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Vivere con la schizofrenia

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Lettera pubblicata il 22 Maggio 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 189 commenti

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  1. 171
    Rebecca -

    Sono d’accordo con te Dany ma senza il consenso del famigliare stesso, come fai a fargli frequentare una comunità di recupero? L’unico modo è quello di denunciarlo (quindi il Giudice poi interviene) o di renderlo capace di intendere e di volere… Non so come sia esattamente la tua situazione ma per farlo restare in una comunità servono una di queste due possibilità.
    Io non sono ancora “arrivata” ai punti che ti ho elencato sopra ma non perchè provo pena o compassione ma perchè per noi ora la situazione non è così grave. Riusciamo a gestirlo e siamo in una situazione abbastanza normale da parecchi mesi. Per fortuna direi… Potrebbe anche essere possibile che il famigliare malato decida di sua spontanea volontà di entrare in Comunità ma ho sentito di parecchi casi che dopo pochi giorni, con la loro firma, possono uscire e tornare quindi alla vita “normale”, senza essere stati curati. Che poi, diciamolo fuori dai denti, una cura definitiva non c’è!!! Le Comunità possono fare solo poco se il nostro malato non ha la consapevolezza di essere malato appunto…

  2. 172
    Dany -

    Ciao Alessia,
    Proprio vero…come si cresce in fretta quando vivi queste situazioni, e come è paradossale che tra estranei ci si capisca al volo quando in comune si hanno parenti con questi problemi!
    Pensa che io l’ultimo crollo subito da mio fratello lo avevo previsto da mesi, la “pallina” scendeva sempre di piu, quelle sfumature, quei dettagli di quando qualcosa in loro non va, solo noi possiamo riconoscerli, siamo quasi degli psichiatri “non riconosciuti” dallo Stato, ci farei una tesi di laurea su mio fratello! Pensa che mi sentivo dire da chi voglio e chi mi vuole molto bene “Dai, non ti fissare, magari è un periodo..ma ne sei sicuro..magari è solo una tua paura”
    Ovvio che non ne faccio una colpa, solo noi possiamo capirlo…e capire..

    Si, la Comunità è la strada, ma è terribilmente difficile e tortuosa..speriamo bene!

  3. 173
    Alessia -

    Ciao Rebecca, non sono molto d’accordo col tuo ragionamento, la tua situazione come hai detto è diversa, nel senso non grave come quella di Danny, proprio per questo deve trovare una soluzione il più duratura possibile, la comunità può essere la risposta giusta.
    Deve chiedere aiuto, deve andare dal suo psichiatra, da un giudice tutelare, informarsi.
    È vero non c’è cura, ma un lento peggioramento, per questo ci sono strutture adatte che possono aiutare il malato e alleviare in parte le persone che gli sono accanto.

  4. 174
    Dany -

    Ciao Rebecca,
    Tutte parole giuste le tue, nude e crude ma veritiere…
    Il tallone d’Achille sono i miei, sono loro facilmente abbindolabili da lui, quasi mi sono diventati come lui un altro poco, e io non voglio fare la stessa fine..
    Dovrebbero bluffare, usare quella durezza dura ma necessaria nel dire a mio fratello “qui non puoi piu stare, per il tuo e per il nostro bene..o vai li oppure…”
    Le altre soluzioni che hai citato sono quelle che prenderò io un giorno quando i miei non ci saranno piu! Non posso prendermi cura di lui, non si fa aiutare(anche quando sta “bene”), prova rancore nei miei confronti, non ti ascolta..No grazie, ho gia dato abbastanza! Ho una vita da vivere, e gia tanti anni segnati da lui!
    Io so solo che non mi fido piu di nessuno: medici, ospedali, istituzioni…grandi discorsi nei dopo ricovero, grandi assenze da poco tempo dopo…
    Vedi oggi..mio fratello in psichiatria..e mi fa le chiamate anonime di continuo(ho un app che risale al numero anonimo) e mi lascia su w.app memo vocali che lasciano il tempo che trovano…Ma come cacchio lo stanno curando? Perche gli fanno tenere il telefono in ospedale?

