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Confusione, datemi un consiglio

Ciao, scrivo su questo forum stasera sperando di ricevere una specie di “illuminazione”, pur sapendo che le decisioni si devono prendere da sè, perchè solo noi ci conosciamo bene, e anche perchè bisogna sbagliare da soli…sarebbe ancora più frustrante sbagliare seguendo consigli altrui.

Ho 27 anni, e una vita tutta in ritardo. la mia famiglia è stata puntuale nel darmi ogni cosa, ma io ero cosi in ritardo che spesso ho rifiutato. da bambina non scendevo a giocare con altri bambini, quando ho voluto farlo ero ormai alle medie e mi facevano paura i momenti in cui si parlava e si scherzava sul sesso, per cui tornavo sopra a giocare con i miei passatempi del periodo. poi è arrivata l’età delle feste, del motorino, dei viaggi, poi il diploma. ho fatto tutto tardi, e male, e in modo incompleto. mi è mancato l’approccio con l’altro sesso, perchè quando superi i 20 anni e non sei mai andata al cinema con un ragazzo, e non hai mai dato un bacio, è poi troppo difficile mettersi sulla lunghezza d’onda dei giovani d’oggi. I ragazzi (ormai quasi uomini, alla mia età) mi fanno paura, li percepisco come aggressivi, so di non essere furba quanto loro (spesso sono le mie amiche che mi danno delle dritte per comprendere i loro giochi “d’astuzia” nel flirtare, o che mi dicono che il mio vedere una persona come buona e onesta è sbagliato dato che proprio quella persona la sera prima ha fatto questo con quella, la sera ancora prima con l’altra, e intanto magari è pure fidanzato con un’altra ancora). Insomma non riesco a rendermi conto di chi ho di fronte, perchè letteralmente non ho esperienza, non so calcolare gli altri, ancora vado all’università e il più delle volte nessuno si accorge della mia età, quando lo scoprono rimangono molto sorpresi e mi dicono che al massimo mi avrebbero dato 20 anni. Io so, dentro di me, che un po’ è l’aspetto, ma a 27 anni, è soprattutto il modo di parlare, di porsi, di guardare. E ne soffro sempre di più.

 Credo di aver accettato di avere dei limiti di base, che mi hanno portato a non essere una giovane brillante come tante mie coetanee, ma l’idea di rimanere sola per la vita mi fa stare male. E qui entrano in gioco i miei conflitti interni, soprattutto dal versante sentimentale: mi piace l’idea di avere un uomo accanto, ma poiché studio ancora è difficile, in quanto i miei coetanei hanno molta paura di situazioni del genere perché poi non si trova lavoro, e l’idea di stare in futuro a guadagnare pochi soldi e a dover mantenere una donna fa paura, giustamente, ai più. Oggi si deve lavorare in due. Detto questo, le possibilità di avere partner per me si annullano istantaneamente.Ancora, io non mi sento abbastanza pronta per avere accanto una persona che si aspetta che io potrei essere la persona della vita. Vorrei conoscere più ragazzi, sperimentare con quali potrei andare d’accordo, forse avere relazioni brevi, ma capire chi sono in coppia, mentre ancora cerco chi vorrei essere. Sono di nuovo in ritardo quindi, e adesso le cose si fanno sempre più serie. Intanto ho voglia di fare sport, di entrare in un’associazione di volontariato, di conoscere ragazze, di mettermi a lavoricchiare perchè ho finito la triennale e potrei cercare qualcosa, insomma di aprirmi al mondo, per quello che posso chiaramente. Ma ho terribilmente paura di sbagliare, e di quella pericolosa attrazione che ho per i ragazzi della mia età. Non mi è mai capitato che mi girasse la testa di fronte ad un ragazzo come mi sta capitando ora, all’improvviso dai 25 anni sembrano fiori sbocciati, scusate se uso questa metafora. Non so se sono sbocciata io o sono sbocciati loro e li guardo con occhi diversi. So che non mi controllo, che potrei rendermi ridicola, quello che non ho fatto a 12 anni, rischio di farlo ora a 27. Cosa dovrei fare?

