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Coinvolgere l’altro nella separazione

Una riflessione riguardo le separazioni.
Stante il fatto che non voglio parlare delle solite cose, di cui ormai sono stomacato tipo “ormai eravamo come due amici” e bla bla bla… mi piace soffermarmi su un concetto: “lascianti”, volete dimostrare veramente qualcosa al vs. futuri ex partner? Ne avete il coraggio? Rendetelo partecipe della crisi. Se lui/lei capirà, bene, sennò avrà perso l’occasione di fare un primo passo di un percorso di maturazione. Ma fatelo PRIMA e DURANTE, non DOPO come è capitato a me.

Alla mia ex credo non perdonerò mai la mancanza di fiducia e di rispetto che mi ha mostrato tagliandomi fuori, senza darmi la possibilità di dire “a”. Ha fatto tutto lei nella sua testa, ha fatto e disfatto, durante mesi in cui si alternavano stati di calma ed altri di malessere, che nel mio caso non erano nemmeno campanelli d’allarme vista la persona complessa con cui stavo. Vivere alti e bassi era la normalità, se vogliamo.

Lo dico pensando a tutte quelle, o quelli, che poi vorrebbero essere amici dei loro ex, che vorrebbero tanto avere la parte di rapporto che piaceva loro, senza coinvolgimento sessuale o emotivo. Magari per lavarsi la coscienza e non avere un nemico in giro per il pianeta, oppure per un reale sentimento di attaccamento. Il “non ti amo più ma sei la persona più importante della mia vita”, è una cosa inutile se al momento della crisi si pensa soltanto a sé stessi, senza dire nulla, rispondendo mentendo a domande precise, lasciando che siano soltanto silenzi e “scleri” improvvisi scaricati sull’altro, l’unica maniera rimasta per comunicare. Sì, esistono la paura, lo smarrimento, il panico, l’inadeguatezza. Lo so, però non parlare è una scappatoia.

Perché dico ciò? Perché quando sento gli sproloqui di chi lascia, pare d’avere davanti persone che hanno fatto LA scelta, che si sentono illuminate, quasi buone, spinte da chissà che potere superiore che li rende maturi e consapevoli di quale sia il bene per ENTRAMBI.

Lettera pubblicata il 11 Agosto 2008. L'autore ha condiviso 37 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    Isis -

    Ciao Spectre, posso dirti che anche facendo di tutto, dialogando tanto come ho fatto io la controparte amica non sarà mai perchè ferita o sono orgogliosa..
    cionon toglie che è vero quello che dici,bosogna parlarne prima e durante non dopo

  2. 2
    laura62 -

    SANTE PAROLE!!!
    BRAVO!!!!

  3. 3
    guerriero -

    ti quoto.
    magari si sentono perfette, credono di nn avere difetti, oppure che quelli che hanno, devono andar bene così come sono e per forza al loro partner, senza ovviamente far nulla per migliorare. He no, perchè un partner che accetta tutto e nn si lamenta, che ha imparato ad accettare l’altro per quello che è (pregi e difetti), e che magari sta inquadrando se stesso e l’altro nella relazione, per migliorarsi e crescere insieme (ci vogliono anni mica giorni per capire se una relazione è seria), nn è “uomo” , no no diventa un amico, un fratello, insomma un co......!!!
    Gli uomini sono altri, che scherzi???
    Sono quelli che prima le infinocchierammo per bene, con la passione ecc, in modo da farle sentire donne ammirate e desiderate (amore zero) e poi col tempo le tratterammo male per come meritano, e come da copione.

  4. 4
    lucia -

    A riguardo della “riflessione sulle separazioni”, vorrei solo dire che anche mio marito, che mi ha lasciata un anno fa e a detta sua dopo un bel po’ di anni nei quali stava già male, mi dice che anche se non mi ama più io sarò sempre la donna della sua vita, la madre delle sue figlie, la sua infanzia e giovinezza. E’ pieno di sensi di colpa tanto da volermi proteggere come una delle sue figlie, intanto probabilmente, ha già una relazione. Se ne è andato senza voler dare un’altra chance alla nostra relazione che dura(va) da 24 anni.

  5. 5
    Maxim_Max -

    Indubbio che chi viene “fulminata sulla strada di da-maschio” (il discorso è valido per entrambi i sessi) si senta nel pieno diritto di distruggere quello che ha e che fino a quel momento si era costruito nella coppia esistente, pure già da qualche anno, perchè come si sà meglio il nuovo, con lo spirito d’avventura annesso, piuttosto che parlare e migliorare il rapporto esistente, rinforzando giorno dopo giorno lo stesso e se ci scappasse pure un tradimento, marito o moglie che sia, essere pure propensi a capire il perchè dello stesso e cercare di rimettere assieme il rapporto, ma tante volte questi soggetti sono afflitti da “bagascionismo”, quindi così sono e sempre saranno.

    Questo non avviene nella coppia, perchè la vita di relazione, con un partner, và vissuta a “scadenza” come qualunque altro prodotto di consumo, dove passata la stessa si butta via e si comincia da un’altra parte, sempre con la scadenza annessa.
    La risultante di tutto ciò, per questi individui, rimane solo una fuga da se stessi, una scappatoia, perchè non concepiscono il loro invecchiare, vogliono sempre rimanere fanciulli spensierati e gaudenti….sono solo deficenti, in quanto le tappe nella vita ci sono e bisogna rispettarle, ma con ciò non vuol dire che una persona si sieda sulla sedia a morire d’inedia, ma proprio con il partner di sempre si debba continuare nella stessa costruzione di quel rapporto.

