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Ho perso l’amore della mia vita a causa di una malattia

Ciao a tutti,
scrivo questa lettera perché ho bisogno di tanti consigli, conforto e soprattutto delle vostre opinioni esterne. I miei amici non ce la fanno più a gestire la mia disperazione e per questo motivo mi sento molto sola.

Quattro anni fa è iniziata la mia prima unica e splendida storia d’amore. All’epoca ero invaghita di un ragazzo della mia classe, ma ci volle poco a dimenticarlo quando ebbi l’occasione di conoscere meglio il suo migliore amico, un altro compagno di classe. Lui era un ragazzo meraviglioso: intelligentissimo, sensibile, colto, dolce, comprensivo ed un abile e virtuoso musicista, il mio uomo ideale, anzi a dirla tutta, l’uomo ideale di ogni donna.
Passammo insieme una splendida estate parlando di tutto, mi colpì soprattutto il fatto che con lui riuscivo a sentirmi sempre e soltanto me stessa, niente di più e niente di meno.
Finalmente dopo un po’ di paure ed indecisioni da parte sua dovute anche al fatto che eravamo due compagni di classe, ci mettiamo insieme e per due anni abbiamo vissuto una storia d’amore meravigliosa all’insegna dell’amore folle, della comprensione e del rispetto reciproco.
Sentivamo entrambi di essere diversi da tutti gli altri, speciali, provenienti quasi da un’altro pianeta.
Eravamo pazzi l’uno dell’altra, dicevamo sempre che il nostro doveva essere l’amore più grande della storia, anche se era arrivato così presto, solo a sedici anni, avevamo tanti sogni, facevamo progetti insieme anche a lungo termine tanto che un giorno lui mi chiese anche di sposarlo (ovviamente quando saremmo stati più grandi e ne avremmo realmente avuto la possibilità) dicendomi che non era mai stato più sicuro di ciò che voleva e che l’avrebbe voluto per sempre. Riesco ancora a sentire nel mio cuore la felicità di quel momento e la mia voce rotta dal pianto che gli rispondeva raggiante di si.

La nostra storia era perfetta, fantastica, funestata soltanto dalla mia costante paura di essere abbandonata che si ripresentava spesso nei nostri discorsi ed a volte creava qualche discussione (l’unico motivo per cui abbiamo mai litigato nella nostra vita insieme).

Se non che due estati fa lui decise di frequentare un corso di lingua all’estero per due mesi, sapevo che mi sarebbe mancato tantissimo ed ero molto triste all’idea di non vederlo per così tanto tempo ma non mi opposi alla sua decisione tanto più che mi aveva promesso di scrivermi ogni giorno e di chiamarmi su skype appena poteva, ma una volta li mi comunicò che preferiva soltanto scrivermi e non voleva assolutamente che ci sentissimo al telefono poiché a suo dire questo avrebbe limitato la sua resa per via della nostalgia insostenibile che avrebbe in questo modo avvertito. Rimasi molto delusa, fu la prima grande delusione che ricevetti da parte sua e diventò ancora più grande quando cominciai a scoprire che mi mentiva su tante piccole cose nelle sue lettere. La situazione si risolse con un mio ultimatum a circa tre quarti del suo soggiorno: lo minacciai che se non avesse cominciato anche a chiamarmi lo avrei lasciato, e fortunatamente lo fece.

Tornò a casa carico di regali e di buone intenzioni, sembrava che fosse tutto a posto, andammo anche in vacanza insieme, ci amavamo come sempre anche se la mia insicurezza era aumentata.
Ma quell’estate per me era stata terribile anche per l’insorgere di alcuni brutti problemi familiari che avevano già in parte caratterizzato la mia infanzia.

