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Aspirante suicida

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Lettera pubblicata il 31 Marzo 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 58 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 6

  1. 21
    milli73 -

    ciao woland,
    so cosa vuoi dire credimi, puoi uscirne.non pensare prenda tutto sotto
    gamba,ma il modo in cui affronti le tue ossessioni è sbagliato. non si
    possono affrontare e più ti disperi e più diventano tragiche…
    dovresti secondo me rassegnarti alle tue stranezze e prenderle con
    ironia.
    le fobie sono così,più gli dai importanza più si ingigantiscono, e ci
    creano angoscia.lo so, non è facile però puoi provarci..
    prova a vivere..

  2. 22
    marta -

    ciao, se ti va di scambiare 4 chiacchere sull’argomento, ti lascio la mia mail. condivido quello che dici, spero di sentirti presto.

    ciao la mia mail è: a.ciao@libero.it oppure: m_donato@virgilio.it

  3. 23
    emilio -

    ciao,è passato tanto tempo da quando hai scritto questo post e penso che fortunatamente tu stia bene:)

    hai fatto bene a sfogarti qui,è meglio che niente..
    ma tutte le persone che stanno male dovrebbero trovare il coraggio di parlarne anche fuori,senza pensare di rovinare”l’immagine rocciosa”una volta che uno esterna i propri problemi.
    tutti gli uomini nascono con debolezze.
    chi non ne ha probabilmente non ha un’anima o un cervello.

    la vera sfida sta nel rialzarsi dopo ogni caduta.
    questo è il bello e il brutto della vita.è come un gioco:ma a me non piace perdere o arrendermi e mi rialzo sempre.
    non farti prendere mai dallo sconforto:si ricevono delusioni di tutti i tipi(amici,ragazze,familiari)e si cancellano in continuazione dalla propria vita persone che ti sono state care fino ad appena un istante prima.
    Si soffre..ma bisogna tenere duro.La vita regala anche bei momenti, a volte non sembrano essere nemmeno all’orizzonte,ma invece essere nascosti dietro l’angolo.
    Io ho perso un caro amico un paio di anni fa, sono stato suo compagno di banco per 5 anni,e lui ha deciso di farla finita lanciandosi da un balcone.Così,senza preavviso e senza apparenti motivazioni.Ha spiazzato tutti,per primo i suoi genitori(era figlio unico);poi tutti i suoi cari ed i suoi amici.
    Ho pianto tanto,gli volevo un bene dell’anima e non posso dire che non gli voglio bene ora.Ma l’immagine che mi è rimasta di lui è quella di una persona debole che ha fatto un gesto stupido.

    Anche io ho passato brutti momenti nella mia vita,4 anni fa stavo male e depresso.Pensavo al”nonsenso”di questa vita,mi mancavano gli stimoli,le idee per cosa fare nel futuro e soprattutto iniziavo a notare che il valore dell’amicizia,che dovrebbe essere ancora più saldo dell’amore,va preso con le pinze perchè vacilla fortemente..Penso che queste cose accadano a gente come noi,sensibile e disponibile verso gli altri e che hanno forti valori.Effettivamente anche io,come te,non ne parlavo..ma la gente se ne accorgeva.Solo una mia amica è venuta a starmi vicino,mi ha risollevato..
    A distanza di anni posso dire di stare bene.Son diventato più forte,forse più insensibile,non credo più nel valore dell’amicizia,vedo persone che vanno e vengono..(proprio oggi ho ricevuto un’altra “sberla”da un”amico”)ma evidentemente è così che funziona.Io comunque rimango me stesso e cerco di non deludere mai.L’importante è che ci sia tu.Pensa questo
    E non dare mai niente di scontato nella vita,perchè la delusione è dietro l’angolo

  4. 24
    carlo -

    Beh , è semplice.
    Se è ancora vivo , non ha avuto nè il coraggio di farlo , nè la decenza di comunicarlo.
    Se invece lo ha fatto , onore a lui . Aveva sicuramente valide ragioni.