  5. 175
    Alessia -

    Ciao Danny, anche mia sorella aveva il telefono in ospedale, e ci chiamava di continuo, noi tutti i giorni andavamo a trovarla per poterle da mangiare, ecc.
    Devi convincere i tuoi a prendere una decisione, per mia sorella lo psichiatra aveva deciso di indirizzarla in una comunità a Trento, dove sarebbe stata portata una volta fuori dall’ospedale diretta con ambulanza, prova a parlare con lo psichiatra della struttura ospedaliera….e poi non illuderti in ospedale psichiatria non ti curano ma ti sedano soltanto, dalla mattina alla sera.

  6. 176
    Rebecca -

    Alessia il mio non è un ragionamento ma è un dato di fatto. Per andare in Comunità e per obbligare i nostri famigliari a farsi curare, non è semplice e non possiamo deciderlo noi per loro. Questa è la legge che c’è in Italia non la mia opinione. Sempre la nostra cara Legge (Basaglia per intenderci) lascia “in groppa” tutto alle famiglie, fregandosene altamente delle malattie mentali e quindi del fatto che una famiglia non è composta da specialisti ma da semplici persone che cercano di condurre una vita abbastanza normale e che non possono prendersi a carico un malato mentale in tutto e per tutto. E poi non è la che la mia situazione sia meno grave di quella di Dany perchè, cara Alessia, se conosci bene le malattie mentali, sai benissimo che non si guarisce… Ora siamo nella fase “tranquilla” ma nel giro di pochi giorni tutto si può ribaltare. 8 ricoveri in 7 anni non sono una situazione grave?
    So anche io che la Comunità potrebbe essere la soluzione, o meglio la soluzione meno peggio per tutti. Per sceglierla però, secondo la Legge, ci sono dei requisiti che bisogna avere.
    Dany, ti auguro di cuore che tu riesca a trovare la strada migliore…
    Vi abbraccio tutti.

  7. 177
    Alessia -

    Ciao Rebecca, la mia non voleva assolutamente essere una critica, non conoscendo la tua situazione, ho erroneamente pensato che fosse simile a quella di una mia carissima amica che ha il padre in situazione diciamo “stazionaria”, e con le medicine riesce a gestire la malattia.
    Quello che volevo dire a Dany è di rivolgersi a più persone, noi ci siamo rivolti al medico che aveva in cura mia sorella in ospedale, poi io non sono nessuno per giudicare.
    Un abbraccio

  8. 178
    Dany -

    Ciao ad entrambe,
    Si Alessia, anche mio fratello chiama in continuazione ai miei per ogni futile motivo…Cerco di metterli in guardia, di non farsi abbindolare perche secondo me è un loro modo per accattivare i familiari, una sorta di ruffianaggine..Avrà i suoi problemi psichici, ma sa essere molto furbo, e da quello che leggo in questo thread è una cosa comune a queste persone!
    Domani mattina parliamo con i medici dell’Ospedale, la settimana prossima parlo con il suo psichiatra, sto facendo di tutto per dare una sterzata alla situazione..Certo, con meno “ingenuità” da parte dei miei sarebbe piu facile..loro sembrano convinti ma a parole…
    Maledetta legge, Rebecca…sto scrivendo in privato ad alcuni parlamentari…secondo te quanti mi hanno risposto..?
    Buonanotte e grazie di cuore per i vostri consigli!

  9. 179
    Dany -

    Ci provo a darla questa sterzata nonostante la vita di tutti i giorni, che ci ruba tempo prezioso con impegni, lavoro, etc..

  10. 180
    Alessia -

    Forza Dany, non arrenderti devo farlo per i tuoi, per te stesso e per tuo fratello che ha bisogno di aiuto! È vero quello che dici sulla furbizia, e sul farti sentire perennemente in colpa…..un abbraccio enorme.
    P.s. non credo che il Parlamento farà mai una legge, perché questa malattia fa troppa paura e non c’è sensibilizzazione, si dà risonanza sui fatti di cronaca.
    In America, invece esistono gruppi di aiuto molto forti e ben organizzati, leggevo addirittura che la depressione, che può sfociare in schizofrenia, ecc. è la seconda malattia per numero di persone coinvolte a livello mondiale, fa pensare.

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