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Diritto di lavorare

di

Ciao a tutti ragazzi/e
Mi chiamo Fabio ho 28 anni sono nato e vivo a torino da sempre.
Sono diplomato all’operatore turistico, mi piace la musica le tecnologia, il cibo e le belle ragazze.
All’età di 12 anni circa mi hanno diagnosticato una lieve forma di epilessia emersa dal primo episodio epilettico che ho avuto.
Inizialmente a scuola i professori volevano non farmi fare più educazione fisica assieme agli altri, alcune delle mamme dei miei compagni mi guardavano come un alieno.
La scuola media finisce e dopo il secondo anno di superiore passato al bar e nei corridoi, decido di andare a lavorare.
Qui comincia il calvario che oramai passo da 10 anni e che mi ritrova nella posizione di disoccupato.
Per un periodo ho omesso il mio problema un po’ per paura dei pregiudizi e un po’ perché mi sentivo bene.
Dopo un po’ di tempo non ho potuto fare meno di dichiararmi.
Ho perso dei lavori e per la maggior parte dei casi ho accettato lavori in nero. Mi sono rivolto anche al presidente della repubblica per questo problema… ma neanche lui non ha potuto fare nulla.
Un epilettico ha diritto ad una vita dignitosa come tutti gli altri?
Cosa posso fare per risolvere la situazione in cui mi trovo da dieci anni a questa parte??

Lettera pubblicata il 6 Febbraio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

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