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Un pene piccolo fa godere lo stesso?

di ciabattina
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Lettera pubblicata il 8 Gennaio 2006. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 18.571 commenti

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  1. 11881
    mic -

    @ Fantasma : i neo freudiani possono pensare quello che vogliono, ma l’inconscio è unacessibile alla ragione.
    Non sono mie intuizoni, è un dato di fatto.
    Esiste, o meglio esiste il pensiero intuitivo ( che attinge agli istinti ), ma non possiamo analizzarlo razionalmente.
    Se ti interessa, leggi ” pensieri lenti e veloci” di Kanheman ( Nobel per la fisiologia )
    Infatti, Freud non guarì nessuno.
    @Roland : se potessi, con una bacchetta magica, farei diventare tutti giovani, belli, sani, intelligenti.
    Però non è possibile e , con tutto il buon cuore, non potrei anadare a letto con una che non mipiacesse.
    di chi è la colpa ?
    Di nessuno.
    Si , oggi ci sono modelli grotteschi : peni con le protesi e tette siliconate, però non è che tutte le donne vanno dietro a quei modelli ( e neanche tutti gli uomini ).
    Però, è chiaro che un bel seno o un bel viso piacciono a tutti e un bel pene, che non vuol dire kilometrico, attrae.
    Le misure sono più una fissa maschile, anche se le donne sanno misurarlo ” euristicamente “.
    In ogni caso, se tu parti sconfitto, avveri la tua previsione

  2. 11882
    M. -

    Ciao a tutti.
    Golem,
    questa volta non sono del tutto d’accordo con te.
    Mi spiego: al di là dei centimetri mancanti o meno, non si può trascurare l’importanza che ha l’appagamento sessuale in ognuno di noi.
    Per un uomo, l’essere ben corazzato, non ha una valenza puramente fisica, perché un pene piccolo può funzionare di più e meglio di uno più grande, ma ha anche una valenza culturale, simbolica.
    Per noi italiani in particolare, il fallo maschile, a maggior ragione se grosso, è un simbolo di buon auspicio, da millenni.
    Non a caso il famoso corno napoletano porta FORTUNA non è nient’altro che un fallo, così come certi affreschi pompeiani, ma non solo, riportano falli di dimensioni generose.
    Chi nasce all’interno di questa cultura (tutti noi mediterranei) ha questo background fallico, diciamo così, e ti assicuro che le donne parlano di questo.
    Le donne parlano degli attributi maschili non meno di quanto noi facciamo per gli attributi femminili.
    A livello di funzionalità, un pene piccolo, medio o grande, non fa differenza; se funziona funziona, ma ancora una volta, la differenza la imprime la cultura alla quale si appartiene.
    Dal punto di vista puramente mentale, la donna si sente più coinvolta da un pene grosso, che sente meglio e di più, rispetto ad uno più piccolo.

    Ciao a tutti

  3. 11883
    roland -

    GOLEM, il fatto che la donna non scelga l’uomo in base alla misura del membro non vuol dire che questo elemento non diventi decisivo DOPO.
    Molte persone dicono quello che dici te, ma dimenticate che il rapporto sessuale è sempre conseguente a una conoscenza e a una frequentazione; ma dove è scritto che una donna va a letto con qualcuno solo se è innamorata?
    Molte volte l’amore emerge dopo.
    Quindi ha tutto il tempo per capire se le caratteristiche dell’uomo che ha conosciuto (compreso il membro) le vadano bene o no.
    E se fosse vera la teoria per cui una donna, essendo più emotiva, si innamora di un maschio che ha difetti estetici e li supera perchè l’attrazione è forte per altre ragioni, non ci sarebbero tanti ragazzi con difetti fisici più o meno
    evidenti, più o meno seri, che non trovano una partner

    MIC, un conto è essere certi di sé, un altro è essere illusi.

  4. 11884
    fantasma -

    @ Golem

    Effettivamente il pene piccolo può essere anche un capro espiatorio dietro cui si nasconde qualcos’altro di più profondo;
    ma l’evidente e enorme mole di coloro che disprezzano,rigettano o ridicolizzano il pene piccolo non fa altro che rinforzare il complesso impedendo al soggetto di vedere la propria condizione per quella che in realtà è.
    Nel caso di una motivazione occulta che adoperi la questione pene piccolo come maschera dietro cui celarsi(per esempio una omossessualità inconscia)sarebbe sufficiente una disponibilità della donna a fare sesso e subito si smantellerebbe la resistenza gettando il soggetto in un mare di angoscia che lo porterebbe a cercare frettolosamente un altra motivazione di comodo per sfuggire al rapporto sessuale.Ma se il soggetto si tuffa come un pesce dinanzi alla disponibilità della donna possiamo star certi che la questione pene piccolo non è capro espiatorio bensì la reale percezione di un diffusissimo deturpamento della propria immagine sociale,un immagine sfregiata da chi stupidamente pretende che l’io venga considerato proporzionalmente alle dimensioni del pene.Questo è ciò che manda in angoscia paranoide e impedisce l’ovvio tentativo di effettuare l’approccio verso le donne con disinvoltura come molti ingenuamente consigliano come se non si sapesse arrivare a concepire l’ovvietà di tale iniziativa.
    Il vero timore di chi ha il pene piccolo è la contrazione dell’io sotto l’effetto della derisione,specie se di massa,una ferita narcisistica che apre la strada all’irruzione della paranoia dalla condizione di latenza nella quale essa si può celare.

