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Vivere con la schizofrenia

di ciampa99
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Maggio 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 189 commenti

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  1. 51
    Manuela -

    Ciao ric,
    ti posso consigliare solo di forzare la situazione, e di convincerlo in tutti i modi a prendere le medicine, magari lo so che è un pò forte, ma potete cercare di mettere le medicine nel cibo, sbriciolandole, senza che se ne accorga non potete lasciarlo così…

  2. 52
    maric -

    Ciao a tutti.
    Riguardo ai disturbi schizofrenici,psicotici ed altre problematiche dello stesso campo mi parlarono molto bene dell’Ospedale Santa Giuliana di Padova e pensai di portarvi mia figlia.
    Dopo un periodo di stasi e ripensamenti dovuti anche all’eccessiva lontananza della struttura dalla mia città continuai ad informarmi.
    Ho letto buone recensioni e mi hanno parlato molto bene della “Clinica Villa dei Fiori” di Roma.
    Qualcuno di voi ne sa qualcosa?
    Grazie

    dimarkent@yahoo.it

  3. 53
    Luca Serraino -

    Ciao cara
    non sai quanto ti capisco perchè ho circa la tua età e mi viene un groppo in gola a leggere questa tua esperienza; praticamente la fotocopia della storia della nostra famiglia e di tantissime altre con la stessa croce. Anche mio fratello è malato da più di vent’anni. Ma noi siamo stati fortunati perchè ora mio fratello è ospite da quattro anni in una comunità con persone con i suoi stessi problemi o molto simili. Spero che dove abiti tu ci siano questo tipo di strutture perchè sono l’unica salvezza. Da soli non ce la potete fare, trovatevi con altre famiglie. So bene come ci si sente, per questo ti dico di farti forza ( anche ai tuoi ); fallo per una persona che non ti conosce, ma ti è così vicina che non vuole che tu perda di vista un punto di luce anche se lontano…

  4. 54
    elisa -

    Ciao, sento il bisogno di risponderti, perchè condivido con te certi pensieri e le paure che provi senza necessità di tante spiegazioni. sono quasi 20 anni che vivo lo stesso dramma, con mio fratello affetto da schizofrenia, fratello che io adoro. Per fortuna consapecole delle proprie debolezze accetta le cure, anche se per i primi anni la terapia gliela dava mia mamma di nascosto…io assistevo a tutto. In una famiglia che vive questo dolore scopri che non c’è spazio per le tue di debolezze e scopri che l’unico modo per regalare a tuti un pò di normalità è avere il coraggio di andare via e vivere la tua vita, condividendola con i tuoi cari ogni volta che è possibile, e non allontabadoti però mai completamente. I nostri genitori anche se anziani hanno bisogno di sapere che almeno uno di noi ce la può fare, e specialmente per essere sicuri che quando non ci saranno più ci sarà la loro figlia ad occuparsi di lui. L’unico modo per essere di aiuto in futuro è vivere la propria vita, i propri sentimenti, anche con la costante sensazione di essere egoisti. non è egoismo…. è amore per noi stessi e per chi amiamo più di ogni altra cosa cioè i nostri genitori e nostro fratello.

  5. 55
    claudia -

    Ciao.. Sono nella situazione di ciampa e le sono vicina. Anch’io ho vissuto il senso di colpa nei confronti dei genitori che devono affrontare il dramma di un figlio ridotto così. Ma dopo tre anni sono arrivata alle conclusioni di Elisa. Annullarsi per loro e per il fratello che sta male è dannoso per noi e anche per loro. Sì, bisogna avere coraggio in questa situazione a vivere la nostra vita pensando a loro che stanno così..ma bisogna averlo…altrimenti facciamo del male a noi e a loro..

  6. 56
    alexs -

    volevo aggiungere qualcosa, ma mi manca la forza o forse la giusta serenità. auguro a tutti voi un gran bene di vero cuore. ma voglio anche aggiungere che se stiamo al punto di partenza o quasi e colpa di questi stramaledetti psichiatri che in comune accordo con colossi farmaceutici fanno in modo che i nostri cari staranno piu o meno lo stesso, lo dimostra il fatto che ci sono queti poveri ammalati che da decenni stanno sempre lo stesso . che Dio ci benedica da parte di un padre .auguri a tutti, vi voglio bene.

  7. 57
    Manuela -

    Buon giorno a tutti,
    penso anch’io che gli psichiatri somministrano nuovi psicofarmaci sui nostri familiari come fossero cavie, purtroppo è un argomento quello della malattia che mi tocca profondamente, primo perchè l’ho vissuta per 15 anni a causa della malattia di mia sorella, schizofrenica, e secondo perchè ha deciso di porre fine alla sua vita in modo drammatico…..
    Vi sono vicina.

  8. 58
    ventolibero -

    Non tutti gli psichiatri…sì cara Manuela, non tutti coloro che esercitano questa professione agiscono in questa maniera…anche se si tratta di mosche bianche, perchè, purtroppo, la maggioranza è asservita alle case farmaceutiche!
    Discorso lungo e complesso, e se lo sviluppassi come vorrei, e come sarebbe giusto fare, andrei incontro a non pochi grattacapi.
    Alessandro

  9. 59
    Manuela -

    Ciao Alessandro,
    sicuramente hai ragione su alcuni psichiatri, ma per la maggior parte ti posso assicurare che i pazienti sono considerati delle vere cavie, e il peggio è che non si rendono conto che stanno facendo del male e continuano imperterriti a somministrare farmaci sbagliati, così stai “tranquillo”, questo è quello che è successo alla mia famiglia, chiaramente parlo per la mia esperienza, perchè ne ho conosciuti tanti di psichiatri.
    L’unica soluzione forse è prendere “in tempo” questa malattia e non sottovalutarla perchè è un crescendo…

  10. 60
    ventolibero -

    Concordo pienamente con le tue parole Manuela, e ogni giorno, nell’Spdc dove lavoro, trovo la conferma di quanto tu dici e affermi!

    P.S Sono uno psichiatra! Un pò matto a dire il vero, perchè non prescrivo psicofarmaci, di nessun genere. Ho studiato e mi sono formato con persone, professori e in contesti che hanno ben chiara la differenza tra mente e interiorità con cervello e encefalo! Anche se capisco benissimo il discorso e l’angoscia di chi dice: e allora davanti a chi delira e crede di essere Dio o il demonio che si fa? Che si fa con le sue allucinazioni? Ma anche su questo, molto si potrebbe dire, per cercare di giungere ad un qualcosa di più umano, di più giusto, di più rispettoso. Ma succede che queste voci sono state ridotte al silenzio da mostri come un certo Giovan Battista Cassano, infamia e vergogna della psichiatria italiana e di questa disciplina (non scienza) in quanto tale.

    Augurando a te ogni bene possibile, ti saluto caramente,
    Alessandro

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