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Recuperare un rapporto con figlio sedicenne

di buongiornoatutti

Ho un figlio con cui non ho molto dialogo. Il perché lo so, sono una madre molto ambiziosa e l’ho sempre stressato con il nuoto, ha raggiunto buoni risultati e ogni volta che ha perso gli ho urlato in faccia che era un perdente e che non sarebbe diventato mai nessuno, da piccolo l’ho picchiato. Lui ora non torna a casa il sabato notte, st’estate è sparito dieci giorni, ha sempre una ragazza diversa, non mi racconta nulla di lui, fa nuoto solo per soddisfarmi, io lo so ma non voglio che smetta. E un giorno mi ha detto”scusa se non sarò mai quello che tu vuoi che io sia” e mi sono sentita male, ma purtroppo è così perché non diventerà mai un campione e mi ha deluso, e mi vergogno di essere così ma non posso farne a meno…

Lettera pubblicata il 3 Dicembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 41 commenti

Pagine: 1 2 3 5

  1. 1
    colam's -

    Non so se ridere o piangere.

    Sai benissimo che se tu cambiassi recupereresti subito il rapporto con tuo figlio. Devi scegliere se e’ più importante tuo figlio o questa tua frenesia da risultati. Per ora di tuo figlio te ne freghi, e continui a massacrarlo con le tue pippe mentali da “the second is the first loser”.

  2. 2
    Daniele -

    Ciao! Ho 18 anni e il rapporto che ho con mio padre è molto conflittuale anche se
    un po’ diverso.. Lo sport è sempre stato la mia vita, lo faccio da 11 anni, ma mio
    padre crede ancora che giochi a basket, mentre faccio pallavolo. Il problema non
    sta tanto nella possibilità ma nel vedere se tuo figlio ha intenzione di recuperarlo
    questo rapporto. Dal canto mio sono una persona molto testarda e anche se mio
    padre non mi ha mai considerato per 17 anni da un anno a questa parte sta
    facendo di tutto per farlo e le cose tra noi non sono mai andate così bene solo
    che spesso mentre litighiamo (Cosa che facciamo ancora tantissimo) gli rinfaccio
    queste cose e lui ci sta male.. Una sera mi sono sentito uno schifo come non mai
    la persona più cattiva del mondo perchè si è messo a piangere ma sono sempre
    stressato da questa scuola che ho fatto solo per fargli piacere e lui cerca sempre
    di capire come e cosa faccio quando e dove e con chi e aumenta stress a stress..
    E io sbotto. Quello che ti posso consigliare è parlargli anche se non è facile ne
    sono sicuro e soprattutto non stressarlo, non chiuderlo, non dirgli sempre cosa
    deve fare e cosa non deve, non farti troppo i fatti suoi anche se sei sua madre ed
    è logico che tu voglia sapere. Prova ad interessarti ma discretamente e ad unc
    erto punto sarà lui a venire da te.. Provaci :). Ma sii forte. Un in bocca al lupo! 😉
    Dani

  3. 3
    toroseduto -

    Ciao buongiorno a tutti. Bé penso che questo sia il prologo. Per capirci qualcosa dovresti descrivere te e far capire anche a noi del “pronto soccorso genitori delusi” quello che ti ostini con una certa prepotenza a pretendere da tuo figlio. Forse eri una nuotatrice?
    Forse,forse…non si può andare avanti se non racconti tutta la storia. Io sono un musicista e ho avuto 2 figlie, sono stato anche maestro di canto e nessuna delle mie figlie è nata con il bernoccolo della musica. Che come ogni altra disciplina presa sul serio, ha bisogno di una predisposizione. Io da bambino non avevo altri interessi oltre la musica, e non c’era un maestro nel raggio di 10 km.
    Mi ostinavo su una cecchia fisarmonica giocattolo a suonare ad orecchio tutta la musica che sentivo. Non voglio dilungarmi, ho studiato e ho raggiunto qualche risultato, fino a farne la mia professione. Senza essere incoraggiato, anzi…i soldi erano pochi e comprare uno strumento a rate era qualcosa di superiore alle possibilità della mia famiglia. Avendo il piano in casa, ho provato per 15 giorni con la primogenita, soffriva, voleva vedere la televisione, dopo un mese ho abbandonato l’idea, senza farglielo pesare. Con qualche variante è successa la stessa cosa con la seconda 7 anni dopo, imparò Tanti auguri a te, e ancora oggi a distanza di 18 anni lo esegue alla perfezione. Nessun dramma, per abbracciare una disciplina bisogna avere una passione che non si può imporre, meglio un buon meccanico che un cattivo pianista.
    La cosa sarebbe buffa, invece ha risvolti drammatici. La violenza che hai usato per fargli fare una cosa in cui contano molto i risultati,
    E’ palesemente una tua carenza. E’ possibile recuperare il rapporto, ma devi essere molto brava a farti perdonare, dimenticati il campione, cerca di diventare tu una campionessa di madre con affetto e lasciando perdere quello che al ragazzo non piace. Penso che ci vorrà del tempo, dovrai fare un buon lavoro su di te e poi trasmettere a lui il fatto che tu lo ami più di ogni altra cosa al mondo, ma nel concreto, devi fargli capire che è stato tutto uno sbaglio, rischi di allontanarlo per sempre da te, 16 anni sono difficilissimi da portare, se tu lo sovraccarichi d’amore, rispettando la sua personalità, sarai la prima a gioirne!
    Buon lavoro TS