Lettera pubblicata il 4 Ottobre 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    ets -

    Devi fare esattamente tutto quello che ti passa per la testa.
    E poi scusa, la paura di rimanere sola, ora che ne hai 27 non deve riguardarti. Sei giovanissima.
    Io di anni ne ho 34 quasi, e se sento parlare di matrimonio mi viene il vomito.

    coraggio!

  2. 2
    SerenityOwner -

    Ti scrive uno che ha avuto sia il tuo stesso problema che il problema inverso. In molte cose io sono quasi totalmente privo di esperienza,in altre sono stato sin troppo precoce. Comunque a tutto ho trovato una soluzione.

    Tutti si sviluppano e crescono in modo differente, non rinnegare ciò che sei, semmai vivilo a pieno e semplicemente.

    Ti consiglio, come prima cosa di accettare la tua ignoranza così da farne il fondamento per la conoscenza che verrà dopo.

    Non ipotizzare troppo se non è il tuo forte, sappi che le cose importanti della vita si capiscono con raggionamenti semplici, bisogna solo porsi semplicemente innanzi ad essa.

    Capisco che tu voglia avere le tue esperienze, ma non precluderti nulla, non fare troppi programmi campati in aria, vai a piccoli passi, non lentamente, ma a piccoli passi, datti obiettivi reali e concreti cose che puoi fare subito. E’ inutile pensare a ciò che vorresti avere ma non puoi avere, o fai qualcosa a riguardo o lasci perdere.

    Vuoi una storia? Esci, vedi gente, se provi qualcosa per qualcuno esplora i tuoi sentimenti. Se sei ignorante fai l’ignorante, se vuoi capire chiedi innanzitutto a te stessa, le risposte importanti sono in bella vista, non conta quanti sotterfugi possano esserci attorno.

    Tutta la sofferenza viene dal volere cose che non stanno ne in cielo ne in terra e dal rinnegare ciò che si ha. Per vivere bene (e con bene non intendo benino, ma senza l’ombra di una sofferenza, cosa che si può raggiungere se soltanto ci si mette) bisogna accettare le cose come sono (non come le sentiamo) e prendere le proprie decisioni.

    Purtroppo la tempra e la saggezza non passano per osmosi, vorrei che fosse così, comunque se soffrirai chiediti questo: Non sono forse stata precipitosa nelle mie conclusioni?

    Se lo farai forse troverai il modo per non soffrire delle cose della vita, o per lo meno per trasformare la sofferenza in crescita. Dovrai solo guardare le cose da un altro punto di vista, rinnovarti…

  3. 3
    Rossella -

    Innanzitutto i bambini vivono il gruppo in funzione del carattere,non pensano né alla loro identità di genere né alla politica. Pensa che mio fratello all’asilo ha dovuto interpretare la stellina narratrice e la cosa non ha scandalizzato nessuno;le nostre recite di natale o di fine anno funzionavano così. Quella di natale aveva un carattere religioso e quella di fine anno un tema libero.Si dava risalto al gruppo per evitare di confondere il carattere con l’identità. Eravamo veramente liberi. La galanteria è una dote innata, ci sono dei bambini che all’asilo distribuiscono fazzoletti come fossero rose rosse. Ne derivano gelosie e inevitabili malumori, ma è una cosa fatta senza malizia. L’identità rappresenta la fase 2, sui banchi di scuola viene valorizzata attraverso le feste di compleanno e gli onomastici. In occasione della mia prima comunione mio padre volle invitare le classi del mio modulo a casa nostra; ricordo che facemmo una grande festa nel nostro salone… che un leader politico faccia la stessa cosa non mi scandalizza affatto perché le luci della ribalta potrebbero confondere i neoeletti. Essere riconosciuta per me era una cosa normalissima, però in quell’occasione capii che per i bambini era veramente importante portare i dolci a scuola. Questa immagine che è la quintessenza del socialismo sui banchi di scuola ha tutt’altro valore. Quando di venti consapevole della tua identità subentra il discorso politico e a colpo d’occhio impari a distinguere il socialista da chi socialista non lo è mai stato. Talvolta è una questione di stile, ma un’esultanza dice tante cose. L’incomunicabilità nasce da questo.Se ti porto un presente lo faccio perché il mio comportamento potrebbe lasciare ad intendere che a casa tua non mi sono divertita.Se preparo il vassoio e tutto il resto non devi pensare che ti considero un’estranea;andiamo ad una festa? Non coinvolgersi non significa fare da tappezzeria.Quando dall’altra parte trovi un fronte compatto stai male ma vai avanti!