L’ultimo anno di liceo sembrò cominciare come gli altri, ma ormai dentro me aveva preso il via qualcosa di orribile ed irrefrenabile: mi ammalai di depressione.
Mia madre ne soffrì per molti anni quando ero piccola, se ne andò più volte di casa, tentò il suicidio, per anni ero stata forte e avevo cercato di reprimere il dolore che avevo avvertito durante la mia infanzia ma non so perché quella maledetta estate di due anni fa tutta quella sofferenza uscì fuori tutta insieme.
Nessuno sapeva cosa mi stesse succedendo: Io che ero sempre stata una ragazza simpatica, divertente, dinamica, scherzosa e piena di energie ero diventata l’ombra di me stessa, prima sempre curata, ora venivo a scuola in tuta e con il cappuccio della felpa perennemente calato sulla testa, a volte non mi cambiavo per giorni, non riuscivo nemmeno più a lavarmi i denti la mattina, passavo tutto il tempo a piangere quando ero a scuola e perennemente a letto quando ero a casa. La studentessa brillante che ero si trasformò in una ragazza rabbiosa ed irriverente che non faceva altro che rispondere urlando ai professori che le chiedevano cosa stesse succedendo al suo rendimento, rischiai quasi di perdere l’anno, forse non successe perché, per così dire, campai di rendita.
Ma più di tutto cominciò ad andare male il mio rapporto con Lui, diventai mille volte più insicura, terrorizzata dall’idea di essere abbandonata, persi senza alcun motivo tutta la cieca fiducia che avevo in lui e presi a diventare isterica, gli urlavo in faccia per ogni inezia e più volte l’ho anche schiaffeggiato.
Non ero mai stata così, non so da dove venisse fuori quel mostro. Tentò di lasciarmi ma dopo un mese tornò da me, forse anche perché era difficile starmi lontano vedendomi ogni giorno in classe, ad ogni modo disse che era tornato perché mi amava e voleva superare insieme a me la nostra crisi (non sapevamo ancora della depressione).
Ma i mesi successivi invece che assistere ad una rinascita del nostro rapporto furono orrendi: le mie crisi si triplicarono, le nostre giornate trascorrevano tra urla, pianti strepiti, attacchi di panico, schiaffi, pugni, graffi. La situazione diventava sempre più insostenibile perché ogni giorno che passava lui diventava sempre più distante e più lo avvertivo più peggioravo. I suoi genitori cominciarono ad intromettersi pesantemente nella nostra vita e lo misero alle strette nel tentativo di persuaderlo a lasciarmi, non gli davano più soldi, non lo facevano più uscire, ma lui per mesi rimase per aiutarmi.
Arrivammo esausti al nostro esame di maturità, io lo sostenni del tutto impreparata, ancora non mi capacito di come riuscii a passarlo.
Proprio il giorno del mio orale Lui decise di porre fine alla nostra storia, semplicemente sparì dalla circolazione, nessuno sapeva dove fosse finito se non i suoi genitori. Avevamo prenotato un viaggio insieme ed un’altro con i nostri amici, entrambi andarono a monte.

Quel giorno tentai il suicidio.
Passai un paio di giorni in ospedale e proprio li i miei genitori mi fecero conoscere uno psichiatra ed uno psicologo, presi dei farmaci e pian piano sono guarita.
Intanto non sentii Lui per due mesi, non sapevo dove fosse, era letteralmente sparito. A settembre ricomparve scrivendomi una lettera dicendomi che non potevamo più stare insieme e che sarebbe tornato per all’estero, dove era stato l’estate precedente (è il suo paese d’origine oltretutto) e non sapeva se da li sarebbe tornato, forse sarebbe rimasto a studiare li.
Da allora per cinque mesi iniziammo una corrispondenza molto fitta da parte mia, rada da parte sua. Era orribile vedere ogni giorno le sue foto pubblicate su facebook, lui che si divertiva felice, che si ubriacava bellamente con gli amici, che sembrava totalmente essersi dimenticato di me, proprio lui che aveva affermato più volte in passato che non avrebbe mai potuto vivere senza di me.
Inaspettatamente a gennaio tornò, anche perché aveva deciso di ricominciare a frequentare il conservatorio che aveva sospeso per qualche mese.
Ricominciammo a vederci, dopo un mese lui sparì di nuovo dicendomi che non avrebbe mai potuto dimenticare quanto di brutto era accaduto tra noi, ma dopo una quindicina di giorni ci vedavamo di nuovo e decidemmo di ricostruire passo passo il nostro rapporto: io gli dissi della mia diagnosi, lui comprese. Diceva di non amarmi più perché l’ingiustizia che aveva subito era stata troppo grande e gli aveva portato via i sentimenti forti che provava per me. Parlammo di ogni singolo episodio funesto della nostra vita e risolvemmo tutto, pian piano ricominciammo ad uscire insieme, proprio come due sconosciuti, proprio per conoscerci meglio, da capo. Volevamo tornare assieme, volevamo che le cose ricominciassero a funzionare come un tempo. Io ero insicura, avevo paura, più volte tentai di mollare, ma lui mi rassicurava sempre dicendomi che sarebbe andato tutto bene e che se me ne fossi andata lui mi avrebbe certamente aspettata sempre fin quando non avessi cambiato idea.

