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(Anche) I soldi fanno la felicità….

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Vorrei fare una riflessione e sentire altri pareri. Qualche giorno fa su un social network mi sono imbattuta nel post di un giovane “influencer” (non so se si possa definire tale però ha più di mezzo milione di follower) in cui, riassumendo, diceva che nella vita i soldi fanno la felicità perché permettono di realizzare i propri sogni.

Ci ho ragionato un po’ su e alla fine mi sono trovata d’accordo. Sì, i soldi fanno la felicità al netto di salute e affetti. Quello che voglio dire è che è chiaro che i soldi non posso comprarti la salute (se hai un cancro e sei ricco dei soldi te ne fai poco) e non possono far tornare in vita un caro morto (se ti è morto un genitore, un amico, o il tuo partner i soldi non te lo riportano in vita). Però se uno nella vita gode di una buona salute e ha con chi condividere la vita (siano famigliari, amici o un partner) i soldi la differenza la fanno eccome!

Personalmente sono una giovane donna in un buono stato di salute (sono depressa, ma chi non lo è?) ho un partner che mi ama e che amo ma… i soldi non ci sono proprio e questo è motivo di grande sofferenza sia per me che per le persone che amo. Mi piacerebbe potermi concedere una vacanza esotica, visitare una bella città, potermi permettere di fare un regalo a mia mamma o a mio fratello. Mi sarebbe molto piaciuto proseguire gli studi ma l’università costava e i pochi soldi che guadagnavo andavano tutti in casa perciò è un sogno che ho accantonato. Non posso comprare casa, non posso comprare un automobile, faccio fatica ad arrivare a fine mese e non posso concedermi neanche un film al cinema. 

Questo non è vivere. Questa è semplicemente sopravvivenza. La vita dovrebbe essere fatta di passioni di sogni, di speranze. Ma io mi sono stancata di sognare una vita migliore, perché tanto non arriverà mai. Fin da piccoli ci insegnano che i soldi non fanno la felicità, che l’importante è l’amore e balle varie. Ma sono stronzate! 

Molti ipocriti dicono che si può vivere bene anche senza andare in vacanza, senza scoprire posti nuovi o senza coltivare passioni. Ma ripeto non è vita quella! Per carità ci sono persone che si alzano alle 6 del mattino, vanno a lavoro e tornano a casa alle otto di sera. Mangiano e poi vanno a letto. Nel weekend fanno la spesa e le commissioni varie, magari vanno una sera fuori a cena al ristorante e sono felici così. Buon per loro, mi dico, ma io non riesco a essere felice così: vorrei che la mia vita fosse più piena e solo i soldi possono realizzare questo desiderio.

Vorrei poter aiutare i miei genitori quando hanno bisogno, vorrei poter portare mio fratello al cinema a vedere quel film che tanto gli piace, vorrei che il mio partner potesse visitare quella città che tanto ama. Vorrei non dover arrivare a fine mese con l’acqua alla gola.  Invece no, non posso fare niente di tutto questo.

Sono stanca di far finta che nella vita contano i valori, la famiglia e altre cose… I SOLDI FANNO LA DIFFERENZA! I SOLDI POSSONO FARE LA FELICITA’! 

E non rompetemi con la storia del “guarda chi sta peggio”. Mi sono rotta il c.... di guardare chi sta peggio di me, non mi fa sentire meglio. 

Lettera pubblicata il 25 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    Maestoso -

    Condivido da uomo ogni parola che hai scritto, salvo che poi a mio avviso ti rimangi ogni conclusione che hai tratto. Nel senso che se da una parte dici che i soldi sono la base di tutto, anche più dell’amore e degli affetti, dall’altra parte ti accompagni ad un uomo che ti ama ma che non può darti quella sicurezza economica che desideri.
    Ti racconto un aneddoto: anni fa andai in vacanza in sud Corea. Avevo questo sogno che mi portavo dentro da tanto. Conobbi una ragazza li che mi spiegò le abitudini del posto in fatto di matrimonio. Li a meno che tu non abbia un lavoro ben pagato, una macchina di proprietà e la possibilità di prendere una casa, mai e poi mai una donna ti direbbe si. Magari fanno sesso, ti frequentano, ma oltre non si va.
    Questo per farti capire che prima dell’amore,degli affetti e di ogni altra cosa nella vita ci sono i soldi.
    Mia personalissima opinione.

    Ps: trovati un partner ricco

  2. 2
    Rossella -

    La felicità è un modello culturale. E’ come dire che mamma e figlia possono essere amiche. Io con il mio carattere non sarei riuscita a vivere una serie di esperienze che mi hanno portato a stabilire con mi a madre un rapporto che non riguarda solo noi due e che è libero da quei dolori morali che fanno parte della dell’adolescenza e della prima giovinezza, ma che si possono trascinare anche per la vita e trovano spazio addirittura nei monasteri; alle volte si offrono al Signore (quando ti ritiri in camera) e alle volte(ma questo nei monasteri non dovrebbe avvenire,infatti a me non accade più)… portano a discutere di quelle cose che non riesci a perdonare e che ti mettono davanti agli occhi i limiti del tuo agire (ma questo può valere anche per i genitori e per i superiori).Non penso a cose gravi. Non necessariamente. Quando hai questo tipo di rapporto con la madre tendi a essere costruttiva nelle amicizie e vivi grandi delusioni proprio perché la visione proletaria porta a scaricare…