  5. 11885
    lisa -

    Questa è una discussione lunghissima e credo non avrà mai fine.
    io ho quasi 40 anni ed un po di esperienza, diretta ed indiretta,anche tra donne parliamo,ci confidiamo e ci lamentiamo degli uomini, in tutta sincerità posso dirvi che quello delle dimensioni è uno dei problemi meno trattati,per voi uomini invece pare sia l’unica cosa che vi da pensieri,di tutte le altre lamentele sembra importarvi poco.
    aggiungo che la questione dimensioni è poco trattata per due motivi secondo me, primo perché chi ha dimensioni ridotte tende ad autoesludersi,quindi spesso rimane un segreto tutto vostro,secondo perché secondo me credete che la media sia molto più alta di quella che realmente è,a volte sembra che 15cm sia il minimo sindacale, in realtà è normalissimo ed ottimo.
    io ora sto con un uomo normodotato ed ho trovato la mia felicità perché mi ha insegnato a vivere il sesso senza ansie e paure (anche donne pensano di aver difetti e di non essere all’altezza) e grazie a questo stato d’animo riesco a provare piacere ancora prima della penetrazione.
    prendete le mie parole per quello che sono, spero di essermi spiegata e spero non vi fissiate con qualche virgola.

  6. 11886
    roland -

    mi piace ciò che ha scritto Lisa. Ricordo anni fa, parlai con una donna (sempre su internet) di questo argomento, e disse le stesse parole che hai detto tu: già 15 cm è da considerare buono, ottimo più che normale. Ho sempre pensato che 15-16 cm, a occhio, siano una misura già medio-lunga, se consideriamo che comunque gli orientali (che sono quasi 2 miliardi) hanno mediamente lunghezze inferiori ai caucasici, e non sembra che le loro donne emigrino per avere maggiore soddisfazione.

    non sono solo d’accordo sul fatto che chi è sotto alla media tenda ad autoescludersi, credo che ci siano anche uomini che indipendentemente dal loro pene medio piccolo abbiano comunque una buona autostima e riescano ad avere anche degli incontri, ma occorre vedere poi come vanno a finire.
    Forse tra donne non parlate mai di misure, perchè incontrate sempre uomini nella media, magari incontrandone sotto la media ne parlereste maggiormente.
    comunque, ha ragione lisa nell’affermare che e’ una discussione infinita, dura da tempo e io sono anni che ne parlo su internet , e non è che ci si ricava chissà che cosa.

    chi ha questo difetto non può cambiare la testa della gente e la gente risponderà sempre che non è una cosa granche’ importante.

    e grande verità quella di M.

  7. 11887
    Golem -

    Ciao a tutti. Ciao M.
    Ma figurati, si discute ed è bello così, perché si scambiano idee e cognizioni.
    Certamente la ” dotazione” maschile e’ una componente psicologica della personalità di un uomo, nella quale convergono molti aspetti consci e inconsci attinenti all’immagine di virilità più ” in voga” in un certo momento storico.
    La presenza del membro maschile nell’iconografia latina si rivolgeva al primo come simbolo di fecondità e di potere, cioè come parte ” attiva ” del processo di comando e potenza. Se si osserva i rapporti dimensionali di quei disegni si noterà infatti una condizione di ” normodotazione”. Anzi, nelle arti visive il pene enorme era considerato ” animalesco “, vedi le immagini dei satiri come Priapo, i musici sileni e i fauni della mitologia latina ereditati da quella greca, e trasportata sino al nostro Rinascimento. Dove solo ” oggi” si commentano le dimensioni del pene dei vari David e Eracle che possiamo ammirare nei musei.
    La valenza dimensionale, oltre ad essere una sensazione soggettiva ( salvo i rari casi conclamati ) è la conseguenza di uno spostamento dei valori verso l’aspetto “quantitativo” dell’immagine maschile, caratteristico anche del momento storico che viviamo.
    Quando le condizioni non permettono una conoscenza approfondita del rapporto, limitandosi a quello sessuale, vi possono essere casi nei quali una femmina non particolarmente interessata ad “altro” possa fermarsi a cercare uno dei famosi optional di cui ho accennato nella metafora del ” modello ” di automobile trattato nell’altro thread. Ma credo, e Lisa ne è un esempio, che questo problema venga vissuto più al maschile che al femminile.
    Per fare un’ esempio banale, quel tipo di donna non si preoccupa molto se un Berlusconi ce l’ha grosso o piccolo, seppure dovesse piacere il “cazzone”. Altre dotazioni compenserebbero ampiamente eventuali carenze. Non so se mi sono spiegato.
    Io credo che il problema trattato su questo forum mostri un fenomeno di spostamento di un problema relazionale da quello psicologico a quello…fisico.
    Mic parlava di euristica. È giusto. Il nostro cervello trova una giustificazione ad un problema utilizzando l’esperienza conoscitiva più vicina alla questione che si pone. Nella nostra cultura del consumo e della “quantità” non deve sorprendere se in mancanza d’altro ci riferiamo a noi stessi in ragione di quello che “abbiamo”, anche se la differenza tra essere e non essere si riduce più che altro a pochi centimetri in più di pene.
    Ciao