Questa storia è andata avanti per 6 mesi fino a pochi giorni fa, non stavamo propriamente insieme ma facevamo tutto quello che usa fare una coppia, tranne fare l’amore e baciarci appassionatamente (lui diceva che bisognava prima ricostruire ufficialmente il nostro rapporto), stavamo sempre insieme.
Fin quando lui 1 mese fa non è tornato per una vacanza nel suo paese di origine, per tutti e dieci i giorni di permanenza li non si è fatto sentire mai, e quando è tornato a casa dopo qualche giorno mi ha comunicato per telefono che non vuole vedermi più, che non vuole più ricostruire la nostra storia, che non mi ama, che non gli manco e che al momento l’idea di avere una storia seria gli mette soltanto ansia.
Mi è crollato il mondo addosso, avevo creduto che la nostra tormentata storia stesse per avere un lieto fine, mi sentivo fortunata e felice con l’uomo della mia vita nuovamente accanto e ora mi ritrovo ancora una volta a sopportare il suo ennesimo abbandono.
La cosa peggiore in tutta questa storia è che, anche se non avevo scelta, la colpa è soltanto mia, sono stata io che ho spezzato il nostro incantesimo, sono stata io che gli ho rovinato la vita per mesi e gli ho cancellato l’amore dal cuore sottoponendolo alla tortura della mia depressione, è solo colpa mia e questo pensiero mi tormenta.
Credevo fosse amore vero, credevo potesse tornare, ma è finita e adesso sto per partire perché l’unico modo per imparare a convivere con questo dolore per me è cambiare città, forse anche paese (Andrò a studiare a Londra probabilmente).
So solo che lo amo e lo amerò per sempre, lui è l’uomo della mia vita, è perfetto per me, è tutto ciò che ho sempre desiderato ed ora il solo pensiero che presto sarà tra le braccia di un’altra, che la amerà, le dirà parole dolci, mi uccide…

Vorrei solo potesse tornare da me.

Vi prego di darmi qualche consiglio ed un po’ di conforto, grazie.

Ginevra

Lettera pubblicata il 26 Agosto 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso - Salute

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Cristian71 -

    Ciao Ginevra.

    Prima di tutto e’ bene che capisci che di colpe e’ spesso sbagliato parlane in amori veri e onesti. Con i “se avessi fatto diversamente” non si va da nessuna parte.
    Non e’ colpa tua e nemmeno sua. Si cade in errore pensando di gestire al meglio tutti gli eventi. Nessuno e’ in grado di farlo. Questo accettalo. Anche io ci ho messo molto tempo a capirlo ma e’ veramente cosi’.
    Detto questo non e’ faclie risponderti sia perche’ credo nessuno conosca gli infinitamente complicati labirinti amorosi, sia perche’ la tua non e’ la solita, putroppo ormai comune, storia dove uno dei due lascia l’altro senza apparente motivo. E’ qualcosa di piu’ combattuto.
    Di mio ti posso dire che di questo ne farai esperienza per il futuro. Pensa ai tuoi studi e vai avanti con la vita senza rimuginarci troppo sopra. Lui sa che lo ami e se in fondo ti ama anche lui tornera’. Se non dovesse farlo ricorda che col tempo sarai piu’ forte, troverai lavoro o passioni dove darai il meglio di te riuscendo.
    Sono stato anche io in situazioni dove pensavo fosse tutto da buttare (specialmente il primo amore) ma poi crescendo si scopre che nella vita nn sai mai cosa ti puo’ succedere e da un giorno all’altro tutto cambia in meglio. Credimi.

