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Per le “cose finte” non c’è spazio in questo mondo

Ciao a tutti,
vi è mai capitato di fingervi qualcuno che non siete online? Magari un uomo, invece di una donna o il contrario? Un adulto invece di un ragazzo? A me è successo. Ho finto online di essere una persona diversa da quella che sono, con una vita diversa e una storia alle spalle diversa. Ho proprio inventato di sana pianta un personaggio e ho finto di essere quello. Il motivo è che volevo scappare dalla mia realtà grigia, monotona, da mesi per me molto difficili e da dimenticare. Volevo ritagliarmi un angolino online – uno spazio tutto mio – dove fingere di essere un’altra persona con un’altra vita e un’altra storia da raccontare. Questa finzione all’inizio mi ha portato cose belle, perché mi ha portato a scambiare pensieri via mail con molte persone. Era tutto molto bello. Accendevo il pc ed entravo nel mio mondo magico. Chiacchieravo del più e del meno con tutti ed era tutto così pulito, rilassante, mi faceva stare bene. Un bel giorno, però, quello che era iniziato come un gioco, ha preso una piega inaspettata e ha iniziato a trasformarsi nel più terribile degli incubi che mi ha portato via il sonno e la salute. Per un pelo non si è arrivati alla legge.
È il giorno in cui decido di rispondere alla mail di una persona insistente (mi aveva mandato diverse mail per mettersi in contatto con me) alla quale non avevo mai risposto. Non so, tutta quell’insistenza mi creava fastidio. Ma, alla fine, ho risposto. Con questa persona ci si scriveva in continuazione perché non appena finivo di risponderle e premere il tasto INVIO, mi arrivava subito la sua risposta, come se stesse lì ad aspettare me. Il tutto avveniva via mail ma era come se entrambi messaggiassimo su WhatsApp. C’era un botta e risposta immediato. Uno scambio di messaggi continui che, inizialmente, reputavo fastidioso e molesto, anche perché mi sottraeva del tempo per interagire con gli altri. Poi, però, passando i giorni questa insistenza iniziava a piacermi, questa presenza fissa nella mia vita mi teneva compagnia da quando accendevo il pc o il cellulare fino a tarda notte.
Questa situazione inizia a complicarsi nel momento in cui questa persona decide di entrare sempre più nella mia vita. Attenzione, nella mia vita finta. Finché il tutto si manteneva entro un certo limite, era speciale. Si era creato qualcosa di magico e speciale. Nel momento in cui, invece, la persona ha cercato di diventare parte più reale delle mie giornate e sapere nel dettaglio tutto di me, la situazione ha preso una pessima piega.
Cercavo in tutti i modi di evitare la cosa perché non mi sembrava il caso ma più si andava avanti nello scambio di mail, più ci si conosceva, più ci si affezionava. La persona mi raccontava dei suoi problemi e io la consigliavo in modo sincero e più lo facevo, più questa persona si attaccava a me e più io a lei. Non ce la facevo a dirle la verità e a deluderla. L’avrei uccisa. Un pochino avevo imparato a conoscerla e sapevo che le avrei fatto del male. Questa corrispondenza è durata più di un anno e ci si è ritrovati all’interno di un tunnel senza via d’uscita. Poi alle persone ti affezioni e non sai come dirglielo “Guarda che tu per un anno hai pensato di parlare con X ma X non esiste. X l’ho creato io”. A un certo punto ho pure cercato di rompere in maniera brusca, in modo tale che la persona mi odiasse e non mi cercasse più ma le cose, si sa, non vanno mai come le progetti. La persona era instabile, ingestibile e fuori di testa. Io continuavo a star male, a fingere e a scrivere le cose peggiori per farmi odiare ma la persona non ha mollato, ha indagato e a un certo punto si è creata una situazione talmente ingarbugliata che mi ha costretto a tirar fuori tutta la verità. Non ce la facevo più. Avevo un macigno in petto.
Volevo la rottura brusca, e credetemi… l’ho avuta. Ho avuto un crollo totale. Per due lunghi anni ho convissuto con questo dolore e ancora oggi non credo di essermi perdonato. Mi sento realmente in colpa per aver fatto soffrire e aver illuso una persona. L’affetto per quella persona conosciuta per caso “online” c’era ed è stato terribile perderla in un modo così brutto. La persona non ha più voluto sentirmi, né sapere nulla di me. E questo ha creato in me un vuoto da cui, tuttora, è difficile uscire. Mi sento terribile. Non mi perdonerò mai. Da allora non cerco più amicizie online e rifuggo persino quelle nella vita reale. Sono diventata una persona evitante con tutti e questa cosa mi sta uccidendo.

Lettera pubblicata il 26 Maggio 2022. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Relazioni

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Gabriele -

    Che vita potresti avere così terribile da doverti inventare un alias? Cosa ti manca che può non risultare interessante per gli altri? Alla fine gli unici che giudicano noi stessi, siamo noi stessi medesimi. Viviamo per dimostrare che cosa? Apparire? Sentiti libero di apparire, recita tutte le parti che vuoi, l’importante è che reggi il ruolo, senza che la commedia si interrompa. Sembra la metafora della vita stessa, non trovi?
    Io non credo che tu abbia fatto niente di strano, hai fatto un’esperienza, al di là delle implicazioni morali, a me darebbe fastidio come chiunque conoscere qualcuno dal vivo, diventarci amico e poi scoprire che niente di quello che dice o fa è vero.
    Però, tu lo hai fatto in modo virtuale, e non ci si può mai fidare di persone conosciute virtualmente, quindi non crogiolarti troppo nel dolore o nel rimorso. Ora lo sai, puoi rimediare non facendolo più.

  2. 2
    Lostintheworld -

    Ciao Gabriele, grazie per la tua risposta. Mi ha fatto bene leggerla.
    Hai ragione, ormai la lezione l’ho capita e imparata bene e non voglio più amicizie online o, se mai ce ne dovessero essere, io sono quello che sono e non ho bisogno di fingere. Mi dispiace aver ferito una persona, tutto qui. Forse ho sbagliato a cercare comprensione dall’altra parte, forse immaginavo che dopo l’affetto che comunque c’era da entrambe le parti, avremmo potuto superare questa fase e, invece, mi sono reso conto che non è così. Non so cosa cercasse la persona dall’altra parte… mi bombardava di messaggi dalla mattina alla sera, era presente in ogni momento e attimo della mia giornata, asfissiandomi. Ho trascurato amicizie reali, famiglia e lavoro per star dietro a tutto questo. Forse ha fatto più male a me che a lei. Su Facebook (io non ce l’ho come amica) non fa altro che pubblicare foto e ottenere like. Si è ricreata un mondo di amicizie fittizie. Il che mi fa abbastanza schifo e fa male.

  3. 3
    Lostintheworld -

    Aggiungo: Mi rivolgo al femminile perché intendo “la persona”. Non voglio specificare se si tratta di donna o uomo né voglio far capire di che sesso sia io. Siamo due persone e basta 🙂

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