  4. 4
    limonene -

    ciao… non voglio giudicarti, soprattutto perche’ non sono madre e quindi non so cosa significa avere un figlio. pero’ sono figlia e ti posso dare qualche consiglio su come potresti migliorare il rapporto con tuo figlio. sono sicura che le tue siano tutte buone intenzioni nei confronti di tuo figlio, nel senso che tu vorresti solo il meglio per lui. pero’ ci sono modi e modi. se continui cosi’ rischi di perdere tuo figlio per sempre e di rendertene conto quando e’ ormai troppo tardi. forse sei stata educata cosi’? comunque sia, ti consiglio di cercare l’aiuto di uno psichiatra, cara “buongiornoatutti”, ma soprattutto di parlare apertamente con tuo figlio, di farlo partecipe del tuo essere cosi’ e della tua voglia di cambiare in meglio. anche perche’ e’ troppo facile dire “mi vergogno di essere così ma non posso farne a meno”. cerca di migliorare, sia per te che per tuo figlio, e di essere felice per ogni momento che tuo figlio ti regala la sua presenza… credimi, avere un bel rapporto con tuo figlio e’ il miglior risultato che tu possa ottenere nella vita e vale molto piu’ di qualsiasi coppa o medaglia d’oro! un saluto e in bocca al lupo!

  5. 5
    buongiornoatutti -

    CARO TOROSEDUTO , Si io ero una nuotatrice , ma prima ancora sono stata ballerina . Sono figlia unica , orfana sin da quando avevo undici anni .Mia madre aveva il pallino della danza e mi sottoponeva a una dieta rigida e ad allenamenti assurdi , facevo i saggi con la caviglia fasciata .Un giorno stavo annegando , quindi mia madre mi iscrisse a nuoto.Mi piaceva tantissimo e convinsi mia mamma a lasciare danza per nuoto.entrai tardi nell’agonismo,a 13 anni, ma ottenni risultati brillanti. solo che attorno i 17 ho avuto un calo , i miei tempi si sono alzati tremendi e ho smesso del tutto .Mio figlio fa buoni tempi agli italiani ma gli europei non li ha mai visti manco da lontano … è bravino e ha senso del dovere ma a 16 anni se nn sei nessuno è difficile migliorerai , io gli ho detto di aspettare almeno i 20 o 21 , ma ho il sospetto che lui non sia motivato . Io ho fatto di tutto perchè diventasse il migliore e non ci siamo riusciti e questo mi fa male.Ma se smettesse mi sentirei vuota , e poi sarebbe gettare alle ortiche anni di lavoro.Ma mi dispiace perchè impegnandomi a seguirlo nel nuoto ho trascurato il resto e non so nulla di lui ,solo che il sabato notte se non ha gara il giorno dopo stacca il cellulare e rientra la mattina dopo alle undici , l’estate non è mai a casa , e porta a casa ragazze diverse si chiudono in camera senza preoccuparsi . Una altra mamma lo ha definito “uno sbandato” e questo non mi sta bene anche perchè lui non fuma nè si droga nè beve !

  6. 6
    Aria85 -

    Ah,ma perchè è tuo figlio?!
    E te ne accorgi solo adesso?!
    L’hai cresciuto dandogli del perdente,probabilmente si porta dentro una ferita insanabile,e adesso ti aspetti che ti racconti chi è e cosa fa…certo!
    Hai mai sentito dire che i figli sono di chi li cresce?
    Beh,se l’hai cresciuto così,ringrazia il cielo se non è ancora scappato di casa!

  7. 7
    ventolibero -

    Chieserero a sant’Agostino di definire l’amore,questa fu la sua risposta: VOGLIO CHE TU SIA QUELLO CHE SEI.
    Lascia che il tuo giovane ragazzo diventi quello che è!
    Se incontro una persona che ha bisogno del mio amore devo essere attento alla misura del dare:se necessita di 70 e gli do 20 non ho risolto il suo problema,se gli dono 100 gli ho creato un altro problema.
    Scopri la SUA lacuna e cerca in te il TUO equilibrio!
    Auguri!
    Alessandro

