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Disperazione per la fine di un amore

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Lettera pubblicata il 3 Marzo 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 59 commenti

Pagine: 1 2 3 4 6

  1. 11
    sere1984 -

    Guerriero:cosa significa il tuo commento?me lo vuoi spiegare?
    VeramenteDisperatissima:Grazie,grazie davvero per le tue parole..mi hanno fatto capire molte cose.è stato esattamente così,lui non ha mai parlato con me durante il nostro rapporto..ha continuato senza far finta di niente perchè diceva che nemmeno lui voleva crederci..ha vissuto il nostro rapporto con molta poca maturità, senza concedermi un dialogo che io cercavo in tutti i modi..spero che passi,mi sembra di stare ogni giorno peggio..la sera è un momento orribile,spero di farcela

  2. 12
    VeramenteDisperatissima -

    purtroppo mi han pubblicato il commento troppo tardi… però sono contenta che tu, Sere, abbia capito da sola.

    Coraggio! Capirlo “razionalmente” così presto ti dimostra che puoi ancora uscirne a testa alta, anzi… essere vincitrice e cogliere presto anche i vantaggi di questa condizione.

    @Spectre: io proprio non capisco come si faccia a essere così tanto caritatevoli verso la felicità altrui… quando poi ci si rode dentro dal dolore. Siamo santi? oppure sono solo belle parole da chi, forse, parla di cose lontane da lui?
    Io non sono capace di portare vero rancore, ma da qui ad augurare pace e bene a una persona palesemente incoerente e altalenante… un esempio a casa il mio ex, ce ne passa. Per fortuna in questa storia c’è ancora modo e maniera di salvare la dignità e di costruire qualcosa di migliore da capo, ma ciò non toglie che questa ragazza ci abbia parlato del suo vivo dolore e io non so quanto sia giusto fare sermoni sull’amore per il prossimo universale. Sbaglierò, ma credo che se tu Sere capirai che lui ci ha messo il suo buonissimo 50% nella morte del rapporto, forse eviterai inutili tentennamenti nel rimorso/rimpianto.

  3. 13
    Shef -

    @ disperatissima
    Il ragionamento che faccio io, da lasciato dopo tre anni senza motivo e trovandomi nella stessa situazione di sere e cris, è il seguente. La mia ex, non parlandomi nè coinvolgendomi nelle sue paranoie, mi ha lasciato, certo stando male, ovviamente meno male di quanto posso stare io (non l’ho precisato dando per scontato questo fatto, e ponendo l’attenzione anche sull’infelicità di chi lascia, che è cmq considerevole…). Ora, una volta capiti i pretesti (che non sono necessariamente motivi) che l’hanno portata a tale decisione, mi son chiesto: che fare ora? Qui non si tratta di inseguire un ideale, un sogno, un qualcosa CHE DECIDI TU. Si tratta di prendere atto delle decisioni altrui. Quando veniamo lasciati è sempre una decisione imposta, come una regola che sei costretto a seguire. E si può reagire impuntandosi, intestardendosi, ossessionandosi, oppure si può prendere atto della situazione, dopo aver fatto di tutto per salvare il salvabile, e andare avanti, evitando il più possibile l’autocommiserazione e una visione totalmente nera e cupa del proprio futuro (cosa che anche a me capita, ovviamente!).
    Avete ragione a dire che i sentimenti vanno coltivati, che la loro forza si misura nei momenti di difficoltà, ma non sono d’accordo che centri la comprensione degli essere umani nei rapporti di coppia, perchè allora saremmo costretti, per compassione, a stare con chiunque ci ami. Ed è concettualmente sbagliato, a mio avviso, il concetto dell’amante che “reclama maggiori diritti”. Secondo me l’amore non è pretendere, nè imporre, nè convincere. E’ dialogare semmai, facendo capire all’altro i nostri bisogni, le nostre paure e incertezze, ma senza imporre le nostre vedute. Si parla, si manifestano le nostre idee, ma se l’altro non ne vuole sapere, allora è giusto defilarsi, per rispetto della libertà altrui nella costante ricerca della felicità che ogni uomo compie giornalmente. Certo è una mia opionione, non la verità assoluta! 🙂

    @ Sere
    L’amore è irrazionale, si sa. Non potrai mai sapere cosa veramente pensa o ha pensato lui, nè perchè ti ha lasciato. Sono domande senza risposta, e cercarla è deleterio. Il consiglio che ti dò è questo: speraci, se vuoi, e fai tutti i tentativi che vuoi per riconquistarlo, ma ricordati che ADESSO tutto ciò che per te è amore, per lui è essere patetici (il chiamarlo sempre, l’idealizzarlo, il rinchiudersi in camera senza uscire mai..). Per te lo struggersi e il distruggersi mentalmente e fisicamente per una persona è dimostrazione d’amore profondo; per lui probabilmente è dimostrazione di debolezza, vittimismo, fragilità e quant’altro. Perciò piangi quanto vuoi ma non farglielo sapere, sfogati e spacca tutto ma in silenzio. Io sono come te, alla fine, lacerato dentro, ma ho una mia dignità, un mio amor proprio, e inseguo pure io la felicità. Se è stato 4 anni con te vuol dire che sei speciale. Là fuori sai quanti sognano di avere a fianco persone speciali?
    Coraggio!