  8. 11888
    mic -

    Ottimi interventi di M e Lisa .
    E’ ovvio, che dietro la questione misura ci sia anche un aspetto simbolico.
    Questo avviene non solo da noi ( basta vedere gli USA ) e ha ragione Lisa :
    è una fissa prettamente maschile.
    del resto ci sono tipi di pornografia in cui il marito gode nel farsi sco.... la moglie da un altro .
    pensate che siano tante le donne che amano certi giochini ?
    No, sono molti di più gli uomini.
    Del resto, e lo dico da antifemminista, le parafilie e perversioni varie sono molto più numerose tra gli uomini.
    Certo, poi c’erano donne tipo Caterina di Russia, che cercò di accoppiarsi con un cavallo ( già c’era il mito di Pasifae ).
    La media eurpoea è da 12cm a 15cm : certo che in inernet tutti misurano dalla schiena e le ragazze invariabilmente hanno ragazzi superdotati.
    Inoltre, andando verso la mezza età, un pene troppo grande avà problemi meccanici.
    Un consiglio : date retta a donne tipo Lisa ( 40 anni ). Di sesso PRATICATO ne sanno qualcosa, altro che che ragazzine che sarebbero delle ninfomani. Si, ma da tastiera.
    @Roland : la questione è importante, però bisogna evitare di renderla irrisolvibile e invece di incolpare la società, bisogna domandarsi :
    che fare ?

  9. 11889
    M. -

    Ciao a tutti.
    Golem il discorso che fai tu lo capisco.
    In un uomo non c’è solo la “sciabola”, ma anche altri aspetti. Tutti rispettabilissimi.
    Però, se escludiamo quelle donne che non praticano sesso perché del tutto indifferente, il problema delle dimensioni, con tutto il bagaglio culturale che si tira dietro, non si pone.
    Ma c’è un aspetto importantissimo da tenere in considerazione: l’appagamento.
    Il sentirsi appagati da un rapporto sessuale, a maggior ragione se non si tratta della classica botta e via, ma di un rapporto, con l’altra persona, che si vorrebbe continuativo.
    L’essere umano è fatto anche di piaceri da rincorrere e soddisfare.
    Riprendendo l’esempio di Berlusconi, e di chi, ad una certa età, non può più proporsi all’altro sesso da un punto di vista sessuale, la donna che sta con lui, prenderà da lui tutto ciò che la soddisfa intellettualmente, e prenderà da altri tutto ciò che la soddisfa fisicamente e cerebralmente.
    Ma è giusto e normale che sia così.
    Sarebbe, secondo me, non giusto chiedere ad una donna di menomare la propria sfera sessuale perché in un uomo esiste altro.
    Cosa, questa, che è vera, ma è altrettanto vero che la donna è fatta di spirito e carne.
    Una volta questo problema non si poneva perché le donne erano come animali, senza spirito, né ci si poneva la domanda “ma avrà goduto?”
    Il sesso era tutto maschile.
    Anche se ci sono opere come quelle scritte dal marchese De Sade che ci dicono chiaramente che anche la donna doveva godere. E quindi la visione sul sesso stava cambiando.

    Il sesso appagante è un mezzo attraverso il quale si cementifica il legame con il partner, ma anche la propria autostima, il proprio star bene, la propria crescita, maturazione.
    E Lisa lo ha detto molto bene. Il non avere ansie non è nient’altro che il sintomo di una trovata maturità personale che passa attraverso il sesso appagante.
    E Lisa ha trovato tutto questo attraverso un normodotato.

    Ciao a tutti

  10. 11890
    roland -

    #MIC
    e appunto, che fare? A parte dare buoni suggerimenti, che credi che occorra fare?

    A parer mio, è ben più complessa di come la vedete voi, cioè, è vero ciò che affermate tutti, ma è anche vero che c’è nell’inconscio femminile (o forse, umano) la concezione che cioè che è “sotto” dimensionato sia meno appagante di ciò che è maggiore.
    E’ un qualche cosa che è umano.

    La donna godrebbe con una buona “leccata” del clitoride e una buona stimolazione delle dita, che, se ci atteniamo al lato matematico, quanto sono lunghe?
    Qualche donna mi criticò, tempo fa, affermando che “un dito si muove meglio di un pene nella patata” e quindi può dare maggior piacere rispetto a un pene meno dotato.

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