “ci sto pensando” o cerchi altre scappatoie per tentare di tornare alla strada vecchia, già da ora ti mando a quel paese perché non meriti nemmeno un minuto del mio tempo
    9) Inizia a valutare che tu avevi ragione, lei torto marcio su tutto. Senza se e senza ma. Il fatto che tu pensi di aver fatto errori è perché lei ti ha frullato il cervello, quindi lo devi ripristinare con un reset.
    10) Non ascoltare i consigli delle donne (specie se italiane). Non ascoltare i segaioli. Ascolta me, io ho risolto in modo efficace.

  9. 9
    Faber_1313 -

    Ciao Itto Ogami…. se mi abitavi accanto credo mi avresti picchiato. 🙂

    Scherzi a parte dici bene, alla fine la lettera non gliela invierò ma comunque ci vorrà ancora del tempo per recuperare me stesso. Certo trovare una donna in questo momento sarebbe la migliore medicina.

    Grazie

  10. 10
    Itto Ogami -

    Caro Faber, dubito che avrei picchiato chicchessia dato che sono una persona civile… ciascuno è libero di vivere come gli pare; se un consiglio non si nega a nessuno, poi è la volontà di chi lo riceve a dover cambiare le cose.

    Leggo che non scriverai alcuna lettera. Bene.
    Leggo che ci vorrà tempo per recuperare te stesso. E’ una frase segaiola…

    Leggo che trovare una donna sarebbe la migliore medicina. Questa NON è una frase segaiola, bensì la soluzione UNICA al problema.

    Ci sono molti segaioli che non riuscendo a trovare una donna si sono inventati la psicologia del “stare bene da soli”. Questa è una cagata antropologica, dato che le scimmie da cui discendiamo sono animali totalmente sociali e hanno bisogno di continui rapporti con i propri simili.
    Pertanto: chi ha la femmina segue la natura, chi è da solo è un segaiolo. Senza se e senza ma.
    Cerca le donne dell’est, quelle dei villaggi rurali. Non mostrarti ricco. Sposa quella che ti prende “povero”.

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