  4. 14
    VeramenteDisperatissima -

    @ sere:
    Eh, a chi lo dici… la sera è veramente tragica,non solo per la solitudine ma anche per le domande senza risposta che mi assalgono,non so a te.

    Io mi consolo sapendo che in questi casi,dopo che i signorini hanno avuto tutto, troppo,almeno eviteranno di sapere che ci siamo a lasciarci calpestare e a godere delle bricioline che, con magnanimità, elargiscono quando hanno voglia LORO.

    Questo ragazzo, d’altronde, ha già dato prova delle conseguenze della sua indecisione: ti ci sono voluti anni per portarlo a te, e sempre e soltanto quando lui era “libero”, mentre tu hai pagato sempre un prezzo troppo alto in confronto.

    Io ho notato che la comprensione e l’affetto incondizionato
    non fanno bene alle persone: non solo le disaffezionano, ma proprio le cambiano, in peggio.

    Troppo comodo il suo percorso… non ci voleva credere…
    appunto! Non ci voleva credere proprio perché preferiva i vantaggi della situazione alla solitudine… e penso proprio che adesso sia abbastanza tranquillo, per quanto magari con una punta di rimorso. Ti conviene starci male? Ti conviene per la rabbia di una separazione ingiusta, ma non ti conviene affatto perché è un puro, evidente, irreparabile spreco. Forza!

  5. 15
    keyzed -

    Il commento di guerriero è semplicissimo.
    LA RUOTA GIRA
    Cosa c’è da spiegare?

  6. 16
    Spectre -

    ditemi come non si può essere d’accordo con Shef?
    Piace? Non piace? Fa male? Ok, ci sta tutto, ma ha ragione a rigor di logica.

    Sì, è una decisione IMPOSTA, ed è uno dei grandi rammarichi che ho io, come lui a questo punto, cioè non aver potuto dire “A”. ti trovi la pietanza già cucinata, mangiata, digerita e messa sul TUO conto insieme a tutti gli arretrati che ti costringono pure a lavare i piatti in cucina per mesi! È un insulto l’intelligenza della persona. è orrendo sentirsi messi da parte, non avere voce in capitolo, magari unico scarto tra tutte le persone vicine all’ex amato/a, dopo tanti sacrifici (mentre gli altri erano a farsi i c.... loro). Ma pensiamoci: vorreste vicino qualcuno che vi considera così poco da non parlarvi a 4 occhi? Qualcuno che nel momento che conta, si dimostra in tutto il suo squallore, pochezza, oppure semplicemente impaurito e a disagio da non capire come comportarsi? Fa male i primi tempi, la delusione è tanta, ma la risposta corretta è solo ed unicamente NO.

    alla fine il punto vero quel’è?
    è proprio “prendere atto delle decisioni altrui”. prima o poi scatta questa accettazione. DEVE scattare. Sì, è come dice shef, cioè si fanno le capriole per salvare il salvabile, è giusto, umano, spinti da chissà che morsa e della cecità che non ci permette di vedere i fatti con lucidità. Però passa, perché dopo subentra a tutti la domanda: “e se per caso fosse pena?”

    Volete fare pena a qualcuno? Lo volete perché “non sa stare solo”, o perché “non riesce a farci del male ed allora si annulla”? Io ci sono passato, non me ne rendevo conto, ma a posteriori, dopo qualche tempo, mi sono rivisto ed ho provato vergogna per come mi ero ridotto. Alla fine DEVE scattare l’amor proprio ed il buon senso, sebbene non bastino per stare veramente bene.

    E tutto questo lo dico con tutti i “se” e i “ma” possibili dato che non voglio vendermi come uno che sa, ed ha saputo sempre come comportarsi. Anzi, sbaglio tuttora e mi rende molto scontento di me stesso.

    Sì, a me ha detto, malgrado tutto lo schifo da lei prodotto di nascosto, che aveva ripensato tantissime volte alla sua decisione, rischiando di tornare indietro più volte (non sono scemo, e col tempo so di aver interpretato correttamente certi suoi segnali ed atteggiamenti nel corso dei primi mesi). Non lo ha fatto, e fosse stato… erano solo SMARRIMENTO e PAURA. Addirittura usava i miei “scleri” sacrosanti (e mi permetto di dire che tali erano!) come arma per dire “ma pensi che così io torni da te?”, permettendosi toni ed atteggiamenti che sapevano di “sappi che ti sto valutando per come ti comporti”, oppure “per me al momento non è cambiato nulla”. Io non la volevo, sotto sotto erano sfoghi per buttare fuori veleno a fargliene bere più sorsate possibili. Se fossimo tornati indietro cosa saremmo stati? Tanti cocci messi insieme con la colla, la brutta copia di una bella foto ormai sbiadita, strappata e rimessa insieme malamente per preservare la pace di tutti. Un po’ come la sua famiglia tra l’altro…

    Per fortuna ho iniziato a dirle di no.