    PS
    Ma veramente c’è qualcuno che comunica in anteprima la propria intenzione suicida e ci sta dei mesi a parlarci su?

    PPS attenti agli articoli del CP !

  5. 25
    Paolo -

    Ti capisco. Se esistesse un modo veloce ed indolore, semplice da ottenere, per farla finita, l’avrei già fatto.

  6. 26
    Anthony Marx -

    Ciao…

    So bene come ti senti e non hai idea di come ti capisco. Il pensiero mi gira nella testa da sempre, ma mai come in questi ultimi anni la tristezza, la malinconia, la mancanza di senso avevano preso così il sopravvento. Ho 27 anni e non riesco trovare una sola ragione per la quale non dovrei farlo. Il lavoro non mi da soddisfazioni, lo studio non mi interessa più e l’amore non mi ricordo nemmeno più cosa sia. Se mi vedo fra dieci o vent’anni vedo una persona infelice, triste, senza prospettive. Gli anni che sarebbero dovuto essere i migliori sono annegati nella noia, e sono stati attraversati sempre nella speranza che prima o poi qualcosa sarebbe dovuto andare per il meglio, che finalmente qualcosa sarebbe valsa la pena. Oggi mi ritrovo senza niente, piango e nessuno si accorge che sto male, passo da una frustrazione all’altra e tutto mi sembra grigio e orribile. Mi sento in trappola, schiavo di pochi ricordi belli, di occasioni perse che non torneranno più e di un futuro senza un perchè, senza un fine, sensa senso da togliere il respiro…odio questa vita e chi mi ha messo al mondo, odio questo mondo insensato e crudele. Dopo tanti anni in cui niente, dico niente, è andato per il verso, sono davvero arrivato al punto di non pensare ad altro. Farlo perchè è giusto, perchè una vita passata così è già abbastanza, per tutti quei bastardi che mi hanno ostacolato a lavoro, per tutte le mancanze che mi hanno impedito di trovami una strada, per questo destino infame che mi ha fatto nascere per vivere così, per tutte quelle stronze che mi hanno usato, mi hanno preso in giro o hanno calpestato senza il minimo tatto ciò che provavo per loro. Niente vale la pena a questo mondo.

  7. 27
    Denise -

    Ciao.Ti capisco benissimo anche io.Forse perchè ho le tue stesse intenzioni.
    La mia vita non è per niente facile.I miei genitori sono separati da quando avevo circa 2 anni e sono divorziati da poco (comunque sia loro mi vogliono un bene dell’anima).Mio padre sta con un’altra donna da 11 anni e praticamente vado più d’accordo con lei che con mia madre.
    Il mio sogno è sempre stato quello di cavalcare infatti ho fatto 5 anni di equitaziond ma sono ferma da uno.Tutti (quelli nel paese di m***a in cui i tocca vivere finchè non compio 18 anni) mi considerano un pazza solo perchè ho un sogno diverso dalle altre persone!Con mio padre ho un bellissimo rapporto ma con mia madre…..
    Comunque la mia vita è un vero è proprio casino e se prima riuscivo a sopportare tutto questo ora credo di impazzire!Eppure c’è qualche cosa che mi dice di non smettere di lottare….sparo che anche per te sia così!”

  8. 28
    Messere Andrea -

    Ciao amico!

    Ti chiamo “amico” non perché ho il piacere di conoscerti, ma perché in qualche modo, io e tutti gli altri amici che hanno commentato qui, ci sentiamo legati da un primordiale – quanto istintivo – meccanismo sociale di cooperazione ed empatia. Non posso essere troppo prolisso, per ovvi limiti e anche per evitare di annoiarti. Prima di tutto – dato che il post è datato – spero che tutto vada per il meglio.
    Partiamo dal principio. Hai già detto che le cose non vanno bene, e su questo non ci piove. Ma la domanda che devi farti intimamente e profondamente è: vuoi *davvero* che le cose vadano meglio o *vuoi* che le cose restino così come sono e quindi fare un gesto estremo?
    Perché se *VUOI* davvero che le cose cambino, non tutto è perduto. Vedi, la soluzione di tutto sta proprio nella tua volontà di reagire.

