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Mondo del lavoro in Italia: non laureatevi in ingegneria!

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Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 387 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 6 39

  1. 31
    Linomar -

    continuo a ricevere nella mia casella di posta ulteriori commenti sul tema. E dal tono e forma dei discorsi arguisco che si tratta, purtroppo, di giovani colleghi. Che tristezza, comunque vorrei invitare tutti a non deprimersi troppo e lottare per trovare una via d’uscita. Cari ragazzi, una soluzione, sia pure in mare agitato, si trova sempre. Allora siete ingegneri? e quindi aguzzate “l’ingegno” ed analizzate informa analitica il problema nel suo insieme: cosa abbiamo in Italia (nello specifico)? Troppi laureati per la possibilità d’impiego. Mi spiego, i laureati nella sua globalità sarebbero anche pochi, se leggiamo le statistiche europee (forse a parte i medici egli avvocati….)ma tant’è la penuria di posti e possibilità! Quindi? Specializzarsi settorialmente in qualcosa di +/- attinente agli studi, ma qualcosa che sia spendibile subito al fuori, all’estero. Imparare le lingue. Predisporsi a vivere senza lacrime all’estero, lontano da “mammà” e non solo per le vacanze. Informarsi per il riconoscimento della laurea e/o specializzazioni. Ricordate la reciprocità. Se è riconosciuta qui, lo sarà anche lì. Contattate le ambasciate, il responsabile commerciale/culturale del paese prescelto. Contattate grandi gruppi italiani o europei che hanno filiali, joint venture tecnico-commerciali, appoggi, o altro nei vari paesi di vostro interesse. Proponetevi(certo come junior)solo x l’estero, max voglia di fare, max entusiasmo, max competenze (fatevele un pò ed allargatevi con molta “intelligenza”-assolutamente senza “strafare”) Ricordo che molti anni fa assunsi una “simpatica canaglia” che si era un pò “allargato” ma siccome (di base) era in gamba, ho fatto finta di credergli. Non mi ha mai deluso, ormai”sbilanciato” e con “fiducia e responsabilità” crescenti ha fatto il maz…(si è applicato) Risultato? è mio socio da circa 3 anni in una delle mie piccole società d’ingegneria, vive 7 mesi all’anno a Tel Aviv, mastica elettronica e sistemi che verranno in Italia e gira 1/4 di mondo. Anche a me (in 35 anni) nessuno ha mai regalato nulla. Ricordate: volli sempre volli-fortissimamente volli e: gli esami non finiscono mai. Sembrano “frasi fatte”, ma è l’unico “succo” che vi posso suggerire. Per il resto il vostro “ciclo storico” è diverso dal mio.
    Comunque un grosso augurio per tutti!

  2. 32
    Massi -

    Aggiungi che all’estero non ti assumeranno. perchè sentono anche loro la crisi e preferiscono, quindi, prima assumere chi è della loro stessa nazionalità. Puoi venire assunto dall’estero se hai maturato delle esperienze e delle conoscenze lavorative che potrebbero essere fondamentali all’azienda estera in questione, ma se sei un neolaureato non c’è differenza tra te e un ingegnere di quella nazione. E a parità di scelta, sceglierebbero lui.
    Ingegnere elettronico.

  3. 33
    cyber81 -

    Che le possibilità siano limitate in questo particolare periodo storico è vero; io sono un ragazzo di 31 anni e mi occupo di Qualità e Sicurezza nei luoghi di lavoro e a dir la verità, almeno per quanto concerne la Sicurezza non ho mai lavorato tanto come adesso.
    Naturalmente essendo una ditta individuale ho un orizzonte di pianificazione di 3 mesi quando va bene ma devo dire che adesso comincio a prendere un po di fiducia nella mia attività dato che sto notando come bene o male le mie attività si stiano stabilizzando dopo qualche anno di alti e bassi. A onor di cronaca devo dire che, nonostante il periodo congiunturale, guadagno anche abbastanza bene.
    Ma non è di me che voglio parlare, quanto degli altri ragazzi che chiedono aiuto.
    Personalmente ricevo veramente tanti CV e ad ognuno di questi CV propongo le modalità con le quali io lavoro:

    1) se vuoi essere assunto da me dimenticatelo dato che potenzialmente tra 1 anno potrei essere io quello in cerca di assunzione
    2) se vuoi lavorare investendo il tuo tempo e cercare di quadagnare da adesso entro i prossimi 6 mesi un anno ok, ti posso dare gli strumenti e un po di formazione, se noto la buona volontà posso offriti qualcosa da subito.. dopo di che tocca a te metterti in gioco e farti il mazzo