    La furbizia usata per scaricarsi i sensi di colpa rimane sempre quella, che i soggetti forti di quell’istante, ovvero i “lascianti”, calino nelle solite frasi, che ti vedono come un fratello, ti vogliono un bene dell’anima, tengono a te come la persona più cara della loro vita, infatti ti gettano nel bidone della rumenta e per l’appunto vedasi a quanto tengano al soggetto lasciato di quel momento.

    Ma annesso a quello mettiamoci pure tutte le cattiverie possibili che escono dalle loro labbra, quelle che si erano baciate con tanto sentimento, passione, ardore(peccato non avere avuto in quel momento un lanciafiamme) lì avete scoperto veramente chi sono loro e come sono veramente dentro, dei veri demoni.

    Con il senno del poi, nostro, la migliore risultante rimane quella che si “imbrattino” sempre più nella loro fanghiglia, rimanendo ben fuori e distanti da noi, brava gente, sia nell’avere qualunque rapporto visivo, vocale, anche solo un saluto, per non parlare poi di incontri “chiaccherecci”, ma che vadano all’inferno!!!
    Ma che cosa vogliono ancora da noi?
    Che lo cerchino pure nelle “fulminazioni della strada di da-maschio!”

    Maxim.

  6. 6
    guerriero -

    maxim, come sempre sono d’accordo.
    ecco perchè ,per exp personale, consiglio a tutti coloro che sono all’inizio del cammnino , che bisogna tenere a debita distanza e per sempre certi (nn dico tutti) elementi, che come animali in fuga pieni di proiezioni, combinano danni su danni alle persone che davvero hanno voluto bene ( e che nn troveranno +), solo per nn guardarsi dentro e vedere che m… sono.
    E’ + facile fare del male agli altri, che vedere cosa diavolo hanno dentro (spesso traumi subiti da piccoli)e che li impaurisce a tal punto da farli fuggire, anche da persone che tutto sommato vanno bene anche a loro. Ma tanto sono recidivi, rinizianoo la storia da capo,solo con l’aggravante del confronto col precedente, che nella maggioranza dei casi è tragico, dato che col senno di poi si rendono conto che la loro vita sentimentale e nn solo, è una merda anche senza il vecchio capro espiatorio sul quale riversare le loro schifezze interiori,e che tutto sommato si rivela meglio dell’attuale ( questa è la loro punizione).
    E’ tipico di chi fa cloaca della propria vita, ma che nn vuole maturare, nemmeno se accanto avesse il padreterno.
    E allora lsciateli al loro tragico destino (o meglio film) senza sentimenti reali, la gente seria deve stare con la gente seria e nn con persone mezze malate e mezze stupide.

  7. 7
    celine -

    Spectre, quello che dici è ampiamente condivisibile. Credo, però, che quello che noi ci aspettavamo dalle persone che per tanto tempo ci sono state accanto sia il frutto di un evidente errore di sopravvalutazione o di un ragionamento che assume come parametri i nostri comportamenti, improntati sulla lealtà e la correttezza. Chi non rende partecipe l’altro del percorso che lo ha portato poi ad allontanarsi è perchè, consapevole o meno, aveva scelto già da tempo di andarsene e non aveva, pertanto, alcuna intenzione di difendere quello che per anni aveva costruito insieme a noi. L’avere scelto il percorso più comodo, più facile, senza addossarsi alcuna responsabilità, limitandosi solo a scaricare sull’altro il peso delle proprie colpe, è segno evidente di superficialità, vigliaccheria, egoismo allo stato puro. Ma l’errore è anche nostro. Non abbiamo avuto la capacità di vedere il marcio che ci stava accanto e ce ne siamo accorti quando ormai era troppo tardi. Io è questo che non mi perdono.

  8. 8
    giuly -

    “La furbizia usata per scaricarsi i sensi di colpa rimane sempre quella, che i soggetti forti di quell’istante, ovvero i “lascianti”, calino nelle solite frasi, che ti vedono come un fratello, ti vogliono un bene dell’anima, tengono a te come la persona più cara della loro vita, infatti ti gettano nel bidone della rumenta e per l’appunto vedasi a quanto tengano al soggetto lasciato di quel momento.”

    Maxim Max ……quanto mi vedi d’accordo!!! quello che hai scritto non fa una piega!! che schifo immondo

  9. 9
    tristezza91 -

    FATEMI CAPIRE..IO NON NE SO MOLTO..MA QUANDO UN EX TI CHIEDE DI VEDERTI(ahimè è successo molto tempo fa..)…e parlate..parlate eparlate…che voleva?è lui che mi ha lasciata…4 mesi prima di chiedermi di incontrarci..mah..poi..non è successo niente…non si è fatto più sentire.sec voi?

  10. 10
    Isis -

    ilprolema è sempre lonesta che via via è una specie in via di estinzione…sesi fosse piu onesti con il partner tutto andrebbe in modo piu soft, anche se quando ci si lascia è inevitabile soffrire

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