    Ti auguro un felice futuro. 🙂

  2. 2
    The Dreamer -

    Tutto quello che posso dirti è che mi ci ritrovo tantissimo nella prima parte della tua lettera.
    D., il coprotagonista con me di una storia tormentata sin dalla nascita, mi ha abbandonata svariate volte. Oggi posso dire che abbiamo tagliato il traguardo dei 6 anni e mezzo e, nonostante la tempesta che stiamo vivendo sul piano familiare, lavorativo ed economica da qualche mese a questa parte, la nostra storia sembra trascorrere una fase d’unione. I problemi solitamente se non uniscono tendono a dividere, a creare contrasti e incomprensioni.
    Da parte mia, posso dirti che questo ragazzo non lo conosco, però avendo vissuto un passato travagliatissimo e per molti lati combaciante al tuo (sentirsi unici e complici, promettersi amore eterno e crederci davvero, finire a liti compresi schiaffi, graffi ecc, la famiglia di lui che fa di tutto per dividerci, il mio malessere e via dicendo) quello che mi chiedo è come sia riuscito ad allontanarsi da te. Forse semplicemente ha seguito i suoi sentimenti, forse semplicemente stava crescendo ed era attratto dal nuovo, ma io non riuscirei mai a lasciare D. E di calvari ne ho passati! Eppure, forse illusa, resto convinta che un legame di questo tipo sia indelebile, o forse sono semplicemente io troppo nostalgica, troppo abituata a guardare il mio ragazzo e vedere il mio futuro, troppo fortunata nonostante tutto.
    Se per te lasciare la tua città e trasferirti significa davvero poter ricominciare, fallo! Può essere una buona occasione, purchè non diventi pretesto, una forma di “anestetizzante”; credo che il dolore vada elaborato, fino alla fine, ognuno ha diritto di soffrire a modo suo, nei suoi tempi. Quindi se Londra per te è l’evitare le lacrime temo sia un illusione, se invece è speranza, tenta, è una chance che regali a te stessa.
    Se vuoi scrivermi, per qualsiasi tipo di sfogo, ti lascio la mia mail: daveste@hotmail.it
    Ciao Ginevra, un abbraccio.
    S.

  3. 3
    Simone -

    Ciao Ginevra,
    ho letto con molta attenzione la tua lettera e vorrei suggerirti qualche spunto di riflessione, che magari potrà sembrarti un po’ rude, ma secondo me ti sarà molto più utile a metabolizzare tutto quello che ti è successo.
    Non voglio mettere in dubbio il fatto che per te lui abbia rappresentato qualcosa di molto importante, però è anche vero che quando si tratta della prima storia importante si tende sempre ad idealizzare la persona che si ama, a credere che nessun altro sia alla sua altezza, e che nella vita non si incontrerà mai più qualcun altro come lui/lei. Anch’io, qualche anno fa, la pensavo in questo modo, ma poi, quando fai più esperienze, ti rendi conto che ogni relazione IMPORTANTE ti dà sempre di più rispetto alle precedenti, ti regala sensazioni sempre più grandi,che prima nemmeno immaginavi.
    Non hai perso il tuo ragazzo a causa della malattia o per colpa tua, lo hai perso perchè doveva andare così..hai scritto che dopo essere stata in ospedale lui per due mesi è sparito..una persona, se veramente ti ama, per quanto possa aver sofferto, si interessa almeno di sapere come stai; infatti anche se una storia finisce, dopo tutti i bei momenti passati insieme almeno l’affetto dovrebbe essere rimasto, quindi ti interessi se la tua ex sta male, in fin dei conti eri stata anche tu importante per lui!
    Inoltre valuta bene se la tua scelta di studiare all’estero è motivata o se è un tentativo di sfuggire al dolore; il dolore va affrontato per poter essere metabolizzato. Puoi anche andare in capo al mondo ma il dolore te lo porterai dentro se non cominci ad affrontarlo…un modo per affrontarlo è lasciare passare il tempo e liberarti di questi sensi di colpa immotivati.
    Sei giovane e mi sembri una brava ragazza, vedrai che presto arriverà qualcun altro capace di farti battere il cuore o, se il destino lo vuole, un giorno tornerai con il tuo ragazzo senza che tu te lo aspetti!
    Il destino non lo puoi cambiare, per cui non rimane altro da fare che aspettare, non rassegnarsi, solo aspettare e imparare dai propri errori. La vita toglie molto, ma regala anche molto. Molto spesso sembra che ci tolga e basta, ma se non passassimo attraverso un momento triste non potremmo mai provare l’euforia di entrare in un momento felice…
    Se vuoi scrivere sono qua…un abbraccio e coraggio!

