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Il mio suicidio

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Lettera pubblicata il 5 Febbraio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 106 commenti

Pagine: 1 2 3 4 11

  1. 11
    rossana -

    Suicide,
    mi sembra di capirti abbastanza bene, in quanto ho passato anch’io, tanto tempo fa, un periodo simile al tuo, in cui mi era quasi impossibile immaginare di continuare a vivere in una determinata situazione.
    credo tu abbia bisogno di un aiuto psicologico, per accettare che la vita non ha un vero e proprio senso: siamo messi al mondo, senza averlo chiesto, e dobbiamo, bene o male, continuare ad esserci per un determinato tempo, che non ci è neppure dato di conoscere a priori…
    tanto vale cercare di restarci al meglio, no?
    abbi cura di te, del tuo corpo e della tua anima. chiedi aiuto a validi professionisti e non pensare di essere il solo a patire. e resta qui, interagisci con i partecipanti a questo forum, che è in assoluto il migliore che io abbia mai conosciuto.
    siamo in tanti a star male, chi più chi meno… ma si deve andare avanti, per noi stessi e per chi ci vuole bene.
    Rossana

  2. 12
    titty -

    SMETTILA!! Cancella dalla tua mente questo progetto che non serve a nulla se non a farti stare male! Sai benissimo che faresti solo del male alle persone che ti stanno accanto…ti prego non voglio più sentirti parlare di questo, vivi la vita..frequenta una palestra così farai nuove amicizie, scappare non serve a nulla!

  3. 13
    Lorenzo -

    Io sono molto scettico sulla depressione come malattia vera e propria, ma il tuo mi sembra proprio un caso di quelli autentici. E’ come se avessi l’appendicite o la febbre a 40: solo che è qualcosa che colpisce il cervello, proprio nel nucleo più oscuro.
    Ce l’avrai un medico. Ti devi rivolgere prima di tutto a lui. Oggi i medici sono molto più sensibili e informati di una volta su queste cose. Da parte mia ti rivolgo solo un consiglio: evita gli antidepressivi SSRI tipo Prozac, Zoloft e così via. Sono dei bidoni, hanno effetti collaterali terribili, come insonnia, impotenza e così via, e spesso aggravano il male invece di curarlo. Dì che sei allergico. Scegli un triciclico tipo Anafranil, non il Trittico però. Al limite fatti indirizzare da un bravo psichiatra: non al CPS perché lì ti schedano. Alcune benzodiazepine, come il bromazepam, aiutano molto ad alleviare il malessere: basta usare dosaggi minimi e non farci l’abitudine. Evitare assolutissimamente fumo, alcool e droghe. Io non sono un sostenitore degli psicofarmaci, al contrario, avverso le medicine in genere, perfino quelle “naturali”, ma a volte sono indispensabili.
    Non prenderle significa morire, come potrebbe succedere a te.
    Scrucciola, sei una demente, tu non sai cosa significa avere queste malattie, se parli così. Buttati tu dal ponte, così non scriverai altre cazzate.

  4. 14
    sara -

    la depressione di per sè non era non è,e mai sarà una malattia.tutti credono che lo sia solo perchè così gli viene detto!Conoscevo una ragazza, era sempre disponibile con tutti forse anche troppo,aveva una vita normale,con persone che credeva amici, e che in realtà ha scoperto che la detestavano,per loro era solo una palla al piede, se mi passate l’espressione.Era estremamente timida, ma un’amica di quelle con la A maiuscola.Un giorno non sapendo bene perchè si era ritrovata a pensare al suicidio, forse a causa di un banale incidente stradale,che per poco non le è costato la vita.O forse perchè si sentiva talmente sola che si è creata un mondo suo, dove a qualcuno importava veramente di lei.O magari per qualcosa che non ha mai detto,per paura o mancanza di coraggio.La musica è sempre stata la sua migliore amica anche se non le piaceva ballare.Si era sempre sentita dire che questo non andava bene,o quell’altro era sbagliato, ma nessuno si degnava di spiegarle dove fosse lo sbaglio. Adorava scrivere, anche perchè per lei era più facile dire quello che sentiva mettendolo per iscritto.Diceva di pensare spesso al suicidio, in fondo la vita non è un film, come dicevano gli articolo 31, non c’è il lieto fine. Puoi solo sperare di vivere al meglio quello in cui credi, anche se per un solo istante, perchè la vita è un attimo Aveva conosciuto nuova gente,ma col passare del tempo, anche queste persone l’hanno mollata.Pensa spesso al suicidio si immagina come sarebbe il mondo se non ci fosse più,un pò come in quei film dove quando uno muore,gli fanno vedere il proprio funerale per vedere le persone presenti,chi l’amasse veramente ma non ha mai avuto il coraggio di metterlo in pratica.Ha sempre pensato che sarebbe morta nel sonno,ma pensava anche a buttarsi giù dal bordo della rocca del castello del paese in cui viveva. Non era mai stata una gran amante ne della vita,ne della morte, e nonstante tutto continua a vivere,letteralmente e come sempre con la musica nell’anima.