  4. 4
    Golem -

    Tutto nasce dal fatto che tu nelle recite di Natale non hai fatto la “stellina narratrice”.
    Sono traumi che lasciano il segno.

    A parte gli scherzi, che ritardo è il tuo?
    Io ho conosciuto la mia lei a 36 anni e lei aveva la tua età, e stiamo insieme da 26 anni. Vedi tu. Sii te stessa è basta, tanto visto da vicino nessuno è “normale”.
    Auguri

  5. 5
    chaponine -

    @connie863
    Ciao, siamo quasi coetanei quindi ti do un parere non da utente ma da pischello come diciamo qui a Roma. Non farti pippe mentali inutili, nel senso che le tue amiche potranno sembrarti brillanti, più spigliate di te, ma ciò non è necessariamente un pregio. Ti ostini a voler diventare quello che non sei, quando potresti essere semplicemente te stessa. Sei un po’ rinco, impacciata, un po’ complessata e senza un lavoro? Bene troverai un ragazzo che ti voglia bene ma solo se rimani te stessa. Non c’è nulla di male ad essere diversi, e la diversità è bella, a me fa sorridere di più..
    Questo commento l’ho scritto in maniera scherzosa, non prendertela, è solo per sottolineare che ognuno ha un potenziale immenso se capisce che il valore è lui.
    Ti lascio con una frase molto bella del grande Jim Rohn che dice “Non augurarti che sia più facile, augurati di essere più forte”.
    Stammi bene..

  6. 6
    Marius -

    Mi ha fatto tenerezza la tua lettera.
    Sai io da uomo (con una decina di anni più di te) sarei contento di trovare una ragazza pura e semplice come te, che sta scoprendo la vita (a dirti la verità la mia compagna era esattamente come te). Ormai la maggioranza delle ragazzine a 20 anni ha fatto di tutto, ovviamente tutto in modo superficiale, senza sentimenti veri. Per loro fare sesso è come bersi una coca cola. Sono sicuro che troverai un ragazzo che ti apprezzerà per come sei.

  7. 7
    xleby -

    NON CI CREDO!! un’altra dai 28 ai 32 che sta per entrare nrll’età dell’impazzimento totale. Ma allora è vera sta cosa…

    Servirebbe una persona più semplice per te, a cosa ti può servire stare con questi “marpioni”? si, puoi fare esperienza ma a costo di molte lacrime e finiresti per fare solo un buco nell’ acqua… questi vanno solo a donne, le cambiano come le mutande e tu saresti una delle tante… non credo ti renderebbe felice… anche se a volte le relazioni vanno così, ma non credo che questa sia la “normalità”… è solo un modo molto egoista di usare gli altri, non puoi partecipare a questo gioco se anche tu non sei capace di fregartene.
    Ottima questa cosa che sembri una ventenne: ti permette un’ampia scelta. Tu invece sembri dargli una connotazione negativa…

  8. 8
    connie863 -

    ets, commento semplice e diretto, mi hai risollevato l’autostima in un secondo. Siamo nel 2015 ma una donna si sente scaduta precisamente a 25 anni. Ovviamente è un problema relativo, ho amiche di 30 e 31 anni che stanno ora cominciando con la professione e si sentono più in forma e grintose che mai, anzi dicono di non esser mai state così felici e soddisfatte nella loro vita. Ed io lo vedo chiaramente che è così. Quindi il problema è dentro di me, e non fuori, nell’anagrafica.

