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Dopo la fine, l’inizio

Questa lettera nasce per tutti i partecipanti alla discussione “la fine improvvisa di un amore”.
Ho seguito la richiesta di Tina che chiedeva una lettera nuova in cui poter chiacchierare
senza dover “zompettare di qua e di là”. In effetti quella lettera è ormai “intasata”, 168 pagine…
E allora c’è bisogno di un inizio diverso, inizio che può essere letto anche in chiave metaforica: un inizio per tutti noi che siamo caduti da quella giostra, a volte scaraventati a terra con violenza e in questo istante con la testa frastornata da mille perchè.
C’è chi si ripromette di non salirci più su quella giostra, chi vorrebbe salirci ma non ne ha il coraggio, chi ha rinunciato al suo giro per orgoglio o eccessiva razionalità. Chi è sceso da quella giostra e vorrebbe ora tornarci ma qualcun altro ha preso il suo posto. Chi è stanco di girare e vorrebbe un po’ di quiete… ma non è possibile.
Quella giostra fa parte della vita e prima o poi qualcuno ci inviterà ad un nuovo giro. E noi? Saliremo o rinunceremo per paura?
Chissà. L’unica cosa che conta è rialzarci dalla recente caduta, più forti e volitivi, pronti a cogliere la vita di ogni giorno.
Sentirci bene così come siamo, amarci nella consapevolezza che nessuno è indispensabile alla nostra felicità.
Felicità che dobbiamo far sgorgare da noi stessi senza nutrirci della pericolosa illusione che essa possa nascere dallo sguardo o dalle attenzioni di qualcun altro.
Rimettiamoci al timone della nostra vita e solchiamo nuovi mari!!!

Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 92 commenti

Pagine: 1 2 3 10

  1. 1
    tina -

    “Sentirci bene così come siamo, amarci nella consapevolezza che nessuno è indispensabile alla nostra felicità”: che sia ora e sempre il nostro motto!!!
    Bravissima Raganella3!
    Anche il titolo è semplicemente perfetto!

  2. 2
    xaver -

    oggi faccio pienone, e do un commento a questa lettera…. In verità la mia risalita e’ iniziata da molto, anzi ho analizzato bene la questione e ho capito alcune cose molto importanti…..ma per il tema non e’ importante…. Diciamo che gia’ la fine di un amore dovrebbe far riflettere, se fosse amore o un calesse…e si dovrebbe optare per la seconda soluzione……
    Dopodiche’ si dovrebbe capire…..che la vita continua ma non perche’ si deve per forza ricominciare una nuova storia….anzi nel mio caso sono un pigro, quando capitera’ capitera’ di certo non mi mettero’ alla ricerca…..ne’ corteggero’ alcuna

  3. 3
    Peter -

    …Na PAROLA!!! 😉 Non mi fido più, non vedo persone adatte al mio futuro…ho smesso di cercare. Vi abbraccio

  4. 4
    Spectre -

    guarda Raganella3. IO VOGLIO SALIRCI DI NUOVO su quella giostra, voglio sentire ancora il vento sul viso, le lacrime agli occhi quando l’aria vi entra dentro. voglio passare il freddo inverno col cuore caldo, e scaldarne uno.

    io ho comprato un biglietto per quella giostra da dopo ferragosto. non c’è sopra nessun nome ancora. in controluce ogni tanto pare intravedersene uno. questo biglietto è già strappato, ma io ne ho solo una metà. chi avrà l’altra?

    intanto sto leggendo il libretto di istruzione di questa giostra, ne ho uno vecchio di 7 anni che devo aggiornare. ci sto lavorando.

  5. 5
    Ant062 -

    “Sentirci bene così come siamo, amarci nella consapevolezza che nessuno è indispensabile alla nostra felicità.” Putroppo non riesco ad essere così egoista!

    E poi ho finito i biglietti e non ho intenzione di comprarne altri.