  5. 15
    CH78 -

    ragazzi la vita e un bene prezioso per nulla per nulla bisogna privarci di questo bene, tutti abbiamo i nostri brutti momenti , cerchiamo di superarli ma non priviamoci della nostra vita per niente e nessuno al mondo

  6. 16
    rossana -

    sara,
    stupendo questo passaggio:

    “O forse perchè si sentiva talmente sola che si è creata un mondo suo, dove a qualcuno importava veramente di lei.”

    se per caso ti capitasse di incontrare ancora quella ragazza, dille che le voglio bene… e che non è la sola a vivere così, magari senza avere nemmeno la consolazione della musica…

  7. 17
    Lorenzo -

    Sara, la tua amica invece di pensare al suicidio dovrebbe imparare a mandare affanculo tutti quanti.
    Non esiste peggiore tragedia dell’essere buono. Diventi la carta igienica di tutti. Ma la legge della vita è che “se non strofini tu il culo sul muso degli altri, gli altri lo strofineranno sul tuo”.
    Banale ma vero in eterno.
    Se uno pensa al suicidio significa che gli altri lo stanno fregando nel modo più subdolo, attaccandolo dall’interno stesso della sua anima, e lui non se ne accorge, non sa reagire.
    Che idiozia crollare così, come una casa che non si sfascia per effetto di un terremoto ma perché ha le fondamenta rose dai topi.
    Che brutta cosa deve essere!

  8. 18
    sara -

    per Rossana( mess. n.16): grazie per le parole, ma rispetto alla musica ormai, per lei è una “droga”.

  9. 19
    toroseduto -

    Ciao sara, guarda che la musica, almeno sotto l’aspetto creativo,non
    è una droga! Io che “vivo per lei” non mi sento drogato, ma un
    beneficiato dalla ricchezza interiore, che può trasmettere la musica.
    La considero l’arte più comunicativa, in tutte le sue forme.Prediligo
    la musica classica, ma non disdegno nessun genere, a seconda dello
    stato d’animo.
    Ti confesso che leggendo la tua descrizione,così precisa e intima,ho
    pensato che sia tu l’amica di cui parli, mi sbaglio?

    Vorrei fare una precisazione a Lorenzo.
    In questo forum, abbiamo tutti cominciato a scrivere per un problema.
    Ed è bello ricevere dei messaggi positivi,aiuta molto.
    Come allo stesso tempo,è deprimente ricevere uno schiaffo.
    Scrucciola nel suo post, ha messo a nudo la sua fragilità, e ci sta
    pure questo,essere fragili e cercare di arricchire il dialogo con un
    punto di vista diverso, torna sempre utile.

    Tu che conosci così bene la depressione,ma non conosci a chi vanno le
    tue parole offensive, dovresti trattenerti.
    Fa male a chiunque sentirsi dire “demente” anche a chi lo è veramente.

    Focalizziamo ognuno a modo proprio, ed è bello così, la pluralità dei
    commenti,aiuta chi scrive una lettera, a confrontarsi con tanti punti
    di vista, qualcuno c’azzecca, un’altro trabocca…

    L’importante è restare nell’ottica del rispetto reciproco, considerando che siamo qui per aiutarci, non per offenderci.

    Non c’è assolutamente voglia di polemizzare, solo il desiderio comune,
    spero, di trovare sempre le parole giuste che non feriscano i meno
    dotati, o semplicemente sfortunati.
    Ciao mario

  10. 20
    rossana -

    sara,
    la musica non è la peggiore delle droghe, almeno non fa male agli occhi, come lo schermo del pc…

    ognuno campa come può. a me piace questa citazione di Anne Cameron:

    “Lei resistette. E sopravvisse. Marginalmente, forse, ma non siamo tenuti a vivere bene”.

    personalmente, ritengo che la ricerca spasmodica di una felicità promessa sia fonte di notevoli guai psicologici. chi l’ha detto che sia debba per forza essere felici?

    è giusto provarci ma è altrettanto giusto fare i conti con la realtà, non sempre a nostro favore, indipendentemente dai nostri meriti…

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