  4. 4
    Ginevra Paganini -

    Volevo ringraziarvi tutti per i consigli, sono tutti molto utili, mi fanno riflettere ed in parte mi confortano. Parto per Londra ovviamente perché è una grande opportunità ma mentirei a voi e a me stessa se non vi dicessi che gran parte della mia scelta è dettata da una voglia irrefrenabile di fuggire dal dolore, è più di un anno che patisco le pene dell’inferno, non ce la faccio più. E’ vero, il primo amore si idealizza, ma lui è davvero speciale, sembra fatto a posta per me, è l’uomo dei miei sogni in tutto e per tutto e pensare che da ora in poi dovrò vivere senza di lui, che presto amerà un’altra donna mi distrugge, preferisco fuggire che assistere anche a costo di soffrire per sempre!!

    So che avere sensi di colpa è sbagliato ma non faccio che pensare che è tutta colpa mia, se non mi fossi ammalata o se nella malattia mi fossi controllata di più, se l’avessi individuata in tempo forse saremmo ancora insieme. Pensavo che l’amore vero potesse superare ogni ostacolo, ma non è così…
    Sono disperata! Il vostro aiuto è prezioso, vi ringrazio

  5. 5
    simone -

    Ginevra, dato che lui comunque non ti è stato vicino, anche se tu avessi controllato di più la malattia cosa sarebbe cambiato?niente…anzi probabilmente avresti sofferto ancora di più vedendo la sua freddezza, saresti stata ancora più depressa! Ieri ti ho scritto un papiro per farti riflettere, ma mi sembra di aver perso solo tempo visto che continui a ragionare per sensi di colpa…stai solo cercando di trovare una giustificazione perchè non puoi accettare che lui ti abbia messa da parte senza un motivo…
    Il tuo uomo ideale è uno che se stai male al punto da cercare di suicidarti e finire in ospedale se ne frega di te? Svegliati ragazza…io di anni ne ho 23, eppure ste cose le ho capite da tempo, tanto da lasciare la mia ragazza dopo due anni e mezzo a causa della sua freddezza negli ultimi mesi…quando avevo 16 anni ed è finita la mia prima storia importante anch’io mi sentivo come te..ma poi ho avuto altre due storie importanti e ti rendi conto che quel tuo primo grande amore era niente a confronto. Il tuo stato d’animo è dettato dall’inesperienza e dal fatto che come tutti idealizzi il primo vero amore…passerà e vedrai che un giorno ci riderai su di questa sofferenza, perchè ogni storia ti lascia sempre più dolore quando finisce, per cui impara già ora ad affrontarlo…non fuggire, andare a Londra sarebbe solo un rimandare la realtà che devi affrontare.
    Ora per te è notte, ma poi verrà il giorno…