  3. 3
    Rossella -

    …nella società le insicurezze, le paure, ecc. la chiesa dopo il vaticano II si è mondanizzata. Nel mio caso è stato così fino a pochi anni fa. Ma vivevo un rapporto naturale con i superiori. Come ho spiegato. In caso contrario avrei instaurato un rapporto di totale dipendenza e probabilmente ne sarei stata succube fino al punto da non capire che il mio mondo interiore stava soffocando a causa della mia stessa natura. Questo rapporto con la figura materna, in un’epoca in cui la donna tende a dare corpo a questi sentimenti metafisici, e io non sono da meno, perché non avrebbe senso dal momento che si vive una vita comunitaria, mi hanno reso impossibile la vita sentimentale. Non mi sono fidata di nessuno perché c’era poco da fidarsi. Ripeto, non li condanno questi sentimenti perché non vivo la piazza con snobismo e trovo che le formule convenzionali non rappresentino una garanzia. Sicuramente se l’anima non si trova in stato di grazia hanno il potere di muovere verso il pentimento.

  4. 4
    Golem -

    Adesso ditemi voi, quella “disgraziata” di Anika che idea si farà di questo sito se qualcuno non gli spiega che c’azzeccano gli interventi di Rossella con la sua lettera. E sparirà, è ovvio. Forse rifletterà? Mah.

  5. 5
    Anika -

    @maestoso so che ci sono donne che puntano uomini col portafoglio pieno mirando esclusivamente a quello, ma io non ci riesco. Puo’ sembrare antico, ma ho dei valori. Mi sono innamorata del mio attuale partner sapendo in anticipo che non era ricco ma non cercavo la ricchezza in un uomo. La ricchezza intesa come conto bancario prospero può essere senza dubbio un “plus” in un partner, ma se si basano i rapporti su quello allora si è proprio tristi. Io ho un lavoro stabile e lui anche, ed io non ho mai voluto dipendere economicamente da nessuno. Riusciamo a fatica a pagare l’affitto, le bollete e a mantenere una piccola automobile. Non voglio fare la mantenuta. Nella mia lettere voglio smascherare un ipocrisia che la società ci insegna da sempre. Chi dice che i soldi non fanno la felicità o sta bene al mondo oppure non ha sogni/ambizioni/passioni.

  6. 6
    Nicola -

    I soldi fanno la felicità eccome, e sono anche dell’opinione che tra due malati di cancro quello che se la passa peggio è il malato più povero, per poi non parlare di chi si salva e chi No.

    Bisogna interpretare certe frasi fatte e dargli la giusta collocazione.

    Ci troviamo in un paese fortemente industrializzato è necessario accedere a tutti i beni e servizi messi a disposizione dallo stato, tra cui l’istruzione, la sanità, la tecnologia, i viaggi e la conoscenza del mondo.
    E tutto ciò non è possibile senza delle entrate compatibili con delle esigenze comuni.
    Se ci trovassimo nel Burundi probabilmente le richieste sarebbero minori, ma non è quella la comunità che la vita ha scelto per noi.

  7. 7
    claudio -

    E poi ,alla fine ,arriva “a livella”di totò (che guarda caso era il PRINCIPE antonio de curtis).;-)

  8. 8
    Anika -

    @Golem mi ero già fatta l’idea che Rosella fosse qualcosa tipo Siri dell’ I phone, un programma che da risposte perlopiù casuali! @Nicola grazie per il tuo intervento, penso che tu abbia capito il mio discorso. In questo momento mi chiedo che senso abbia la mia vita se non posso goderne appieno. Lavoro,guadagno una miseria e con quel che guadagno ci pago giusto il posto dove dormo e quel poco che posso permettermi di mangiare. E poi? Non so mi piacerebbe imparare a suonare il piano, ma ci vogliono i soldi. Mi piacerebbe fare un weekend a Venezia, ma ci vogliono i soldi. Mi piacerebbe fare un regalo utile ai miei genitori, ma ci vogliono i soldi. Mi piacerebbe viaggiare, ma ci vogliono i soldi. Mi piacerebbe studiare all’università, ma ci vogliono i soldi. E così via, potrei continuare ore. La notte prima di addormentarmi fantastico su tutte le cose che potrei fare se fossi ricca, mi faccio proprio dei film mentali. Sono patetica.

  9. 9
    Maestoso -

    @Anika

    Ho compreso benissimo lo scopo della tua lettera, e nel mio commento mi riferivo ad un altra situazione. Nessuno ti giudica se scegli un compagno per amore, se hai dei valori e se rimani ancorati a quelli. Ma la vita è questa, è crudele e dei valori non gliene frega nulla. Puoi tenerti i tuoi valori, il tuo compagno che ami e fare il resto della tua vita a contare i dieci euro per pagare una pizza, oppure trovarti un uomo ricco che possa provvedere ai tuoi bisogni ed alle tue necessità.

  10. 10
    Yog -

    Anika, i soldi sono importanti, non lo nego. Vabbè, non so che altro dirti ma da OBI per 199 sacchi puoi prendere ai tuoi una Karcher K4 basic. È utile.

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