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Stazione Centrale: quale vita per i senza tetto!

di Anna Rossi

Salve, egregio sindaco Luigi De Magistris, volevo renderla partecipe della condizione di abbandono che vivono i senza tetto che alloggiano alla stazione Centrale di Napoli. Questa mattina, alle 9.30, davanti all’uscita (lato Hotel Terminus), giaceva a terra un uomo; era osservato da un drappello di soldati che dietro mia insistenza hanno chiamato il 118. In attesa dell’ambulanza si è avvicinata una turista, che era infermiera, lo ha girato e gli ha scoperto il petto notandogli un cerotto da cardiopatico. Arrivata l’ambulanza l’uomo è stato caricato e io me ne sono andata chiedendo la destinazione: mi è stato riferito che andavano al Loreto Mare. Dopo poco ho telefonato al 118 per essere sicura e mi è stato detto che lo portavano al Don Bosco. Alle ore 17.30 rientrando dalla mia passeggiata napoletana, ero diretta alla circumvesuviana, quando ho incontrato nuovamente il senza tetto di nome Albert; egli mi ha riferito che il medico lo ha fatto scendere dall’ambulanza. Mi chiedo: poteva il medico far scendere dall’ambulanza un cardiopatico in stato di semi-incoscienza solo perché era notoriamente un ubriacone? L’incubo non è finito: ho chiesto ad Albert di aspettarmi mentre gli compravo degli abiti, al mio ritorno era stato allontanato dai vigilantes perchè puzzava troppo. L’ho portato con me ai bagni, scortata da un vigilante che mi ha detto che era affidato alla mia responsabilità. Poichè puzzava troppo non volevano farlo entrare nel bagno. Finalmente è riuscito ad infilarsi qualcosa di pulito ma era pieno di piaghe. Cosa possiamo fare? Esiste un bagno dove possono andare queste persone? Dove possono lavarsi con acqua calda? I vigilantes riferiscono che Albert o altri fanno i loro bisogni vicino ai negozi….. ma dove possono farli? Le chiedo di verificare di persona! Non basta un piatto caldo a ridare un pizzico di dignità a chi non ha srumenti per farsi valere! Lei ha fatto molto per la nostra città, la prego di continuare!

Anna Rossi

Lettera pubblicata il 10 Dicembre 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Sofia -

    Signora Anna qui non c’è nessun sindaco. …

    È onorevole come si è dimostrata con questo barbone ma spetta al suo comune trovare una soluzione per queste persone.
    .

    Ringraziamo i politici falliti che abbiamo al governo e l’euro…due aspetti letali per noi!
    Magari quel barbone una volta era un padre di famiglia o aveva un lavoro…
    Spesse volte sento storie di uomini ridotti così purtroppo.

  2. 2
    Yog -

    Probabilmente Albert è semplicemente divorziato, molti in Italia fanno quella fine. Un piatto di pasta non te lo nega nessuno, ma in effetti dove lavarlo è un problema insormontabile. Bisognerebbe impiantare qualche bagno pubblico dotato di operatori addestrati e qualcosa di simile a una idropulitrice, ma non ne ho mai visti. In un bagno normale è evidente che non ti fanno entrare se superi certi limiti.

  3. 3
    Angwhy -

    i bagni e le docce e i dormitori pubblici esistevano nell’Italia incivile dove il piu colto aveva frequentato la terza media.oggi che siamo piu moderni si fa tutto per strada

  4. 4
    Luca82 -

    Cara Anna Rossi
    credo e temo che nessun politico leggerà mai la sua lettera.
    In questi giorni poi sono troppo impegnati ad aggrapparsi più che mai alla poltrona che vacilla in seguito alla caduta del governo renzi.
    Un esempio su tutti è quello di Alfano, in teoria anni fa era di destra, ora si è riscoperto di sinistra pur di fare la stampella di questo governicchio fallito e di falliti e mantenere ben salda la polrona.

  5. 5
    Luca82 -

    @Yog

    Hai perfettamente ragione, di casi così ce ne sono a bizzeffe e ne ho visti anche personalmente.
    Uno dei motivi per cui non ho alcuna intenzione di sposarmi è proprio quello di non voler finire come il povero albert dopo essermi spaccato la schiena per dare una casa e il benessere ad una sconosciuta che poi un bel giorno beneficiando delle criminali leggi italiane mi porterà via tutto lasciandomi in mutande in mezzo alla strada.
    No no grazie io non mi faccio fregare.

    Anzi ringrazio il povero albert e tutti quelli come lui, perchè con il loro esempio negativo e il loro sacrificio mi hanno aperto gli occhi e fatto capire che il matrimonio (soprattutto quello fatto in italia con le leggi che abbiamo qui) è una truffa bella e buona.
    Non a caso quando vedo uno di questi sfortunati per strada lo aiuto sempre volentieri (si badi bene mi riferisco al caso di poveri ITALIANI, e non a quei criminali clandestini finti profughi che scappano da guerre inventate, o meglio scappano perchè hanno paura del mal di schiena del lavoro; quelli se ne possono pure tornare serenamente nei loro paesi perchè da me non avranno mai nemmeno 1 centesimo).

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