    Volete conoscere la risposta? Non c’è risposta perchè io è da 2 anni che cerco di mettere su un team di persone valide e di cui possa fidarmi per pianfiicare meglio le mie attività. Non trovo persone che vogliono mettersi in gioco.. eppure dovrebbeor fidarsi di me dato che sono loro coetaneo.
    Per carità, io lavoro con organizzazioni importanti e ho interscambi giornalieri con altri collaboratori delle stesse.. ma vorrei creare qualcosa di mio da agganciare a tali organizzazioni.. Non so se riesco a farmi capire ma non riesco a creare un team perchè generalmente i ragazzi, mi dispiace dirlo, vogliono la pappa pronta.Ho fatto alcune volte riunioni, incontri, anche con persone con cui collaboro da tempo.. ma nulla. O lavoro e mi garantisci da subito uno stipendio o niente.
    Beh allora dato che non abbiamo capito in che situazione ci troviamo, stai pure a casa.
    Il risultato è che mi tocca lavorare troppo, e mi da fastidio il fatto che talvotla, per ovvi motivi il mio servizio non è più come quello di un tempo.

    Ma la gente in gamba dov’è?? Ragazzi volete capirlo che non si trova, attualmente, lavoro inviando solamente un CV? A meno che il CV non sia veramente importante..
    Forse non abbiamo ancora compreso la situazione storica attuale e quindi non riusciamo a comportarci di conseguenza. Anche io vorrei essere assunto e guadagnarmi il mio stipendio medio e vivere da italiano medio, con un mutuo medio, il mio medio viaggio annuale e con delle responsabilità medie. Purtroppo però non ho raccomandazioni e quindi non credo che potrò mai aspirare a tanto; motivo per cui mi metto in gioco e investo sulla cosa più importante che c’è: me stesso.

  4. 34
    Insomma -

    La mia esperienza è completamente diversa. Mi son laureato mentre dovevo lavorare. Ho ritenuto opportuno cambiare città, data difficoltà a trovar posto fisso. Lontano da amici e parenti,non è semplice! ho un buon lavoro e buon stipendio,nonostante la crisi. Voglio dare un consiglio ai Neo-laureati: siate più umili! Nel mio ruolo ho modo di vedere i candidati per aree tecniche e, quasi sempre i moderni Neo-laureati sono di una arroganza e presunzione incredibile; a lavorare nel mio team non li voglio. Le aziende non cercano dei geni o premi nobel,ma persone umili a cui affidare un ruolo e lavorare in armonia con tutti! Mi auguro di averVi fornito un buon spunto di Riflessione! In bocca al lupo.

  5. 35
    maria elena coppola -

    ciao,sn maria elena,1 ragazza di 21 anni circa.li faccio a giugno,2013.stavo facendo l’ anno scorso il corso di laurea in scienze della comunicazione,qua dv abito,a sora,1 città della provincia di frosinone ,nel lazio.,ma poi ho lasciato stare xk nn mi piaceva .mi sn presa 1 anno sabbatico x capire cosa voglio fare,infatti qst anno nè ho studiato,nè ho lavorato.mi rivolgo direttamente a te ,daniel,x dirti ke mi dispiace molto x te ,davvero,mia nonna me lo aveva dtt ke,a parte ignegneria meccanica,ke il lavoro cn qst si trova,cn ttt gli altri corsi di laurea in ingegneria nn si trova nnt.adesso so ke aveva ragione,leggendo qll ke tu hai scritto.mi xmetto di consigliarti di andare all’ estero,e se anke qui nn dovessi trovare nulla,di fare qll ke tu stesso hai consigliato a noi:1 corso di specializzazione xsonale.ti prometto ke ci penserò su a qll ke tu hai scritto.ti ringrazio cn ttt il cuore x qll ke hai scritto,dico sul serio,x averci avvertiti.so ke lo hai ftt x il nostro stesso bn,xk nn vuoi ke noi poi ci ritroviamo senza 1 futuro.ho l’ impressione ke qlkn qui nei commenti nn ti crede e ti dà dell’ inesperto e dell’ arrogante,e allora io dico loro,davanti a te,di riflettere bn prima di sputare sentenze xk lo sai soltanto tu qll ke stai passando,qnt stai soffrendo x qst problema del lavoro.ttt pronti a giudicare senza conoscere ,ke vergogna,nn farci caso!ora ti saluto e ti kiedo scusa se senza volerlo,magari ho dtt qlks ke ti ha ferito e ti kiedo scusa anke x cm qlkn ti ha trattato qua nei commenti.spero ke possa presto trovare la tua strada.ti abbraccio forte,maria elena.:)