  7. 17
    Pamela -

    Ciao sere1984. Io sono stata lasciata quasi cinque mesi fa, come te non mi davo pace ed ho cercato conforto anche su questa rubrica, come se affannandomi a leggere storie simili alla mia potessi scovare LA SOLUZIONE, l’incantesimo per farlo tornare. Sai che cosa ti posso dire ora? Che non esistono incantesimi. E che è questo è un gran bene. Ho sofferto come un cane, ho perso 5 chili in 2 settimane, mi stavo spegnendo. Ma è arrivato anche per me il giorno in cui ho toccato il fondo e ho iniziato a risalire. Molti mi consigliavano di uscire e svagarmi. Io ho fatto solo quello che mi sono sentita di fare. Quando volevo starmene in camera per conto mio ci sono rimasta, quando ho voluto uscire sono uscita, se avevo bisogno di piangere piangevo. Ho ripreso il contatto con me stessa. Mi sono chiesta “Cosa voglio davvero, di cosa ho bisogno?”. Ascolta la canzone “La geografia del mio cammino” della Pausini: è stata la colonna sonora della mia rinascita, spero possa esserlo anche della tua. Analizza il tuo rapporto con lui, senza ipocrisia. Sicuramente ti accorgerai che troppe volte l’amore ti ha reso cieca. “Gli occhi fanno quel che possono, niente meno, niente più. Tutto quello che non vedono è perchè non vuoi vederlo tu…”. Il Liga non sbaglia. Passa, passa tutto. E ti assicuro che tornare a sorridere dopo il buio è ancora più bello.

  8. 18
    sere1984 -

    In ognuna delle vostre parole colgo pensieri assolutamente condivisibili..no,non voglio accanto una persona che non mi ami perchè devo pensare a un mio futuro..a un eventuale famiglia con lui..ovviamente su che cosa si potrebbe basare?ma veramentedisperatissima ha ragione..non è possibile che lui stia così male,che si strugga in questo modo per quanto buono possa essere..dice che sta male per avermi fatto male,giusto?ma lui non ha idea di cosa provo,il suo dolore non si avvicina al mio nemmeno lontanamente se davvero le cose stanno come mi ha detto e cioè che non prova più quello che provava prima..sarà una crisi che lui con la sua immaturità (lo dicono anche sua sorella e sua mamma che è immaturo,non è solo la mia rabbia a parlare)non è in grado di superare e superficialmente preferisce non affrontarla e buttare via tutto..ma prima o poi se ne renderà conto o forse no e allora devo solo pensare che forse il destino ha in serbo qualcos’altro per me..Qualcos’altro che però adesso mi repelle e non voglio minimamente..
    Sarò cretina ma continuo a non capire il commento di guerriero seguito da quel “eeheheh”..gira nel senso che starò meglio?lo spero..gira nel senso che prima o poi anche lui soffrirà?spero di no.

  9. 19
    Spectre -

    […] non è possibile che lui stia così male,che si strugga in questo modo per quanto buono possa essere..dice che sta male per avermi fatto male,giusto?ma lui non ha idea di cosa provo,il suo dolore non si avvicina al mio nemmeno lontanamente se davvero le cose stanno come mi ha detto e cioè che non prova più quello che provava prima.. […]

    sì, condivido, no perchè sennò il carnefice e la vittima diventano la stessa cosa, il che mi pare una sincera boiata. forse lo dice chi nn ha mai subito, o forse lo dice chi vuole sollevarasi dai sensi di colpa.

    anzi, potrei pure aggiungere che chi dice così, dimostra proprio di nn aver capito un tubo 😀

  10. 20
    VeramenteDisperatissima -

    uhm, errore nella pagina, ma tanto non dicevo niente di importante.

    Spectre, Shef è chiaro che parliamo di relazioni molto diverse. Capisco benissimo quello che dite, ma è difficile accettare queste situazioni così, per maturità, quando uno ha imperniato tanta parte di sé anche solo nel sapere di poter contare in un rapporto. Sì c’è il rischio di essere penosi e forse è il caso della nostra sere, per questo mi trovate d’accordo nel consigliarle di evitare di mostrarsi fragile.

    Per quanto mi riguarda non riesco a condividervi e DOVREI assolutamente, ma è una cosa inconcepibile pensare di venire rifiutati senza un motivo preciso, così, a pelle. Non vi auguro di provare le stesse cose, soprattutto dopo un bellissimo inizio e una morte istantanea di TUTTI i sentimenti più schiettamenti amorosi.
    Se fossi postuma di un rapporto come lo descrivete voi, vi darei ragione.
    Nel caso ancora di sere, penso che invece una dose di rabbia aiuterà il suo amor proprio e le eviterà inutili e patetiche “rifiammate”, spesso fatte solo per dubbio.

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