  6. 6
    Ginevra Paganini -

    Scusami, non volevo farti pensare di aver perso tempo, non è così, il tuo commento mi ha fatta riflettere tantissimo! Come ho detto io ho sempre pensato che anche un problema grave come la mia malattia potesse essere superato ma ti assicuro che lui di sgarri e sevizie da parte mia ne ha subiti tantissimi, compreso l’apparente disinteresse! Ero alienata, ero in un altro mondo!
    Pensi che mi avrebbe lasciata lo stesso? Lui continua a dirmi che io l’ho deluso, spento, ferito, che ho spento un fuoco che non si può più riaccendere e che adesso a causa di ciò non riesce più a credere nell’amore. Adesso si è chiuso nell’egoismo più spinto, era una persona meravigliosa, mi sembra di averlo trasformato in uno stronzo! E’ per questo che mi sento in colpa…

  7. 7
    simone -

    Ti ripeto..puoi anche averli fatto del male, ma visto che dopotutto sei stata la sua ragazza uno si dovrebbe interessare almeno DI SAPERE COME STAI quando eri finita in ospedale!
    Quindi mettiti l’animo in pace, perchè ogni storia importante ti lascerà sempre più dolore quando finirà..se il destino vuole che stiate insieme, vi farà incontrare di nuovo. Per ora pensalo solo come un ricordobello della tua vita.
    La vita ti metterà sempre di fronte a dure prove, solo che la prossima volta non avrai la fortuna di avere a disposizione così tanti mesi per ammortizzare il colpo..
    Sembro duro, freddo, in realtà sono buono e idealista, anch’io fatico ad accettare quello che ti scrivo, ma purtroppo è la realtà. E ricordati che potrai godere della felicità solo quando sarai passata attraverso la tristezza…Un abbraccio

  8. 8
    violetta -

    Cara Ginevra
    di solito non scrivo commenti ma questa notte insonne sono capitata
    per puro caso qui e ho letto la tua storia…in verità l’ ho letta e
    riletta perchè somiglia tanto tanto alla mia storia…anche io ho
    avuto un’ infanzia difficile in famiglia fatta di lutti, malattie,
    tentati suicidi e anche io ho cercato di reggere la situazione
    cercando di essere stdente/figlia modello fino a che sono scoppiata l’
    ultimo anno di superiori…ho saltato piu di due mesi di scuola perche
    non avevo neanche voglia di alzarmi dal letto fino a che i professori
    nn mi sono venuti a prendere a casa per non bocciarmi visto che avevo
    sempre avuto la media del 9….passato l’ esame mi sono un pò
    stabilizzata e ho conosciuto un ragazzo, un’ amore importante ma che
    mi ha abbandonato due anni dopo quando sono riemerse più forti le
    crisi e i miei problemi alimentari…
    Ti racconto questo solo per dirti che forse ti posso capire molto
    bene…so quale sofferenza racchiude questo abisso fatto di sensi di
    colpa, di “ma se fossi stata..” e di ” se avssi o non avessi fatto..”
    E’ difficile dare consigli ma quello che posso dirti è di non cedere
    ai sensi di colpa e di accettarti…la tua ” malattia” deriva da un
    passato dfficile e da una sofferenza cosi grande che è difficile
    gestire..penso che non si è mai pronti per affrontare il dolore ma
    sicuramente si è ancora meno pronti quando si è piccoli…Vorrei che
    tu potessi vedere questa “malattia” come una valvola da cui poter far
    uscire tutto il dolore accumulato, come un punto di partenza per
    risolvere tutte le situazioni messe da parte, come l’ inizio di una
    nuova vita..ovviamente non affrontandola da sola ma con il giusto
    aiuto.Lo so che sarà difficilissimo pensare a questo adesso che stai
    ancora male ma spero davvero che un giorno tu possa capirlo…come è
    successo a me..
    Per quanto riguarda l’ amore non pensare che sia colpa tua se lui è
    cambiato o si è allontanato…semplicemente non è stato in grado di
    affrontare la situazione e di starti vicino come avresti avuto
    bisogno…non so non si può giudicare assolutamente però non penso sia
    la persona giusta per te…se qualcuno davvero ti ama ti accetterà per
    quello che sei, con le tue paure e con i tuoi momenti no e soprattutto
    non ti abbandonerà nei momenti di crisi…lascialo andare
    Ginevra..ricordalo come un’ amore importante ma lascia che qualcun’
    altro possa entrare nella tua vita e AMARTI..
    Buonanotte cara..spero di poterti essere d’ aiuto..comunque continuerò
    a leggerti..