  6. 36
    Antonio -

    Non posso che essere totalmente d’accordo con l’autore della lettera.
    Sono un “giovane” ingegnere di 32 anni laureato in ingegneria geotecnica (una branca dell’ingegneria civile) circa 3 anni fa, con il massimo dei voi.
    Anch’io oggi, se mi venisse chieste, sconsiglierei vivamente di iscriversi presso la facoltà di ingegneria. Ragazzi, vi prego, cercate di fare altro…!! Tutto quel tempo perso (si, ad oggi con la mia piccola esperienza lo posso dire) non verrà assolutamente ripagato…né con soddisfazioni professionali, né con appagamenti economici.
    Tempo perso, perché il mondo dell’università è totalmente scollegato dal mondo lavorativo… Per me tutte quelle nozioni fisico tecniche teoriche che ci vengono date (modelli matematici, elettrotecnica, dinamica delle strutture…) servono a formare quella “forma mentis” che solo pochi avranno la fortuna di usare..
    Non c’è lavoro da anni in italia..!! Conosco decine di persone che non lavorano (la libera attività non porta a nulla, le imprese edili non hanno cantieri).. qualcuno lavora in groppi colossi, ma da anni si ritrova a girare in paesi dove si costruisce, in condizioni di vita non proprio agevoli…
    Non è una questione di umiltà come scrive qualcuno… è: 1) Mancanza di opportunità, 2)mancanza di crescita/sviluppo professionale.
    Il discorso è riferito anche ai meccanici ed elettrici… così mentre scrivo, mi vengono in mente 5-6 persone del settore, di età compresa tra i 27-32 anni, che sono a casa…
    Poi c’è tutto il gruppo di persone (come me), che si ritrovano a fare un lavoro che non a nulla a che vedere con quello che hanno fatto all’uni…
    Ah, un’ultima cosa: ad oggi ho spedito circa 500 cv, indicando (nella lettera di presentazione) che ero disponibile a viaggiare, anche a seguire lavori in contesti disagiati, che ero disponibile a periodi di formazione, ecc… risposte quasi nulle …colloqui… forse 1 (perché era intervenuto un mio “parente”- Ah, il colloquio l’ho fatto a 1000 km da dove abito io… per un cantiere in nigeria)

    Saluti a tutti…

  7. 37
    E. A. -

    Io non so se, in questa “baraonda” di pensieri, qualcuno abbia speso un attimo a riflettere sulla vita in sé: non filosoficamente ma semplicemente come tempo in cui una persona respira, ama, soffre, lavora, prova sensazioni, piange, ride, VIVE.
    Io vedo una forte componente psicologica, della serie “se vuoi lavorare, devi essere così…altrimenti non lavori. Se non lavori sei un uomo/una donna morto/a”. Per di più, ci costringono a lavorare in due: un solo stipendio non basta più e anche chi – dei due coniugi – non vorrebbe/potrebbe deve lavorare (se lo trova, il lavoro).
    Tutto sembra uno spot alla Zio Sam, verosimilmente per fidelizzarti alla compagnia e, in virtù della gratitudine per lavoro ottenuto (con tanti sacrifici), renderti simile ad uno schiavo pronto ad annullarsi per il “bene dell’azienda”, a fare straordinari non pagati, ad umiliarsi in tutti i modi…a NON vivere.
    Tutto sembra dirci che esiste solo il lavoro e, in tempi in cui effettivamente non ce n’è, devi essere disposto ad allontanarti da casa (anche se non vuoi e non puoi), a viaggiare di continuo (anche se non vuoi), ad avere stipendi bassi (anche se non vuoi – ovvio -), fare anni di apprendistato (anche se non vuoi), ad affrontare anni di studio e sacrifici anche dopo la laurea (anche se non vuoi/puoi), etc, etc.
    Tutto questo, ovviamente, non vale per i figli dei potenti…ai quali, nel peggiore dei casi, è richiesta la laurea (presa anche grazie ad intercessione dei genitori “protettori” – che parola consona che mi è uscita! -).
    Ma è così difficile vivere solo per vivere?!…Ad avere una famiglia, scegliendosi quando (a 20 anni o a 40, in base alla volontà di ognuno), senza avere per forza come unico obiettivo il lavoro: parafrasando, il lavoro serve per vivere e non il contrario!

    Sveglia!

    Tutto questo ha portato solo alla “dissacrazione” del lavoro; si notino, in merito, le tonnellate di contratti di stage e apprendistato ai giovani laureati con la sola colpa di aver studiato e, di conseguenza, non aver fatto esperienza sul campo.
    E non si tratta solo della voglia di mettersi in gioco sul lato economico, come è stato detto da qualcuno.
    C’è chi vuole e/o sente di farlo…e fa l’imprenditore ma questo non significa che tutti devono “altrimenti è normale che non lavorano”.
    In aggiunta, se io mi metto in gioco con un socio, con una società o con qualsiasi altra figura, come minimo mi aspetto che a maggior rischio corrisponda maggior guadagno.