    SerenityOwner, accipicchia, grazie di cuore. Potrei stare a riflettere giorni e giorni su ogni singola parola. Mi hai aperto una nuova prospettiva, che non sapevo trovare dentro di me. O forse, sono venuta qui, proprio per cercarla, perché è già insita in me ma non ho il coraggio di esplorarla. Ammettere l’ignoranza, e soprattutto di avere dei limiti probabilmente irreversibili, sarà il mio punto di forza, perchè già sento che lo è! Avvicinarmi chiedendo, cercando di capire, priva di pregiudizi, sarà un esercizio che mi conferirà quella nervatura che ancora mi manca, e ch emi sono rifiutata di avere per timore. Sono sempre stata fifona, timorosa, spaventata, e quando ho provato a fare le cose mi sono ritratta subito. Non ero mai furba come le mie compagne, mai brillante. Mi consideravano un caso perso. Studiavo molto e con profitto, i professori mi dicevano parole bellissime, che avrei potuto fare quello che volevo. Poi le ore passate fuori dalla scuola mi confermavano il contrario, che ero incapace, goffa, gli altri ridevano di me, non avevo quello che serviva. E mi sono convinta di questo anche nello studio. Mentre ho notato che molti, pur partendo svantaggiati, grazie al vedersi “forti” tra i coetanei hanno creduto in loro ed investito al punto tale su loro stessi che oggi sono persone preparate e stimate, hanno lavorato e superato i loro limiti. E’ quello che vorrei fare anche io, con un po’ di maturità in più, finalmente. Grazie mille per le tue parole. [continua]

  9. 9
    connie863 -

    Rossella, non ho capito bene le tue parole, forse hai scritto un commento sotto la lettera sbagliata?? Perdonami…grazie lo stesso per l’attenzione!!!

    Golem, se non erro all’asilo ho interpretato questo ruolo, ero vestita da stella e ho aperto la recita scolastica. Intendi questo per stellina narratrice?
    Ironie a parte, il mio ritardo è ingiustificato. Mentalmente mi hanno dato per normale alla nascita, ma in tutta la vita mentre i miei genitori mi spingevano per fare qualsiasi cosa, io non ho fatto che tirarmi indietro, salvo poi chiudermi ancora di più (per anni ho rifiutato i rapporti sociali) perchè ne soffrivo. Ho fatto viaggi all’estero, ho avuto questo e quell’altro. Ma non ero brillante mentalmente, ero ingenua, non ho saputo costruirmi in società, litigavo con le amiche, invidiavo la loro spigliatezza, il fatto che uscivano con i ragazzi mentre io non piacevo esteticamente. Ho fatto spendere tanti soldi ai miei genitori e non ho mai dato una soddisfazione chiudendomi nelle mie depressioni, immotivate. Forse non ero la stellina narratrice nell’adolescenza , ma avrei potuto impegnarmi, e invece no. Quanto avrei voluto! Ma ero come bloccata, paralizzata, stavo male, a volte mi sono innamorata e non ero ricambiata(ho puntato troppo in alto) e questo mi ha distrutta ancora di più, pensavo che non avrei mai avuto l’uomo che desideravo accanto. La stupidità mi ha frenata dal fare tutto, mi faceva assumere posizioni assolute su cose di cui non sapevo assolutamente nulla, e lo vedo soltant ora con chiarezza. Ahi per l’età..allora io posso ancora fare qualcosa.. 🙂

    chaponine, grazie. le pippe mentali hanno costeggiato tutta la mia vita e sarebbe ora di lasciarle perdere magari a favore di cose più concrete possibilmente condivise con un uomo! ironizzando un po’ ti saluto e ti ringrazio 🙂

  10. 10
    Golem -

    Connie, da come scrivi non ho bisogno di dirti che non ti manca niente. Il mondo é pieno di gente che fa il contrario di te sentendosi dei padreterni, e il bello che ci sono dei fessi più fessi di loro che gli credono.
    Il mondo é pieno di cretini veri che fanno sentire stupidi quelli normalmente intelligenti ma ingenui, magari. Quindi fregatene se appena puoi e se ti sentì brutta, fai come miss Piggy dei Muppets, che si sente una diva e finisce per esserlo davvero.
    Stai bene. Ciao.

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