  8. 8
    ventolibero -

    Ciao Aria,
    mi sei simpatica e ti apprezzo lo sai,però non essere così dura su!
    E’ una madre che ha certamente impostato male il suo modo di rapportarsi al figlio,ma ne è consapevole e raccontando la sua storia nel modo crudo come ha fatto sapeva benissimo di esporsi a delle rampogne aspre e severe (ed è anche giusto).
    Ma cerchiamo anche di comprenderla (che non significa giustificare),cerchiamo di vedere,nelle sue parole che a me appaiono giustamente autocritiche,un tentativo di recupero.E sosteniamola in questo! Anche se la sua risposta,devo dirlo,da psichiatra mi fa dubitare della sua “sanità mentale”.(Sono stato il più cattivo di tutti…Scherzo,sia chiaro,ma Buongiorno…dovrebbe far capire meglio quali sono le sue reali intenzioni.So di aver,di fatto,contraddetto quando detto sopra quando parlavo di autocritica ma mi riferivo alla lettera e non alla sua succerssiva risposta all’amico Toroseduto).
    Un abbraccio e un saluto a te Aria,con amicizia,
    Alessandro

  9. 9
    Aria85 -

    Caro Ventolibero…o Alessandro(che so preferisci)
    a me la lettera di buongiorno… non pare assolutamente autocritica,e lo dimostrano anche le parole scritte successivamente.
    Una madre,con tutti i limiti e le difficoltà possibili, dovrebbe volere il meglio per suo figlio.
    A me sembra,invece,che a lei poco importi della felicità di questo ragazzo.Continua a mettere in primo piano il suo malessere,la sua insoddisfazione,i suoi desideri.
    Lei,che ha subito una violenza psicologica simile,continua a perpetrarla ai danni del figlio.Lei che ha avuto l’opportunità fortuita di scoprire la sua passione dovrebbe sapere come si sente suo figlio,a cui questa possibilità non viene neanche data.
    Perchè?Perchè frustrata fino al midollo pretende che lui termini un percorso che lei non è riuscita a terminare!
    Magari questo ragazzo ha un potenziale incredibile,e lei lo schiaccia.Domani potrebbe essere un avvocato,un medico,un ingegnere nucleare…un premio nobel!!!Ma no!
    Tormentiamolo col nuoto…
    Sostenerla?Come si può sostenere una persona che scrive di un disagio non perchè vuole realmente risolverlo ma perchè vuole sentirsi in qualche modo appoggiata?Il problema non è il suo rapporto con lui,ma che un’altra mamma l’ha definito uno sbandato!Tragedia!!!
    Vuole recuperare il rapporto con suo figlio?Si sedesse davanti a lui e gli dicesse:’Caro,mi dispiace per averti rovinato la vita fino ad oggi,Se proprio non vuoi,puoi smettere col nuoto.Fai quello che ti piace.Io sono tua madre,e ti starò vicino qualunque strada tu scelga,purchè sana.’
    Alessandro,tu dovresti sapere meglio di me che la commiserazione in certi casi crea danni irreversibili.
    Questa madre vuole essere commiserata.Pensasse a dare una volta per tutte la vita a suo figlio,e non solo in senso strettamente naturale,e andasse da uno psichiatra.
    Ricambio il tuo abbraccio.A presto.
    Alessandra

  10. 10
    toroseduto -

    E una donna che reggeva un bambino al seno disse: Parlaci dei Figli: Ed egli disse: I vostri figli NON sono i vostri figli.
    Sono i figli e le figlie dell’ardore che la Vita ha per se stessa.
    Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benchè vivano con voi non vi appartengono.

    Potete dar loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri, poichè essi hanno i loro pensieri. Potete sforzarvi di essere simili a LORO, ma non cercate di renderli simili a VOI.
    Voi siete gli archi da cui i vostri figli come frecce vive sono scoccate. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi
    piega e vi flette con la sua forza perchè le sue frecce vadano veloci e lontane. Fate che sia gioioso questo vostro esser piegati dalla mano
    dell’Arciere: Perché come ama la freccia che scaglia, egli ama anche l’arco che è saldo. Da “Il Profeta” Gibran

    Sinceramente ho sperato che qualcuno ci avesse pensato, chi è che non ha letto Gibran? E’ come le vaccinazioni obbligatorie, almeno una volta nella vita bisogna leggerlo. Mia cara amica ti invito a riflettere sul pensiero che ho citato, Se assimili il gioco
    freccia-arco-arciere, hai la soluzione al tuo problema. Tu sei l’arco,
    non sarai mai l’arciere…per fortuna…con la mira che ti ritrovi, faresti una carneficina. Scherzo naturalmente; sto cercando in tutti i modi di farti arrivare un messaggio molto semplice, lascia che sia lui a scegliere la pedana sulla quale vorrà salire, al resto ci penserà l’arciere. Anche se non credi che ci sia un’Arciere, esiste comunque. Pavarotti non è diventato il più grande tenore di tutti i tempi con gli esercizi e lo sfinimento. L’Arciere gli ha donato la voce, lui ha imparato ad usarla. Tutto qui.

    Ti consiglierei di leggere tutto il libro, ci sono molti concetti che semplificano il vivere quotidiano, non è l’unica pecca che ho trovato nel tuo modo di porti, hai da smussare molti lati del tuo carattere.
    Penso che IL PROFETA sia un buon punto di partenza per salire di qualche scalino e dare il giusto equilibrio a questo difficile adattarsi che è la vita. TS

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