    Io non ci sto a pensarla in quel modo, a sentirmi a 50 anni di aver sprecato tutto quando l’azienda, per tagli economici, ti mette alla porta (e con i tempi attuali nessuno ti riprende).
    La civiltà, a mio avviso, passa anche attraverso questo.
    Non servono a nulla secoli di storia se si riprende con “la tratta degli schiavi”.

    PS: sono laureato, disoccupato e pienamente d’accordo con l’autore della lettera.

  8. 38
    baffutij -

    Se scrivi *glielo detto* non ti piano manco a sciacqua i piatti !

  9. 39
    Federico -

    Pienamente d’accordo con questa lettera. Sono un neolaureato in Ingegneria Gestionale, ho inviato non so quanti cv e ho fatto diversi colloqui (ovviamente in numero molto inferiore rispetto al numero di cv inviati) tutti per stage sottopagati e spesso nemmeno finalizzati all’assunzione. E dando un’occhiata alle offerte lavorative si legge sempre che è richiesta esperienza di almeno un anno; ma se sono un neolaureato che esperienza lavorativa posso avere? Secondo me il problema riguarda sia il mondo lavorativo sia il sistema universitario: durante gli studi l’università dovrebbe prevedere nel percorso formativo stage (seri e formativi, non quelli spesso inutili che vengono proposti nella triennale) di almeno 6 mesi in modo tale da creare davvero un pò di esperienza nei giovani neolaureati. Potessi tornare indietro mi iscriverei ad un corso professionale post diploma o alla facoltà universitaria che veramente mi appassiona indipendentemente dagli sbocchi lavorativi (?) che ingegneria, a detta di tutti, propone. Gli amici ingegneri coetanei che lavorano sono stati raccomandati ed infatti alcuni hanno già addirittura un contratto a tempo indeterminato e non hanno fatto svolto alcuno stage: questa è l’Italia oggi purtroppo. O vai all’estero o devi fare un lavoro che non ha niente a che vedere con gli studi fatti (e che tanto ti hanno fatto penare).

  10. 40
    Joker83 -

    Ciao Daniel! Premetto che sono ing. meccanico con lode e ti giuro che leggendo la tua lettera sembrava che l’avessi scritta io!
    Cmq al momento io sto svolgendo uno stage in una famosissima azienda, retribuito dall’UE per cui non me la passo male finchè non penso
    a cosa farò dopo, e pur di non pensarci studio il tedesco perchè non si sa mai… Volevo fare qualche considerazione su quello che
    si è detto tra lettera e commenti, alla luce dei miei 4 anni dopo la laurea:
    1) triennale o specialistica? 2) Esperienza?
    R: Chiedo scusa se posso sembrare saccente, ma certi discorsi non c’entrano nulla, del tipo che laurea prendere per fare cosa, o se è giusto che cerchino persone con esperienza lasciando a piedi i neolaureati. Per come la vedo io, tutto dipende dal lavoro che andrai a svolgere. Se per es. fai il disegnatore CAD a che servono certe nozioni? Come fai il disegnatore CAD se non sai usare il CAD (ihihih)? Esiste un lavoro da svolgere, ed esistono conoscenze teoriche e pratiche che devi avere. Punto. Non hai esperienza? Tovare lavoro è solo c.u.l.o. visto che chi l’esperienza ce l’ha ti può sempre scavalcare perchè per un’azienda è più economico non formare il dipendente (ed è anche un ragionamento da paese del 3° mondo). Fai qualcosa di finanziato con fondi pubblici, come quel bastardo del sottoscritto 😉
    3) Gli ingegneri sono delle larve schifose
    R: Non dove sto lavorando adesso (qui stanno a posto fisso e zero carriera e se ne infischiano), ma per molti è vero, sono persone che da giovani hanno rinunciato a corteggiare le ragazze per il desiderio di carriera. Però, cara Liberta, i politici sono peggio ma non te lo fanno capire!
    4) Estero?
    R: Valgono le stesse cose che ho detto per i punti 1 e 2, in più cambia la burocrazia, vieni sempre dopo gli altri perchè sei straniero (a meno che non sei un profilo introvabile sul posto) e soprattutto, se un collega ti chiede una cosa nella sua lingua, tu la capisci? E come gli rispondi, in Toscano stretto ;-)? Perciò la cosa + importante è la LINGUA. E si torna al discorso del c.u.l.o e dei finanziamenti (ho un’amica siciliana a Lipsia con una borsa della tua regione). Inoltre vivere lontano da famiglia/amici/ragazza(eventuale) non è facile (e non sottovalutarlo come feci io).
    Per concludere, io nn so se continerò nell’ingegneria e all’estero ci voglio andare. Consiglio a tutti: dopo essere “caduto” mi sono rialzato, e continuerò a farlo, cercando di mantenere il buon umore. In bocca al lupo!

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