  6. 6
    pablitot -

    buongiorno a tutti!
    mi sono iscritto proprio oggi a questo sito, dopo circa un mese dove ho letto e letto i sentimenti di decine e decine di persone che parlavano con il cuore pieno di dolore, con il cuore che chiedeva aiuto, con il cuore che aspettava un ritorno di qualcuno che, probabilmente nella maggior parte dei casi, non tornerà più…

    nei prossimi giorni scriverò anch io la mia piccola ma per me importante storia d’amore, che in questi ultimi mesi, dopo una fine improvvisa senza motivazioni, mi ha fatto versare lacrime, stare male, dimagrire e tutte quelle piccole cose che ti fanno vivere male.

    ma sicuramente la luce c’è ed è dietro quella montagna… la vedo sapete? è ancora un po’ offuscata perchè la notte alle volte ritorna, poi ci sono le nuvole che non ti fanno vedere bene… ma dietro c’è il sereno, il sole e la gioia di riprendere in mano tutta la propria vita e i sentimenti nuovi…

    nel mio piccolo ringrazio tutti, perchè leggendo in questo periodo le esperienze delle altre persone si capisce che non si è i soli a soffrire…
    ma dopo la fine c’è sempre un inizio per tutto…

    ciuz,p.l.

  7. 7
    Raganella3 -

    Ragazzi, che bello leggere le vostre parole che danno finalmente sostanza a questa lettera! 🙂
    Mi piace molto l’intervento di Spectre, propositivo quanto basta. Ant062, invece, è ancora troppo con lo sguardo rivolto al passato ma il tempo lo aiuterà a ritrovare fiducia, ne sono convinta. Stesso discorso vale per Peter.
    Tina è molto gentile con me, come sempre.
    Pablitot dice di aver anche lui una fine alle spalle. Ma proprio perchè è alle spalle non credi sia inutile raccontarla? Narraci piuttosto le tue sensazioni e come vuoi porti nei confronti del domani, il tuo domani. Parlaci dei tuoi progetti, di ciò che hai imparato dopo la caduta dalla giostra.
    Xaver dice di aver capito delle cose importanti: ti va di condividere?
    Ecco! Questa sarà la lettera dei propositi determinanti, ognuno verrà qui a condividere ciò che ha imparato, ciò che desidera e ciò che ha ottenuto.
    Niente spazio alla negatività. Usiamo questa lettera come un angolo in cui esprimiamo le nostre costruzioni, al di là di ciò che è stato distrutto. Nessun rimorso, nessun rimpianto, nessun vittimismo nostalgico.
    Qui c’è l’inizio. Costruiamolo insieme. 🙂

  8. 8
    Luna -

    RAGANELLA: quello che dici è molto vero, e la frase “ricostruisciti la tua città” è una perla che non dimentico 🙂 io la penso come te 🙂
    Il trauma della fine di un amore è una cosa terribile, che hai suoi tempi, le sue fasi. E’ una specie di malattia nella quale non esistono sconti, per le varie fasi, intendo.
    Solo attraversandole si può guarire davvero.
    Ma ad un certo punto, e voglio sottolinearlo,
    aver paura di salire sulla giostra un’altra volta o credere che salirci di nuovo potrà compiere “il miracolo” possono diventare due facce della stessa medaglia. Se il comune denominatore è “la dipendenza”. E allora bisogna armarsi di coraggio e di amore per se stessi e andare a sciogliere questo nodo dentro di sè.
    Il concetto, purtroppo, non è affatto semplice.
    Intendiamoci, non tutte le sofferenze post-abbandono c’entrano con la dipendenza, voglio sottolineare anche questo. Alle volte ci sono storie veramente sane, che finiscono, e a quel punto chi rimane da solo si scontra con la fine di un sogno, con un amore che non può più dare a una bella persona, con la difficoltà di accettare che gli amori finiscono. Poi, un giorno, la voglia di amare ritorna. Magari non se n’è neanche consapevoli, ma torna una disponibilità interiore, e allora avviene l’incontro, e la magia ricomincia. Perché amare è anche voglia di vivere.
    Però ci sono storie in cui la “malattia” non è cominciata con la parola FINE, è cominciata molto prima. Rendersene conto non è facile. Anche perché mi è capitato spesso di leggere di persone che “ad un certo punto sono state cacciate dal paradiso”, ma poi, se leggi tra le righe, quel paradiso non c’era. Perché non si stava bene neanche prima, perché c’era uno squilibrio tra chi amava troppo e chi si adagiava su questo eccesso di amore.
    Sono meccanismi molto complessi, e solo quando si accetta di andarci dentro, di guardarli per quello che sono, si scopre che l’amore è un’altra cosa. E che, guariti non dall’abbandono, ma da un’idea d’amore che ha in sè già una base inconsapevole di sofferenza, si potrà essere pronti a salire sulla giostra con maggiore serenità, e più protetti. Perché gli amori possono finire, e le persone possono cambiare, e le difficoltà possono esistere, e purtroppo chi pare un angelo può diventare uno stronzo o una stronza patentata e deluderci. Non ci sono ricette sicure per dare una sola via al futuro, perché l’animo umano è complicato per definizione… però se il proprio modo di amare se stessi e gli altri è più sano (continua)