    Esco da una situazione simile: ero caduto in un baratro, dopo una storia finita; l’unica cosa che riuscivo a fare era dormire in continuazione, perché con il sonno la vita non ti veniva addosso. Antidepressivi, ansiolitici e via dicendo.

    Un giorno feci una riflessione tanto banale quanto brillante. E cioè: «Hey, dannazione. Io *NON VOGLIO* tutto questo. Voglio vedere che cosa riesco a fare uscito da questo scoglio. Non voglio morire così»

    Beh, la prima cosa è stata quella di cestinare i farmaci. A impormi di pensare ad altro quando i brutti pensieri riaffioravano. Ad evitare come la peste gente pessimista che confermava il mio pessimismo. Io volevo VIVERE! Ho cominciato a vedere gente positiva, a vedere film comici. Totò funziona abbestia! 🙂

    Non è stato facile, questo sì. Ma da lì ho imparato a vivere e mettermi alla prova.

    Ora? Sono felice. Il mettermi alla prova mi ha fatto scoprire il mio attuale lavoro, che svolgo con passione. E la costanza nel migliorarmi ha fatto sì che ora insegno il mio lavoro, e con una punta di orgoglio, mi sono fatto un nome per tutto lo stivale.

    Incredibile: sono passato da uno stato di profondo sconforto ad uno di grande ottimismo.

    Da allora quando arrivano momenti no, penso solo che i momenti belli arrivano solo se lo voglio. E sono sicuro che ce la farai anche tu.

    Se vuoi, ti lascio la mia mail e miei contatti. Puoi scrivermi, e io ti risponderò sempre.

    Ti lascio un’unica regola, amico mio: che tu creda di farcela o meno, in entrambi i casi hai ragione. Un grande abbraccio e buona fortuna.

    Messere Andrea I.

  9. 29
    Mariù -

    http://www.letterealdirettore.it/spiraglio-luce-buio-suicidio/

  10. 30
    arrigo -

    Non sto a raccontarti la mia infanzia, la mia storia e i risvolti psicologici ed esistenziali, chi matura la convinzione di darsi la morte ha subito un danno, come tanti come tutti, la differnza sta nel reagire ad esso e porre un limite alla emorragia dello spirito, cosa che risulta pressochè impossibile ad alcuni, determinando un livello tale di dolore che richiede solo la cessazione immediata di questo.
    Va detto che in mancanza di speranza o di forti motivazioni personali, si desideri chiudere il conto e lo so bene, quindi il suicidio domina per difetto.
    Non cercherò retoricamente parole per dissuaderti, poichè non esistono, tanto meno se provengono da altri.
    Quello che voglio porre alla attenzione è un caso emblematico, quello del ex parlamentare Lucio Magri, il quale giunto ad un certo punto della sua vita ha deciso di lasciare il mondo.
    Si è rivolto ad una clinica svizzera ed ha ottenuto la propria dipartita in modo sicuro rapido e dignitoso.

    Non è stato costretto a ricorrere a sistemi clandestini, dolorosi, poco certi del risultato, in altre parole si è rivolto ad una equipe medica per ottenere un trapasso ragionevole.

    Mi domando, perchè una persona che decide di interrompere la propria vita lo debba fare di nascosto, contro le regole come fosse un criminale, utilizzando sistemi poco efficaci e direi dolorosi violenti e poco sicuri?
    Per la scienza medica è semplicissimo porre fine ad una vita non voluta, basta un breve ricovero, una soluzione di sostanza vasodilatatrice, una di anestetico e una di potassio per bloccare il cuore, il tutto senza drammi e naturalmente con la volontà del diretto interessato, che potrebbe essere quello che comanda direttamente l’ingresso delle fleboclisi nel proprio circolo sanguigno, così da sollevare ulteriormente la responsabilità del personale sanitario.

    Perchè da noi non è possibile? perchè devo andarmene di nascosto?

    Si potrà mai accettare soluzioni di questo tipo? cioè una dolce e legale via per la propria morte?

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