  9. 9
    Ginevra Paganini -

    Ciao Violetta, grazie per le tue parole.
    Forse è assurdo dire una cosa del genere ma è da quando sono nata che vivo nel dolore, i soli e unici momenti di felicità che mi sono stati concessi sono quelli passati insieme a lui. Con lui ho conosciuto la felicità, con lui ho capito la vita che voglio, che quello che avevo avuto fino a quel momento poteva cambiare ed era stato soltanto “merda” anche se non è stata colpa di nessuno! Come si può smettere di amare anche solo per un secondo chi ti fa conoscere per la prima volta la felicità e te la dona ininterrottamente per più di due anni?
    Sono io che non sono stata abbastanza forte, sono io che non ho permesso all’amore di avvolgermi anche nel momento più difficile della mia vita, quando la malattia è arrivata a me e non l’ho dovuta subire da qualcun altro in famiglia.
    Non gli rimprovererò mai di essersene andato, lui è un uomo meraviglioso ed ha tentato di starmi accanto per mesi, non poteva più restare, la frustrazione e l’igiustizia che stava vivendo lo uccidevano, non ero più la sua piccola, ero un mostro, e lui credeva anche fosse colpa sua…
    Quello che avrei voluto è che una volta “guarita” avesse avuto la forza di riavvicinarsi a me, che dopo sei mesi frequentandoci di nuovo avesse voluto buttarsi e invece se n’è andato per sempre stavolta. Non può dimenticare dice, sono marchiata oramai. Non mi ama più anche se mi aveva giurato amore eterno, anche se voleva sposarmi.
    Non mi importa dei mille uomini fantastici che potrò avere in futuro, so che li avrò e che forse mi ameranno, ma sono consapevole del fatto che io amerò per sempre lui, starò con un altro, gli sorriderò, ci costruirò una vita insieme ma penserò a lui, lui che invece mi dimenticherà, lui che ho perso a causa mia…
    Forse è la giusta punizione..

    Vorrei soltanto poter cessare di respirare, finire per sempre…

  10. 10
    violetta -

    mi commuovo perche sono le stesse cose che dicevo io fino a qualche
    tempo fa….lo so Ginevra…ma non pensare a chi ha quale
    colpa…nessuno dei due ne ha..non giudichi lui ma non farlo con te
    stessa…lo so che per te ora non ci puo essere nient’ altro al di
    fuori di lui e dell’ amore che avete vissuto ed è normale che sia
    cosi…Dalle tue parole penso di capire che stai ancora troppo male e
    lo ami ancora troppo per poter guardare avanti…ci sono passata e
    ricordo bene che non vedevo uscita da quel tunnel…penso quindi che
    per te sia impossibile al momento anche solo immaginare le cose che ti
    ho detto…mi dispiace…quel che ti posso dire è che io ho cominciato
    ad uscirne quando ho deciso a farmi aiutare seriamente…ormai sono
    cinque anni e la mia vita è cambiata molto, perche sono cambiata
    io…perche riesco a vedere le cose sotto un altra luce seppure a
    volte cada ancora nelle crisi o passi del tempo senza mangiare…anche
    io non ci credevo che sarei tornata a sorridere sai…e mi arrabbiavo
    quando mi dicevano che un giorno ne sarei uscita…non ho dimenticato
    la persona che amavo ma ho accettato la cosa (dopo anni eh…)ed ora
    ho avuto la fortuna di incontrare una persona speciale che riesce a
    sopportarmi e starmi vicino anche quando io stessa non mi vorrei
    vicino…vorrei che potesse capitare anche a te..un’ abbraccio forte
    forte..scrivimi per qualsiasi cosa!!

Pagine: 1 2

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