  9. 9
    Luna -

    esisterà una selezione istintiva incontrando persone che, già di primo acchitto, potranno farci male. Riconosceremo “i vampiri”, coloro che vogliono che riempiamo i loro vuoti correndo come criceti sulla giostra, chi pensa di poter superare il limite perché la nostra soglia di tolleranza (in nome dell’amore, così ci siamo detti, in passato) è altissima, non andremo in giro sentendo di dover dare 300000 per dimostrare e dimostrarci che meritiamo amore. E magari, chissà, che i nostri genitori si erano sbagliati a dirci che non saremmo mai stati felici, o a dirci che siamo sempre stati egoisti, a dirci che abbiamo fatto soffrire un sacco di gente fin da quando eravamo bambini.
    Non tenteremo di curare le ferite di chi ci ferisce nel tentativo di curare le nostre.Non penseremo che se la persona che ci ama ci guarda in un certo modo ci convalida come esseri umani, e se smette di guardarci o ci guarda storto, ci dice che siamo sbagliati, universalmente sbagliati, ha ragione. Non ci faremo blandire da lacrime e atteggiamenti che in realtà hanno dentro più aggressività e manipolazione di un plotone di terroristi, ma che puntando su un nostro senso di colpa “ancestrale” ci fanno sentire cattivi quando, la parte sana di noi, sta tentando di dirci che ciò che facciamo non è egoismo, è tentare di salvarci da un’aggressione.
    ANTO, capiremo che, e volersi bene e saper tenere fuori dalla porta e mettere un freno a chi non ci permette di volerci bene, non è egoismo. E’ essere sani.

    Raganella, ti chiedo scusa, perché la tua lettera era luminosa e piena di speranza. E io condivido quella luce, e quella speranza. Il mondo là fuori è pieno di cose belle, e merita andare a cercarle, farsi invadere dalle cose belle, aprire la testa e il cuore. Ma lo scatto della consapevolezza è importante quanto aprire il cuore un’altra volta.

  10. 10
    silvana_1980_uffi_voglio_Disneyland -

    Continuiamo sul paragone bambina alle giostre (bei tempi), dai. Rende abbastanza.
    Non ho ancora comprato un altro biglietto, qualche bambino tenta di vendermene qualcuno a pochi soldi, ma sono tutti genere gratta e vinci con la scritta “non hai vinto” “ritenta” “casomai partecipa all’estrazione finale”…oppure un giro breve dove ci sono troppe persone e si sta stretti. Non mi piace. Ci vada da solo o con qulcun altro.
    Tanto a casa mia mi diverto lo stesso gioco col cane, con le bambole, guardo i cartoni alla TV e non ho bisogno di un amichetto rompiballe…tiè! ( + sbarleffo e pestone sul piede dell’amichetto-tarocco)
    No, io sono una bambina che ha una bella grande cifra da spendere tutta per il biglietto, non mi interessa spendere meno…ma stavolta voglio un amichetto che mi porti su una bella giostra, panoramica, divertente, con un giro che non duri troppo poco o più giri in itinerari sempre più belli. E che se proprio deve finire mi lasci un bel ricordo e la voglia di fare un altro giro. Finora le giostre su cui sono salita sono state pericolose, pericolanti e non all’ altezza delle aspettative….e mi hanno lasciato la paura e la voglia di non salirci più per un bel pezzo.

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